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Autore: logosandpathos    07/04/2012    1 recensioni
Che succede quando un gruppo di scalmanate ragazze conosciute su internet, con gli ormoni a settantamila, approda a Londra? Io consiglierei ai Londinesi di allacciare le cinture.
Seh, lo so che il titolo è grammaticalmente scorretto. Yeah.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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The girls are not very alright in London. (?)

 
Scese dall’aereo sembravano una massa di tonni da smerciare. C’era chi si asciugava il sudore con i rotoloni Scottex, chi riaccendeva finalmente il proprio cellulare guardandolo come Gollum guarda l’Anello, chi imprecava contro il panino al tonno fornito come spuntino dalla British Airways, che sapeva di omogeneizzato con un retrogusto tra segatura e colla vinavil, chi baciava il terreno, grata di essere ancora viva dopo un atterraggio decisamente turbolento. Claire, con gesto eroico, impugnò il suo cappello a visiera portandolo in alto così che tutte potessero vederlo. Le giovani donzelle, attonite, guardavano senza capire, fino a che Fonny, in uno slancio di sincerità, chiese sbigottita:
“MACCHECCAZZOFAI?”
“Beh, metto un oggetto che tutte potete riconoscere a capo della fila, così non ci perdiamo – e, proferite queste parole, andò davanti a tutte, gridando con la grazia di un pescivendolo – SEGUITE TUTTE IL CAPPELLINO CHE HO IN MANO, MI RACCOMANDO! E NON FATE TROPPA CACIARA, CHE CI PERDIAMO.”
“.. ma vai a cagare” fu l’esauriente reazione di tutte le presenti.
Willie si girò verso Penny, che conosceva Claire da molto tempo: “Ma, fa sempre così?”
“Lascia stare, è perennemente ansiosa, è ipocondriaca, ha una serie di piccole manie e fobie. Una volta l’ho ospitata a casa e, passando davanti alla sua stanza, l’ho vista fare delle facce assurde per spaventare un ragno.”
 
“…”
 
“…”
 
“…”

“…”
 
“…”
 
“…”
 
“… Però anche io faccio facce strane agli insetti per spaventarli” concluse Willie a bassa voce, aggiustandosi le spalline dello zaino.
 
“Dove stiamo andando?” domandò Charlie.
“Oh, non lo so, ma questa metro non è affatto pulita” sospirò Silvia in un soffio.
“Eh, stallo a dire a me!” esclamò stizzita Claire, mentre puliva il suo sedile con un fazzoletto umidificato.
“Io volevo andare a vedere Baker Street” disse Jules, facendosi piccolissima.
“TANTO NON LO VEDI BENEDICT CUMBERCULO, È CHIARO?” ruggì Fonny, che proprio non reggeva Mr Ingravidoqualsiasidonnasoloscuotendoicapelli.
“Ma noi volevamo andare a vedere il Beatles Store!” dissero in coro Penny, Willie, seguite a ruota dalla Ziggy, che era stata silenziosa tutto il tempo.
“In culo pure ai Beatles, sono stanchissima e voglio andare a casa” bofonchiò la Fonny, prima di venire fulminata da mezzo mondo.
 
E fu così che dopo un cappellino a visiera fatto a pezzi, un pacchetto di fazzoletti umidificati finito e un po’ di orgogli feriti, la ciurma riuscì ad approdare nella villa bifamiliare che erano riuscite ad affittare. Inutile dire che alla fine, stanchezza o meno, avevano depredato il Beatles Store in modo orripilante. Ora persino gli assorbenti avevano la faccia di un Ringo Starr a caso.
“Dite addio alla vostra privacy, ragazze, perché quando sarò strafattissima di protossido entrerò nelle vostre stanze e frugherò tra i cassetti per mettermi in testa le vostre mutande.”
“Cominciamo proprio alla grande, eh?” disse la Jane, lasciando cadere i bagagli e passandosi la mano fra i capelli, sconfortata.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAH! – un grido disperato proveniva dalla cucina – Cazzo, era così giovane. COSI’ GIOVANE, MERDA! COME SI PUOOO’!”
Tutte corsero a vedere l’accaduto, e trovarono Penny inginocchiata a terra, che guardava sconsolata un piatto di pasta fredda rovesciato.
“Penny, è solo un po’ di pasta fredda. Rimedieremo…” cercò di dire Mitch, con la dose di empatia consigliata a chi deve consolare un’amica che ha assistito al tuffo di un piatto di pasta fredda, caduto dal tavolo con un carpiato triplo completo di applauso della giuria.
Lo sguardo di Penny si può spiegare solo come una bambina che assiste al suicidio del suo pesce rosso. Era pallida e tremava. Prima di svenire riuscì solo a dire: “Ma.. le olive nere..”
Mentre tutte si stringevano attorno alla povera Penny per cercare di farla rinvenire e di porgerle le più sentite condoglianze, nessuna si accorse di un rumore che ad alcune di loro sarebbe risultato estremamente familiare. Ma tutte, e dico tutte, sentirono che qualcuno aveva cominciato a bussare con veemenza alla porta con un fastidiosissimo TUMP TU-TU-TUM-TUMP TUM-TUMP.
“CHECCAZZO, ANDATE AD APRIRE LA PORTA DIOCANON!” gridò Willie, mentre effettuava la manovra di Heimlich sulla Penny a sproposito.
Silvia e Fra, sebbene molto seccate, si precipitarono ad aprire, senza sapere minimamente che in pochi secondi sarebbe servita anche a loro una manovra di emergenza. Possibilmente una respirazione bocca a bocca.
“Salve, sono il Dottore. Stavo riportando Oscar Wilde e Robert Baldwin Ross nel diciannovesimo secolo, ma per qualche motivo il Tardis non ha funzionato e siamo bloccati qui. Avete per caso una cassetta degli attrezzi?”
La Fra, sempre piena di risorse, dopo un momento di confusione iniziale, salì le scale gridando “ASPETTA LI’ E NON TI MUOVERE PERCHÉ SE TI AZZARDI A SPOSTARTI, MIO CARO DOTTORE, TI VENGO A CERCARE PURE SU APALAPUCIA!”
Quando riscese, trafelata, aveva una collezione di chiavi inglesi di cui tutti ignoravano l’esistenza in una mano e teneva l’altra ben nascosta dietro la schiena, sotto la maglia.
“Beh, grazie mille allora! Ora io, Rob e Oscar possiamo..” non fece in tempo a finire la frase che fu raggiunto da una dose di protossido spray seguita da una sonora padellata in faccia – gli scienziati del CERN di Ginevra si chiedono ancora da dove si sia materializzata la padella ma, soprattutto, cosa ci facesse una collezione di chiavi inglesi nella valigia della Fra.
Il dottore fu preso per i capelli e brutalmente trascinato per le scale fino alla stanza di Fra. Nessuno lo ha più rivisto, tanto più che la signorina Antonioli non fece mai entrare nessuno nella sua camera da letto e mise due Dalek alla porta come guardie. E non credo che il Signore del Tempo sia stato usato per fare studi approfonditi sul sistema cardiocircolatorio binario.
 
E fu tra i gridolini che provenivano dal piano di sopra e un tè preso con Wilde e Ross che si concluse la prima, strabiliante giornata delle ragazze a Londra.
AMEN.
   
 
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