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Autore: StormLight94    11/04/2012    1 recensioni
Signore e Signori vi presento una parodia del nostro amato anime!
"Era da più di un’ora che Goku rincorreva il figlio per casa nel vano tentativo di riprendersi ciò che gli era stato sottratto, ma Gohan non demordeva, infondo erano sue.
Si sentivano sedie volare contro i muri, piatti e bicchieri che si fracassavano al suolo e urla disumane che riecheggiavano nel bosco circostante. "
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap 6
Angolo dell'Autrice:
Oh cielo! Non mi sono resa conto di essere così terribilmente in ritardo! Mi dispiace ç_ç
La scuola sta assorbendo così tanto tempo che la sera non ho proprio voglia di mettermi al computer a scrivere e, oltetutto,  non ho nemmeno la domenica libera. Me misera, me tapina T_T Come farò a completarla!? Vabbè bando alle ciance, mi sto accorgendo che sto andando piuttosto a rilento con la narrazione degli avvenimenti e va a finire che al trentesimo capitolo sto ancora a parlare della saga di Freezer. Che dite, devo accorciare o continuò così? Ditemelo se vi annoia che la storia vada così lenta, io non ho problemi^^ Non vorrei perdere i miei fedeli seguaci lettori D: ( Mi faccio sempre un sacco di pippe mentali, non fateci caso).
Bon, finisco qui o il mio angolino diventa più lungo del capitolo. Ringrazio come sempre chi legge, chi recensisce, chi l'ha messa nei preferiti e nelle seguite. Vi adoro ragazzi, mi fate così felice :)


Capitolo 6: Il (duro) viaggio verso Namck!

I nostri fantomatici eroi (eroi? E da quando?) erano ormai in viaggio da numerosi giorni, tant'è che ormai avevano perso il conto. Avevano passato interminabili galassie, visto i più spettacolari corpi celesti, ma a loro di tutto ciò non importava una beata mazza. Perchè la cosa che più premeva loro era come passare il tempo.
Sì, perchè se sei in una navicella di 10x10 con due coinquilini, senza TV, Playstation, computer e più ne ha più ne metta, la noia può essere veramente dura da sconfiggere. Non se sei, però, un guerriero in quanto ti basta stare seduto ore e ore a combattere mentalmente contro il tuo avversario (sai che spasso...) mentre se ti trovi ad essere una dolce fanciulla indifesa e non proprio adatta al combattimento, il tutto può risultare assai più complesso.
Bulma era una di queste. Odiava stare seduta a guardare quei due babbei menarsi mentalmente. Ma che diavolo di divertimento c'era? Loro dicevano che era solo un buon allenamento, ma lei non è stupida sa che lo fanno solo per escluderla e per farla morire di noia cosicchè si sarebbero impossessati della navicella per poi allearsi con Vegeta e sodomizzare tutti allegramente Goku. Non vi preoccupate, è la mancanza di stimoli a provocare questi bizzarri e alquanto dicutibili pensieri che continuano imperterriti ad affollare la mente della giovane ragazza. Una volta si chiese persino se Crilin fosse la fusione tra Buddha, un naziskin e una palla di biliardo, ma questa teoria non è stata ancora del tutto dimostrata. Giurò che appena sarebbe tornata a casa avrebbe iniziato le ricerche.
Bulma sbuffò, prese una rivista di moda ed iniziò a sfogliarla anche se era le millemillesima volta che lo faceva. Ormai sapeva ogni centimetro del viso delle modelle e sapeva a memoria con cosa erano fatti i vari tessuti, i prezzi e via discorrendo.
Gohan e  Crilin erano lì, completamente immobili come delle statue di gesso, da ormai tre ore. Bulma era sull'orlo di una crisi di nervi e instintivamente lanciò con forza la rivista sulla zucca di Crilin.
-Ahia! Ma sei imbecille?!- urlò il nanetto massaggiandosi la parte lesa.
-Zitto sgorbio! E vedi di non ignorarmi! Sai, sono arcistufa di stare qui a grattarmi, non ne posso più!- si sfogò la povera ragazza.
-E io che ci posso fare? E poi non ti sto ignorando-
-Ah, no? E come mai sono ore che io sto qui a fare un tubo?-
-E che ne so. E poi scusa, se ti stufi basta che ti trovi qualcosa da fare-
A Bulma le si illuminarono gli occhi di una strana luce. "Qualcosa da fare, eh?" pensò maligna.

