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Autore: micia95    05/04/2012    1 recensioni
Una giornata “normale” per Hayami, Hinata, Hotaru, Keisuke e Makoto inizia sempre con qualche urlo. Ma questa volta sono particolari e non hanno niente a che vedere con qualcosa di piacevole.
Spero di avervi incuriosito e invogliato a leggere questa “cosa” (che dovrebbe essere comica) dedicata ad una amica fuori dal comune (in tutti i sensi).
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Card Captor Sakura, la storia non è finita'
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UN TAGLIO… DRASTICO!


A kingdom hearts, la costante comica della mia vita


Non poteva fare una cosa del genere, era impossibile. Lei non glielo avrebbe permesso. Mai.
“Ma Hayami! Non puoi fare una cosa del genere!” provò un’altra volta a convincere l’amica.
“Uffa Hinata! Non morirà nessuno! E poi ricresceranno. Non è un dramma!” le rispose l’amica ormai stufa dell’insistenza della bionda.
“Non è un dramma!!?? Non. è. un. dramma. Ma sentitela! Certo che è un dramma!”
“Ragazze… Keisuke…” salutò Makoto facendo scivolare una mano intorno alla vita di Hayami e baciandola sulla guancia.
“Oh! Meno male che ci sei tu! Sono sicura che saprai farla ragionare…” tornò alla carica Hinata.
“Che succede?” chiese il ragazzo curioso, prendendo per mano Hayami e incominciando ad incamminarsi verso la scuola.
“Succede che la qui presente Hayami ha deciso di fare una cosa terribile…” cominciò la ragazza lanciando un’occhiataccia all’amica che stava già sbuffando.
“Hai deciso di trasferirti in un altro Stato?” scherzò Makoto, ben sapendo quanto Hayami odiasse l’aereo. Per tutta risposta si beccò una gomitata dalla sua ragazza che così facendo gli soffocò la risata.
“Fosse così semplice…” sentì la voce di Keisuke che teneva per mano la sorella minore. A quella vista Makoto arricciò un po’ il naso. Non che Keisuke gli fosse antipatico, ma si trattava pur sempre della sua sorellina minore e un fratello maggiore non geloso dove si era mai visto?
“Ma piantala…” borbottò Hotaru rivolta al fratello.
“Allora, dicevo…” riprese in mano la situazione Hinata “Hayami vuole tagliarsi i capelli!” annunciò infine con tono tragico.
“Davvero?” chiese sorpreso Makoto alla diretta interessata.
“E non una spuntata, ma un taglio…drastico!”
“Sta esagerando… voglio solo tagliarli in modo che siano corti fino alle spalle” disse Hayami scrollando le spalle.
“E dici poco?!” tornò alla carica Hinata. Hayami, infatti, aveva i capelli lunghi fino a più di metà schiena.
“I tuoi capelli sono fantastici! Così morbidi e setosi! E di un colore unico! Non puoi far loro un torto del genere! E nemmeno a me! Come farò a diventare una famosa parrucchiera se la mia materia prima va a farsi benedire?” Ed ecco nuovamente che Hinata aveva sfoderato il suo tono tragico. Ma non poteva permettere quello scempio. Lei adorava letteralmente quei capelli. Fin da quando era bambina invidiava Hayami per quei capelli color dell’autunno lisci mentre lei aveva biondi boccoli. Hinata poi aveva sempre desiderato diventare una famosa parrucchiera di modelli e VIP, quale migliore occasione per far pratica se non “utilizzare” i capelli delle migliori amiche? Con il passare del tempo Hinata aveva imparato ad accettare i suoi biondi boccoli ma continuava ad “occuparsi” di quelli dell’amica.
“Senti come sono morbidi!” esclamò la bionda afferrando la mano di Makoto e posandola tra i capelli di Hayami. Ci fu un lungo attimo di imbarazzo tra i due, poi Hayami afferrò la mano di Hinata e si spostò dolcemente facendo scivolare la mano di Makoto per tutta la lunghezza dei suoi capelli.
“Siamo in ritardo, è meglio andare” disse Hotaru; Hayami annuì e sempre tenendo per mano Hinata (che cercava tutt’ora di convincerla a non tagliarsi i capelli) salutò Makoto dicendogli: “Vado oggi pomeriggio dal parrucchiere, se ti va di venire…” il tono era un finto disinteressato perché in realtà desiderava ardentemente che il ragazzo l’accompagnasse.
“Ci sarò” le disse semplicemente lui dirigendosi a sua volta verso la sua classe.



