Non preoccuparti, ti proteggo io...

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Far saltare in aria il covo dei nukenin di Hashiranetsu non era stata un'impresa da poco.
Sia Temari che Shikamaru erano feriti ( in particolare il Nara che, per proteggere Temari al momento dell'esplosione, si era buttato sopra di lei facendole da scudo ), ma erano ancora vivi e vegeti; adesso dovevano solo tornare al Villaggio della Foglia, per comunicare il buon esito della missione.
Grazie all'intervento del Nara, Temari aveva riportato solo delle ferite superficiali; Shikamaru invece non riusciva quasi più a sentire il braccio sinistro e, a causa della forte emorragia, camminare si faceva sempre più difficile.
Ad un tratto, sotto lo sguardo preoccupato di Temari, il giovane chunin si appoggiò barcollando al tronco di un albero e cominciò a tossire. Shikamaru si coprì la bocca con la mano ma, attraverso le dita guantate di nero, Temari intravide lo stesso il sangue che ne fluiva. Subito provò ad aiutarlo ma, prima che potesse fare o dire qualcosa, il Nara le fece intendere che era tutto a posto.

- Sto bene - esclamò, guardando avanti con aria assente.
- Andiamo, non fare lo stupido - ribatté la kunoichi severa. - Stai perdendo troppo sangue, lascia che ti dia una mano almeno...
- Non ce n'è bisogno - tagliò corto lui, sforzandosi di proseguire con noncuranza.
- Che razza di testardo!

In realtà Temari non era così ingrata da dimenticare che, grazie allo slancio di generosità del compagno, se l'era cavata ancora bene. Ma quella sua arroganza, quel suo modo di fare scostante, era così insopportabile da farle saltare i nervi.
Per quale motivo Shikamaru si preoccupava tanto per gli altri, piuttosto che di sé stesso, se poi faceva di tutto per tenere a distanza chiunque col suo caratteraccio?
Era una cosa che Temari, ne era sicura, non sarebbe mai riuscita a comprendere. Il Nara era un mistero per tutti, anche per coloro che lo conoscevano più di altri ( neppure Choji o Ino riuscivano a capire quello che gli passava per la testa a volte ). L'unica cosa certa era che Shikamaru, a dispetto della sua grande logica intellettuale, sapeva essere spesso istintivo ed imprevedibile... Per questo, lavorando con lui fianco a fianco, Temari sentiva di trovarlo sempre più interessante.
Di nuovo Shikamaru ebbe un improvviso cedimento e, con la vista appannata e un forte senso di vertigini, si accasciò a terra incapace di proseguire. In quel momento però, due forti braccia lo sollevarono e lo tirarono su, come se fosse poco più di un bambino.

- Che... Che diavolo stai facendo, seccatura?
- Secondo te - sottolineò lei ironica. - Come pretendi di camminare fino al villaggio, se non ce la fai neanche a reggerti in piedi ?
- Non siamo ancora fuori pericolo - le ricordò dunque il Nara. - Potrebbero attaccarci in qualsiasi momento e...
- Non preoccuparti, Crybaby - lo interruppe lei, con una smorfia. - Ci penserò io a proteggerti, sta tranquillo!

Shikamaru tacque.
Il solo pensiero delle risate che si sarebbero fatti al villaggio, vedendolo arrivare tra le braccia di quella specie di seccatura bionda, lo fece arrossire per la vergogna. Tuttavia non aveva neanche la forza per ribellarsi in quel momento.

- Lo sai, ti facevo molto più leggero - rintuzzò Temari, sorridendo cinicamente.
- Per favore - rispose l'altro sottovoce. - Puoi fare silenzio, almeno ?!?

FINE