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Autore: BecauseImBad    07/04/2012    4 recensioni
Salve a tutti!!! Questa è la mia prima fanfiction. Che dire... It Ain't Easy!!! Non è stato facile per la mia mente malata inventarla, non so se vi piacerà o se dopo averla letta avrete solo voglia di prendermi a pugni XD Per saperlo... leggete e recensite... per favore *occhi da cucciolo XD*
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- Grazie- dissi al ragazzo davanti a me. Non potei fare a meno di guardare nei suoi occhi. Quei bellissimi occhi nocciola che facevano parte di un volto ancora più bello. Quegli occhi brillanti che insieme a quel suo sorriso dannatamente perfetto parevano illuminare la stanza, i suoi morbidi riccioli scuri che gli cadevano sulla fronte…aspetta Kurt, come sei arrivato a questo punto??
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Eccomi di nuovo qua a rompere!!! Ho deciso di aggiornare comunque dopo il casino che ho fatto con gli altri due capitoli -.-'… *implora pietà in ginocchio*. Spero che il mio sclero continui a piacervi XD. Ci vediamo in fondo!!!  
 


CAPITOLO 2

 
Rimanemmo lì ancora per un po’. Blaine mi descrisse i membri del glee, soffermandosi a lungo sui difetti di una certa Rachel. Dovevo averla già sentita, probabilmente in uno dei lunghi monologhi serali di Finn. Ero quasi sicuro che fosse la sua ragazza. Come ad averla chiamata, Rachel apparve da una delle porte laterali.
- Blaine, ti stavamo cercando, dove ti eri cacc…-. Si interruppe vedendomi. – Scusate, ho interrotto qualcosa?- chiese con noncuranza. Riprese senza aspettare risposta. - Comunque io sono Rachel, e tu dovresti essere Kurt, il nuovo arrivato. Se ti stai chiedendo come mai sono così intelligente e so sempre tutto, sappi che ogni anno controllo il registro degli studenti per scovare potenziali concorrenti che possano oscurare il mio talento-. Disse tutto questo senza riprendere fiato.
- Sì, vengo dalla Dalton. Piacere- dissi, porgendole la mano, che lei ignorò per riprenderci nuovamente. – Non avevate pensato che la scuola dovesse chiudere prima o poi?-. Così dicendo ci afferrò per un braccio e ci trascinò via. Rivolsi uno sguardo preoccupato a Blaine, che a sua volta mi lasciò un’occhiata come a voler dire che a volte quella ragazza era davvero irritante. Rachel ci trascinò per i corridoi fino al parcheggio, blaterando su quanto fosse stato ingiusto Shuester a non averle assegnato l’ennesimo assolo. Arrivati finalmente fuori ci lasciò andare, dicendo che doveva assolutamente precipitarsi a preparare un provino per non so quale parte in un musical.
Io e Blaine rimanemmo soli. – Hai la macchina?- mi chiese.
– No, stamattina sono venuto a piedi-.
- Vuoi un passaggio?- disse, estraendo dalla tasca dei jeans un paio di chiavi.
– Grazie- risposi sorridendo.
Raggiungemmo una Volvo argentata e Blaine mi aprì la portiera. Sorrisi lusingato, mentre raggiungeva il posto del guidatore. Il tragitto fu breve. Troppo breve. Mi chiese soltanto com’era stato il mio primo giorno al McKinley, a parte la granitata. – E’ andata bene, comunque- dissi, puntando i miei occhi nei suoi.
– Dai, dillo che è stato splendido solo perché mi hai incontrato- ribattè lui sarcastico, scoprendo un sorriso a trentadue denti. Gli feci una smorfia, ma nella mia mente dovetti ammettere che aveva ragione. Eravamo già arrivati davanti al vialetto di casa mia. Si fermò e dopo esserci slacciato la cintura, si voltò verso di me, sempre sorridente, prima di porgermi un bigliettino e schioccarmi un rapido bacio sulla guancia. Rimasi di sasso per un attimo, arrossendo, prima di riprendermi. Uscii dalla macchina e lo salutai, sbattendo poi la portiera. Salvai immediatamente il suo numero e gli mandai un messaggio per permettergli di memorizzare il mio. Voltandomi, già sulla soglia della porta, lo vidi ancora in macchina, felicemente incantato, sperai, davanti al mio “Grazie ancora :) per tutto
 
 
*
 
 
Quella sera non mangiai molto. Stavo ancora pensando a quell’angelo moro.
- Kurt, stai bene?- mi chiese Carole.
– Si- le risposi, lanciando un’occhiataccia a Finn per trattenerlo dal dire quel poco che gli avevo raccontato di quel pomeriggio (ovviamente avevo tralasciato il duetto e i momenti con Blaine). Non riuscivo a smettere di pensare a quanto fosse stato carino con me e, cavolo, sì, anche a quanto fosse dannatamente carino in generale.
 
