Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: EnricoZapping    01/04/2012    1 recensioni
Così come Clow Reed prima di lei, Sakura passa il testimone. Le carte si disperdono una seconda volta... E a doverle raccogliere sarà un ragazzo, aiutato da un peluche psicopatico.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kero-chan -Cerberus, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Buongiorno, cari ascoltatori mattinieri, sono le sette in punto, oggi il sole splende su Palermo, la temperatura è di 23°,
e la città è investita da un leggero scirocco alquanto piacevole. Sono sicuro che tutti quanti apprezz--"
"See, stai zitta!", mugugnò Andrea, picchiando il pugno sull'infernale radiosveglia.
Si rigirò con stizza nelle coperte, ricercando di assumere una posizione rilassante ma non ci riuscì.
Si mise a sedere sul lato del letto e si stiracchiò al suono del suo sbadiglio sonoro.
"Caffè", pensò fra sé e sé, partendo mogio mogio e assonnato verso la cucina.
Riempì la caffettiera e la mise sul fornello acceso.
Ora doveva aspettare.. ma lui odiava aspettare, si avviò in bagno
Si guardò allo specchio.
Inutile, la sonnolenza era troppo forte, vedeva un'indistinta macchia sfocata riflessa davanti a sé.
Per scrollarsi un pò di sonnolenza di dosso, aprì l'acqua e si risciacquò la faccia con l'acqua gelata, rabbrividendo.
Prese l'asciugamano e si tamponò il viso.
Un brivido gli percorse la schiena.
Si guardò di nuovo allo specchio, rimirando il suo riflesso.. sulla sua testa dominava una giugla di capelli ricci, che per quanto la si pettinasse non si aggiustava.
Sentì l'odore del caffè aleggiare nell'aria, tornò in cucina, spense il fornello e se ne versò un po' in una tazzina.
Bevve in un sorso il caffè bollente e si sentì subito più lucido.
Prese al volo due frollini e ne cominciò a sgranocchiare uno mentre accendeva la tv e osservava senza interesse il tg del mattino.
Finì di masticare l'ultimo frollino e andò in camera dove cominciò a sfilarsi il pigiama.
Afferrò un paio di jeans e una t-shirt a caso e se li infilò. Si mise le converse consunte e prese lo zaino.
Salutò i genitori ancora sonnecchiosi nei loro letti, prese le chiavi della vespa e partì per l'università.
 
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"Per oggi abbiamo concluso", disse con la sua voce soporifera la professoressa di Storia e Filosofia. 
"Non scordatevi che per mercoledì dovete consegnare le vostre ricerche sulla vita di Socrate."
"Cazzo, l'avevo scordato", pensò Andrea.
Si alzò, infilò lo zaino e si fece largo tra la folla di ragazzi che si ammassavano all'uscita, spinti  quasi tutti dalla fame.
Non aveva fame. Quindi si avviò nella direzione opposta alla mensa.
A quell'ora l'università era deserta e lui adorava la cosa.
Si avviò per i corridoi in cerca di un'indicazione che gli ricordasse in quale direzione dovesse andare.
Alla fine la trovò. "Biblioteca", diceva il cartello sulla parete.
Aprì la porta e si ritrovò in una stanza strapiena di scaffali, molti dei quali impolverati.
Partì alla ricerca di un bel tomo su Socrate per compensare tre giorni di menefreghismo sulla vita del filosofo greco.
"Mmh, vediamo.. S.. Oh eccola.. So..So...", diceva mentre leggeva velocemente la lunga fila dello scaffale.
Dopo aver letto almeno una cinquantina di titoli che incitavano il lettore a non leggerli trovò un volume diverso dagli altri..
Un tomo alquanto scioccante. Proprio come il suo colore, rosa shocking. Con una scritta in lettere dorate sul fianco. "Sakura", lesse Andrea. Chissà, forse era un qualche diario comico inventato, come quello che era stato il suo testo d'antologia in prima media. Lo sfilò e si andò a sedere su una poltrona d'ufficio mezza rotta. Dietro l'accecante rosa shocking che faceva pensare a qualche ragazzina di nove anni con una passione per le Winx si celava qualcosa, si rese conto Andrea. Il libro era coperto di strani disegni. Una testa di leone alato, un sole, un'altra volta la scritta "Sakura" in caratteri dorati davvero splendidi. Ed era chiuso saldamente con quella che sembrava una fibbia d'oro zecchino. 
"Per quale motivo uno dovrebbe chiudere un libro con una fibbia così preziosa?!", pensò Andrea, sgranando un pò gli occhi dallo stupore.
Cerco di sfilare via la fibbia, ma quella sembrava resistergli.
Fece forza, incuriosito. A un certo punto la fibbia cedette in uno scatto ma il libro gli si aprì improvvisamente e gli cadde a faccia giù per terra. Si chinò per prenderlo.
Non appena lo sollevò da terra, una miriade di carte iniziò a cadere dall'interno del libro.
"Ma che caz?", pensò Andrea fra sé e sé. Iniziò a raccogliere le carte. Assomigliavano vagamente a dei tarocchi, ma i nomi erano tutti sballati.
Niente "La Torre", "L'Impiccato", "La Luna". Solo carte dai nomi alquanto strani come "Il Galleggiamento" e "La Sparizione".
Le raccorse rapidamente, le infilò nel libro senza il più minimo ordine, lo chiuse, prese rapidamente un vecchio tomo intitolato "Socrate: Vita e pensiero
del padre della filosofia antica" e uscì dalla biblioteca.
 
