Seduto su quella roccia, sperduto nel bel mezzo del Mare delle Dune, Ben Kenobi rifletteva sugli avvenimenti degli ultimi anni.
Ben.
Sorrise. Tutto di lui esprimeva saggezza, potere.
Forza.
Qual'era il disegno del destino?
Perchè doveva essercene uno. Glielo avevano sempre ripetuto fino alla nausea, che fosse in un'isolata stanza di lettura del Tempio Jedi o nel bel mezzo di un duello con la spada.
La Forza ha un suo volere.
Dev'essere un disegno imponente, per giustificare la perdita di milioni di vite.
***
La giornata si svolse assolutamente come tutte le altre. Dopo l'esercizio con la spada, era il momento della meditazione e Obi-Wan Kenobi aveva parecchio su cui meditare. Non vi era nessun cambiamento nella Forza, niente di niente.
Solo la solita foschia oscura e confusa.
Se Anakin fosse stato qua, avremmo potuto ingannare il tempo con un bel duello.
Ma Anakin, il suo allievo, il suo unico Padawan non c'era più, ucciso e soffocato da Darth Fener. Come un tumore, quella parte della sua anima aveva prosperato malignamente dilagando a macchia d'olio e nutrendosi di gelosia, avidità e sete di potere.
Se non sei con me, sei mio nemico.
Solo un Sith vive di assoluti.
***
Alla sera, Obi-Wan spense il fuoco come suo solito per scoraggiare eventuali incursioni di predatori Tusken indesiderati. Si mise sotto le coperte, la sua spada laser stretta al fianco.
E all'improvviso, senza nessun evento a scatenare quell'inaspettata reazione, pianse.
Pianse per Padme.
Pianse per tutti i Jedi che avevano perso la vita così, da un momento all'altro, in quella giornata che nessuno avrebbe mai dimenticato nei secoli a venire.
Poi, pianse per Anakin, il fratello che non aveva mai avuto.
Il fratello che aveva perso per sempre.