Non ho mai riflettuto molto sulle mie azioni, forse per questo sono stato un pessimo amico e un pessimo compagno, come spesso amavi ricordarmi punzecchiando mie mostrando quel tuo atteggiamento di superiorità ... ma lo sono stato?
Ho sempre pensato che prima o poi tu ti saresti accorto che sto dando tutto me stesso per arrivare al tuo livello e in questo modo poterti stare più vicino, eppure nonostante i miei sforzi non ho fatto altro che allontanarti da me … sei come il fumo, evanescente e sfuggente. Qualche volta, però, in quelle rare occasioni dove ho potuto vedere un sorriso sulle tue labbra anche solo accennato, il mio cuore si è riempito di felicità e mi sono sentito un po’ responsabile di quella gioia fugace, come se avessi il compito di custodirla e di non farla mai scomparire, ma non ci sono riuscito. Quel sorriso e quella gioia sono fuggiti via e tu con loro, e ho fatto tutto quello che era in mio potere per riportarti tra le mie braccia.

Non ci sono riuscito.

Dov’è quel bambino che mi tendeva la manina e mi sorrideva? Dov’è quella gioia inconsapevole, inconsapevole della sofferenza, della tristezza, dell’odio, del rimpianto, della vendetta?
Anche io soffro come tu soffri, per questo non ti mentivo quando dicevo di capirti, non erano parole di circostanza quelle, ma un puro segno d’affetto, di riconoscimento della tua situazione uguale alla mia. Posso capirti, conosco e comprendo la tua sofferenza e ho cercato di alleviarla ma tu hai voluto tenertela stretta per questo ora sta scendendo sempre più in profondità nel tuo cuore e cosa farai quando colmerà la tua anima tinta di nero?
Che cos’è quello che sento nel cuore? Questo calore che mi avvolge?

Vorrei aprire gli occhi ma non ci riesco, tutto il mio corpo non ubbidisce ai miei comandi è come paralizzato. Ah ora ricordo, con il tuo ultimo chidori mi hai fatto perdere i sensi … Allora sto parlando da solo? tu non puoi sentirmi, nemmeno io posso sentire la mia voce,  no sbaglio, ora posso percepire qualcosa un dolore all’altezza del petto dove una voce c’era il cuore. 

C’era?

No, non sono morto ma tu mi hai ferito più di quanto possa fare qualsiasi lama, le tue parole … quanto disprezzo hai infuso in quelle frasi, nei tuoi occhi di ghiaccio, nei tuoi modi violenti ho letto tutto il disprezzo che hai per me, ed è questa la tua più grande punizione nei miei confronti, Sasuke. Solo ora riesco a pensare al tuo nome.

Sasuke Uchiha, Uchiha Sasuke, Sasuke … Uchiha …

Il nome del tuo clan lo estirperei dalla faccia della terra, è per colpa loro se ora tu soffri, è per colpa loro se ora stai annegando nell’oscurità. Ho visto le tenebre nei tuoi occhi Sasuke e per un attimo ho avuto paura, eppure tu non mi hai ucciso, mi hai risparmiato, è dunque questo il tuo modo per ringraziarmi del nostro passato? Bel modo Uchiha davvero bel modo, ma io sono sempre stato un tipo bizzarro quindi avrei anche potuto accettare questo tuo dono, ah sei patetico Naruto.
Mi fa male ricordare il tuo volto, le tue parole persino la tua voce e soprattutto il passato per questo non voglio più ricordare.

Non voglio più pensare…