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Autore: La Mutaforma    11/04/2012    5 recensioni
Suo padre le faceva visita ogni giorno, perché non restasse sola quando Goku usciva o si allenava.
Tutti, compreso suo padre, pensavano che si sentisse infinitamente infelice.
Piccola fluff su un momento speciale del matrimonio di Goku e Chichi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In gravidanza, Chichi era probabilmente ancora più intrattabile del solito.

E nonostante ciò, sembrava che a Goku importasse solo che gli cucinasse tre pasti belli abbondanti al giorno e che a tavola si lamentasse un po’ meno. Del resto, lo avevano sempre saputo entrambi, anche prima del loro matrimonio, che la convivenza non sarebbe stata perfetta.

Intanto, quella era la sua vita.

Suo padre le faceva visita ogni giorno, perché non restasse sola quando Goku usciva o si allenava.

Tutti, compreso suo padre, pensavano che si sentisse infinitamente infelice.

 

Equilibrio

 

In realtà, la gravidanza non aveva cambiato molto la sua vita. Passava la giornata a fare le pulizie, ricamare, o a cucinare per Goku, il che le occupava gran parte del suo tempo.

E malgrado il suo gran daffare, Chichi riusciva sempre, poco prima di cena, a sedersi e ad accarezzarsi il ventre gonfio sotto il kimono, lì, dove non si sentiva mai oggetto di occhi indiscreti.

Sorrise tra sé e sé, pensando a quando sarebbe nato, a che nome dargli, ai vestitini che già gli stava confezionando con l’amore che solo una madre può dare ad un essere che ancora deve nascere.

A volte si limitava a pensare alla sua vita prima del matrimonio, prima che andasse a vivere con Goku. Si sentiva ancora una sposina fresca e, per quanto fosse passato del tempo dalle sue nozze, nei suoi pensieri non riusciva a mettere via il vestito da sposa.

Sospirò stancamente, pensando che probabilmente di quel giorno Goku ricordava solo il pranzo.

Sentì la porta che si apriva e si voltò piano verso l’uscio.

-Ciao Chichi! Hey, è pronta la cena? Urca, sto morendo di fame qui!!-

Lei sorrise affettuosamente, sollevandosi piano dalla poltrona, malferma sulle gambe.

-Tra un momento tesoro, ti stavo aspettando- mormorò debolmente lei. Goku le si avvicinò e la guardò con sguardo apprensivo.

-Non dovresti affaticarti tanto, cara. Lo sai cosa ha detto il dottore, no? Hai bisogno di più riposo!- disse lui, tenendola per il gomito per accompagnarla in cucina.

-Non devi preoccuparti per me!- disse lei, posizionando le verdure sul tagliere mentre suo marito si sedeva al tavolo della cucina.

-Ho solo paura che tu possa avere un malore improvviso…- rispose lui di rimando.

-Magari potresti restare a casa qualche volta…- lo punzecchiò lei, mentre metteva lo stufato a cuocere. Lo sguardo frustrato che risultò in suo marito la fece vergognare delle sue stesse parole e si affrettò a dire con tono poco convincente che la cena sarebbe stata pronta a momenti, ma non era quello che lei avrebbe voluto dire.

Girò il mestolo due volte di troppo, osservando il brodo in cui galleggiavano carote, piselli e pezzi di carne.

In fondo, Goku non era un cattivo marito.

E lei non era una moglie perfetta.

 

-Ecco, è pronto!- disse lei, posando un grosso piatto di stufato sul tavolo. Goku allungò le mani sul piatto quando lei gliene colpì una col mestolo, proferendo un energico -Non permetterti di metterti a mangiare senza prima esserti lavato le mani- che tradiva tutta la sua stanchezza. Suo marito obbedì, poco convinto, per poi sedersi nuovamente al tavolo. Anche se mangiava così voracemente che Chichi perdeva ogni volta il conto dei piatti e delle porzioni che consumava, a lei non dispiaceva.

