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Autore: telesette    24/03/2012    6 recensioni
Per la prima volta nei suoi cento anni come non-morto, Spike si rammentò di quel calore: un calore intenso, bellissimo e doloroso allo stesso tempo; quel calore che appartiene all'uomo, nel bene e nel male, e che rappresenta il vero significato della vita. Non era dimenticando quella sensazione che si diveniva più forti. Riuscire a convivere con tutte quelle emozioni, gioie, dolori e paure, era quella la vera forza di un essere umano. Diventando vampiro, Spike aveva dimenticato anche questo. Troppo sconvolto dal dolore, per accettare di vivere senza Cecily ( la donna che lo aveva rifiutato, quando era ancora vivo ), William aveva ascoltato le parole di Drusilla per sfuggire a ciò che gli faceva male.
Ora però si era ricordato...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Buffy Anne Summers, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La sento anch'io, adesso...

Spike si irrigidì di colpo.
Attorno a lui la battaglia infuriava ma, vittima del potere che aveva al collo, il suo corpo sembrava come intorpidito.
Il medaglione si era attivato!
Nessuno poteva prevedere quali sarebbero stati gli effetti ( lo stesso Spike ne aveva accettato ogni rischio senza neppure pensarci ), ma il bagliore accecante dell'amuleto bruciava ancora più intensamente della luce del sole sulla sua pelle di vampiro.
Barcollando all'indietro, Spike si appoggiò contro la parete alle sue spalle e la luce dell'incantesimo scese su di lui come un'onda.

- Buffy - esclamò.

Subito la Cacciatrice si accorse di cosa gli stava succedendo e si precipitò in suo aiuto... Solo dopo tuttavia si rese conto che non c'era più molto che potesse fare per aiutarlo.
La luce che ora sprigionava vivida dal petto di Spike era un fascio letale per ogni vampiro presente in quella caverna. Gli orrendi abomini del Primo si dissolsero in cenere, uno dopo l'altro, ed era fin troppo chiaro che quel potere avrebbe finito per consumare anche il portatore dell'amuleto.
Mentre le cacciatrici correvano verso la salvezza, guidate da Faith, Buffy si fermò a fianco di Spike. Quest'ultimo non aveva quasi più forze neanche per muoversi tuttavia, guardandola negli occhi, si sforzò ugualmente di parlare.

- L... La sento, Buffy - disse.

Buffy sbarrò gli occhi, incapace di capire le sue parole, tuttavia Spike proseguì.

- La mia anima - spiegò il vampiro, sconvolto dal significato di ciò. - Ce l'ho davvero... punge anche un po' !

Per la prima volta nei suoi cento anni come non-morto, Spike si rammentò di quel calore: un calore intenso, bellissimo e doloroso allo stesso tempo; quel calore che appartiene all'uomo, nel bene e nel male, e che rappresenta il vero significato della vita. Non era dimenticando quella sensazione che si diveniva più forti. Riuscire a convivere con tutte quelle emozioni, gioie, dolori e paure, era quella la vera forza di un essere umano. Diventando vampiro, Spike aveva dimenticato anche questo. Troppo sconvolto dal dolore, per accettare di vivere senza Cecily ( la donna che lo aveva rifiutato, quando era ancora vivo ), William aveva ascoltato le parole di Drusilla per sfuggire a ciò che gli faceva male.
Ora però si era ricordato!
Improvvisamente si ricordò di quanto valore avesse la vita, anche coi dolori e le sofferenze, perché nel coraggio di vivere vi era la forza. Nel coraggio di vivere, vi era il motivo per cui Buffy e compagni stavano disperatamente lottando... E nel coraggio di vivere, un uomo innamorato può anche trovare la forza di morire per la donna che ama.

- Tu vai - mormorò Spike, incitando Buffy a raggiungere gli altri.
- No - rispose lei sconvolta, temendo di vederlo bruciare da un momento all'altro. - Hai fatto abbastanza, vieni anche tu...
- No - ribatté lui secco. - Tu li hai battuti, e io farò pulizia!

Di nuovo Buffy tentò di convincerlo, ma fu tutto inutile.
Spike aveva preso la sua decisione, e non perché si aspettasse chissà che cosa. Sapeva che nessuno lo avrebbe mai ringraziato, per ciò che stava facendo, e tuttavia era determinato ad andare fino in fondo. Solo Buffy avrebbe sentito la sua mancanza, forse anche piangendo per lui, ma questo era più che sufficiente. Spike non stava sacrificando sé stesso per il mondo ( non era così ipocrita da fingersi più disinteressato e altruista di quello che era ), ma ugualmente aveva qualcuno da proteggere... Buffy!
Buffy doveva vivere.
Doveva scappare oltre quelle scale, verso la salvezza, e continuare a vivere.
Già una volta aveva fallito, non riuscendo a proteggere ne lei né la piccola Dawn, ma stavolta no.
Stavolta non doveva fallire.
A qualunque costo, anche bruciando come un fottuto fiammifero, avrebbe fatto in modo che Buffy uscisse viva da quell'inferno.
Dal canto suo, la bionda Cacciatrice avvicinò la mano a quella del vampiro e ne strinse dolcemente le dita.
Nonostante le sue condizioni, Spike avvertì chiaramente quel contatto e, nell'istante in cui ebbe chinato lo sguardo, la sua mano cominciò a prendere fuoco.
Entrambi si guardarono negli occhi, incapaci di proferire parola. Che cosa potevano dirsi ancora? Che cosa poteva mai dire Buffy, per rendergli la fine meno dolorosa? Non era giusto mentire, specie ad una persona che era diventata sorprendentemente così importante per lei... Tuttavia le parole le uscirono fuori leggere, assieme alle sincere lacrime che le rigavano il volto.

- Io ti amo - sussurrò.

Spike sorrise, anche se amaramente.

- Non è vero - osservò. - Ma grazie per averlo detto!

Ormai tutto stava per compiersi.
Il soffitto della caverna cominciò a crollare, costringendo Buffy a riscuotersi dalla sua tristezza. Di nuovo Spike la incitò ad affrettarsi e, dopo averla vista scomparire in cima alle scale, rimase immobile ad aspettare l'esito del suo destino.

- Voglio vedere come va a finire!

Spike sapeva che la sua fine era imminente, ma non voleva andarle incontro come il timido e piagnucoloso William Pratt... Se proprio doveva andarsene, tanto valeva farlo con stile.
Una risata gutturale gli salì dal petto, mentre la carne del volto si consumava nelle fiamme, e il suo corpo si tramutò in cenere assieme a tutto il resto.

FINE

   
 
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