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Autore: Cloe87    25/03/2012    2 recensioni
Se alcuni mesi prima dell'inizio delle Galaxian Wars, una giovane donna, a prima vista normale, finisse nella vasca sacra del Tredicesimo Tempio senza motivo apparente?
Beh... forse il corso della storia potrebbe prendere tutta un’altra piega e un gruppetto di accanite pacifiste riuscire perfino a sfatare il mito... in nome del Cosmo!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Che il Cosmo sia con noi'
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TI FIDI DI ME?

Allora salta!

 

Di quel pomeriggio a villa Kido, ed in particolare dell’incontro tra i Silver Saint e la loro dea, una cosa non potrò mai dimenticare; la faccia dei Silver nel vedere Saori. Giuro; una comica.

Eravamo riuniti nell’androne quando la Kido apparve in cima allo scalone d’onore, rimanendo sbalordita nel ritrovarsi tutti noi in casa.

«Vi capisco, anche noi abbiamo avuto la stessa reazione quando abbiamo saputo che era lei.» commentarono i Bronz Saint rivolti ad Asterion, che continuava a spostare lo sguardo da me a Saori con la stessa faccia di chi sperava di sentirsi dire “Vi stiamo prendendo per il c@@o! Sorridete, siete su Candid Camera!”

«Ehm, sicuri, sicuri...» chiese Babel sottovoce ad Alexis.

«Purtroppo sì. Certo che Arianna nei panni di Atena ha ottenuto diverso successo!» ridacchiò Alexis: «ma spiacente Babel, la reincarnazione di Atena è la ragazzina vestita da meringa!»

Intanto Misty e Moses si lanciavano sguardi furtivi chiedendosi chi fosse più ballista tra noi e Arles, mentre Marin era impassibile come al solito per via della maschera.

«Tatsumi! Cosa sta succedendo?» chiese la dea

«Sono entrati con la forza signorina. Non ho potuto fare nulla per impedirlo!» disse il gorilla nipponico, legato come un salame per opera delle catene di Shun.

«Alcune pecorelle smarrite hanno bisogno di trovare conferme, Atena» disse quindi Morgana, mentre Katy si preoccupava di risanare le ferite di Seiya.

«Esatto. Queste donne e questi saint ci hanno fatto sorgere un dubbio e ora abbiamo bisogno di sapere.» disse Asterion.

Saori incredula si rivolse a me: «Allora era vero che non stavate complottando contro di me, ma che volevate concretamente aiutarmi!»

«Certo, mica sono come te! Loro non lasciano le persone nei guai nel momento del bisogno!» sbottò Seiya, mentre Katy passava ad occuparsi delle ferite di Misty, che, incredulo, rimase ad osservarla farfugliando un grazie.

«Quindi voi...» disse Saori.

«Ci siamo dati i turni per sorvegliare la villa. Ora che ne dite di dare una dimostrazione pratica del vostro cosmo a questi saint, così fughiamo ogni dubbio?» dissi io facendo l’occhiolino ad Atena, che annuii ed espanse il suo cosmo, dileguando così anche gli ultimi dubbi dei silver.

 

Tutto si era quindi risolto per il meglio, anche se Tatsumi continuava a tirarci dietro nomi su nomi, in quanto per ordine di Saori, era stato costretto a rimediare una camera per tutti a villa Kido, mentre Seiya ne faceva l’imitazione alle sue spalle, beccandosi uno scappellotto dalla sottoscritta. Il fatto che l’assistente di Atena fosse un pirla, non giustificava Seiya a comportarsi nel suo stesso modo! Insomma un po’ di educazione e raffinatezza anche se ci si vuole prendere una rivincita! Ad esempio come la bolletta esorbitante del telefono che avrebbe dovuto pagare la Kido. Visto che eravamo lì, io, Eva e Katy, ne avevamo infatti approfittato per telefonare e tranquillizzare tutti i nostri conoscenti, sul fatto che eravamo ancora vive. (Le avevamo o no riportato sulla retta via cinque dei suoi fedeli? Un piccolo rimborsino per il disturbo ci stava, non credete?)

«Perché voi tre non avete telefonato?» chiese Katy a Morgana e Alexis.

«Mio padre non lo sento da diverso tempo, non so nemmeno dove sia. Mia madre invece è morta.» si limitò a dire Morgana

«I mie famigliari invece è meglio che non sappiano di preciso dove mi trovo. Ne va della mia incolumità e delle persone che ho vicino» rispose invece Alexis.