-Maledetto a te, Crilin, e alla tua linguaccia- sussurrò Gohan all'amico.
-E io che ne sapevo che avrebbe deciso di passare il tempo così?-
-Dovevi pensarci prima, brutto idiota. La conosci da una vita, possbile che non sapessi di questo suo lato malvagio?-
-Dannazione, io non ci sono stato insieme più di mezz'ora perchè lei poi mi mandava via a calci quando arrivavano i suoi amici, visto che si vergognava a stare con me-
-Zitti! Vi ho forse ordinato di parlare?-
-N-no, sua maestà-
-Bene e ora finite di lavare, stirare e piegare tutta la mia roba-
-Agli ordini...-fecero mogi mogi.
-Ah tu- disse la ragazza puntandogli un dito contro.
-Io?- chiese Gohan indicandosi.
-Sì, tu. Metti tutto a posto. La navicella è diventata un cessame e non riesco proprio a capire come abbia fatto a ridursi così- disse facendo la santarellina.
-Forse se la smettessi di lanciare per aria la roba e mettessi un po' d'ordine magari...- borbottò Gohan mentre si apprestava a raccogliere l'immondizia.
-Hai detto qualcosa?-
-C-certo che no! Ma figurati...- disse agitando le mani in segno di dissenso. Poi ritornò a borbottare -Vedrai appena atterreremo su Nameck cosa ti farò passare, oh se rimpinagerai la Terra! Ti farò sbranare da una cavalletta mutante, dopo che ti avrà succhiato le cervella. E io riderò di gusto, mentre tu mi implorerai di salvarti. Muhuhuahahaha!! Ah, e ovviamente ci sarà anche Crilin con te-
Mentre da bravi casalinghi eseguivano gli ordini, sentirono un sonoro rutto provenire dall'altra stanza. Dapprima si limitarono solo a sbattere gli occhi per la perplessità, ma dopo neanche dieci secondi una violenta tromba d'aria li investì facendoli sfracellare contro una parete.
-Vacca miseria! Non ho mai visto un rutto in grado di creare un tornado!- disse Crilin ancora ben appiccicato alla parete metallica.
Gohan scivolò lentamente fino a ritrovarsi con la faccia a terra. Si alzò con uno scatto veloce e si tirò su le maniche, visibilmente arrabbiato, per andare a picchiarla una volta per tutte.
-Io quella la distruggo definitivamente!- ringhiò famelico il moccioso.
-No, fermo!- Crilin si era aggrappato a un lembo della maglia di Gohan e, impuntando i  piedi a terra, cercava di non venire trascinato dalla sua potente furia. Raggiunse la stanza dove si trovava la ragazza e cercò di farsi strada tra il casino che albergava in ogni dove, anche se per riuscire ad uscire da quel macello gli sarebbe servito un forcone o quanto meno un trattore munito di pala.
C'erano lattine di birra vuote, riviste di ogni tipo, strati su strati di vestiti ammucchiati su sedie e scrivania, qualche animaletto morto lasciato a decompositarsi sotto il letto (come abbiano fatto a finire lì è ancora un mistero) e una marea di polvere accumulata sul pavimento che poteva tranquillamente passare per moquette. Insomma, in quella  stanza c'era lo schifo più totale.
Gohan ignorò beatamente il luridume e, pestando una fetta di pizza del mese scorso con tanto di muffa e parassiti, si pose davanti alla ragazza e le urlò in faccia tutto il suo odio più profondo.
-Adesso basta! Non ne posso più di te! Io non sono il tuo schiavo, hai capito!? Qui l'unica da schiavizzare sei tu, visto che sei una donna! E ricordati che sono un Saiyan e che ti posso uccidere con due dita!- finì, ansimando, il suo discorso. Adesso si sentiva veramente bene: si era liberato di un peso che di lì a momenti l'avrebbe fatto diventare pazzo.
Bulma era rimasta completamente immobile come se fosse stata una statua di gesso. Che forse abbia avuto così tanta paura da non avere i l coraggio nemmeno di muoversi?
-Sicuro di aver urlato abbastanza, Gohan? Non ha minimamente reagito-
-Bhè credo di sì...Ho urlato così tanto che non ho quasi più voce-
Ad un certo punto Bulma abbasso gli occhiali da sole (?) e li fissò con sguardo severo -Ma che diavolo ci fate voi due qui? Una signora non può più stare in camera sua in pace?-
Crilin non capiva perchè l'avesse presa con così tanta leggerezza quando notò, con orrore, un'auricolare tra le dita della ragazza e l'altra nell'orecchio. Non li aveva sentiti. O meglio, non l'aveva sentito. Crilin fissò il bambino diventare dei seimila colori diversi e instintivamente si allontanò da lui e, piano piano, uscì dalla stanza per lanciarsi poi a capofitto dietro al divano e a tapparsi le orecchie con le mani. Ma un urlo disumano gli perforò i timpani.

