Sarebbe bastato uno schiocco di dita e l’avrebbe avuto ai suoi piedi. Lo sapeva bene Gerard. Oh, se lo sapeva! Ed era questo ad irritare così tanto Frank. Lo faceva innervosire che Gerard desse per scontato che ci sarebbe sempre stato, lì un po’ in disparte, pronto a fare qualsiasi cosa per renderlo felice. Era dannatamente frustrante. Anche perché, per quanto si sforzasse di negarlo, era la verità. Pura e semplice.
Frank era un debole. O meglio, si sentiva debole. Debole di fronte agli occhi di Gerard, alle sue labbra, la sua voce.. Era debole perché si lasciava usare e poi rimettere in un angolo come un giocattolo. Un dannato pupazzo. Il problema era che non riusciva ad allontanarlo, perché nonostante tutto, Frank lo amava. Così tanto da fargli male, da fargli scottare ogni singola fibra del corpo. Poteva sentire distintamente il battito cardiaco accelerare ogni volta che i loro sguardi si incrociavano e il sangue confluirgli al cervello, facendogli perdere la dignità.
Faceva così male da essere sublime. Era un sentimento al quale non poteva assolutamente rinunciare. Quella sensazione di impotenza di fronte all’infinito delle iridi verdi del cantante. Il senso di limitatezza che provava ogni volta che si rendeva conto di non essere bravo abbastanza da poter esprimere tutto quello che provava. Il vuoto che desiderava ardentemente riempire, di non sapeva nemmeno lui cosa.
Lo faceva stare così bene, ma allo stesso tempo lo uccideva. Pezzo dopo pezzo, Frank si stava logorando dall’interno, come un tronco divorato dai tarli. Ne era perfettamente cosciente, ma non voleva disfarsi di quello che provava per Gerard, quasi fosse innamorato dei suoi stessi sentimenti per il rosso. Poteva essere possibile? Doveva essere veramente masochista. Amava colui che più lo rendeva triste, debole. Colui che contemporaneamente gli dava l’ossigeno grazie al quale il suo cuore batteva ancora.
Continuava a stringere i denti, senza arrendersi. Desiderava Gerard e sapeva che prima o poi si sarebbe accorto davvero di lui.. era una speranza vana, ma pur sempre una speranza. Un pensiero costante con il quale si addormentava e destava, ogni singolo giorno. Forse, allora, tanto debole Frank non era. Chi avrebbe una forza tale da mettere da parte sé stesso per amore di qualcun altro?
Frank si ripeteva che doveva reagire, tutte le volte che Gerard lo cercava, dopo aver fumato o bevuto un po’ troppo. Avrebbe dovuto imporsi, dirgli che non è un oggetto, che non può usarlo in questo modo per poi tornare a fare i suoi comodi. Ma ogni volta che ci provava sentiva che in quel modo l’avrebbe perso. E non voleva.
Per quanto male facesse, non poteva perdere l’unica persona di cui gli era mai davvero importato qualcosa. Non poteva allontanare da se l’unica ragione per cui si sentiva ancora vivo.



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*coff coff*
mh.. ok, l'ho appena finita di scrivere, così di getto. e.. boh.
significa molto più di quanto possa sembrare. davvero.
mentre la scrivevo stavo ascoltando Tainted Love dei Soft Cell e avevo le lacrime agli occhi.. spero di riuscire ad emozionare anche voi..

XOXO
Nik.