«In che senso?» chiesi io.

«Ma guarda! Non pensavo potesse esistere qualcuno più lecchino dell’Unicorno!» la Sensitiva sorvolò la mia domanda e tutte ci ritrovammo ad osservare Misty che faceva i complimenti a Saori per il suo buon gusto nel vestirsi (che spudorato ballista!). Marin approfittò quindi degli starnazzamenti della Lucertola, che avevano attirato l’attenzione di Seiya (intento a sfotterlo di nascosto) e degli bronz e silver (idem) per parlarci inosservata.

«Io torno al Grande Tempio» ci disse.

«Ma è una follia!» esclamò Katy.

«Devo. Questa vittoria è un fuoco di paglia. Il peggio deve ancora venire e il Santuario è comunque saldamente in mano del Grande Sacerdote. Avete quindi bisogno di qualcuno che si sappia muovere al suo interno per potervi aiutare»

«Hai intenzione di farci da spia?» chiese Morgana.

Marin annuii.

«Può essere pericoloso...» disse Eva.

«Non preoccupatevi. Non sono una sprovveduta, farò finta che i silver abbiano perso lo scontro e che io sia rimasta l’unica sopravvissuta.»

«Io ho un’idea migliore.»

Ci girammo tutte in direzione di Alexis.

«Dire la verità. Marin, racconta al Grande Sacerdote di noi e del tradimento dei Silver» disse Alexis.

«Ma in questo modo ci invierà altri saint!» disse Katy.

«In tanto li invierebbe comunque» rispose Eva.

«Già, ma se sa della nostra presenza al fianco della Kido, credo proprio che potrebbe agitarsi notevolmente, visto che ha già avuto a che fare con una di noi» ci spiegò Alexis.

«Quindi il tuo piano è di metterlo sotto pressione?» intervenne Morgana.

«Esattamente. E un uomo sotto pressione può mettere un piede in fallo...» concluse Alexis con un sorriso bastardo stampato sul volto.

«Oppure tirare fuori gli artigli...» disse invece Marin.

«Sì, è vero, ma indipendentemente da come agirà Arles... sono sicura che i suoi saint rimarranno turbati dalla notizia del tradimento dei loro compagni. Ho avuto modo di sondare il vissuto dei silver presenti e ho avuto modo di notare il cameratismo che li lega. Ti chiedo quindi di far circolare questa voce al Santuario. Un animo turbato è più facilmente preda del dubbio» concluse Alexis.

«Quindi è per questo che gli hai toccati tutti?» chiese atona Eva.

«Ovvio, mica sono pedofila! Diamine è già tanto se avranno 16-17 anni! Solo che tramite il contatto delle mie mani mi è più facile vedere senza forzare la mente con il conseguente rischio di essere scoperta. Le loro barriere menatali non sono inesistenti come quelle di Arianna!»

Guardai malissimo Alexis, tuttavia aveva ragione; io le barriere mentali non sapevo nemmeno cosa fossero, ma non avevo avuto un maestro dispensatore di consigli come il suo “nano viola”!

Marin comunque fece cenno di assenso con il capo e, con disinvoltura, uscì dal salotto lasciando a Seiya un biglietto con su scritto:

“Qualunque cosa accada... proteggi Atena”.

 

La serata era quindi trascorsa abbastanza tranquilla, a parte la sfuriata di Misty dopo che aveva capito che tutti lo sfottevano. Mi ritrovai quindi in camera con Eva e non riuscendo a prendere sonno, mi ritrovai a pensare al riparatore di armature.

«Eva, come mai il tizio che ti ha riportato in Giappone ti ha trattenuto in Jamir?»

«Parli di Mu?» Eva riemerse mezza addormentata dalle coperte.

«Sì»

Eva si mise a sedere sul letto: «Perché durante la riparazione delle armature il mio cosmo ha dato origine ad un fenomeno curioso e lui voleva quindi capirne il motivo»

La guardai perplessa ed Eva si spiegò meglio.

«Per quello che ho capito, le armature dei saint, hanno vita propria come le nostre e quindi possono morire come i loro proprietari. Per poterle fare rinascere, c’è bisogno di un’ingente quantità di sangue. Almeno, questo è quello che ci ha spiegato. Io ho offerto il mio, ma le armature, più che il mio sangue hanno preferito assorbire il mio cosmo. Mu l’ha trovato strano è ha voluto indagare. Io però non ho saputo dargli spiegazioni a parte quelle sui due cosmi e Mu, sentendo la cosa, mi ha portato da un vecchio visionario del posto, esponente di un’antica religione che venera le forze cosmiche dell’Universo e i Custodi.»

