Partecipa alla challenge: Vitii et Virtutis di Starhunter.
Prompt: Ira - Vendetta


 NEL VENTO
 
Ichigo si riempì i polmoni di quell’aria incredibilmente pulita che rendeva la Soul Society un mondo decisamente diverso da quello degli uomini. Era ammaccato, aveva più bende che pelle, ma ora si sentiva pieno di energie, si sentiva fortissimo. Ce l’aveva lì davanti, con i suoi occhi gelidi, la sua faccia fastidiosamente aristocratica, le sue parole come sempre arroganti. Adesso però lui non era più un ragazzino inesperto che non sapeva nemmeno da che parte guardare mentre veniva deliberatamente fatto a pezzi, adesso era un guerriero che poteva stargli alla pari.
Sorrise.
Sorrise anche quando fu costretto a rialzarsi di nuovo pieno di sangue.  Sorrise di fronte alla sua sorpresa. Sorrise come una iena quando vide la sottile scia rossa che gli rigava il braccio. L’inarrivabile Byakuya Kuchiki, ecco, poteva essere sconfitto.
Lo odiava, non lo capiva, le spiegazioni contorte che gli dava non avevano senso, non per lui. Come fai a lasciar morire una persona che ami senza fare niente? Senza una parola, senza un gesto di affetto, nulla. Il vuoto, il gelo. Anche per questo lo odiava. La sua etica da samurai, la sua devozione per gli antenati, la sua osservanza al dovere…  Ichigo sapeva solo una cosa: voleva proteggere quelli che amava. Quella era la sua sola morale, la sua sola forza. Lui avrebbe salvato Rukia. Di tutto il resto non gli importava nulla.
 
Fu solo dopo l’ultima, feroce esplosione di potenza, mentre cercava disperatamente, con tutta la sua ostinazione, di rimanere in piedi, che lo vide vacillare. Solo un attimo. Un passo non perfetto. Uno spruzzo di sangue. Una voce sempre gelida che gli diceva “Il vincitore sei tu”. Lo sguardo di chi aspetta solo la morte.
 
Ichigo non si fermò ad assaporare quel momento, la vendetta in bocca sapeva di sabbia. C’erano altre cose che doveva fare più in fretta. Salvare Rukia.
 
Byakuya restò fermo a guardarsi la mano vuota, mentre i frammenti della sua spada e del suo mondo si disperdevano nel vento.