Recensioni per
Nato sotto la costellazione del Cancro
di petitecherie

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/03/15, ore 11:58

Dopo aver scritto un missing moment sul passato di Deathmask, ho provato a vedere tra gli autori ci fosse stato qualcuno che avesse cercato di colmare i vuoti e ho trovato questa splendida storia.
Innanzitutto, apprezzo la tua idea di non diungarti troppo e di suddividere la one shot in parti essenziali delle vita di Angelo. La morte è parte essenziale della sua vita, fin dalla nascita. Ho adorato la casta dei sacerdoti. Un'idea magnifica, come magnifica è la spiegazione dell'adazione del nome Deathmask. Ho sempre considerato riduttiva quella che dava Kurumada.
Interessante l'idea di non rendere Deathmask albino dalla nascita, ma di far coincidere il suo cambiamento fisico, con la sua trasformazione in Maschera di Morte.

Ancora complimenti!

Recensore Veterano
25/05/13, ore 16:34

Ogni volta che qualcuno si avvicina ad una mia storia mi viene voglia di conoscerlo un po'. Spesso ci parlo via messaggio come abbiamo fatto noi, ma mi vado anche a leggere qualcosa di suo. Quindi sarei capitato qui in ogni caso. So che sembra brutto, so che appare come un "ti leggo perché mi leggi", ma il fatto è che fra lavoro, vita vera e, non ultimo, il dover scrivere la mia storia, di tempo ne ho davvero poco e sono convinto che qui ci siano autori talmente bravi che se mi mettessi a leggerli tutti, starei attaccato al monitor H24.
Quindi, il poco tempo che ho per leggere gli altri lo spendo per chi spende il suo per me.
Fatta questa premessa, da te sono arrivato con maggiore curiosità del solito. Perché, parlando con la mia fidanzata stamattina, le ho detto di questa nuova lettrice che si era letta tutti i miei capitoli di colpo. E quando le ho detto il tuo nick ha sgranato gli occhi. Mi ha detto che stava seguendo una tua storia, che era bellissima e che tu eri bravissima a scrivere.
A questo punto mi sono fiondato, ma "Velvet Heart" ho letto che l'hai ritirata temporaneamente e quindi, notando questa one shot su DM, ho deciso di inaugurarti così.
Bene, ti dico subito che mi hai convnto alla grande e che mi rivedrai presto sui tuoi schermi (su quelli di Melinoe, per la precisione).

Ma passiamo alla recensione vera e propria. Giudico che tu abbia fatto un gran lavoro perché DeathMask, quello originale, è una grandissima occasione mancata. Nel senso che è un cattivo senza spessore psicologico. E' crudele perché gli va di esserlo. E questo perché? Perché il Kuru come sceneggiatore fa schifo, naturalmente. Ad un personaggio così malvagio si poteva costruire intorno un background della madonna, sui perché  e i percome fosse diventato quel che era. E invece niente. Un po' di visi attaccati ai muri e fine della storia.
Tu invece ci hai regalato una vicenda bella e credibile. Già l'inizio è fantastico: l'Angelo, sì. Ma della morte. Uccisore di colei che gli aveva dato la vita e già per questo maledetto.
L'addestramento poi, i maestri, gli oscuri membri di questo culto di Persefone. Fantastici.
Fra l'altro mi è partito un trip mentale di quelli tosti. Vista la filosofia di questi sacerdoti - guerrieri siculi, il combattere senza regole, il concetto del "non volto" della Morte e dell'indifferenza con la quale si elargisce ai nemici...
Insomma ho pensato... E se questa organizzazione, o culto, avesse dato origine... Alla Mafia?!? Aspetta, non chiamare la polizia, fammi spiegare! ^____^
La Mafia, prima di essere la criminalità organizzata di oggi, nacque nel XIX secolo. Le origini sono oscure, tanto per le motivazioni della nascita che per il significato del nome.  Alcuni ipotizzano che nacque come moto rivoluzionario contro i francesi occupanti (Morte Alla Francia Italia Anela) e che quindi avrebbe avuto, almeno all'inizio, accezione positiva. E se questi patrioti fossero stati i membri del culto che tu descrivi? Una cellula distaccata magari...
Ok, ok... devo smettere di fumarmi il peyote, però il collegamento mi è sembrato affascinante...
In ogni caso, con questa one shot, hai dato un perché a DeathMask e l'hai fatto molto bene. Così bene che mi rifiuto di pensare a questo Cavaliere del Cancro come allo stesso della serie. Il tuo è molto meglio del "Bastardo brutto & cattivo" propinatoci dal Kuru. Il tuo ha un dannato perché.
E qui sì che è plausibile che, sotto il dominio di Saga, sia diventato il mostro che tutti conosciamo.