«E pensare che a me ha detto di considerarsi un semplice sovrintendente. Dannazione a lui e al suo porno cloth»

«Al che?»

«Le armature che ci hanno dato le ho soprannominate così. La mia sembra un completino hard!»

Eva ridacchiò: «Effettivamente anche la mia è parecchio imbarazzante. Comunque tramite quel vecchio ho saputo che i nostri predecessori sembra abbiano fallito. Con Mu però è stato molto sgarbato e alla domanda di come le armature avessero ripreso vita assorbendo il mio cosmo gli ha risposto: “È ovvio! Lei è l’Alchimista! Il suo cosmo schiude le porte alla conoscenza della vera essenza della vita! Gli Emissari del Cosmo hanno in se il potere della creazione concessagli dal Cosmo per poter cambiare il destino e il corso della storia per preservare questo mondo!” per poi dargli del cretino ignorante e partire ad insultare i saint di Atena e gli stessi dei Olimpici dando loro degli “usurpatori incoscienti delle forze cosmiche dell’Universo”.» disse Eva.

«Si, mi ricordo che il mio Custode mi aveva accennato a dei predecessori e a una cosa del genere» commentai.

«Tu e il tuo Custode siete in contatto?»

«Diciamo che è lui a decidere come è quando farsi vivo e, anche se è in grado di sentirmi quando lo chimo, se ne frega con la scusa di non potermi indicare una via che devo intraprendere da sola. Tu invece?»

«L’unico incontro che ho avuto con il Custode e quando mi ha consegnato l’armatura. A malapena mi aveva detto perché mi aveva convocato! “L’armatura è tua e lascio tutto nelle tue mani. Il mio dovere l’ho fatto” mi ha detto. Figurati, ho scoperto che il fatto di riuscire ad accedere al sapere collettivo, in determinati stati alterati di coscienza, era collegato al cosmo, solo grazie al maestro di Ikki, che mi ha anche spiegato come creare illusioni. Anche se dovevo utilizzare i sui insegnamenti all’inverso.* Inoltre la prima volta che ho sentito chiamarmi Alchimista è stato da Morgana» rispose Eva.

«Deduco che il tuo Custode sia ancora più fancazzista del mio e che io sono l’unica sfigata a non avere avuto nessuno che mi abbia dato due dritte... Eva hai sentito?» la nostra conversazione venne bruscamente interrotta dall’esplosione di alcuni cosmi maledettamente aggressivi.

«Si provenivano dal...»

«Colosseo Grado!»

Ci precipitammo quindi fuori dalla stanza e nel corridoio ritrovammo anche Morgana, Katy, Alexis, i saint e Saori.

«Presto andiamo a vedere cosa succede!» scattò Moses, ma venne bloccato da Morgana:

«Voi rimarrete qui a protezione di Saori, chiaro?» al comando perentorio di Morgana i silver si bloccarono come impietriti dal terrore. Il suo cosmo non lasciava margini di replica. La Medium si rivolse quindi a Ikki:

«Rimani anche tu con loro... per precauzione!»

 

Così noi, insieme ai 4 cavalieri di Bronzo, ci recammo al Colosseo e lo spettacolo che ci trovammo di fronte non fu dei più rosei.

«Saori non sarà contenta. Sto coso le sarà costato una fortuna!» disse Alexis, mentre ci aggiravamo per i corridoi del fu Colosseo Grado, ritrovandoci nell’arena centrale ormai a cielo aperto.

«A quanto pare hanno fatto un bel lavoretto intimidatorio!» disse Morgana, mentre Katy e Eva indicavano gli spalti e le tribune:

«Una quantità del genere di corvi riunita in un solo luogo, non è normale, c’è qualcosa di strano...» disse Eva .

«Già! Stiamo allerta!» esclamò Shun, mentre la sua catena dava segni di pericolo. Il saint di Andromeda fece appena in tempo a finire la frase che i corvi ci piombarono addosso, manco fossimo in un film di Alfred Hitchcock , scatenando l’inferno.

