Non riesco a dormire, la pioggia mi sta facendo impazzire, non trovo neanche un mozzicone di sigaretta e la scrofa quaggiù sta facendo un casino del diavolo. Odio questo posto.
Allungo il viso per guardarlo: è così tranquillo e normale quando dorme. Mi spiace svegliarlo ma l’unica cosa che può calmarmi adesso è vederlo suonare.
Lo scuoto leggermente, apre un occhio.
“Mi suoni qualcosa?” chiedo, forse un po’ brusco.
Senza dire nulla prende il violino e l’archetto e, ancora mezzo addormentato, si mette a suonare per me, le mani che vanno da sole, forzate dall’abitudine. È bellissimo penso, mentre gli occhi diventano pesanti.