Freezer era davvero furioso. A causa del suo piccolo errore con l'email quasi tutta la base era venuta a conoscenza delle sfere magiche di Nameck e, ovviamente, tutti volevano impadronirsene. Senza contare che anche Vegeta voleva mettersi sulle loro tracce e questo era il vero problema. Certo, era lontano anni luce dalla sua potenza, però era pur sempre un Saiyan, il principe dei Saiyan e sapeva quanto pericoloso potesse diventare se lasciato libero. Aveva ritardato il più possibile la sua partenza, ma non poteva rimandargliela in eterno perchè dopo un po' doveva dargli obbligatoriamente il permesso per partire. Per tenerlo buono buono nella base lo aveva minacciato nell'unico modo che conosceva per fargli provare puro terrore, ma prima o poi se ne sarebbe fregato e sarebbe partito, complicando le cose.
-Vammi a chiamare Vegeta. Muoviti.- ordinò il tiranno a uno dei suoi tanti sottoposti.
-Subito signore- e dopo un piccolo inchino si diresse negli alloggi dei soldati migliori.
Dopo dieci minuti il principe era davanti a lui con il suo solito sguardo beffardo. Voleva proprio vedere che cosa gli avrebbe detto.
-So che anche tu vuoi andare su Nameck, giusto?- fu Freezer il primo a parlare.
-Esattamente. Sai com'è, qualcuno mi ha fatto sapere di queste fantomatiche sfere- disse Vegeta con un ghigno.
Freezer ringhiò. Odiava essere preso in giro.
-Comunque- proseguì il Saiyan -che cosa vuoi ancora da me? Non ti sembra di avermi chiamato abbastanza?- Effettivamente l'aveva fatto chiamare una marea di volte l'ultimo mese affidandogli i compiti più umili e massacranti e oltretutto, la continua Minaccia di Freezer demotivava il principe a intraprendere il viaggio. Ovviamente doveva obbedire a tutti quegli ordini se non voleva rimanere senza un braccio o senza un occhio.
-No, effettivamente avrei ancora qualche lavoretto da farti fare in giardino e...-
Vegeta non riuscì a trattenersi e inveì contro il tiranno. -Che cosa!? Non ci penso minimamente ad andare in giardino! Io odio i fiori e le piante e non mi metterò a tagliare l'erba o peggio ancora a togliere erbacce! Scordatelo! Piuttosto la morte.- 
Freezer sorrise malvagiamente.  -Devo forse rammentarti della Minaccia?-
Ancora la Minaccia. Diamine! Non poteva usare un po' più di fantasia?
-Sai cosa ti succede se non obbedisci da bravo bambino, vero?- continuò la lucertola.
Vegeta cominciò a sudare freddo e una valanga di ricordi gli investì la mente.