Shiryu si difendeva con lo scudo, Seiya lanciando alla cieca i suoi colpi, Hyoga facendo il tiro al bersaglio con una sorta di bigliettini da visita con sopra un cigno nero, Shun con le catene, Katy urlando come un ossesso (scoprimmo così che era terrorizzata dai volatili!), Alexis riparandosi dietro gli spalti insieme ad Eva, il tutto mentre Morgana rimaneva immobile ed impassibile, come se la cosa non le facesse ne caldo ne freddo. I corvi dal canto loro la ignoravano.

Io invece fui letteralmente presa di mira!

«Ehi!» mi sfuggì mentre quegli uccellacci mi legavano per poi alzarsi in volo.

«I corvi stanno portando via Arianna! **» Urlarono i presenti ancora alle prese con i corvi, mentre Seiya partiva al mio inseguimento.

Non so per quanto rimasi in volo per opera di quei dannati uccelli. Dall’alto vidi la città di Tokyo farsi sempre più lontana mentre un paesaggio roccioso e pieno di dirupi si apriva sotto di me, per poi venire depositata ai piedi di un saint brutto come la fame.

«Capisco l’ordine di riportare Atena al Grande Tempio, ma far anche distruggere il Colosseo Grado... bah il Grande Sacerdote avrà avuto le scatole girate.» disse il tizio grattandosi la testa leggendo su un bigliettino le cose da fare. «Ah, dimenticavo, devo anche far fuori una certa Saori Kido... chissà perché! Va beh, pace all’anima sua!» concluse il saint, per poi fare segno ai sui corvi di riprendere il volo, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

«Ehi, tu, mettimi giù! Io non sono Atena, hai sbagliato persona!» pessima frase da dire se si è a diversi metri da terra! Ve lo garantisco!

Il saint fece spallucce: «Ho sbagliato? Nessun problema!»

I corvi lasciarono la presa sui fili e io finii nel vuoto.

«AHHH!!!» urlai.

«Presa, appena in tempo!» esclamò Seiya, evitandomi l’impatto con il suolo, ma fratturandosi il braccio destro.

«E tu chi sei?»

«Seiya dei bronz saint »

«Impossibile, tu dovresti essere stato ucciso da Misty e dai suoi compagni... »

«Spiacente, hanno cambiato bandiera!» risposi io.

«Impossibile! Ma se è veramente andata così, la vera forza terrificante dei silver te la farò provare io!» sogghignò subdolo il saint, che, dopo essersi presentato come Jamian del Corvo scatenò i suoi volatili contro Seiya, che si ritrovò ben presto ricoperto di piume e pestato da Jamian, che però cantò vittoria troppo presto. Seiya si liberò infatti delle piume bruciando il suo cosmo.

«Ma guarda un po’ chi c’è! Non ci vediamo da molto tempo Seiya...»

«Shaina?» disse Seiya in un sussurro.

Dovetti ammettere che eravamo nella merda. Seiya aveva un braccio rotto, dietro di noi c’era una parete scoscesa, davanti noi un dirupo e le uniche vie d’uscita erano bloccate dai due saint e sinceramente non ero certa di poter già competere con due silver in contemporanea.

Fu così che mi avvicinai al precipizio guardando verso il fondo. Il sibilo del vento mi sussurrò di affidarmi a lui, mentre si avvolgeva sinuoso attorno alle caviglie.

«Che vuoi fare, sei impazzita» urlò Shaina, mentre io mi rivolsi a Seiya:

«Ti fidi di me?»

«Sì»

«Perché io mi fido del vento!»

«Allora andiamo!»

Seiya prese quindi la mia mano ed entrambi saltammo nel vuoto.

 

Il mio corpo era tutto un dolore. Mi sentivo come se avessi partecipato alla maratone di New York senza aver mai corso in vita mia e la mia testa vorticava per lo sforzo, ma ero viva, io e...

«SEIYA!» aprii gli occhi urlando il nome del bronz saint, che si era lanciato giù dal dirupo fidandosi di me (se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato) e mi ritrovai ad un paio di centimetri dalla sua faccia.

SCIAF

«Ahia, ma perché?» piagnucolò Seya massaggiandosi la guancia.

«Scemo! Che diavolo pensavi di fare?» sbottai io incazzata.

«Respirazione bocca a bocca! Vedendoti svenuta mi sono spaventato!»

«É troppo presto per ringraziarlo signorina!» Jamian ci aveva raggiunto usando i suoi corvi.

«Ma che ringraziamento! Mi ha appena schiaffeggiato!» sbottò Seiya in direzione del Corvo.

