“E secondo te io vado a dare il mio numero ad un tizio a caso, di cui non conosco neanche il nome?”
“Io non sono un tizio a caso, sono il tizio del giornale.” Precisò, fiero.
Lo fissai in silenzio per un attimo, ragionando.
“Scordatelo.” Dissi, secca, prima di sbattergli di nuovo la porta in faccia.