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Autore: ShadowMoonLady    01/04/2012    11 recensioni
“Ciao io e le mie amiche ci chiedevamo se siete qui da soli o se ci sono le vostre ragazze” chiese, arrossendo visibilmente. [...] “No, siamo soli, perché?” domandò Goku, cordiale come al solito. “bè… magari eravate interessati a passare la giornata con noi…” la frase le morì in gola, e arrossì ancora di più. Le altre due scoppiarono a ridere. “Ehm… non so… per te va bene Vege…?” non terminò la frase che il principe si era girato, prendendolo per il mento, e baciandolo con passione. [...] È mio, levatevi di torno.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Goku, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cow-Boy
 

 
 
“Urca… sono distrutto” sbuffò sonoramente Goku, lasciandosi cadere accanto all’altro sulla morbida erba. Vegeta non commentò, troppo stanco anche solo per tirargli l’ennesimo pugno in testa o per rispondere con un insulto che doveva essere necessariamente molto creativo ma doveva comprendere per forza le parole “reietto di terza classe” e “ti ucciderò”, altrimenti non sarebbe stato degno della sua regale entità. Chiuse gli occhi, godendosi l’ombra di quell’enorme albero e il leggero venticello che gli rinfrescava la fronte imperlata dal sudore. Passarono diversi minuti, in cui si godette la sensazione di completa pace e tranquillità, riacquisendo le forze, preparandosi eventualmente per un altro combattimento derivato da una qualsiasi scemenza detta dall’altro. Con stupore, il principe notò che quell’idiota non aveva ancora aperto bocca, disturbando la quiete, ne tantomeno aveva provato a sedurlo, con la sua solita sensualità degna di un bambino di otto anni. Aprì un occhio, sicuro che si doveva per forza essere addormentato. Invece lo trovò disteso di lato, con la mano a tenergli la testa. “Che cosa stai fissando, razza di pervertito?!” sbraitò, notando che la sua attenzione era tutta concentrata sulle sue labbra, e che le stava guardando come se fossero state un gelato. “Hai le labbra più belle che abbia mai visto” disse semplicemente, non distogliendo minimamente lo sguardo. “E a te che cosa importa?! Smettila di fissarmi!” detto ciò, Vegeta, leggermente rosso, scattò in piedi, prodigando di lanciargli uno sguardo di fuoco. Goku lo imitò, guardandolo e corrugando le sopracciglia. “Perché ti sei alzato? Io volevo baciarti!” protestò, come un bambino  a cui era stato tolto il giocattolo preferito. Vegeta digrignò i denti, avvampando ancora di più e stringendo i pugni, pronto a prenderlo a cazzotti. L’altro non fece in tempo a protestare di nuovo, che un bel gancio destro lo raggiunse sul naso. “Ahia! Perché l’hai fatto?” chiese lamentoso il sayan più giovane, mettendosi le mani in faccia e saltellando per la collinetta. “Stupido idiota! Tu non hai il permesso di baciarmi, solo io posso decidere quando puoi e se puoi avere l’onore di farlo!” ringhiò il principe, guardandolo trucemente. “Io non ti avevo ancora baciato. Potevi prendermi a pugni dopo il bacio, così non è valido!” mugugnò ancora, fermandosi. “Però l’avevi pensato! È questa è una ragione più che valida per picchiarti, inutile scarto di terza classe” esposta la sua inattaccabile tesi, Vegeta si girò verso la città che si estendeva oltre il leggero innalzamento erboso su cui erano atterrati, rendendosi conto che non assomigliava minimamente alla città dell’Ovest. Se ne accorse anche Goku. “Ma… ma questa non è la nostra città! Quand’è che ci siamo spostati?” chiese, grattandosi la nuca.  “Non ti ricordi che abbiamo sorvolato l’oceano, idiota? Si è presa una vacanza anche la tua memoria, oltre che il cervello?” sbuffò acidamente l’altro. “Ehm… ero impegnato a guardarti mentre combattevamo… non ho pensato a vedere dove ci muovevamo…” ridacchiò, forse un po’ imbarazzato. “Mi sembra logico che eri impegnato a guardarmi, avrei potuto farti fuori in meno di un secondo se non fossi stato attento a tutti i miei movimenti!” si pavoneggiò Vegeta, non capendo cosa c’entrasse. “Veramente ero impegnato a fissare la tua divisa che si sfracellava, ecco…” disse, accennando con la testa al corpo praticamente nudo dell’altro, a cui rimanevano solamente gli stivali e un gamba del pantalone. L’altro avvampò nuovamente, guardandolo con astio “Sei il solito pervertito!” sbottò, facendo per tirargli un altro pugno, che stavolta venne bloccato automaticamente da Goku, preso da tutt’altro. “Ehi, guarda! C’è una fiera laggiù! E io ho una fame… forza, andiamo a mangiare!” gridò, prendendolo per il braccio e smaterializzandosi più in basso.