“Maledizione” pensai. Io e Seiya non eravamo minimamente in grado di affrontarlo. Il saint di Pegaso, con un braccio rotto, era in svantaggio e di parecchio, io invece ero completamente esausta e ogni muscolo era dolorante. Riuscivo a malapena a rimanere seduta, figuriamoci usufruire un’altra volta del mio cosmo.

«Se non siete Atena adesso ho un motivo in più di farti fuori, donna! Chi diamine sei?» disse Jamian.

«Chi sono non ha importanza, ma se vuoi servire fedelmente la tua dea e il Santuario, oltre che il bene comune, sotterra l’ascia di guerra e unisciti a noi. Altri saint l’hanno già fatto»

«La parola di una donna sconosciuta contro quella del Grande Sacerdote... non preoccuparti sarò rapido nel toglierti la vita. Infondo sono un gentiluomo e non faccio mai soffrire le donne!»

“Anche perché la vedo dura che qualcuna ti si avvicini!” pensai irriverentemente io, mentre Seiya assumeva una posa di difesa:

«Non ti lascerò avvicinare a lei!» esclamò Seiya

«E chi si avvicina! I miei corvi lo faranno per me!»

Ma i corvi di Jamian fecero al padrone il gesto dell’ombrello, per poi scagliarsi su di lui per beccarlo.

«Fermi, che fate!» urlai sconvolta in direzione dei corvi, che si bloccarono per poi dirigersi verso di me: «Eh? Ma che diamine....» dissi io, per poi rivolgermi esterrefatta a Jamian: «Non lasciano ricordini addosso alle persone, vero?» i corvi del silver sant infatti si erano appollaiati, alcuni, di fronte a me, tipo barriera e, altri, sulle mie spalle, come se volessero proteggermi.

«Non è possibile i miei corvi hanno sempre ubbidito soltanto a me! Maledetta! Tu sei un mostro!» e Jamian si lanciò all’attacco, mentre Seiya si preparò a riceverlo, ma lo scontro venne interrotto dall’arrivo tamarrissimo di Ikki:

«Jamian sei un idiota! Perfino i tuoi corvi sono più intelligenti di te! Nemmeno avvertendo il cosmo di Arianna sei stato in grado di capire che se alzi mano su di lei fai un grosso errore? Nemmeno il mio maestro, nonostante il suo animo corrotto, ha avuto il coraggio di fare una cosa simile con Eva, capendo cosa albergava in lei!»

«Jamian, la Fenice parla giusto. Non senti che è il Cosmo stesso che ci appoggia? I tuoi corvi hanno intuito che operiamo all’unico scopo di preservare questo mondo, che il Grande Sacerdote sta minacciando lasciandosi guidare dal cosmo negativo. Anche Atena, un po’ a fatica, ci è arrivata» Morgana era arrivata poco dopo Ikki e portava con se alcuni corvi di Jamian. Indossava la sua armatura e il suo cosmo aveva avvolto l’intero burrone e potei così percepirlo per la prima volta nella sua massima estensione e... non potei notare una certa differenza rispetto al mio. Infatti, nonostante la pace che irradiava da esso, in grado di placare gli animi, il suo cosmo incuteva anche un notevole timore ed in questo era più simile a quello di Saori: benevolo e terrificante allo stesso tempo. Non potei inoltre non rimanere esterrefatta nel vedere la sua armatura: completamente diversa dal mio pseudo body: la sua era infatti una corazza doc, che ricopriva tutto il corpo come quella che avevo visto indosso al Cancro, ma nera e alata. Se non fosse stato per il suo cosmo benigno e i capelli fucsia la si poteva tranquillamente scambiare per un angelo della morte.

«Cerca di curarti di più di loro, non sono macchine da guerra, ma esseri viventi con una loro dignità! Ho salvato quelli che ho potuto» disse Morgana facendo cenno ai volatili che si andarono ad appollaiare sulle spalle di Jamian, per poi rivolgersi a Ikki: «Non ti avevo detto di rimanere con Atena?»

«Uhmpf! Non prendo ordini da lei, figuriamoci da te.» rispose la Fenice e Morgana sorrise.

«Chissà perché, ma la cosa non mi stupisce Fenice.»

«Che diavolo stai combinando Jamian! Ci stai impiegando troppo tempo per adempiere agli ordini del Grande Sacerdote»

«Agor, Capella, Dante! C’è stato un disguido... ho sbagliato Atena...» balbettò imbarazzato Jamian ai colleghi che erano arrivati.

«Altri silver! E che palle!» sbottò Seiya.

