Secrets
Sono in
infermeria, seduti su due letti opposti, l’attrezzatura medica che
brulica attorno a loro, eppure è come se fossero soli in quella stanza.
Almeno
così sembra a Chloe, più che
consapevole dello sguardo penetrante di Rush mentre evita in tutti i modi di
guardarlo.
Non è
sicura di quel che succederà altrimenti.
Gemiti
silenziosi seguiti da gemiti smorzati. Mani ruvide che scivolano su pelle
morbida. Rabbrividendo a quella sensazione, inarca la schiena.
“Chloe.”
Voltando la
testa è sorpresa di trovare T.J. in piedi accanto
al suo letto, intenta a osservarla attentamente. Era così persa nei
pensieri che non l’ha sentita avvicinarsi.
“Tutto
bene?”
Dita che gli si
intrecciano alla maglia, sfiorandogli la clavicola. Il tocco di lei è
come una forza invisibile, un richiamo, e lui si china. Labbra che indugiano su
labbra, si schiudono, aspettano.
Inconsciamente
si lecca le labbra e con la coda dell’occhio vede Rush stringere i bordi
del letto, le nocche bianche, i muscoli tesi.
“Sì,
sto... sto bene.” Abbozzando un sorriso tremante, Chloe
spera che T.J. non faccia troppe domande.
“L’entità
aliena non ti ha costretta a fare... nulla,
vero?”
Le labbra si
incontrano in un bacio violento, denti che mordono, abbastanza forte da far
scorrere il sangue, mandando i loro nervi a fuoco. La intrappola contro il muro
della caverna e trascina lentamente la bocca lungo la sua guancia, giù
per la sua gola, assaporandola. Lei ansima e lui sorride contro la sua pelle.
“No.”
Il suono brusco
del fiato trattenuto le dice che chiaramente Rush non si aspettava quella
risposta, e per la prima volta Chloe osa guardarlo.
Solleva una
gamba e l’avvolge attorno al suo fianco, attirandolo più vicino.
Con una mano lui le afferra il mento per reclinarle indietro il capo, gli occhi
bruni incontrano quelli azzurri, scuriti dall’eccitazione e dal
desiderio, e un gemito incontrollato le sfugge mentre si abbatte su di lei.
“No, hanno
solo... hanno solo esaminato i miei ricordi.”
Le unghie gli si
conficcano nella nuca mentre lei cattura la sua bocca in un altro bacio rovente
e lui muove forte i fianchi contro i suoi, inghiottendone il grido. Caldo,
dolce, scuro, amaro. Avido di averne di più.
“Mmm. E lei, Rush?”
“Più
o meno la stessa cosa.”
“Bene, allora
potete andare.”
Rush è il
primo ad alzarsi e viene vicino al suo letto, le gambe che le sfiorano le
ginocchia. Il contatto, persino attraverso i vari strati di stoffa, è
come un elettroshock e Chloe rabbrividisce, sente la
pelle d’oca sulle braccia.
“L’accompagno
nella sua stanza.”
La mano di lui
si curva attorno alla sua spalla per aiutarla a scendere dal letto e con la
punta delle dita sfiora quasi per caso–
il marchio che
le ha lasciato addosso come un inconfondibile segno di possesso. Lei grida di
nuovo mentre lui preme la bocca in quel punto, i denti sulla sua pelle segnata,
i fianchi di lei che spingono, incontrando i suoi colpo dopo colpo.
A stento
resistono fino alla sua stanza.