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Autore: Shee    24/10/2006    5 recensioni
Tra brioche, missioni segrete, colpi di scena, battibecchi, sbronze inaspettate, calci e sorrisi un nuovo amore sta nascendo...
Capitolo 7: La festa, Il fiore e il "fu quasi bacio"
Dal nulla, davanti al viso, si ritrovò un piccolo fiore a cinque petali bianco, Miyu sorrise e lo prese per il gambo, facendo un mezzo inchino a Kanata.
- grazie…- disse giocherellando con il fino stelo, Kanata si appoggiò alla sua destra, girato verso di lei, che fece un passo avanti avvicinandosi.
- come mai questa…romanticheria?- domandò maliziosamente, tenendo il fiore di fronte al suo naso.
- beh…c’era quella bella pianta lì dentro…e mi è capitato fra le mani questo fiore e…-
- hai pensato di darmelo…- sussurrò avvicinandosi di più...
Genere: Romantico, Malinconico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kanata Saiyonji, Miyu Kouzuki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Buondì! Ecco qui la vostra carillon! Ma come chi sono? xDxD avevo deciso di pubblicare il primo capitolo di questa storia solo una volta finita, ma siccome volevo postare qualcosa avevo deciso che avrei aspettato a postare il primo capitolo all’anniversario della mia iscrizione, che ero convinta fosse il 22 ottobre… qualche giorno fa sono andata a controllare ed ho scoperto che la mia iscrizione risale al 22/08/2005, ma come sono scema… comunque ho deciso di cominciare a pubblicarla…premetto che il primo capitolo non è un granchè.

 

In conclusione, ora vi lascio alla fic tranquilli xD, vorrei avere almeno un commento visto che so che ormai questa sezione è quasi deserta… fan di ufo baby! Facciamoci sentire!

Comunque qualche parola sulla fic: c’è un po’ d’azione ma non è mai stata la mia specialità, c’è romanticismo, dolcezza, nostalgia, un po’ di malinconia.

È un po’ un mix… questa è praticamente l’introduzione, volevo chiedervi di aspettare e leggere qualche altro capitolo (dove in effetti la storia inizia veramente) prima di abbandonarmi al mio destino, io tanto pubblico lo stesso xD.

 

Vi lascio davvero ora, se mi lasciate una recezioncina mi fareste un piacere immenso.

 

 

Capitolo 1: incarichi segreti

 

Era una giornata di sole, un sole sfavillante, che illuminava quel cielo azzurro e terso, era una mattina normale, di un normale settembre, una normale mattinata di inizio anno scolastico. Ragazzi ovunque che correvano verso la scuola, in svariati modi: in bici, in auto, a piedi, con i pattini, gli skate, con i fratelli, con i genitori, in gruppo. Ed è proprio di un gruppo che stiamo parlando noi, o meglio di cui parlo io. Ah scusate mi presento, sono la vostra narratrice…ma in questa storia non si parla di me quindi smetto di cianciare, avrete modo di conoscermi voi stessi, non vi preoccupate. (e chi si preoccupa?!ndtutti) stavo dicendo…? Ah si… eccoli lì, li vedete? Adesso ve li descrivo così capite di chi parlo.

Quella più sulla sinistra era una ragazza magra e piuttosto alta, dai corti capelli marroni, aveva grandi occhi dello stesso colore e un sorriso dolce. Indossava una divisa alla marinara dai colori tenui, quali crema, amaranto, bianco e verde chiaro, che si combinavano in una fantasia scozzese nella gonna a pieghe che arrivava almeno quattro dita sopra il ginocchio, e nella parte superiore della camicia bianca. Questa ragazza si chiamava Nanami, accanto a lei la sua migliore amica, Aya.

Aya era bassa e rotondetta (si cambia crescendo!), portava i capelli neri, dagli strani riflessi verdastri, legati in due trecce e indossava la stessa divisa dell’amica.