«Jamian possibile che tu sia così incompetente? Non riuscire nemmeno a distinguere la nostra dea da una comune donna!» esordì Capella.

«Già! È ovvio che Atena sia quella! Il cosmo e il fatto che sia ancora viva dopo quel salto non dovrebbe far sorgere dubbi! Poi è identica alla sua statua!» disse Argor indicandomi.

«Non dire idiozie è quella Atena! Non senti il suo cosmo terrificante? Nemmeno tra i 12 Gold saint c’è un uomo in possesso di un cosmo simile! L’unica cosa che non capisco è il motivo per cui indossa un cloth nero!» e Dante indicò Morgana, che sbottò:

«Cos’ha il nero che non va? É elegante e non passa mai di moda!»

Io e Seiya invece ci guardammo perplessi, mentre Ikki si mise a braccia conserte inarcando un sopracciglio:

«Meno male che voi sareste in grado di distinguere Atena da un comune mortale!» esclamò la Fenice.

«Phenix ha ragione. Nessuna di noi è Atena.» Disse Morgana.

«Allora vuol dire che vi faremo fuori con i bronz saint. Perché se siete con loro sarete sicuramente complici!» disse Capella facendo un passo avanti.

Ikki quindi tracciò una linea sul terreno.

«Superatela è siete morti»

Cosa a cui i silver risposero con una risata, mentre Ikki dava loro le spalle per andarsene.

«Attento!» urlai io in direzione di Ikki.

«Aspettate! Forse loro sanno dov’è la vera Atena!» urlò Jamian in direzione dei suoi compagni, ma troppo tardi.

Ikki infatti non era Seiya e si era quindi già accorto del pericolo; inutile dire che Capella se le prese e dopo di lui Dante.

«Non sarebbe meglio evitare che facciano del male a Ikki?» dissi a Morgana, mentre io e Seiya ci sorreggevamo a vicenda.

«A dire il vero non è Ikki ad avere bisogno di un mio intervento.» replicò invece Morgana, puntando quindi verso Capella, che era caduto al suolo dopo essere stato colpito dal Genma Ken della Fenicie.

«Ikki basta! Non abbassarti al loro livello! Da Eva avrai pure appreso qualcosa?»

Ikki bloccò la sua mano rendendosi conti di essersi lasciato trasportare dal furore dello scontro:

«Hai ragione. Non voglio diventare come il mio maestro»

Morgana sorrise e posò la sua mano sulla fronte di Capella, che riaprì gli occhi incredulo.

«Ma che è successo? Ho visto il mio corpo andare in pezzi per opera del mio disco e poi una luce che ha dissolto tutto!» esclamò il saint dell’Auriga.

«Il colpo di Ikki ha distrutto il tuo spirito, ma io l’ho riportato a te. La dimensione degli spiriti che collega questa realtà all’aldilà è infatti di mio dominio» disse Morgana.

«Perché? Noi siamo vostri nemici...»

«Per me non esistono nemici, ma soltanto anime da salvare dalle tenebre degli inferi» replicò Morgana, per poi essere agguantata da Capella e appiattita al suolo, evitandole così l’impatto con la palla ferrata di Dante, che però si ritrovò bloccato da delle catene e circondato da un cerchio di fuoco.

«Ingrato! Morgana ha appena salvato la vita del tuo collega e tu la ripaghi così?» Shun era arrivato insieme a Hyoga, Shiryu, Katy, Alexis ed Eva, che con il suo cosmo aveva creato il cerchio. Vi lascio immaginare lo stupore dei silver nel vedere altre tre donne con un cosmo come il nostro.

«Ma, ma.. chi di voi tre è Atena?» chiese spiazzato Dante.

«Nessuna! Ma ti pare che possa assomigliare a quella bambolina per torte di compleanno?» esclamò offesa Alexis incrociando le braccia, mentre il saint di Perseo, stufo della situazione, decise di chiudere la partita sfoderando il suo scudo:

Shun: «Ma... cos’ha sulla schiena?»

Argor: «Vuoi saperlo, Andromeda? Allora guarda pure! Spalanca bene i tuoi occhi!»

Eva, intuendo il pericolo: «Non guardate! Lui è il cavaliere di Perseo e Perseo, nel mito, è colui che ha tagliato la testa di Medusa! La gorgone in grado di trasformare in pietra chiunque la guardasse!»