Finii di mangiare e salii di corsa in camera mia. Mi gettai (letteralmente) sul cellulare. Come avevo sperato c’era un messaggio, un SUO messaggio. “Di niente :D Domani mattina passo a prenderti alle 8 :) un bacio ”. 
In quel momento entrò in camera Finn. Bloccai il cellulare con un gesto secco, sbuffando: - Non ti hanno insegnato a bussare?-.
- Scusa, ma prima Burt ci ha chiamata per la cena e non hai finito di dirmi nei dettagli cosa è successo con Azimio e Karofsky. Allora?-. Si aspettava una risposta da me. Convincente.  
 - Bè, te l’ho detto prima, mi hanno buttato una granita addosso… E mi hanno spinto contro gli armadietti…- aggiunsi a testa bassa. Speravo non mi chiedesse di più.
- E come hai fatto a pulirti da solo, dove hai trovato il cambio? Stamattina non ti ho visto uscire con quest… Aspetta, ora che ci penso… La maglietta l’ho già vista addosso a Blaine e oggi lui ha saltato le prove!- disse trionfante, come un detective che ha risolto il suo primo mistero.
– Un momento, non è che è per Blaine che stai così? Non mi sembra un tipo che insulta o deride- continuò. Decisi di dirgli tutto. In fondo era il mio fratellastro.
- No, anzi, figurati, è stato carinissimo con me. Mi ha lavato i capelli, mi ha prestato la maglia e abbiamo parlato molto. Finchè non è intervenuta Rachel-. Appena pronunciai il suo nome, gli occhi di Finn si illuminarono.
–Sai- continuai – ha un talento naturale per essere irritante-.
–Sì, in effetti a volte lo è parecchio, ma di solito è molto dolce- disse arrossendo. – Comunque- si riprese – stavamo parlando di te e Blaine-.
– Non c’è molto altro da dire. Dopo che Rachel ci ha trascinato fuori dalla scuola mi ha riaccompagnato a casa. Fine- sbottai. Sarà stato anche mio fratello, ma non volevo certo dirgli che durante il duetto mi ero avvicinato molto a lui, appoggiando la fronte sulla sua, guardandolo nei suoi bellissimi occhi ambrati, sorridendogli mentre lui faceva lo stesso… Ok, incominciavo a vaneggiare. Finn si accorse della mia espressione, credo abbastanza ebete, e mi riportò alla realtà, cambiando discorso.
- Hai pensato di fare il provino per il glee? Ti ho sentito cantare molte volte, in casa non fai altro che provare un’infinità di canzoni… Se ti preoccupano le granite pensa sempre che ci sarà Blaine a pulirti- disse con una punta di malizia per provocarmi. Non ci badai, passandomi una mano fra i capelli. Così facendo sentii anche la fronte. Cavolo, ero bollente. Mi accasciai sul letto con una mano ancora sulla testa. Finn se ne accorse e mi raggiunse, sentendo anche lui la temperatura.
- Kurt, scotti. Aspetta che chiamo mamma- disse premuroso.
Non mi accorsi della coperta che Carole mi mise, né delle aspirine che aveva appoggiato sul comodino. Caddi immediatamente in un sonno profondo, intenzionato, febbricitante o no, a farmi trovare alle 8 della mattina dopo davanti a casa mia.
 



Spazio… autrice??XD
Ed ecco il solito fluff… e l’apparizione dei membri della famiglia Hudson-Hummel. Adoro Finn, quindi l’ho immaginato come un fratello iper-protetivo, premuroso e..curioso!
 
Approfitto di questo capitolo inserito in anticipo per augurare a tutti una BUONA PASQUA!!!
Alla prossima!!! Ciau :)
 
  
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