Poco più dietro, un passo scarso, camminava un bel ragazzo, alto e biondo, che vantava degli stupendi occhi neri e magnetici e un fascino fuori dal comune, così come era fuori dal comune la lista delle ragazze che corteggiava e che aveva avuto, davvero un bel ragazzo, e buono, ma parecchio casanova, questo è Nozomu. Accanto a lui c’era un altro ragazzo che gesticolava febbrilmente, parlando di chissà che, Santa, questo era il suo nome, era un ragazzo basso e anche lui non esattamente magro, dai capelli scuri e occhi simili, che però aveva una vivida immaginazione, così come l’aveva anche Aya. Davanti a loro visibilmente annoiato c’era un ragazzo alto, moro dagli occhi molto scuri ed espressivi, teneva i polsi incrociati dietro la nuca e con una mano teneva la cartella, tipico di Kanata. Tra lui e Aya c’era un’altra ragazza,formando una perfetta scaletta, essendo lei poco più alta di Aya e più bassa di Kanata. La ragazza si chiamava Miyu, era bionda, ed aveva occhi verdi e luminosi, così come il suo sorriso era solare e dolce, purtroppo aveva un caratteraccio pur essendo molto carina; anche lei indossava l’uniforme come le compagne. Dall’altro lato di Kanata c’era una ragazza, che aveva indosso l’uniforme della scuola, dai capelli rossi e molto mossi, bassa e magra e possedeva degli occhi cerulei molto dolci il suo nome era Christine.

I sette ragazzi svoltarono ed entrarono nell’ampio cortile della scuola, avviandosi piano verso l’entrata. Frequentavano ormai l’ultimo anno delle scuole superiori, infatti alcuni di loro avrebbero compiuto 18 anni entro breve.

Voi ve li ricordate negli anni delle medie, quando erano ancora poco più che bambini, ora sono cresciuti, e molto, sono maturati, un po’, hanno nuovi hobby, nuovi sentimenti… o forse sono rimasti gli stessi, gli stessi bambini, gli stessi immaturi, nonostante l’età.

Due ragazzi si divisero da gruppo salutando, Nozomu e Santa, ed entrarono nel “V sez. a” preoccupati per la lezione imminente, verifica dei ripassi estivi con la professoressa di storia e geografia. Il gruppetto salì al secondo piano e lì lasciò altri tre dei loro compagni, Aya, Nanami e Kanata.

- auguri- disse Miyu ai tre, ben sapendo la mattinata difficile che avevano davanti. Infatti aveva scoperto che a differenza di quanto si pensava i primi giorni di scuola erano davvero stressanti, tra controlli dei compiti e degli esercizi, rimproveri vari, ritardi dovuti alle cattive abitudini, ritmo sballato e sogni vacanzieri. In più questo era un anno importante, e dovevano darci sotto. La ragazza bionda sospirò, e proprio quest’anno aveva intrapreso questa missione… che stupida che era stata ad accettare. Però se ben ci pensava le piaceva quell’incarico, o meglio, gli incarichi che riceveva…si divertiva e faceva moto. Represse una risata a quel pensiero, se l’avesse sentita Satoshi  parlare così… si riscosse dai suoi pensieri al vedere la soglia della propria classe, sospirò, sarebbe stato mille volte meglio essere con Satoshi che lì.

Sia lei che Chris entrarono dalla porta che portava la scritta “V sez. e” e si sedettero in seconda fila, verso sinistra, accanto alla finestra.

 

Kanata si sedette al suo banco, e poggiò la guancia sul palmo della mano, pensieroso. Miyu lo preoccupava, era qualche tempo che era stranamente triste, era tornata dall’america chiedendo ospitalità con un sorriso malinconico, non aveva dato molte spiegazioni, ma ovviamente lui l’aveva accolta lo stesso, in seguito gli era parso di capire che avesse litigato con i suoi, ma non le aveva chiesto niente di più. Lo preoccupava il fatto che di tanto in tanto scomparisse, per ore, o addirittura per giorni, lasciando un biglietto con scritto di non preoccuparsi, e lui cercava di non farlo, ma aveva un po’ paura che si fosse immischiata in brutti giri. Dopotutto era sempre stata un po’ ingenua, ma, si disse, forse andava a trovare i suoi genitori, o andava nei soliti posti, a pensare, da piccola lo faceva spesso.