Troppo tardi! Shun, Hyoga, Seiya (ma la cosa non mi stupì) e Ikki (lui sì) guardarono con estrema attenzione e meraviglia lo scudo di Argor... trasformandosi così in statue di pietra (ci mancava solo un “Che figata” collettivo per sottolineare quanto lo avessero fissato bene).

A non farci gabbare fummo noi e Shiryu.

Io non sono mai stata una delle più sveglie, ma se un nemico ti dice di guardare, non sono così stupida da farlo!

Shiryu, intanto aveva dato prova di essere stato attento alle lezioni del maestro esibendosi in un’arringa sullo scudo della Medusa, da cui nacque una diatriba con Argor su chi dei due avesse lo scudo migliore. Ovviamente per verificare iniziarono a pestarsi. Shiryu così costatò che il saint di Perseo non era così idiota da farsi fregare come la gorgone del mito e quindi l’idea di Shiryu di copiare il mitologico eroe, non andò a buon fine. Dopo di che capì anche che ogni attacco frontale allo scudo di Perseo era inutile, come coprirsi gli occhi con una benda.

«Dobbiamo fare qualcosa!» intervenni io.

«Già, o ci ritroveremo cinque statue da giardino!» disse Alexis.

«Io non riesco! Sono già impegnata a tenere a freno Dante!» disse Eva, il cui sforzo per tenere a bada Cerbero traspariva nel suo volto.

A muoversi fu quindi Morgana, che venne però bloccata da Capella:

«Spiacente, ma il mio debito l’ho saldato e non ho intenzione di lasciarti intromettere nello scontro! Tu e la rossa mi sembrate infatti le più pericolose!»

«Levami le mani di dosso ragazzino!» Sbottò Morgana, per poi cercare di far sprofondare Capella nelle sabbie mobili create dal suo cosmo.

Nel frattempo Alexis era dovuta intervenire per bloccare Shiryu intenzionato ad accecarsi:

«Non fare l’idiota!» esclamò Alexis, mentre si buttava a peso morto sul Dragone.

«Alexis, levati! È l’unico modo!» sbottò Shiryu.

«Bene! Così vi trasformerò in pietra tutti e due!» sogghignò Perseo, che però si trovò ben presto a doversi fermare, per cercare di levarsi i Corvi di Jamian di dosso.

«Jamian richiamali!» sbottò Argor in preda all’ira.

«Non mi danno ascolto! Stanno agendo di testa loro, sembra che le vogliano proteggere!»

«Non senti che anche le creature a voi fedeli vi stanno implorando di fermarvi?» Kety, senza farsi notare, era scivolata alle spalle del silver saint di Perseo, che, per il cosmo apparentemente flebile ed inoffensivo della Guaritrice, non l’aveva presa in considerazione.

Mi ricordo ancora perfettamente la faccia sorpresa e bordeaux del saint di Perseo quando, invece di venire colpito alle spalle, come si aspettava, venne invece abbracciato dolcemente da Katy:

«Non senti che il Cosmo sta soffrendo?»

«Ma di che diamine parli...» Argor rimase però impietrito di fronte al cosmo a cui Katy diede libero sfogo, avvolgendolo amorevole.

«Anche noi abbiamo persone a cui vogliamo bene al Grande Tempio e l’unica cosa che vogliamo è aiutarle a sciogliere il peso che grava su di loro e su di voi. Te ne prego cavaliere, so che il tuo cuore è puro e votato al bene, quindi ti chiedo di non versare altro sangue e dolore, facendoti così strumento del male» disse Katy stringendosi ancora di più al silver sempre più bordeaux e imbarazzato: «So cosa significa per un guerriero del vostro calibro compiere una missione; rimorso per le vite spezzate. Non lasciare che a questo si aggiunga anche il peso di anime senza macchia. So che se volete voi saint siete in grado di vedere molto più di quello che appaia, anche se spesso preferite chinare il capo alle regole dettate da un uomo, che al vostro cuore» finì Katy.

«Chi sei in realtà, ragazza!» mormorò il saint.

«Nelle fredde lande della Siberia dell’Est, mi hanno chiamata Emissaria del Cosmo, ma io preferisco essere semplicemente me stessa e il mio è un cosmo che può solo curare e non ferire. Non siamo nemici, ma se nonostante questo credi che possiamo essere servitrici dal male non opporrò resistenza.» Katy, lasciò il saint, par poter così guardarlo negli occhi.

Argor fece per alzare la sua mano, che però tremò e ritornò inerte lungo il suo fianco: «Non posso... uccidere una fanciulla inerme è un atto che va contro i miei principi e poi... in te risplende qualcosa che va oltre la mia comprensione.»