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"Andrea, hai pranzato, oggi?", chiese la voce di sua madre dal fondo della cucina.
"No, ma'.", rispose Andrea dall'ingresso, ancora indaffarato a togliersi la giacca.
"Ma così mi deperisci! Ti vanno i tortellini?"
"Mamma, ho da fare, 'stà stronza della professoressa di filosofia ci ha lasciato un mattone su Socrate entro mercoledì!"
"E va bene, e va bene, ti lascio ai tuoi studi."
Andrea si chiuse nella cameretta e sfilò dalla cartella i due libri presi dalla biblioteca.
Fissò un attimo i due libri. Quello su Socrate era d'un grigio che faceva piangere gli occhi dalla noia solo a guardarlo.
Quello con su scritto "Sakura" era d'un orribile rosa confetto, ma era decisamente più interessante.
Con rinnovata curiosità lo afferrò e lo riaprì. Aveva lasciato un macello di carte all'interno. Iniziò a sfogliarle senza pensarci.
Ne afferrò una a caso osservandone la figura disegnata sopra..Una donna dal viso delicato, gli occhi chiusi, e dai capelli assurdi
che finivano per ricoprirle le gambe come un paio d'ali ricopre i fianchi d'un uccello. Sotto c'era scritto qualcosa. "The Windy", lesse fra sé e sé.
Non appena ebbe finito di pronunciare quello che c'era scritto, iniziò a sbuffare un vento freddo e vorticoso, che gli strappò di mano la carta
del Vento e con lei il resto del mazzo. Incredibile, ma vero: dopo pochi secondi le carte si erano volatilizzate! "Ma erano al chiuso!! Che razza di
vento era?! Non possono essere sparite
."
, pensò Andrea, e iniziò a guardare qua e là per la stanza. Non una sola a terra, sul suo letto, sulla
scrivania, rimasta sotto le frange del tappeto. "E invece sì."
Si sedette di nuovo sul letto, e volse lo sguardo al libro. Che ora brillava in maniera assurdamente simile a quella dell'evoluzione di un pokémon....
E forse non era un Pikachu, ma un esserino peloso e giallo spuntò lo stesso. Era brutto, giallo ocra, con orecchie da peluche, coda da leoncino,
due occhietti neri da bambolotto e un paio di ali delle dimensioni di un'unghia.
"Come sarebbe a dire, brutto?!?", strillò il... coso.
"Eh? Io non ho parlato!... Ma tu.. parli?! Co..cosa sei?", disse sconvolto Andrea.
"Oh, al diavolo! Voi umani sempre le stesse reazioni! Che razza fifona.", farfugliò l'animaletto, svolazzando con le sue ali formato mignon.
Fece un suono roco come se volesse schiarirsi la voce e disse: "Sono Keroberos.. Custode delle Carte di Sakura."
"Eppure non mi drogo! Come cavolo è che ho le visioni??!"
"Non sei drogato, sciocco umano. Sono reale, non un'insulsa visione. Hai mai sentito parlare del Custode delle Carte di Sakura?"
Andrea era assolutamente attonito, bocca spalancata e occhi fissi sul Custode delle Carte.
"Rimasto sbalordito dalla mia bellezza? Oh, ma tu guarda chi doveva aprire il sigillo."
"Cosa avrei fatto io?!"
"Ma che domande! Hai aperto il sigillo magico che rinchiudeva le carte nel Libro. Inizio a dubitare che tu non sia drogato, sai?"
"Senti, sottospecie di topo, come ti chiamavi, Kero... Kero... Kerobecoso.. io non ho idea di cosa tu stia dicendo, nè di come una cosa come te possa esistere.
Cosa sei esattamente? Un drago? Un topo? Un Pokémon?"
"In cento anni di sonno gli esseri umani sono diventati tutti così stupidi?"
"Oh, beh, grazie!"
"Sono un leone, se ti interessa saperlo tanto!"
"Un leone?... AHAHAHAHHAHAH!", scoppiò a ridere Andra.
"INSOMMA BASTA, IDIOTA! IO POSSO ENTRARTI NELLA MENTE E FARTI IMPAZZIRE CON LA SOLA FORZA DEL PENSIERO!" disse adirato Keroberos.
Andrea lo fissò e scoppiò in una risata ancora più fragorosa.
"Non che tu ne abbia bisogno..."
Andrea smise di ridere e ritornò goffamente serio. "Ok, basta, basta. Cosa stavi farfugliando prima?", chiese Andrea, sforzandosi di non tornare a ridere.
