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Autore: Smeralda Elesar    02/04/2012    3 recensioni
Una piccola parentesi nell'episodio #20 di PKNA-Mekkano.
Paperinik ed il capo branca scientifica Gorthan sono alla ricerca del serbatoio di energia emozionale utilizzato dall'ingegner Takeda per far funzionare il suo robot autoassemblante Mekkano. Ma la ricerca è lunga e per lo scienziato evroniano l'energia è agli sgoccioli.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gorthan, Paperino aka Paperinik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Da PKNA #20 - mekkano

 

Energia   Emozionale

 

Deserto del Wolf Canyon.

 

Dove due figure male assortite camminano sotto il sole alla ricerca di qualcosa e di qualcuno.

Uno è Paperinik, paladino della giustizia, nemico del crimine e difensore della Terra.

L’altro è Gorthan, capo branca scientifica di Evron, il peggior nemico di PK nonché quello che gli ha scatenato contro Trauma.

 

:-Allora, che ne pensi? Segni di coolflamizzazione?-:

 

Chiese PK a proposito del teppista in stato di apatia.

 

:-Solo parziale e temporanea-:

 

Continuarono a camminare in silenzio per un po’.

 

:-C’è una cosa che non capisco. Come fa quella creatura a risucchiare le emozioni?-:

 

:-Il serbatoio ha capacità estrattive proprie che amplifica quelle naturali evroniane. Il punto è che questo corpo ospite non può raffinare l’energia accumulata-:

 

:-Quindi?-:

 

Si azzardò a chiedere PK. Sapeva che molto probabilmente la risposta non gli sarebbe piaciuta.

 

:-Il serbatoio si riempirà di energia non raffinata. Fino ad esplodere-:

 

:-Uack! E me lo dici così?!-:

 

:-Come dovrei dirtelo? Tieni presente che per me quel serbatoio è vitale, quindi se dovesse esplodere pensi che mi preoccuperei più per i danni a voi terrestri o per il fatto di essere condannato?-:

 

A questo Paperinik non trovò niente da ribattere ed in fondo sapeva che Gorthan aveva ragione.

 

:-Potrebbe esplodere, eh? Fantastico! Mi mancava proprio di andare a cercare qualcosa che può ridurmi in briciole!-:

 

Mugugnò scontento.

Ma c’era poco da discutere: quello era il genere di cose che fanno gli eroi, e lui era un eroe.

All’improvviso il suo improbabile alleato emise un gemito soffocato e cadde in ginocchio.

 

:-Gorthan!-:

 

“Oh, no, per favore, non svenire! Poi come faccio a portarti in braccio?”

 

Cercò di tirarlo in piedi.

 

:-Hei! Nemico, mi senti? Non provare a morire dopo che io ed Uno ci siamo fatti in quattro per non farti prosciugare!-:

 

Gorthan gli strinse forte una mano e Paperinik, che aveva abbastanza esperienza di emozioni sapeva che l’evroniano gli stata chiedendo aiuto, e che nonostante il contegno che si dava era spaventato a morte.

 

:-Non preoccuparti, scienziato alieno: giuro che non ti lascerò morire in questo deserto-:

 

Gli disse determinato.

Gorthan spalancò gli occhi all’improvviso.

 

:-Questa emozione… deve essere… deve essere… MIA!-:

 

Premette la fronte contro la mano di PK.

 

:-Ma cos…?-:

 

Paperinik non fece in tempo a finire la frase che si sentì le gambe molli e la testa che girava.

In pochi secondi perse conoscenza.

                                                                                        

                       *

Si sentiva pesante.

Ed aveva l’impressione di essere legato.

 

“Dannazione! Gorthan mi ha giocato qualche brutto scherzo evroniano! Ed io che mi ero tanto preoccupato per lui!”

 

:-I parametri vitali sono rientrati nella norma, dovrebbe svegliarsi tra poco-:

 

Era la voce di Uno.

 

:-Interessante. Questo terrestre è piuttosto debole ma ha ottime capacità di ripresa. Mi domando se siano tutti come lui su questo pianeta-:

 

E c’era anche Gorthan.

 

:-Hai già pensato a cosa gli dirai quando si sveglierà?-:

 

:-Gli racconterò esattamente quello che è successo, che altro dovrei fare?-:

 

Paperinik decise che era il momento di muoversi.