Non aveva ascoltato una parola di quello che avevano detto i professori quel mattino. Era rimasta impegnata ad escogitare qualcosa per impedire ad Hayami di farsi tagliare i capelli. All’ora di pranzo aveva trovato soluzioni quantomeno assurde:
1-    Rinchiuderla in una stanza
2-    Legarla da qualche parte (meglio ancora: rinchiuderla e legarla)
3-    Corromperla
4-    Corrompere i parrucchieri e/o gli amici
5-    Invitare “gentilmente” Makoto a “rapire” Hayami
Ovviamente nessuno di essi era fattibile e, sempre con la penna in mano e il block notes nell’altra, si avviò in giardino per mangiare insieme ai suoi amici.
Trovò il gemello e Hotaru quasi subito, l’amica stava imboccando Keisuke e i due ridevano come matti.
“Ragazzi!” li chiamò.
“Hinata! Che hai in mano? Oggi sembravi molto presa…” le disse Hotaru facendole spazio sul plaid su cui erano seduti lei e il ragazzo.
“Mah, niente di che…” disse porgendo ai due gli “appunti”. Poco dopo Keisuke rideva senza ritegno e Hotaru tentava di trattenersi.
“Sono cose impossibili, lo sai vero?” le fece notare l’amica.
La bionda sbuffò “Sì, ma non posso sopportare di vedere che le tagliano i capelli” Non poterono continuare a discutere perché arrivò l’oggetto delle loro speculazioni.
“Ho una fame!” si annunciò la ragazza. Aveva i lunghi capelli raccolti in una coda un po’ disfatta che faceva presumere cosa avesse fatto in quel lasso di tempo. Hotaru ed Hinata sogghignarono.
Hayami se ne accorse “Cosa c’è da ridere?”
“Assolutamente niente! Ci chiedevamo solo dove fossi finita…” Era stata Hotaru a rispondere.
“A-avevo una faccenda da sbrigare…” rispose troppo in fretta balbettando una Hayami di un bel colorito rosso. Non ci fu nessuna risposta e i quattro ripresero il pranzo.



Alle tra e mezzo Hayami era davanti a casa sua con Hinata (che ancora cercava di farle cambiare idea) e Keisuke (che cercava di far ragionare la sorella gemella).
“Scusatemi!” esclamò Hotaru appena arrivata e con il fiatone.
“Figurati. Tutto bene?” Subito Keisuke le fu accanto e l’abbracciò.
“Bene, grazie”
“Tuo fratello?” chiese invece Hayami avendo visto l’amica arrivare sola.
“Oh, mi dispiace. Non è potuto venire. Un paio di suoi compagni hanno fatto uno scherzo “innocente” – qui Hotaru fece il segno delle virgolette perché tutti conoscevano la fama degli scherzi innocenti della classe di Makoto - al professore di Giapponese che li ha scoperti e ha deciso di mettere in punizione tutta la classe!” spiegò un po’ giù di morale Hotaru vedendo l’amica rabbuiarsi.
“Non importa… Andiamo!” disse poi la castana avviandosi verso il parrucchiere.




“Hayami… sei sicura?” chiese per l’ennesima volta Hinata quando furono davanti a quello che lei definiva “patibolo”. Hayami la guardò con la faccia “devo proprio risponderti?” La bionda allora sospirò entrando per prima nel locale seguita dagli altri.
“Desiderate?” chiese la signorina al bancone.
“Vorrei tagliarmi i capelli” rispose prontamente Hayami “Loro sono qui per farmi compagnia” aggiunse poi vedendo lo sguardo della ragazza soffermarsi sugli amici alle sue spalle.
“Bene. Allora venga qui prego” le rispose la signorina indicandole una poltroncina.
Prima che fosse il suo turno, Hayami dovette attendere solo dieci minuti. Poi le lavarono la testa e finalmente la donna che avrebbe dovuto tagliarle i capelli fece la fatidica domanda “Quanto li vuoi tagliare?”
Prima di rispondere guardò nello specchio di fronte a sé e vidi i suoi amici: Hotaru e Keisuke erano seduti vicini e si tenevano per mano, Hinata stava trattenendo il fiato seduta sullo stesso divanentto dei due piccioncini. Hayami le indirizzò un sorriso. “Fino alle spalle” ed indicò esattamente l’altezza con la mano.
“Ne è sicura?” le chiese la donna sospettosa.
“Sì certo. Vorrei anche che mi facesse un ciuffo così” disse indicando come e dove con la mano “Proceda” aggiunse poi vedendo che la donna tentennava.
Hinata vide tutto al rallentatore: la mano destra della donna, quella con la forbice, si alzò, con l’altra mano prese una ciocca di capelli; avvicinò quella alla forbice e tagliò. Piano piano la ciocca cadde a terra. Subito dopo fu seguita da un’altra e poi un’altra ancora. A quel punto Hinata chiuse gli occhi che minacciavano lacrime: non voleva fare la figura dell’immatura. Sentiva la forbice tagliare quei capelli come se si trovasse in una stanza insonorizzata e quello fosse l’unico rumore.
 Dopo circa dieci - quindici minuti le forbici si fermarono. Hinata non ebbe il coraggio di guardare. Sentì poi il phon accendersi e non riuscì ad immaginarselo che asciugava i capelli tagliati di Hayami.
“Allora? Come sto?” un attimo dopo Hayami era lì, ma Hinata non aveva ancora aperto gli occhi, troppo spaventata da quello che avrebbe potuto vedere.
“Ehi! Stai bene!” esclamò Keisuke.
“Tsk, quello non capisce niente di moda!” pensò affranta e un po’ stizzita Hinata.
“Ti abbiamo portato una cosa” sentì poi la voce di Hotaru. “Abbiamo pensato che ti servisse visto che ora non riusciresti più a legarli bene”
“Grazie! E’ bellissimo! Non avreste dovuto!” questa era Hayami che ringraziava. A quel punto Hinata decise che era il momento di smettere di fare la codarda. Aprì gli occhi. Hayami era in piedi vicino a lei. Stava molto bene così, con qui capelli corti. Vide che in mano portava un cerchietto azzurro acqua.
“Aspetta. Faccio io” la fermò. Prese in mano il cerchietto e glielo sistemò tra i capelli. Così non era affatto male. Mille idee le balenarono nella testa in quell’istante.
“Forza! Andiamo che abbiamo una montagna di compiti da fare per domani!” esclamò balzando il piedi e dirigendosi a passo di marcia verso casa. I tre la guardarono sbalorditi ma dopo uno sguardo d’intesa decisero che era meglio assecondarla. Sapevano che stava loro nascondendo qualcosa ed era meglio assecondarla fino a che tutto non sarebbe esploso.