Flashback 

Vegeta aveva circa quindici anni ed era appena tornato da una missione e si diresse immediatamente nella sua stanza. La missione era stata un vero e proprio disastro. Ci aveva messo un sacco di tempo per conquistare un pianetucolo insulso, aveva fatto uccidere l'unica persona che doveva essere lasciata in vita e in più aveva perso le chiavi della navicella. Insomma, non vedeva l'ora di andarsene a dormire e dimenticarsi al più presto questo episodio.
Freezer però era venuto a conoscenza dei casini che aveva combinato e decise di dargli la "giusta e motivata punizione", come le chiamava lui. Però doveva essere una punizione che si sarebbe ricordato per tutta la vita quindi una banale fustigazione non sarebbe servita a nulla. Improvvisamente gli venne un'idea a dir poco geniale.
Vegeta si era messo a letto e aveva spento la luce. Ormai era quasi nel mondo dei sogni quando sentì qualcosa cadergli sul viso. Inizialemente pensò alla solita perdita d'acqua dovuta all'idiota del piano di sopra che sistematicamente intasava i tubi, ma questo era diverso. Era molle.
Un altro. Un altro ancora. Quella roba cadeva copiosa dal soffitto, finché non decise di accendere la luce per vedere cosa diavolo fosse. Quando realizzò cosa fosse cacciò un urlo di terrore così potente che per poco non crollarono le mura.

Erano vermi. Tanti schifosissimi vermetti bianchi di tutte le lunghezze. Vermi che cadevano dal soffitto uscendo da un buco, vermi sul letto, vermi in ogni angolo della stanza. Vegeta era diventato di tutte le tonalità di blu e a stento si tratteneva dal vomitare. Pensare che quei cosi lo avevano toccato gli faceva contorcere le budella.
Aveva cominciato a saltellare come un mongoloide cercando di evitarli, poi aveva iniziato a sparare sfere di energia a tutto spiano, ma non colpendone neanche mezzo ed infine si era letteralmente lanciato fuori dalla porta, sempre sparando ki-blast e richiudendosela poi alle spalle violentemente. Nappa e Radish erano accorsi dopo aver sentito l'urlo abominevole e quando videro il loro principe rimasero scioccati. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, tremava e blaterava cose sconnesse e prive di logica. Sembrava un pazzo fuggito da un manicomio.

-Ehm...ti senti bene? Cos'è successo?- chiese timidamente Nappa.
Vegeta non rispondeva.
Radish gli appoggiò delicatamente una mano sulla spalla e Vegeta si mise a urlare lanciando sfere di energia a raffica. Per un miracolo Radish si è salvato da una morte certa.
Nappa aprì delicatamente la porta e ralizzò il motivo del panico del suo principe. Sempre tenendo la porta semi aperta fece un cenno al Saiyan capellone ed indicò l'interno. Quando Radish guardò dentro la stanza si chiese come abbia fatto Vegeta a non avere un infarto. Lui di vermi e serpenti non aveva paura (odiava a morte i ragni, però), ma la stanza era quasi del tutto sommersa da quegli esserini e a fatica trattenne una smorfia di puro disgusto.
-Freezer l'ha fatta grossa- disse Nappa.
-Già...ora per un mese non dormirà da solo-
-Ah, a me non interessa un tubo. Lo tieni tu a dormire con te. Con me c'è stato due anni fa e per poco non l'ho soffocato con il cuscino-
-No ti prego non lasciarlo a me! Non sopporto che continui a svegliarmi dicendomi di guardare in giro se sono rimasti dei vermiciattoli!-
-E che ci posso fare io se ha la fobia delle cose che strisciano?-
-Non lo so! So solo che io non resisto un mese senza dormire e ad avercelo attaccato al culo. Diamine, ho una vita anch'io!-
-Non ci resta che fare una cosa sola, allora...-
Radish deglutì sonoramente.
-...ce la giochiamo a carta sasso e forbice- affermò Nappa con voce che sembrava fosse uscita dall'oltretomba e che non ammetteva repliche.

