Il messaggio del buongiorno
Tremò sulla mensola bianca
accanto al letto, il suono perfetto,
ove dormiente posava un culo
il culo grasso d'un angioletto;
Alla seren luce mattiniera,
dalle coperte sbucò l'artiglio:
chiedeva il nome dell'imbecille,
e di quale troia fosse figlio.
Allora lesse la poesia,
disse: "che amore, che fantasia!"
ma finita la prima strofa,
nominò il collo da mozzar via.
Eppure s'alzò a sedere senza vestaglia,
con le coperte tutte intorno,
e rispose stanca alla canaglia,
ricambiando il buongiorno.