Si ritrovarono in mezzo a questo spazio polveroso, in cui l’erba era ingiallita e secca, e la terra completamente arida. Le bancarelle erano molteplici e disegnavano una specie di percorso, dove una folla molto sostanziosa girava curiosa, guardando i prodotti. Ce n’erano di tutti i tipi, dai vestiti, agli attrezzi per il giardino, ai quadri, alle innumerevoli tavoli stracolmi di cibarie. Alla fine di tutte quelle bancarelle si trovava uno spazio recintato, con all’interno un cavallo che girava senza sosta trasportando dei bambini. Accanto a questo recinto c’erano diversi tavoli, panchine e sdraio, su cui le famiglie mangiavano felicemente. “Che razza di posto è questo Kakaroth?! Andiamocene via!” strillò leggermente isterico Vegeta, a cui la folla aveva già fatto venire il mal di testa e un’incredibile voglia di lanciare un Big Bang Attack e distruggere tutto. “Andiamo a comprare dei vestiti! Non possiamo andare in giro così!” disse Goku, ignorandolo completamente. Andò alla prima bancarelle che trovò vicino, non ragionando più per la fame. Erano vestiti da cow-boy, appurò il giovane sayan, sperando che il compagno non gli impedisse, con una scenata per dovergli indossare, di gustare quelle prelibatezze tutte colorate che vedeva nelle altre bancarelle. Trascinandosi dietro Vegeta, che lo informava che sarebbe presto deceduto in maniera sempre più cruenta e con epiteti sempre meno carini –guadagnandosi più di un’occhiataccia da parte di qualche signora- , riuscì a trovare per sé un paio di stivali stranissimi, una maglietta a maniche corte e un cappello caratteristico, che però, nonostante le tentazioni, ritené saggio non proporre a Vegeta, e per l’altro una camicia nera e un paio di pantaloni. Non ascoltando gli insulti dei commercianti, ormai troppo allenato in generale a non farlo per via di un certo principino, che nel frattempo lo stava riempendo di pugni sul braccio intimandolo di lasciarlo andare, prese i vestiti e gli indossò così velocemente da non aver neanche bisogno di un camerino. Sempre con la stessa velocità, spoglio e rivestì il compagno, che diventò rosso come un peperone, dalla rabbia e dalla vergogna. “Ecco fatto! Adesso andiamo a mangiare!” disse, sorridendo ad un oltremodo oltraggiato e decisamente furioso principe dei sayan. Lasciò la presa sul suo braccio, e si beccò un meritatissimo -secondo Vegeta-  cazzotto in pieno petto. “Ahia! Guarda cos’hai fatto, mi hai strappato la maglietta!” con una smorfia se la tolse, mostrando a tutti passanti i suoi addominali ben scolpiti e ricevendo un fischio di apprezzamento da parte di una specie di cow-girl. Vegeta digrignò i denti, pronto a spaccare il muso a quella scellerata. Poi ovviamente lo avrebbe spaccato a Kakaroth, che si metteva così in mostra. Non gli importava che era una ragazza, aveva osato fare apprezzamenti su una sua proprietà. I muscoli delle braccia si tesero, facendo scoppiare le maniche della camicia troppo attillata. “Forza andiamo!” lo riprese Goku, che era stato troppo impegnato a fissare il baracchino di zucchero filato per accorgersi di qualsiasi altra cosa. Lo riprese per un braccio, dirigendosi a passo di marcia verso la bancarella dei suoi sogni. Era enorme, ed era interamente ricoperta di ciotole contenenti ogni tipo di dolce esistente sulla terra. Una signora grassottella con un cappello da cow-boy distribuiva gratuitamente assaggi di ogni tipo, e al giovane sayan sembrò un angelo sceso in terra. “Kakaroth lasciami immediatamente o ti faccio saltare in aria!” ringhiò seriamente furibondo Vegeta, che stava realmente prendendo in considerazione l’ipotesi di tagliargli un braccio per riuscire a liberarsi. Non sopportava gli sguardi che lanciavano loro, lo mettevano a disagio. Voleva ucciderli tutti, poco ma sicuro. In primis quello stupido. Ogni volta si chiedeva qual era l’astrusa ragione che lo spingeva a seguirlo o assecondarlo. E ogni volta trovava la risposta quando gli sorrideva felice. Goku prese un piattino e iniziò a metterci sopra tutto quello che trovava. Canditi, gelati, mele caramellate, caramelle. Nulla veniva risparmiato alla sua fame infinita. E mentre riempiva il piatto, prendeva qualcosa e metteva tutto in bocca, fino ad assomigliare a un criceto. “Vefegtha, tfu nfuon mafanchi nufufunullhah?” farfugliò, e con un po’ di fantasia poteva assomigliare ad un “Vegeta, tu non mangi nulla?”