Il giorno dopo Hayami era elettrizzata. Chissà cosa avrebbero detto tutti quelli che l’avrebbero incontrata? Chissà che cosa avrebbe detto Makoto?
Entrando sentì molti sguardi puntarsi su di lei e dei bisbigli. Subito fu presa dal panico. E se avesse sbagliato? Se avesse dovuto ascoltare Hinata? Orami era troppo tardi.
Quella mattina non incontrò Makoto neanche per i corridoi e questo la preoccupò un po’.
In classe molte sue compagne le fecero i complimenti per il taglio di capelli e lei imbarazzata abbassava sempre il viso che orami non era più nascosto dai lunghi capelli.
Alla pausa pranzo Hayami si recò nel luogo in cui solitamente si trovava con Makoto per passere alcuni minuti da soli. Sospirò. Una brezza leggere la investì e le sfiorò i capelli che iniziarono a danzare leggermente.
“Sapevo di trovarti qui” le soffiò in un orecchio il ragazzo al centro dei pensieri della ragazza. Lei trasalì ma ben presto si ritrovò tra le braccia del ragazzo.
“Stai bene con questo nuovo taglio” le sussurrò.
“Grazie” rispose lei arrossendo e immergendo il viso nel petto del ragazzo e circondandogli la vita con le sue esili braccia. Inspirò quel profumo che lo caratterizzava sentendo tutte le sue paure e tutti i suoi dubbi acquietarsi.
“AH! Hayami! Finalmente riesco a parlarti! Oggi hai da fare?” quel momento di dolcezza fu interrotto dall’uragano Hinata. Dal pomeriggio prima era piena di energie.
“No, perché?” chiese scostandosi leggermente da Makoto.
“Allora vieni da me! Ho delle idee fantastiche per i tuoi capelli! Ho scoperto che si possono fare un sacco di cose interessanti! Allora ci conto, eh?” e senza neanche attendere una risposta, si voltò e felice come non mai raggiunse le sue compagne di classe.
“Alla fine non è stato un taglio drastico” disse Makoto tornando a stringere la fidanzata e appoggiando il mento sopra il capo di lei.
“Oh, sì invece. Sarà drastico per i miei nervi” rispose con l’ombra di un sorriso Hayami.
La risata di Makoto raggiunse le sue orecchie poco prima che le labbra di lui si chiudessero su quelle di lei.



Lo so che sto scrivendo un’altra fan fiction, però non ho potuto fare a meno di scrivere questa. Non è ambientata in un momento preciso della storia “Io e mia madre”, sicuramente dopo il fidanzamento di Hayami e Makoto, ma non in uno giorno o data particolare. Se vi fa piacere può anche essere ambientato dopo la storia.
L’idea iniziale era fare una fan fiction comica/demenziale tutta incentrata su Hinata. Alla fine è venuta fuori questa roba. Forse sembrerà un po’ smielato ma non ho potuto fare a meno di far baciare Hayami e Makoto. Alla fin fine non mi pare molto comica questa ff, vorrei sapere che ne pensate.
(P.S. Per darvi un’idea di quello che intendo per “capelli corti fino alle spalle” ho trovato una foto simile alla mia idea. Questo è il link:

http://www.lightinthebox.com/it/senza-cappuccio-capelli-100-umani-lunghi-fino-alle-spalle-parrucca-nera-capelli-lisci_p204729.html)

  
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