Questo era solo uno dei tanti terribili episodi riguardanti lui e la sua smisurata fobia per i vermi. Ce ne erano stati così tanti di episodi simili che se li avesse scritti tutti un'enciclopedia non sarebbe bastata.
 Gli venne la pelle d'oca. Era meglio aspettare ancora un po' perchè chissà cosa si sarebbe inventato questa volta quell'odiosa lucertola con il rossetto. Forse un vermetto sarebbe sbucato fuori dal dentifricio o peggio l'avrebbe avuto nella tuta attillata costringendolo ad esibirsi in strane posizioni da contorsionista nel vano tentativo di tirarlo fuori.
Improvvisamente una risata lo scosse dai suoi pensieri. Freezer stava ridendo così forte che per poco non cadde dal suo seggiolone fluttuante. Aveva le lacrime agli occhi e si teneva la pancia.
-Ahahaha! Ommioddiosantissimo non ce la faccio più! La tua faccia è epica, Vegeta! Zarbon, presto fagli una foto!-
-A dire il vero la macchina fotografica le è caduta dalle mani settimana scorsa ed è andata in frantumi- rispose il tizio dalla pelle blu.
Freezer smise finalmente di ridere. - Ah...che peccato. Mi sarebbe piaciuto averla come ricordo-
Vegeta fremette dalla rabbia. Ancora si chiedeva come faceva a resistere a tutte quelle continue umiliazioni. Ma prima o poi si sarebbe vendicato era solo questione di tempo.
Ad un certo punto Freezer si irrigidì di colpo. Vegeta lo guardò perplesso e si chiese cosa stesse succedendo.  Poi vide una graziosa farfallina bianca entrare dalla finestra (una farfalla nello spazio aperto? Ma da dove mi salatno fuori 'ste idee? nd Autrice) e svolazzare allegramente per la stanza. Freezer la seguì con lo sguardo, con le mani che stringevano convulsamente i bordi del trabicolo. La farfallina si avvicinò al tiranno, sempre di più finchè non si appoggiò sul bordo, a pochi millimetri dalla sua mano. Freezer con un balzo uscì dal seggiolone e si allontanò il più possibile finendo per nascondersi dietro a Vegeta.
-Zarbon! Elimina subito quella bestiaccia rivoltante!- urlò isterico.
Vegeta era ancora incredulo e si chiese se per caso fosse sotto a qualche sostanza allucinogena. Il grande Freezer aveva paura di una stupidissima farfallina bianca? Il giovane principe sorrise. Allora non è l'unico imbecille che si ritrova scappare e ad urlare come un ossesso quando vede cose che strisciano. Anche la lucertola ha un suo punto debole!
-Mi stupisco di te, Freezer. Avere paura di una cosina tanto insi...- ma venne interrotto da Freezer che si avvinghiò al suo braccio e puntò un dito verso l'animale abominevole.
-Attento, si sta avvicinando!- urlò in preda al panico.
-Aaaaaah!!- urlò a suo volta Vegeta.
-Che cosa facciamo adesso?- chiese Freezer stringendo ancora di più il braccio del suo suddito.
-N-non lo so! Ma se non facciamo subito qualcosa potrebbe essere troppo tardi!-
-I-io non posso affrontarlo. È mostruosamente mostruoso!- replicò il tiranno sull'orlo di una crisi di nervi.
-Io non mi avvicino a quel coso. Non ci penso minimamente. Io....io...- Vegeta non sapeva più cosa fare. La farfallina si stava avvicinando pericolosamente e se lo avesse toccato avrebbe distrutto tutto, ne era certo. Come poteva una creaturina tanto piccola creare tutto quello scompiglio? Come poteva far tremare di paura il valoroso principe dei Saiyan e l'essere più potente della galassia?
Zarbon era rimasto completamente immobile a fissare quei due. Si passò una mano sul viso e si autoconvinse di essere circondato da una massa di idioti patentati.
Con tutta la calma del mondo prese la creaturina e la lasciò andare fuori dalla finestra e la chiuse. Si girò e vide che quei due erano ancora abbracciati e che lo guardavano come il loro salvatore.
-L'ho mandata via, contenti?-
Quando compresero che la minaccia era sparita si alzorono di colpo e fecero finta di pulire i loro vestiti dalla polvere.
-Uhm...che stavamo dicendo?- disse Freezer cercando di riprendere il discorso di prima.
-Ehm...che posso partire per Nameck-
-Sicuro?-
-Assolutamente sì. Io non mento mai- disse annuendo con la testa.
-Ah, vabbè allora se stanno così le cose vai pure-
-Oh che bello!- Vegeta era tutto allegro per aver avuto quel colpo di genio.
Evidentemente Freezer si era rincoglionito un bel po' a causa di quell'episodio. Per una volta la fortuna era dalla sua parte.
-Allora io vado. Ci vediamo quando torno, bye!- e lo salutò con la mano.
-Fai il bravo mi raccomando! E non parlare con gli sconosciuti!-
-Tranquillo Frizzy. Ti porto anche un souvenir dal posto- ed uscì chiudendosi la porta alle spalle.
-Sono davvero fortunato ad avere un ragazzo così. Vero, Zarbon?- e si asciugò una lacrimuccia di commozione.
-Ehm....sì certamente signore-
Ora il piccolo principe poteva finalmente partire per quel pianeta. Passò a prendere la valigia e la settimana enigmistica; perchè quello sarebbe stato un viaggio piuttosto lungo e cosa c'era di meglio nel passare il tempo allenando il cervello? E lui si vantava, tra le tante altre cose, di riuscire a completare la pista cifrata in mezz'ora indovinando anche la figura nascosta.
Salì sulla sua navicella privata firmata Lamborghini (si erano specializzati anche in veicoli intergalattici. Loro sì che sono avanti!), si allacciò la cintura di sicurezza, prese un bicchierino di champagne che uscì da una fessura appositamente studiata per il veicolo e impostò il navigatore. La navicella partì alla velocità della luce, tanto che il principino fu schiacciato contro il sedile e lo champagne gli si rovesciò completamente addosso. Seguirono delle sonore imprecazioni che portò avanti per quindici minuti buoni.