Brava, bel lavoro davvero. Ci vediamo molto presto! ^____________^

Recensore Junior
10/02/13, ore 23:15

Visto che alla fine chiedi di sapere cosa ne pensiamo della storia, ti dico subito il mio parere: è molto affascinante ed anche calzante col personaggio di cui racconti l'infanzia.
Mi è piaciuto in particolare il fatto che hai descritto perfino il momento della sua nascita; un parto non è certamente una scena soft e tu hai reso bene il drammatismo che impregna quel momento. L'urlo di spavento della levatrice contrapposto agli schiammazzi allegri delle persone che festeggiano all'esterno crea un contrasto angoscioso e quanto mai adatto alle circostanze a cui ella si trova ad assistere impotente.
Riguardo al nome, Angelo, da te dato al protagonista, non mi stupisce. Anzi, ci sono un sacco di fanfiction in cui egli viene chiamato così, tanto che all'inizio io mi chiedevo se magari non mi fossi persa qualcosa riguardo Saint Seiya in cui venisse svelato il vero nome di Deathmask e la sua origine. In fondo secondo me non è poi così inverosimile.
La spiegazione poi riguardo all'addestramento del fanciullo, la sua ossessione per le maschere (anche se non l'hai detto esplicitamente, io credo che il dettaglio della maschera indossata dal suo maestro durante tutto il periodo della sua formazione ne sia un'implicita conferma; motivazione valida per cui il custode della Quarta Casa poi addobbava quest'ultima con i volti delle sue vittime), il conflitto del sacerdote nell'insegnargli le tecniche proprie dei guerrieri del tempio della Dea Madre e trasmettergli la loro concezione di onore, dovendo tralasciare però l'elemento vitale del "post-mortem" in cui essi piangono per l'anima dell'avversario ucciso (componente fondamentale, negata invece a Deathmask, per rendere completa la visione di quel principio), tutto ciò poi sfociato nel finale in cui il ragazzo sceglie l'appellativo da darsi al momento della presentazione al Grande Sacerdote e agli altri due saints... L'insieme di questi fattori rendono il racconto davvero appassionante e coerente con l'intento da te espresso.
Questa one shot in più è scritta bene oltre ad essere bella, mi complimento con te ^^

Recensore Master
22/07/12, ore 11:08

Ahhhhhhhhhhhhhh, ma cosa vedo di bello
in quanto a Death Mask...mmm, un personaggio complicato, di ecrto non con una vita facile eppure.... controverso, che non vede il mondo in bianco e nero am con la scale dei grigi e che al bene sceglie la forza
non so perchè ma mi paice semrpe leggere della sua infanzia, con la partecipazioen straordinaria di Shion, e chi lo ammazza quello * dalla regia si ode una voce " Saga ", vero *
dimenticavo: nel fandom, ma a livello internazione, il nome che hanno scleto per lui è proprio Angelo, ormai la cosa è diventata canon :D

Recensore Veterano
11/04/12, ore 21:28

Davvero molto bella, hai ragione, DeathMask è un personaggio molto affascinante e trovo che la storia che hai raccontato stia molto bene al personaggio!
Non è la prima volta che sento dare a DeathMask Angelo come vero nome, secondo me è molto usato perchè oltre a piacere crea un grande contrasto tra il nome e il carattere e il suo modo di essere, questo da spunti per fanfic su di lui sia di genere comico sia storie in cui si cerca di svelare il suo passato (come vedi sono perfettamente d'accordo con te!).
Complimenti ancora! :)

Recensore Master
23/03/12, ore 16:03

L'ho vista per caso, questa fic (tra l'altro, mentre ne aggiornavo una mia su Death Mask... quando si dice, coincidenze) e mi sento in dovere di recensire (e cercherò di farlo nel modo più ordinato e meno ripetitivo possibile).
Parto da una cosa che non mi piace: il nome. Angelo. No, proprio non mi piace: lo trovo un pò banale. Tuttavia, se sorvolo su questo dettaglio, che compare, tra l'altro, solo all'inizio, la storia non può non piacermi. Per quanto sia una supposizione (in fondo il Kuru non ci dice chi cavolo l'ha addestrato), in un certo senso "calza" con il personaggio di Death.

