Carissima! Eccomi finalmente a recensire come promesso :)
E visto che al momento non ho voglia di cucinare me la prendo con calma; preparati ad un romanzo ù_ù
Dunque dunque dunque... Da dove iniziare? Ah, sì: sappi che questa è la storia che avrei voluto scrivere io!! :D Ma aspetta, non fraintendere: non intendo dire che mi hai fregato le idee, assolutamente (e come avresti potuto se non l'ho mai scritta? xD) - quello che voglio dire è che mi piacerebbe essere così capace di descrivere le emozioni contrastanti di un animo tormentato come quello di Erik, trovo le tue descrizioni assolutamente eccelse, non mi sono mai annoiata nel leggere le riflessioni interiori dei personaggi, le loro lotte, i loro monologhi! Li hai resi umani nel bene e nel male, Erik e Vivian sono realistici, tangibili, inutile dire che mi sono commossa più volte lungo la durata della storia! Ti prego, svelami il tuo segreto perché voglio essere capace anche io a scrivere così! :D
E poi, non parliamo dei luoghi: sembrava di vedere un film scorrere davanti agli occhi, il mondo del teatro, i suoni, i rumori, i colori, e poi i sotterranei - la parte dove Vivian finisce nel lago e "lotta" con quel cadavere mi ha lasciato con il fiato sospeso - e poi in quest'ultimo capitolo la piazza, la folla... Tutto impeccabile, crudo e concreto come se la scena si stesse svolgendo accanto a me. L'unica nota che ho trovato un po' stonata, se posso permettermi una minuscola critica-barra-precisazione, è la scelta della morte sul rogo come pena capitale: essendo la storia ambientata alla fine dell'Ottocento, presumo nel 1871 seguendo le date del film, credo che sarebbe stata più realistica l'impiccagione, dato che gli ultimi roghi in Europa avvennero alla fine del 1700 - ma ammetto che così probabilmente avremmo perso parte della suspense che avvolge questo intero capitolo :D
Ci sono tante cose che ti volevo dire che ho paura di dimenticarne ben più della metà :( Parlando del cattivo della situazione, trovo la fine di Antoine azzeccata; se non avesse violentato Vivian (perché di questo si è trattato, anche se è andata lei da lui) probabilmente se la sarebbe potuta cavare con poco, ma visto che si tratta dell'erede di un marchese, al quale la giustizia non può fare nulla (in fondo cos'ha fatto di male, se non l'essere nato come un bastardo egoista e viziato?) e che ha fatto tutto quello che ha fatto... Decisamente il suo destino era segnato, restava da decidere per quale mano dovesse essere ucciso. E il fatto che l'abbia ammazzato Vivian dimostra in primo luogo quanto questo personaggio abbia un carattere decisamente forte e risoluto, e in secondo luogo come l'amore l'abbia fatta finire per somigliare in tutto e per tutto al suo amato; anche lei adesso ha le mani sporche di sangue, ha ucciso per vendetta, istinto di sopravvivenza e una strana forma di giustizia - adesso può finalmente comprendere Erik in ogni gesto che lui ha compiuto. Almeno, questa è stata la mia banalissima considerazione in merito ^_^;
Per il resto, non so cos'altro potrei dire - prenderò appunti e te li scriverò nella prossima recensione xD
Non vedo l'ora di leggere il prossimo e -purtroppo- ultimo capitolo, con la ferma speranza che vivranno tutti felici e contenti o quasi, e non nel regno dei cieli! xD
Un bacio e un abbraccio, carissima, un grazie immenso per aver scritto questa storia!
Affettuosamente,
Niglia. |