"Stavo dicendo che hai rotto il sigillo del Libro di Sakura. Questo vuol dire che sei il nuovo padrone delle Carte di Sakura. Vedi? Le Carte sono proprio dentro al libr--"
Keroberos si bloccò nel vedere il libro più vuoto del vuoto assoluto.
"... Dove sono finite le carte?", chiese Keroberos sgranando gli occhietti peluche-osi.
"Sono volate via.", rispose schiettamente Andrea.
"COSA?????!?!!!!???!", scattò Keroberos. "Dove? Quando? Come? PERCHE'??!"
"N-non ne ho idea. Le stavo semplicemente guardando, poi ne ho letta una e un vento le ha fatte sparire tutte."
"Il nome" disse.."dimmi il tuo nomee!"
Andrea lo guardò sospettoso. "Andrea, perchè?"
"Senti, Andrea, tu hai fatto 'stò casino, tu lo aggiusti."
"IO?! Ma tu sei fuso!"
"Il formaggio è fuso, non io, e non farmi pensare al formaggio che mi viene fame! Ehm, ma che mi fai dire! Sì, proprio tu!"
"Ma perché?!"
"Senti, se hai spezzato il Sigillo delle Carte, vorrà dire che hai dei poteri! E ora, da bravo, fai come diceva lo zio di Spiderman,
"da grandi poteri derivano grandi responsabilità" e fatti nominare Cattura Carte!"
"Ora le ho viste tutte. Un mazzo di carte assurdo, un libro rosa shocking, un peluche che vola, parla e cita Spiderman..."
"E ancora non hai visto niente!", disse Keroberos.
"Senti, Kero-bleargh... Al diavolo, ti chiamo Kero... Ti stai sbagliando di brutto!"
"Andrea, credi davvero che un libro rosa shocking si trovasse nella biblioteca della tua università per caso?
Credi davvero che aver trovato il libro in una biblioteca in cui vanno centinaia di ragazzi ogni giorno sia un caso?
Io non trovo. Usa la logica e fai lavorare quel cervellino. Sei destinato a diventare un Cattura Carte.", disse Kero, estremamente serio.
"... Dovevo prendere il libro su Socrate, me lo sentivo... Ok, devo essere impazzito. Andiamo."
"Accetti di diventare un Cattura Carte, quindi?", chiese Keroberos.
"Sì."
"Preparati."
Il mondo si fece nero, con al centro un cerchio zeppo di elaborate decorazioni, quali il sole, la luna e un'immensa stella a cinque punte. Sospeso sul cerchio, uno scettro.
"Afferralo!", gridò Keroberos, neanche visibile in mezzo al nero cosmico di quel posto.
"Ci... Provo!", disse Andrea, che lottava con una sorta di invisibile forza che lo allontanava dallo scettro.
Fece uno sforzo e strinse in mano lo scettro. Un flash investì il mondo, e svanita la luce accecante, Andrea si ritrovò nella sua stanza, con in mano lo scettro.
Era argentato e azzurro, costituito da un'asta che terminava in un anello contenente una stella, e ornato da due alette bianche simili a quelle di Keroberos.
"Ce l'hai fatta. Bene. Sei ufficialmente un Cattura Carte."
"Ehm, e ora?"
"Molto semplice. Aspettiamo che la città venga colpita da un cataclisma apocalittico e poi entriamo in azione."
"... Che bel piano."
"Sì, lo so, funziona sempre."

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Ok, questa storia inizia proprio bene. ... Sì, cari lettori, era sarcasmo.
Innanzitutto, prima che mi piovono addosso patate fradice e uova marce, ci tengo a dire a The Lock che questa storia, lo ammetto, è stata in qualche modo ispirata dalla sua [Dark Clow Cards]; è stata la sua fanfiction che mi ha fatto venire voglia di scrivere questa. Ma giuro che è pura ispirazione, e spero riconosciate che le similitudini fra i due racconti si fermeranno praticamente all'esistenza di qualcuno incaricato di catturare le Carte di Sakura (cosa piuttosto logica ed inevitabile, dopotutto Card Captor Sakura stesso ruota attorno al tema della cattura delle carte, perchè dovrebbe essere anormale che lo stesso sia fatto dalle fanfiction al riguardo?).


Spero che possa piacere.

~Enrico~

Questa fanfiction è stata scritta a due mani con un mio amico, Paky.
  
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