Era collegato agli stessi macchinari che avevano usato per monitorare Gorthan poco tempo prima.

 

:-Hei, voi! Avete finito di parlare di me come se non fossi presente?-:

 

Uno si voltò nella sua boccia di vetro verde dedicandogli un sorriso enorme.

 

:-Ben svegliato, socio! Come ti senti?-:

 

:-Lo sai che appena sveglio sono sempre di pessimo umore. Piuttosto, mi spiegate che ci faccio al laboratorio segreto della Ducklair Tower? Io dovrei essere impegnato a dare la caccia al nostro amico robotico!-:

 

Si voltò direttamente verso Gorthan, che sostenne il suo sguardo.

 

:-Tu! Tu mi stai dando un sacco di problemi!-:

 

Disse l’evroniano puntandogli un dito contro.

 

:-Io? Scusa, ma se sei stato tu a mettermi KO!-:

 

:-Non rendermi tutto ancora più difficile. È vero, ho assorbito la tua energia emozionale fino a farti svenire, ma che tu ci creda o no non l’ho fatto apposta.

Non mi sono reso conto neanche io di come è successo ma quando hai prodotto quella fortissima emozione ho sentito che ne avevo bisogno.

Un attimo dopo io ero più carico di energia che mai e tu invece eri spalmato sulla sabbia del deserto-:

 

Quindi lo scienziato evroniano non aveva avuto intenzione di eliminarlo.

Gran consolazione davvero!

 

:-Pazienza. È andata meno peggio di quello che credevo. E francamente credevo che avessi deciso di farmi fuori-:

 

:-È proprio questo il problema! Io volevo liberarmi di te! Ma poi ogni volta che alzavo la mano per colpirti o semplicemente pensavo di lasciarti lì stavo malissimo. Perché? Visto che tra noi due sei tu quello esperto di emozioni ora spiegami perché!-:

 

Ah, ecco, allora ci aveva pensato ad eliminarlo! Doveva ringraziare solo la “strana malattia” di Gorthan, la coscienza se era ancora vivo.

E sapeva anche cosa aveva fermato l’evroniano.

 

:-Credo che tu per la prima volta abbia provato un’emozione che si chiama senso di colpa. Dato che l’energia della mia emozione ti aveva quasi guarito a te è sembrata una cosa brutta farmi del male. Per mia fortuna aggiungerei-:

 

Gorthan ci pensò su.

 

:-Non mi piace il senso di colpa. Mi fa stare male. Come la pietà-:

 

Concluse infine.

 

:-Però ti impedisce di fare del male ad altri esseri viventi, e questa è una buona cosa-:

 

Paperinik cominciò a staccarsi di dosso le ventose dei sistemi di monitoraggio di Uno.

 

:-Non per me. Ti ricordo che sottomettere altri mondi è lo scopo di vita di ogni evroniano, specie i membri della casta alta, praticamente è l’unica cosa che siamo in grado di fare. Se dovessi perdere questa capacità sarei un completo fallito. A proposito, già che siamo in tema di emozioni ti spiace spiegarmi cos’era che hai provato quando stavo per svenire io? Perché qualunque cosa fosse era straordinariamente potente-:

 

Già, cosa aveva provato esattamente?

Neanche lui, l’esperto di emozioni, sapeva dirlo con certezza, poteva solo fare un’ipotesi.

 

:-Bè, ecco… sai, se tu non fossi un evroniano malvagio e privo di scrupoli, nonché il mio peggior nemico direi che quell’emozione era… amicizia. Strano, vero? Ora però non ti affaticare il cervello a cercare di capire e conservati il pieno di energia-:

 

Imbraccio di nuovo l’Extransformer.

 

:-Dobbiamo tornare a caccia!-:

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Konnitiwa mina-san!

Finalmente ho scritto una fiction su PK! È da quando è cominciata la raccolta PK il Mito che ci penso e la storia #20-Mekkano mi ha dato la giusta ispirazione.

Che bello! Sono felice *-*

Ma non ditelo a voce alta se no arrivano gli evroniani a coolflamizzarmi °w°

A parte questo vorrei ringraziare tutti i lettori e gli estimatori del papero mascherato

 

   
 
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