Dieci prompt, una coppia, un'ambientazione un po' strana: Hogwarts. Cosa fumo? Roba pesante, evidentemente. Temete.
Si ringrazia Esse per ovvi motivi (questa é tua), Nana perché é la moglie migliore del mondo e le ragazze del gruppo. Senza di voi questo non avrebbe senso, giuro.

hogwarts will always be there to welcome you home: boyband  

Harry gioca distrattamente con la cravatta di Louis mentre sono sdraiati nel cortile, per niente scalfiti dagli sguardi sconvolti degli studenti che passano. Harry ghigna davanti all'espressione afflitta di una Tassorosso del terzo che ha appena visto il suo sogno di una vita con lui svanire in un secondo.

Louis ha gli occhi chiusi e si lascia accarezzare dal sole, beandosi della luce di quella giornata di Maggio.

«Ho sognato che tutto questo era un sogno e noi, in realtà, eravamo delle pop-star in giro per il mondo in tour.»

Per Louis la voce di Harry é come una doccia fredda dopo il caldo di Agosto, una coperta in una notte di temporale. 

«Che cosa assurda.» risponde pigramente.

«E non hai ancora sentito niente. Liam Payne era nella nostra stessa band».

Anche se non lo sta guardando, Harry può immaginare chiaramente le labbra dell'altro arricciarsi divertite.

«Si, e magari anche Horan, il suo fidanzatino, e quel Corvonero di Malik del loro anno che li guarda sempre da lontano.»

«Faremmo il culo alle Sorelle Stravagarie.» rimarca Harry, sempre più sull'orlo di una risata fragorosa.

«Ci potrebbe stare, sai? Con il preside Cowell a farci da mentore, e come tuo primo flirt sotto gli occhi delle fan la professoressa Flack, quella a cui guardi sempre il culo» aggiunge Louis con un filo di disappunto.

«Non le guardo il culo.»

«Sempre. Lo fissi come se fosse fatto di Burrobirra.»

«Non é vero. E comunque il tuo é più bello. Di culo, intendo.» e per sottolineare il concetto gli infila una mano dietro la schiena e lo sfiora appena, giusto per dargli fastidio.

«Lo so, moccioso.»

«Se mi chiami ancora così stanotte ti mando in bianco.»

«Non ne saresti capace, moccioso.»

Rimangono in silenzio per qualche minuto, il tempo che scorre indifferente come le nuvole che di tanto in tanto coprono il sole.

«Faremmo finta di essere migliori amici prendendo tutti per il culo, e tu magari faresti finta di uscire con la Calder.»

«La Calder? Ma se quella serpe non é lesbica?»

«Appunto. Vi fareste da copertura a vicenda.»

Louis alza gli occhi al cielo, perché tutto questo non ha minimamente senso.

D'altronde non può stupirsi così tanto, sta parlando con Harry Styles.

«Sai, ti ci vedo con la magliettina a righe e le bretelle a cantare su un palco stupide canzoni d'amore. Molto, molto gay.»

«Per favore, Styles, parliamoci chiaro: quello che porta i pantaloni in questa coppia sono io.»

«Ma se i pantaloni fossero color magenta e arrotolati sopra la caviglia? Dici che conta lo stesso?»

Odioso, insopportabile, meschino Serpeverde.

«Cosa devo fare per farti stare zitto?»

«Non ne ho idea, ma penso tu sia in grado di trovare qualche idea originale.»

Louis si volta sconsolato e lo bacia con irruenza ed esasperazione, e Harry ride apertamente sulle labbra dell'altro perché proprio non può trattenersi.

Una bambinetta del primo, con la cravatta rosso-oro, corre via piangendo.