Katy pose quindi la sua mano al saint di Perseo: «Prima di decidere da che parte stare, cavaliere, vieni con noi. Capirai molte cose!»

Argor posò quindi a terra lo scudo capovolto e si alzò dimostrandosi aperto al dialogo in accordo con i suoi compagni d’armi. Dande si ritrovò così libero dal cerchio di fuoco, rendendosi conto di essere stato vittima di una potente illusione, e Capella, che ormai era finito immischiato nelle sabbie mobili fini al collo, chiese venia a Morgana, che riportò quindi il terreno sotto i piedi dell’Auriga al suo stato solido naturale.

«Incredibile, e come se la stessa creazione fosse ai vostri ordini!» esclamò Dante, constatando di essere ancora tutto intero, nonostante le fiamme che l’avevano intrappolato.

«Non esattamente, diciamo semplicemente che ci da una mano ad evitare che vi ammazziate come degli idioti per mano del cosmo negativo» disse Morgana, mentre si avvicinava ai saint pietrificati per esaminarli.

«Bel pasticcio! Per farli tornare come prima bisogna eliminare la fonte del guaio!» disse Morgana e tutti si girarono in direzione di Perseo, che sbiancò.

«Tranquillo! Nessuno ti farà del male, Argor, anche perché il responsabile non è un uomo, ma un artefatto! Atena non sarà contenta di quello che sto per chiederti di fare Shiryu, ma pace!»

Morgana a quel punto disse a Shiryu di distruggere lo scudo di Medusa, cosa che il Dragone non si fece ripetere due volte (ovviamente non senza le proteste di Argor, ma cavoli suoi, non si può ave tutto dalla vita!). I saint pietrificati ripreso così le loro normali fattezze.

Anche se l’avevamo scampata, io non potei però non constatare, così come le altre, che nonostante sembrasse avessimo fatto una gran cosa, in realtà non era nulla di che. I primi 5 silver erano già arrivati in preda al dubbio per opera del casino scoppiato per opera mia al Santuario, mentre nello scontro da poco concluso, non c’era nulla per cui rallegrarsi. A me bastava usare una sola volta il mio cosmo per finirne distrutta, mentre Alexis ed Eva, dal canto loro, avevano faticato parecchio per trattenere rispettivamente Dante e Shiryu. Infondo anche Argor di Perseo, una volta privato dello scudo non era poi così forte (era infatti bastato un abbraccio e gli occhietti da cerbiatta spaurita di Katy per farlo vacillare) . Rammentando quindi l’incontro con il Cancro, costati così che difficilmente il dolce cosmo della Guaritrice avrebbe avuto qualche possibilità di metterlo in crisi. Quell’uomo, avvolto da un alone di morte, difficilmente si sarebbe fatto impressionare dal cosmo amorevole e risanatore della biondina del gruppo, e se erano tutti come lui, completamente asserviti al cosmo negativo, la faccenda non si presentava poi così rosea.

«Ok, ammettendo che non siate nemici, nonostante bazzichiate con i 5 bronz traditori, potreste dirci dove si trova Atena? Perché dobbiamo riportarla al sicuro al Grande Tempio!» disse quindi Jamian.

«Fossi in voi, se la volete proteggere, non la riporterei al Santuario, visto che la reincarnazione di Atena è Saori Kido!» dissi quindi io.

«Ma è la ragazza che dovevamo uccidere! Non può essere!» esclamarono increduli Dante e Argor.

«Prima di negare che sia lei, aspettate di entrare in contatto con il suo cosmo. Anche per noi è stato un duro colpo. Non crediate» disse quindi Seiya insieme a Shun e Shiryu.

«Ma questo vi dovrebbe far capire che c’è qualcosa nell’operato del Grande Sacerdote che non va... e che i traditori non siamo noi» dissero quindi Ikki e Hiyoga, mentre tutti insieme ci avviavamo verso villa Kido.

 

NOTE

* Credo di dover delle spiegazioni riguardo al discorso di Eva. L’Alchimista si riferisce al concetto di Subconscio Collettivo (una sorta di magazzino della memoria e del sapere che l’umanità ha raccolto nei millenni) espresso da Walter Montgomery Germain nel suo libro “Il magico potere della vostra mente”.

 

** Cit. Saint Seiya perfect edition. Volume 5. Da qui in poi tutte le frasi scritte in corsivo sono citazioni del manga.

  
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