Ma dopotutto lui non poteva rimproverarla, dato che pure lui si assentava per dei periodi, ma lei seguendo il suo esempio non gli aveva chiesto nulla. Certo era preoccupato per lei, non sapeva cosa facesse ma non voleva intromettersi, era molto strana nell’ultimo periodo, soprattutto sorrideva meno, e ancor di più sembrava seria, non era più la ragazzina un po’ sciocca che era da bambina.

Cercò di distrarsi dai suoi pensieri, perché lo faceva inquietare ancora di più, piuttosto cercò di pensare all’ultimo incarico ricevuto.

Doveva recuperare quel quadro, ma come? C’erano guardie e lui avrebbe preferito agire da solo, non gli piaceva essere aiutato da altri. Come se la sarebbe cavata questa volta?

Nella mente si affacciarono delle immagini, del suo capo che gli dava quest’ultimo incarico.

 

- capisco che con l’inizio della scuola avrai meno tempo, ma ti firmerò le giustificazioni, sei importante in questa organizzazione, e vogliamo tenerti stretto, sei nuovo ma sei molto bravo. E come prova…generale diciamo, prima di farti effettivamente essere un agente, diciamo in modo ufficiale, dovrai recuperare questo quadro- gli porse delle immagini e alcuni fogli che lui prese e scrutò attentamente –è stato rubato dalla villa fiorita, del signor Jukito, lo vuole recuperare e per questo si è rivolto a noi, invece della polizia, sa bene che siamo migliori di loro. Anche se in teoria non dovrei dirlo, visto che tecnicamente siamo anche noi della polizia –aggiunse roteando gli occhi, sorrise al moro che gli sorrise meccanicamente di rimando –calmo, sei bravo, ci riuscirai, altrimenti ci saranno altre prove – Kanata annuì mentre il capo riprese –in quei fogli ci sono tutte le informazioni di cui avrai bisogno, se vorrai altre persone al tuo seguito basta chiedere…anche se credo che…-

- crede bene, non voglio altri-

- beh se cambiassi idea sai dove trovarmi- il ragazzo annuì e si avvicinò alla porta, uscendo.

 

Miyu sbuffò, aveva finito di preparare il pranzo ma di Kanata neanche l’ombra, succedeva spesso, era capoclasse e in questi giorni aveva incontri con vari gruppi sportivi per le disposizioni del consiglio, e intanto lei sbuffava a casa con la pasta pronta. Certo se lui voleva evitare la sua cucina lo capiva benissimo, in effetti come cuoca faceva schifo, lui si che era bravo, ma finché aveva questi impegni toccava a lei cucinare e così se si voleva mangiare si doveva anche sopportare la sua cucina.

Posò con un tintinnio la forchetta sul piatto ormai vuoto, salvo un po’ di pomodoro, e si alzò da tavola, prese il piatto pieno di Kanata e lo mise sopra la pentola con l’acqua ancora calda, l’avrebbe tenuto in caldo e si avviò verso la propria camera.

Si inginocchiò di fronte all’armadio e aprì un cassetto, cominciò a rovistare fino a trovare la roba che voleva mettersi.

Indossò velocemente un paio di jeans larghi mentre sentiva la porta di casa aprirsi e richiudersi, accompagnata da un –sono a casa- di Kanata, mentre lei si finiva di mettere la maglia a maniche corte, bianca con una scritta nera davanti e dietro, passò velocemente in bagno, sorridendo al ciabattare del coinquilino, e raccolse i capelli in una coda di cavallo alta, ma alcune le sfuggirono, lei le riacciuffò e sistemò tutto dentro l’elastico.

