Anche se non li sto guardando, anche se sono così immerso nei miei pensieri, posso sentirli, posso percepire i loro sguardi, si stanno guardando tra di loro, lo so.

Novembre 1520, un viaggio lungo e freddo verso Stoccolma.
Danimarca scrive una lettera a Svezia, l'ultima lettera prima 'del bagno di sangue a Stoccolma'; la feroce guerra che si scatenò a causa della ribellione svedese al dominio del Regno danese.

Può succedere di tutto in una giornata di neve.
Perdere l'ennesima battaglia ma alzarsi nuovamente, rincorrere la nostra ossessione, riuscirla ad afferrarla e, finalmente, farla nostra.
E' questo che Denmark cercherà di fare.
Riuscirà ad afferrare la sua ossessione? Riuscirà ad afferrare lo svedese?
✔ Nota:
▸ In questo primo capitolo NON ci saranno scene con Rating Rosso.
▸ La storia parlerà soprattutto di Denmark, quindi tutto girerà attorno a lui, e scriverò principalmente i suoi pensieri e le sue azioni. Degli altri personaggi (in questo caso Svezia) accennerò solo qualcosa del loro pensiero.

Una delle tante notti in cui Denmark torna a casa e, ubriaco com'è, inizia a far un viaggio mentale, rivolgendo il suo pensiero alla felicità di un tempo, alla grandezza di un tempo ma soprattutto ripensa a quella solitudine di cui -prima- non ne sapeva manco il significato, ed ecco che i suoi ricordi da positivi si trasformano in negativi. Una catastrofe dopo l'altra, un abbandono dopo l'altro e lui si ritrova da solo. Per non parlare di quella sua insana gelosia che ha per quel legame tra Svezia e Finlandia, che alla fine è solo frutto di quell'amore malsano e /non/ corrisposto che lui prova per lo svedese. Ora capisce che significa la solitudine, ma continua a farsi del male con quei ricordi, perchè sono gli unici che riescono a fargli compagnia in quella solitudine che ha il gusto di birra.