-Hai fatto qualcosa di interessante oggi?- chiese lei, spingendo in avanti il piatto ancora mezzo pieno.

-Nulla di che. Sono passato dal Genio. Bulma ti manda i suoi saluti- rispose lui, tra un boccone e l’altro. Tirò un lungo respiro, quasi affaticato dalla scorpacciata, e guardò la sua giovane sposa come se la vedesse la prima volta. Stanca, accigliata, pensierosa.

-Tutto bene tesoro? Come mai non mangi?-

-Non ho molta fame- si affrettò a rispondere lei, con un sorriso insicuro.

-Andiamo, non hai mangiato niente! Non dovrò mica imboccarti io?-

Chichi incrociò le braccia, imbronciata.

-Non dire sciocchezze, Goku!-

-Guarda che sono sincero!- e aggiunse una forte risata -Magari faccio un po’ di pratica prima che nasca. Non credi che sarebbe meglio che sia preparato alla sua nascita? O vuoi crescerlo tutta da sola nostro figlio?-

Chichi non volle cedere.

-Domani farai pratica con mio padre, se proprio vuoi- rispose lei, spingendo ancor più in avanti il piatto.

Goku rise fragorosamente. Si spinse con la sedia al suo fianco e incrociò le bacchette nel suo piatto per raccogliere un pezzetto di carne.

-Coraggio, apri la bocca!-

-Mai e poi mai!-

Goku ne approfittò per ficcarle a forza le bacchette di legno in bocca, mentre lui ancora rideva di gusto.

-Non è stato difficile, vero cara?-

La moglie lo guardò storto e borbottò qualcosa tra sé e sé che Goku non si sforzò di capire.

 

In fondo, non era colpa di nessuno. Men che meno di Goku.

Da quando era risultata incinta tutti le avevano elencato tutti i fastidi che avrebbe provato, le vampate, gli sbalzi di umore, le smagliature, la stanchezza, il peso, le visite mediche, il dolore del parto.

Seduta nel suo letto, Chichi si scioglieva i lunghi capelli neri, pensierosa. Dalla finestra, vedeva Goku che si allenava, come sempre, dopo cena. Quando si accorse che lei lo fissava, agitò festosamente la mano prima di riprendere diligentemente le sue flessioni.

Era una moglie terribile, della peggior specie, di quelle che hanno da ridire su qualunque cosa che facciano i mariti, di quelle che brontolano in continuazione e che non fanno che dedicarsi alla casa.

Ma Goku non se n’era mai lamentato. Che si allenasse tanto per distrarsi dalle continue lamentele di Chichi?

Non glielo aveva mai chiesto.

In realtà, nemmeno Goku non poteva considerarsi un marito esemplare, non era di quelli che regalano fiori alle mogli, di quelli che le portano a cena fuori senza fare figuracce, di quelli che si ricordano gli anniversari e le ricorrenze.

Non erano perfetti, lei cercava di farlo felice cucinandogli senza sosta i suoi piatti preferiti, e lui contribuiva facendola ridere e dimostrandole il suo affetto quando lei più ne aveva bisogno.

Quando Goku entrò in camera da letto, sua moglie già dormiva, con un braccio sotto il cuscino e uno appoggiato sul ventre.

Gli scappò un sorriso, le accarezzò piano i capelli e le diede un bacio in fronte.

 

Qualcuno mormorava che tra loro due non ci fosse amore, che Goku era troppo bambino per impegnarsi a mantenere una famiglia, che Chichi era troppo scrupolosa per accettare tutte le birichinate di suo marito.

E lei lo lasciava credere, lamentandosi con le vicine e le amiche degli atteggiamenti di Goku e quanto era difficile vivere con lui, ma quando tornava a casa si sentiva invasa da un senso di buonumore pensando che anche quella sera Goku sarebbe tornato da lei e sarebbe stato il marito non-meraviglioso che era.

 

 

 

 

 

 

   
 
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