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Autore: Giuls_breath    11/04/2012    1 recensioni
Ho scritto una one - shot su Jacob.
In effetti ho riscritto delle parole della Meyer in un ordine diverso aggiungendo qualcosina di mio e fondendo l'epilogo del libro Eclipse con la scena iniziale di Breaking Dawn (il film).
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse
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Spero di non deludervi con questa one - shot.
Ci tengo a dire che è una 'storia' nata così ieri sera guardando una gif di Taylor xD
Mi fate sapere che ne pensate?
So che è una one shot very short, ma piacerebbe comunque sapere se vi piace o meno. :)


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I'm alone from now


E’ luglio ed è una giornata piovosa.
Sono nella mia stanza stravaccato sul letto, tamburello le dita sul mio stomaco.
Ho fame.
“Jake.” alzo la testa verso la porta e vedo mio padre avvicinarsi a me sulla sedia a rotelle “Oggi è arrivata una lettera.”
Ha una lettera posta sulle cosce, inarco le sopracciglia e prima che possa dire o fare qualsiasi altra cosa afferro la lettera. Le mie mani tremano..
“Forse non è il caso che tu la legga.”
Apro la lettera: era carta pesante, rigida. Costosa. Bella non c’entra niente, non rientra nei suoi gusti. Sono sicuro che non le piace nemmeno. Non leggo nulla se non i loro due nomi ISABELLA MARIE SWAN e EDWARD ANTHONY MASEN CULLEN.
Mi basta quello.. mi sento sconquassare il petto per il dolore e ora anche per la rabbia, per la delusione di non esserci riuscito a farmi amare completamente da lei. Perché nonostante tutti i miei sforzi lei è innamorata di lui, di un succhiasangue, di un mostro.
C’è un foglio di carta piegato in due con il mio nome scritto a inchiostro nero.
Il succhiasangue mi aveva scritto che lei aveva paura di ferirmi e che voleva non mi sentissi obbligato.. ma paura di cosa, Bella? Obbligato per che cosa?
Obbligato nell’amarti?
Nel desiderare che mi volessi come io ti voglio?
Paura di ferirmi? Lo hai già fatto e ogni tuo no corrispondeva a una pugnalata dritta al cuore.. !
Non hai avuto pietà per me.. neanche una volta.
Hai pianto per me, ma non ne hai idea di quante volte l’ho fatto già io e quanto lo farò ancora.
Tremo, ogni mia cellula vibra ed è pronta.
Pronta a scattare e farmi trasformare.
Esco dalla mia stanza e mi dirigo, senza dire una parola a mio padre, fuori.
Apro la porta, getto l’invito al  loro matrimonio per terra e mi sfilo la maglietta.
Piove. Sento le goccioline di pioggia fredda cadere lungo la schiena.
Inizio a correre prima di raggiungere gli alberi, mi lascio i vestiti alle spalle.
Ormai è fin troppo facile trasformarmi. Non devo neanche pensarci.
A quel punto ho già quattro zampe e sono in volo.
Corro veloce, velocissimo.
I boschi si dissolvono in macchie nere accanto a me.
Sembrano delle ombre, semplici ombre.
“Baciami, Jacob. Baciami e ritorna.” rimbombano quelle parole nella mia mente.
I miei muscoli si contraggono e rilassano naturalmente.
“Eri come un sole. Il mio sole personale. Il rimedio migliore alle mie nuvole.”
“Ti aspetterò sempre dietro le quinte, Bella.”
Mi sento come una macchina, una macchina perfetta che potrebbe correre per giorni e giorni senza stancarsi, ma so che quando la rabbia che mi riempie lo stomaco passerà mi sentirò vuoto e allora dovrò fermarmi, riprendere fiato e .. piangere.
Le mie zampe solcano il terreno, salto il tronco di un albero.
Odo il fruscio debole del tappeto umido delle foglie sotto le zampe, il sussurro delle ali di un gufo sopra di me, il lamento dell’oceano sulla spiaggia. A parte il rumore della natura vicina o lontana che sia mi sento solo, ora più che mai. Sono solo da adesso in poi..
Bella, come reagirò di fronte al tuo cambiamento? Come reagirò guardandoti negli occhi e rendendomi conto che non sono più i tuoi color nocciola? Come sarà vederti morire e trasformarti in un essere freddo, di pietra? Di ghiaccio? Come sarà sentire il tuo odore bruciarmi nelle narici?
Potrò mai desiderare di ucciderti?
Mi sento solo perso in quelle domande, perso in quell’oceano di dolore.. senza di te.
Continuo a correre.. perso in quel silenzio, non sarei tornato mai più. Altri prima di me avevano preferito questa forma all’altra. Forse, se fossi fuggito abbastanza lontano, non sarei più stato costretto a sentire..
Accelerai il ritmo della corsa per fuggire anche da me stesso, da Jacob Black.

 
  
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