Uscì dal bagno e si fiondò verso la porta, cercando di uscire senza dare spiegazioni – io esc…- ma fu interrotta dalla testa di Kanata che spuntava curiosa dalla porta della cucina –dove vai?-

- faccio un giro, non preoccuparti, penso di essere a casa per la cena, quindi prepara qualcosa di buono, se non vengo ti telefono, ciao-

- aspetta, aspetta! Oggi pomeriggio esco anche io, quindi forse è meglio che ti compri qualcosa strada facendo perché io a cena non ci sarò di sicuro-

- va benissimo- disse in fretta Miyu, uscì in strada e fece un gran respiro-dove andrà…?-non le piaceva nascondere le cose, sopratutto a Kanata, si incamminò con le mani in tasca verso la metropolitana, ci sarebbe voluto un po’ per arrivare, una mezz’ora buona, così decise che avrebbe fatto una dormitina in metrò.

Circa 45 minuti dopo era di fronte ad un grande edificio spoglio e grigio, anche illuminato dal sole era brutto, si disse imbronciata, poi rivolse lo sguardo all’entrata laterale sulla destra ed entrò, salì qualche rampa di scale, ignorando totalmente l’ascensore, ne aveva il terrore, e giunse dinnanzi ad una porta a vetri, l’aprì e si ritrovò in un bell’ufficio, moderno e completo di varie tecnologie. Una porta alla sua destra si spalancò e un uomo sulla trentina, un po’ stempiato, la chiamò innervosito.

- finalmente sei arrivata Miyu! Ti stavamo aspettando…- Miyu annuì e lo seguì di là, nell’ufficio del signor Tachigama.

- la signorina Kozuki ci ha degnati della sua presenza alla fine!- disse ironico, allora lei sorrise beffarda –forse non dovevo degnarvi…- il signor. Tachigama Satoshi allora sorrise più dolcemente e fece segno all’altro di uscire.

- ho un bell’incarico per te Miyu!-

- sarebbe?-

- ti piacerà…devi… davvero credo che ti piacerà, lo spero-

- su dimmi cos’è!-

- allora, dovrai accompagnare fino a destinazione, la gioielleria in via quattro stagioni, “L’Aurea” e assicurarti che giunga sano e salvo…-

- cos’è che dovrò proteggere Satoshi? –

- niente di speciale, una spilla, vale molto, è antica, parecchio, ma vale ancora di più. Se questa prova ti riuscirà bene, a bada che è molto importante, allora sarai ufficialmente una agente di questa organizzazione che collabora con la polizia…-

- ma noi siamo molto migliori della polizia, perché agiamo senza dare nell’occhio e senza sbandierare ad ogni fesso con un microfono quello che facciamo, lo so, lo hai detto mille volte.-

- allora a volte mi ascolti!-

- io ti ascolto sempre, anche se magari non sembra!-

- si, si, come vuoi tu- scherzò lui porgendole dei fogli –qui ci sono delle informazioni utili, ti potranno servire, ora è meglio che vai…-

- perché?- chiese lei un po’ confusa, lui le sorrise poi le indicò con lo sguardo i fogli –ti aspettano tra meno di un’ora all’aeroporto per prendere il gioiello… corri giù, che devi attrezzarti…-

Lei spalancò gli occhi e fece per protestare ma lui le chiuse la porta in faccia e a lei non rimase altra scelta che scendere al “laboratorio” come lo chiamavano scherzosamente tra colleghi, il fatto è che quel posto ricordava tanto i laboratori dei film, era attrezzatissimo e super tecnologico.

 

Continua …

 

 

Bene, questo è l’inizio di tutto è breve ma è lo stretto necessario per cominciare ad incuriosirsi… perché in effetti questa storia ha qualcosa sotto che non si capisce subito (ma secondo già al secondo capitolo si coglie, non so tenermi i segreti xD)

 

Vi saluto, un bacione a tutti e un ultimo desiderio prima di immergermi nei libri di matematica (domani verifica T.T) mi lasciate un commentino?

 

 

grazie dell’attenzione.

Vostra carillon

XxX

  
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