. Il principe dei sayan non ebbe bisogno di sforzarsi di capire, visto che aveva già deciso cosa fare. “Donna, dammi questo cibo” disse con fare altezzoso alla signora. “Un per favore non fa male a nessuno, sai giovanotto?” disse lei, ma incominciò a riempirgli un piattino. Tsk, un sayan chiedere per favore. A lui era tutto dovuto, gli doveva la vita, quella terrestre. Dopo essersi riempito il piatto di leccornie, Vegeta fece per andarsene ma venne preso ferreamente per il polso da Goku, che lo trascinò verso le panchine. “Smettila di trascinarmi in giro Kakaroth! Sono il principe dei sayan, io, non un animaletto di compagnia!!”. L’altro non lo ascoltava, tanto era preso dal finire la sua porzione di dolce. Quando arrivarono, aveva già finito tutto. Ed erano tre piatti stracolmi di cibo più quello che aveva in bocca. In duecento metri. Adocchiò una sdraio e si stravaccò sopra. “Ah, che bella mangiata. Mi ha fatto venire sonno” disse, abbandonando la testa su una spalla. Il principe lo guardava malissimo, se si potesse uccidere una persona con lo sguardo, Goku sarebbe già morto e sepolto. “Che cosa c’è?” chiese allora, curioso di sapere cos’altro aveva fatto di sbagliato. “Come hai osato sederti al mio posto” sibilò. “Puoi sederti su di me se vuoi” rispose tranquillamente il sayan, facendoli cenno sulle sue gambe. Vegeta pensò a un milione di ragioni buone per non farlo e altrettanti insulti irripetibili, ma sillabò una sola parola “Mai”. “E allora come dobbiamo fare?” chiese Goku, non sapendo dove volesse andare a parare il compagno. “Semplice. Tu ti alzi e mi cedi il posto” ordinò Vegeta, con un tono che non ammetteva obbiezioni. Il più giovane lo fissò per un secondo, poi sorrise. “Vieni qui” disse, prendendolo per la vita e facendolo sedere tra le sue gambe. L’altro arrossì. “Kakaroth leva subito le tue manacce dal mio regale corpo!” borbottò, senza però lamentarsi della comoda postazione. Goku si abbandonò all’indietro, godendosi il sole. Che belli quei momenti di tranquillità. Forse lui viveva proprio per momenti come quelli. Il sole estivo che lo riscaldava, il sapore di caramelle in bocca, il tocco rassicurante del principe sempre vicino. Vegeta finì subito il suo piatto di dolci, tant’erano buoni. Gli rimaneva solo un ghiacciolo da finire, quando vide una luce abbagliarlo. Girò il volto di scatto. Tre ragazzine ridacchianti li fissavano, e a quanto pareva li avevano fotografati. Una di loro, quella con la macchina fotografica, venne spinta in avanti dal gruppetto. “Ciao io e le mie amiche ci chiedevamo se siete qui da soli o se ci sono le vostre ragazze” chiese, arrossendo visibilmente. Vegeta si limitò a lanciare loro un’occhiata di fuoco e poi continuare ad occuparsi del suo ghiacciolo, mentre Goku sorrise. “No, siamo soli, perché?” domandò, cordiale come al solito. “bè… magari eravate interessati a passare la giornata con noi…” la frase le morì in gola, e arrossì ancora di più. Le altre due scoppiarono a ridere. “Ehm… non so… per te va bene Vege…?” non terminò la frase che il principe si era girato, prendendolo per il mento, e baciandolo con passione. Dopo un primo istante di tensione, i movimenti erano diventati più fluidi e delicati, lenti e precisi, fino a che non si staccarono. Vegeta si rimise seduto, scoccando alle ragazze uno sguardo pieno di sfida e un sorrisino strafottente. È mio, levatevi di torno. Le ragazze, ancora shockate, se ne andarono. Goku era altrettanto confuso da quella improvviso slancio, ma ne era anche felice. Molto felice. Per una volta non era lui a dover prendere l’iniziativa. Si alzò repentinamente in piedi, prendendolo per il braccio. “Andiamo” disse, portandosi due dita alla fronte. “Kakaroth non ho intenzione di girare per questa stupida fiera un secondo di più…” Goku si sporse, dandogli un bacio a fior di labbra e sorridendo leggermente malizioso. “Andiamo a casa. C’è qualcosa che vorrei fare…” e sotto lo sguardo attonito dei presenti, quei due strani ragazzi sparirono, baciandosi.
 
 
 
 
 
 
 
 



 
Per chi volesse vederla, è questa l’immagine a cui mi sono ispirata, ve la consiglio vivamente:
 
http://clusterb.sevenload.net/dataC001/data55/slcom/vl/sv/ggklkh/dkkylsjjrld.jpg~/Vegeta-und-Goku.jpg

 

IL MIO ANGOLINO
 
Salve a tutti! Ecco a voi questa piccola one shot che Sitter ha voluto con tutta se stessa! Mi ha dato l’immagine e ha detto: “tu ora mi fai una one shot” e io cosa ho fatto? ho preso e con tutta la buona volontà ho fatto una one shot!! Spero vi sia piaciuta, e che abbia mantenuto l’IC dei personaggi, per me è davvero importante!!
Ditemi tutto quello che vi passa per la testa, cose belle o brutte!!
Bacioni!

ShadowMoonLady

  
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