Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Phantom Lady    09/04/2012    1 recensioni
La generosità non si misura in soldi; quanti se ne prestano, quanti se ne regalano. La generosità si misura in sentimenti; in quanti se ne prestano, o regalano, senza pretendere nulla in cambio. E almeno su questo fronte Vash era già un bel pezzo avanti.
[accenni di LietchestainXSvizzera, Americancest]
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Grazie a chi recensirà! Sarebbe molto gentile! Godetevi questa storia e... buona lettura!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Austria/Roderich Edelstein, Canada/Matthew Williams, Liechtenstein, Svizzera/Vash Zwingli
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Auguri Hetalia!'
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Autore: Phantom Lady
Rating: Verde
Genere: Comico e Romantico/Sentimentale
Pairing: Nessuno in particolare, giusto AmericaxCanada accennato
Personaggi: Il protagonista principale è Vash/Svizzera, la co-protagonista è Lili/Lietchestain, i personaggi secondari sono Alfred/USA, Matthew/Canada e Roderich/Austria.
I hope you enjoy it! Buona lettura ^^

                                                              
 
 
- - - - - - - - - - - -Parte uno - - - - - - - - - - - -
 
Lili rientrò in casa con qualcosa di sospetto in mano.
Vash la squadrò da sotto il giornale e la rimproverò:-Dove hai trovato quegli hamburger?!
-Oh, questi- rispose serafica senza notare che il fratello era leggermente offeso- sono andata con Alfred. È un ragazzo simpatico- concluse lei.
Vash era un po' geloso, ma non lo diede a vedere:-Come mai siete andati a pranzo insieme?- domandò imbarazzato, quel comportamentto da fratellone così marcanto e impiccione non era il suo preferito.
-Volevo fare amicizia con qualcuno e America mi sembrava abbastanza  influente- si scusò lei a testa bassa, già consapevole della ramanzina che sarebbe seguita.
-Ti ho detto che non devi fidarti degli sconosciuti- ribattè Vash, seduto sullla poltrona, posando il giornale di economia -economico- che aveva  comprato, con grande probabilità, qualche mese prima.
Lili aveva da commentare ma preferì non finire a litigare col fratello.
Dopo qualche secondo lui interruppe il silenzio:-Come sono questi... hamburger?- chiese disprezzando quel cibo.
-Non sono male, ma costano poco- rispose lei e gli occhi di Vash, alla notizia del basso prezzo, brillarono.
-Bene, vado a comprarne in quantità industriali- si alzò dalla poltrona, poi si girò verzo la sorella- fanno sconti se ne prendo molti?- domandò, ma per tutta risposta lei alzò le spalle.
Aprì la porta e la salutò sulla soglia.
Entrò  in un negozio e comparò i prezzi, controllò i più convenienti tenendo conto dei vari sconti, armato di calcolatrice.
Alla fine riempì  la busta di hamburger già preparati. Li passò uno per uno sul nastro trasportatore della cassa. La cassiera li fece passare a loro volta sul lettore di codici a barre e li posò dall'altra parte.
-Sono...- la donna stava per dire il prezzo, ma Vash la interruppe- Quindici euro e settanta centesimi.- poi le  si avvicinò, portando una mano alla bocca e  sussurrandole all'orecchio:-  Posso avere uno sconto extra?-
La cassiera si trovò in difficoltà dinanzi a quella richiesta e balbettò qualcosa. Posò le labbra su un piccolo microfono e chiese al direttore dii recarsi in cassa.
L'uomo che arrivò era tutto impettito e Vash era considerevolmente più basso. La gente in fila sbuffava e qualcuno cercava di sbirciare da dietro la consistente mole dell'altro.
-Come posso aiutarla, signore?- domandò  bonario il direttore sorridendo, la prima regola del buon uomo d'affari, che prontamente Vash infrangeva.