Dopo un viaggio a dir poco angosciante e tutto tranne che pacifico e piacevole, Bulma, Gohan e Crilin atterrarono sul pianeta Nameck. A vederlo dagli oblò doveva essere il classico pianetino su cui non succede mai una beata mazza e la gente si suicida per la noia finchè non arrivano i soliti sfigati di turno a rovinare tutto.
-Bene, ora non ci resta che controllare l'acqua, l'aria, il suolo, le piante, gli arbusti, gli insetti, gli invertebrati, gli abitanti, il cibo prima di uscire per evitare di morire immediatamente o in seguito a tremende sofferenze. Ma, dato che ho lasciato a casa gli attrezzi per far ciò, qualcuno dovrà uscire e fare da cavia umana e sacrificarsi per il bene dei compagni. Chi di voi si offre?- Bulma li guardò severamente.
-Ma perchè tu non ti includi?- domandò giustamente il più piccolo.
-Perchè io sono l'unica qui che non deve morire, mi sembra logico- disse parlandogli con finta gentilezza.
-Però non è giusto!- obiettò Crilin.
-Volete incorrere alla mia ira funesta?- urlò Bulma con tanto di fulmini e saette alle spalle.
-Preferisco morire qui piuttosto che rifare il viaggio con te!- sbraitò Gohan e si lanciò fuori dalla navicella trascinando con sé anche il povero Crilin.
Rimasero fuori per circa un'ora e non successe un bel niente, per cui la ragazza concluse che il posto era sicuro.
-Bene. Diamo inizio alla ricerca delle sfere!- urlarono all'unisono alzando un braccio al cielo.

Come se la sarebbero cavata i nostri eroi su quel pianeta sperduto? Sarà un'avventura tranquilla e rilassante o qualcosa turberà la quiete e creerà non pochi problemi? E l'imminente arrivo di Vegeta sarà un problema? Non vi resta che scoprirlo nell'attesissimo (ma quando mai...nd Autrice) settimo capitolo!









  
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