NO LIGHT, NO LIGHT..
Personaggi: Richard Castle, Kate Beckett
Genere: One Shot
Note: Dopo aver visto la 4x20 mi è rimasto troppo amaro in bocca.. Così ho
deciso di scrivere la mia scena finale dell’episodio.. Stavo ascoltando questa
canzone http://www.youtube.com/watch?v=HGH-4jQZRcc&ob=av2e
e mi è venuta l’ispirazione.. Spero vi piaccia.. Ringrazio
chiunque la leggerà e la commenterà.. XD
Avevano
risolto il caso e Mr. Scotland Yard li aveva salutati per partire alla volta di
Londra.
Beckett
tornò alle sue scartoffie, quando vide Castle che stava per andarsene.
- Probabilmente uscirà ancora con quella
biondina - pensò Kate mentre lo
guardava con aria triste e più depressa del solito. Non poteva sopportare che
il suo uomo, l’uomo che amava, si vedesse con qualche altra donna.
Però, non
poteva farci niente. Era stata tutta colpa sua, era lei che aveva detto a Castle
che non ricordava nulla della sparatoria. L’aveva fatto perché, in quel
momento, si sentiva fragile e impaurita di tutto quello che sarebbe potuto
succedere. Inoltre, lui non aveva più affrontato quell’argomento e perciò si
era convinta che quel “ti-amo-Kate” era stato detto a caso, nella concitazione
del momento.
Aveva avuto
una conversazione con Lanie e di certo le aveva aperto gli occhi. “Lui è pazzo
di te e anche tu lo sei” aveva detto. -Davvero
Rick è pazzo di me? No, non ci posso credere..- “E’ stanco di aspettare..”
Aveva concluso Lanie.
E come si
sentiva Kate dopo aver assimilato tutto il discorso di Lanie? Malissimo. Non
doveva permettere a una biondina qualunque di portarle via il suo Rick.
Così guardò
Castle, fece un lungo respiro e si diresse verso di lui. Castle stava
indossando la giacca per andarsene, quando Kate gli parlò:
- Ehi,
Castle.. Hai un secondo?
- In realtà
stavo andando.. Sono stanco morto..
Kate
rabbrividì al solo pensiero del perché il suo scrittore fosse così stanco. Non
voleva darsi per vinta, doveva lottare a tutti i costi per lui.
- Ti rubo
solo cinque minuti.. Ti devo parlare di una cosa molto importante..
Lo guardò
speranzosa e lui rispose atono:
- Ok, se è
così importante..
Lei gli
prese il braccio e lo trascinò dentro la saletta relax.
- Per
favore, non interrompermi, altrimenti non riuscirò più a fare questo discorso..
- Ok. -
disse lui sempre atono. - Si, era
decisamente incazzato.. Ma perché?- pensò. Si guardò le punte dei piedi per
qualche secondo e raccolse tutto il coraggio che aveva. Alzò lo sguardo e perse
un battito quando incontrò i suoi fantastici occhi blu.
- E’ qualche
giorno che sei strano, che sei diverso.. E’ come se ti stessi allontanando da
me.. E questa cosa, non la sopporto.. E non sopporto il fatto che esci con
quella biondina!
Lui la
guardò e stava per aprire la bocca per dire qualcosa ma lei lo anticipò.
- Ti prego
lasciami finire..
Lui richiuse
la bocca.
- Sono
incazzata.. Non con te, ma con me stessa! Perché ti ho mentito.. Perché in quel
momento ero fragile e avevo paura di che cosa potevamo diventare.. Mi ricordo
tutto della sparatoria, mi ricordo le tue parole..
Lui
interruppe il discorso di Beckett.
- Lo so,
Kate.. Ero dietro il vetro quando interrogavi il presunto bombarolo..
Kate sgranò
gli occhi, non sapeva che Castle fosse dietro lo specchio.
- Allora
torna tutto! – esclamò la detective. Rick si innervosì e iniziò a sbraitare:
- Torna
tutto, cosa Kate? Il fatto che mi hai mentito per tutto questo tempo su una
cosa così importante? Mi hai spaccato il cuore, lo sai? Io ti avevo aspettato,
volevo darti tutto il tempo di cui avresti avuto bisogno. E poi vengo a
scoprire che ti ricordavi tutto, ma non hai mai detto niente.. Perché Kate? Cosa
ti costava dirmi: guarda Castle, mi dispiace ma non sono innamorata di te..
Cosa ti costava?
L’ultima
frase l’aveva praticamente urlata ai quattro venti, ma fortunatamente il
distretto era semideserto. Kate restò immobile, cercando di assimilare tutto
quello che lo scrittore le aveva appena sputato in faccia. Aveva ragione,
ragione su ogni cosa. Era sconvolta e riuscì soltanto a sussurrare in modo
titubante:
- Non posso
dirtelo, non te lo dirò mai..
Lui stava
per ricominciare ad urlare ma si bloccò:
- Come
scusa? - chiese perplesso. Kate si riprese e gli disse convinta:
- Richard
Alexander Rogers, cerca di ascoltarmi per una buona volta mentre ti parlo.. Non
è vero.. Non è vero che non sono innamorata di te..
Lei abbassò
lo sguardo mentre lui rimase sbalordito e senza parole.. Kate continuò il suo
discorso.
- Ho avuto
solo qualche difficoltà nell’ammetterlo a me stessa.. Ma ora ne sono davvero
consapevole!- Kate abbozzò un timido sorriso, perdendosi in quell’oceano blu
che la guardava dolcemente. Un enorme sorriso si allargò sulla bocca dello
scrittore.
Dopo qualche
attimo di silenzio, Rick si riprese e tirò dolcemente a sé la detective e
finalmente la baciò con tutto l’amore che riusciva a trasmetterle. Dopo attimi
che sembravano secoli si staccarono, sempre perdendosi l’una dentro gli occhi
dell’altro.
- Tu mi
rendi una persona migliore - disse - e ti amo e voglio gridarlo al mondo
intero!
Lui
continuava a guardarla con quel sorriso stampato in faccia. Kate aprì la porta
e si affacciò fuori dalla saletta relax.
- Io amo
Richard Castle!! - urlò a tutto il distretto. Si alzarono delle teste da
qualche scrivania e partì un applauso dal fondo del corridoio.
- Finalmente
ragazzi! - disse il detective Kevin Ryan.
- Pensavamo
non sarebbe più successo.. - concluse il detective Javier Esposito.
Si
guardarono e tutti e quattro scoppiarono a ridere. Ora, davvero, non poteva
chiedere di meglio dalla vita.