"Oh... Perché sei così triste?

Ci sono lacrime nei tuoi occhi..."

 

Me ne sono accorta, cosa credi?

Una sola, singola lacrima.

E' stata più che sufficiente.

Non ho avuto neanche bisogno di leggere la tua aura.

Ho capito molte cose.

 

 

 

 

 

"Non vergognarti di piangere...

Lascia che ti guardi dentro..."

 

Sono certa che, se solo avessi potuto, avresti nascosto quella lacrima.

Quel tuo momento di "debolezza".

Non è debolezza, Scott.

Quella goccia di dolore dimostra che tu sei forte.

Lo so, è strano, contorto, ma è così.

 

 

 

 

 

"Non lascerò che nessuno ti ferisca..."

 

Non ti ho protetto, Scott.

Quella lacrima dimostra che sei, forse, pentito, ma anche...

Ma anche la tua frustrazione, per le loro risate di scherno.

Per le nostre risate.

Ma adesso... Adesso sarò al tuo fianco, veglierò su di te.

 

 

 

 

 

"Portami nelle tue ore più oscure...

E non ti abbandonerò mai..."

 

Basterà la mia vicinanza per aiutarti, per proteggerti?

Basterà questa mia azione per redimermi?

Perché mi sento così triste, così colpevole?

Perché non riesco a lasciarti?

Perché, da quando sei uscito da quella scatola di metallo, non mi sono mai allontanata da te?

 

 

 

 

 

"Nulla di quello che confesserai..."

 

La risposta è lì, davanti ai miei occhi.

Ha i capelli rossi ed un'espressione tormentata anche mentre dorme.

E' scontroso, calcolatore, cinico, bugiardo.

Mi ha eliminata dal gioco con un perfido imbroglio.

Potrebbe confessarlo agli altri, almeno!

 

 

 

 

 

"... Potrà farmiti amare di meno..."

 

Cosa cambierebbe, in tal caso?

Mi sentirei meglio? Lo odierei? Lo am...

...

Sveglia, Dawn!

Completa quella parola, ormai è evidente!

 

 

 

 

 

-Hmmm... Raggio di Luna?-

Oh, si è svegliato!

Avvicino la sedia al suo letto.

-Come hai fatto a capire che fossi io?- domando, interdetta -Hai forse imparato a leggere le aure?-

Non sorride.

Sarebbe un gesto eccessivo per uno come lui.

Le sue labbra si contorcono comunque in un ghigno.

Quel ghigno irritante e pericoloso che ho imparato ad am...

No, non ce la faccio...

-Chi altri sarebbe così folle da rimanere giorno e notte al capezzale di uno stronzo come me?-

Non c'è rammarico nelle sue parole, solo... Soddisfazione. Compiacimento.

La sua aura però dice ben altre cose, cose che mi strappano un sorriso.

-Sei stupito, invece. Stupito e felice che ci sia qualcuno.-

Prendo un profondo respiro e appoggio una mano sul suo lenzuolo.

-Che ci sia io.-

Ecco, l'ho detto.

Scott tace: la sua aura è adesso grigia.

Non mi piace quel colore.

Indica la neutralità, la distanza, la voglia di non farsi coinvolgere emotivamente.

Sospiro impercettibilmente, difficile dire se Scott mi abbia sentita o meno.

Adesso non voglio fare altro che andarmene.

Allontanarmi, fuggire, sparire.

Poi una mano si posa sulla mia.

Una mano decisamente più grande della mia, una mano priva di calore, una mano stranamente delicata.

-Non andartene.-

Suonano come un ordine, quelle due parole.

Nuovamente però l'aura di Scott comunica tutt'altro.

E' gialla, adesso, il colore della libertà e del calore.

Rimango immobile, seduta al mio posto.

Adesso quel "Non andartene" suona più come un "Non abbandonarmi".

Sorrido e poso l'altra mano sul suo braccio.

-Ti starò accanto.-









Spero di non essere sfociato nell'OOC: in caso siate convinti del contrario, non esitate a farmelo notare :D
La canzone le cui strofe (opportunamente tradotte) sono all'interno della storia è la splendida "I'll stand by you", dei The Pretenders.