-Avevo chiesto uno sconto extra- rispose lo svizzero.
-Bene- dichiarò l'altro- Su cosa?-
Vash indicò una montagna di cibo di dubbia edibilità ammassata in una busta -Quegli hamburger-
-Mi dispiace, ma quelli erano già scontati- osservò l'uomo.
-Ma io ho una sorellina che mantengo con i miei unici sforzi- replicò diplomatico, sperando di apparire eroico e martire agli occhi dell'altro.
-Mi scusi, ma lo capisce, non posso fare la carità- gli fece notare il direttore.
-Non voglio che la mia sorellina muoia di anoressia- ribattè Vash.
-Beh, ma con tutti quegli hamburger...- stava finendo l'uomo, ma lo  svizzero disse:- Oh, mi toccherà andare a cena da Roderich, già, cena, perchè il pranzo non potremmo farlo, e sempre se lui avrà il buon cuore di accettarmi!-
A sentir nominare il proprio nome un giovane dai capelli scuri e gli occhiali si affacciò e chiamò, pochi metri dietro:-Vash!- corse verso di lui- Sempre nelle situazioni più strane ti incontro- sorrise. Cielo, che figuraccia, Vash! Chiese cos'era successo e lo svizzero spiegò la situazione. Per tutta risposta Roderich sorrise dicendo:- Non si preoccupi, pago io per lui-
Lo svizzero non era molto d’accordo, il suo orgoglio si sarebbe spezzato ma, oh, se proprio ci teneva così tanto ad offrire... L’austriaco si girò e domandò l'importo, prese il portafogli e ne estrasse due banconote: le consegnò alla cassiera, che le accettò titubante. Quando Vash e Roderich erano usciti le persone in coda tirarono un sospiro di sollievo.
I due erano usciti dal negozio con delle buste piene di cibo avviluppato in una plastica trasparente che emanava un odore sgradevole.
-Come mai hai comprato degli hamburger?- domandò Roderich.
Vash si guardò le fastidiose buste che gli finivano tra le gambe  mentre camminava-Oh, questi... Lili ha detto che non sono male. E non li ho certo comprati per risparmiare- cocluse lo svizzero, e ci tenne molto a sottolineare  l'ultima frase.
L'austriaco sorrise, poi guardò avanti a sè e disse:- Comunque a me non dispiace affatto avervi a cena- Roderich sembrava un po' offeso.
-Grazie- sussurrò Vash a testa bassa, sperando di non farsi sentire. Gli costava davvero molto ammetterlo.
-Oh, grazie a te, sai che ti devo ancora molto- commentò l'altro. L’aveva sentito, forse non con le orecchie, ma col cuore.
Roderich notò che l'amico aveva un'aria leggermente stizzita a causa delle buste e del loro odore. Allungò una mano per prenderne una, Vash allentò la presa e la lasciò cadere tra le dita dell'altro.
Giunsero nel giardinetto di casa e aprirono la porta.
-Sono tornato, Lili! Ho portato anche Roderich- disse posando le buste in cucina e dirigendosi verso il divano, dove stava la sorellina.


- - - - - - - - - - - -Note di Phantom Lady- - - - - - - - - - - -
Bonjour~ Questo capitolo mi sembra considerevolmente più corto di quelli della storia precedente, e suppongo che ciò renda meno stancante la lettura. Comunqueee! Spero che questo capitolo vi abbia incuriosito e che continuerete a seguirmi ^^ Oh, vi starete chiedendo perchè ho un'originalità tale da chiamare tutti i capitoli "parte umo due ecc". La verità è che anche questa doveva essere una FF one-shoot, ma purtroppo non ci sono riuscita. Perdonatemiii!! Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguire ^^ Non prevedo un grande distacco di tempo per la pubblicazione del prossimo, ma non si sa mai. Se questa storia vi è piaciuta (oppure no) lasciate un commento, please. Ricordatevi che una recensione è sempre cosa gradita, anche una critica, purchè costruttiva!
Vi salutoooo~

  
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