Qui lo troviamo come un bambino che nasce in una realtà basata sul binomio vita-morte. Un culto i cui seguaci (da quanto ho capito...se ho capito male mi scuso) conducono un'esistenza di vita e di morte. In battaglia sono feroci distruttori, che puntano solo a vincere, a portare morte. Finita la battaglia pregano per l'anima del nemico e sono sacerdoti che, in un certo qual modo, predicano la vita quando non combattono. Per loro il cerchio vita-morte legato al ciclo delle stagioni (e al mito di Persefone che passa del tempo con la madre Demetra e del tempo negli inferi con hades determinanto il susseguirsi delle stagioni) ha un senso che a noi lettori non è dato capire (possiamo solo intuirlo), E' il loro segreto, come l'Aurora Execution è il colpo segreto e micidiale di Camus e di tutti i guerrieri dei ghiacci. E questo loro segreto non possono svelarlo a Death, perchè lui non è uno di loro. Lui è un Saint di Atena, non gli è dato sapere: loro si limitano ad insegnargli a combattere. Come? Riempiendolo di mazzate, insegnandogli il loro stile di combattimento (brutale, senza scrupoli né regole). Purtroppo però, se tutto questo per loro ha un "fine ultimo" o comuqnue un suo "senso" (legato al ciclo di cui sopra), per Death non ce l'ha.
E' un bambino il cui "percorso di formazione" in un determinato ambito, è incompleto. Il vuoto lasciato dalla mancanza di insegnamenti (che non può avere in quanto Santo di Atena e non guerriero della Madre) lo colma come può... ovvero, con la brutalità.

Ogni volta, ad ogni nuovo viaggio, scopriva che nel mondo si muore per niente, perchè vince il più forte.
Athena è la dea della giustizia. Ogni volta, ad ogni nuovo viaggio, scopriva che nel mondo la giustizia non c'era, che il bene e il male cambiavano a seconda di chi vinceva. O vinci o muori. E lui non poteva salvarsi. Perchè i sacerdoti-guerrieri della Dea Madre indossavano la maschera - la maschera della morte, la chiamano - per nascondersi alla morte e quando la toglievano potevano vedere la vita. Lui, Cancer, non aveva filtri. Vedeva la morte in ogni momento. La vedeva riflessa nello specchio. La vedeva nei suoi occhi. Rossi come il cielo dello Yomotsu Hirasaka.

E' qui il nocciolo della questione.(questa parte della storia mi piace tantissimo). L'idea che lui sia così come ce lo mostra Kurumada perchè gli è mancato un tassello fondamentale del suo addestramento, mi piace molto e mi fa dare bandiera verde alla storia. Perchè fila, ha il suo senso e si ricollega in modo "armonioso" (diciamo così) alla storia originale. E' un collegamento fattibile, non una storia del passato di Death Mask campata per aria.

La vita di questo bambino sarà la morte, pensò divinando anch'ella.
Altra frase che mi è piaciuta molto. Niente di più azzeccato, considerato che Death gioca a briscola con le anime dei morti e fa avanti e indietro dal regno dei vivi a quello dei defunti quando gli pare.
Una bestia.
Una maschera di morte vivente.
Sul suo viso apparve un ghigno di soddisfazione. E finalmente, fece udire la sua voce.
<< Death Mask di Cancer. >>

E il finale uccide. Dopo aver letto le ultime frasi l'unica cosa che sono riuscita a dire è stata "Oh yeah Death, spacca tutto". (sto degenerando).
Mi è piaciuta, molto, soprattutto i pezzi che ho citato. Forse se fosse stata sviluppata in più capitoli mi sarebbe piaciuta ancora di più, ma non posso lamentarmi.
Concludo dicendo che condivido l'idea che Death sia un personaggio particolare e degno di nota, sicuramente molto interessante. Hai scelto un buons oggetto per la tua prima fic su Saint Seiya. Alla prossima! =) (e perdona il papiro)

Recensore Master
23/03/12, ore 16:03

Anzitutto, ciao :)

Devo dire che sono d'accordo con te, anche secondo me DeathMask ha vissuto nella bella Sicilia finchè non è diventato Saint, e oltretutto, mi piace questa tua visione delle cose, mi piace la storia di sua mamma (anche se, poverina, però...) esattamente come mi piace la scelta dei...come dire..."colori" del personaggio, quelli del manga, con i suoi occhi rossi e i capelli bianchi. Curiosa anche la scelta del nome "Angelo", che, devo dire, mi piace, anche se per ovvi motivi stride un pò con il carattere personaggio.
Che aggiungere ancora? Mi è piaciuta, ma credo di avertelo già detto :)
Scusa per questa recensione un pò...strana.
Vale^^