Libri > Notre Dame de Paris
Segui la storia  |       
Autore: Gringoire97    14/04/2012    0 recensioni
E se Quasimodo non fosse così buono? E se Frollo mentisse per espiare le sue colpe? Una versione alternativa del famoso romanzo di Hugo che tenta di unire il serio al divertente con uno strano matrimonio...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2° Capitolo

Strani Amori

 

 

 

Lo spazio era piccolo e angusto ma i personaggi bastavano a rendere piacevole l'atmosfera. L'immaginazione correva velocemente a quella cattedrale che tanto aveva visto ma qui era un'altra storia. Una cattedrale in miniatura anche se male illuminata. Questa avrebbe visto una scena che le sue mura avrebbero ricordato molto a lungo. Quel personaggio alto e possente dominava il pulpito e due figure si dirigevano con passo spedito verso di lui. Erano Gringoire e Djali. La capretta era stata ben ornata e le sue corna d'oro portavano piccoli fiocchetti come ornamento. Gringoire era al settimo cielo. La sua mente senza inibizioni gli permetteva di godersi la sua vita. Mancava solo una dimora stabile, egli infatti non poteva permettere che la sua capretta soffrisse il freddo che di lì a poco sarebbe tornato a battere su Parigi. Lei aveva solo quella poca lana sul suo corpo e Gringoire aveva già perso quasi tutto lasciando i suoi abiti alla Corte dei Miracoli. Quando l'unione fu compiuta fu gioia e i due novelli sposi lasciarono quella parte di mondo dimenticata dagli uomini per dirigersi verso una strana rocca sulla cima della collina.

-Mia cara Djali, vedi che sono uomo di fede io. L'avevo detto che ti avrei sposato e così ho fatto. Tu non mi abbandonerai, Djali, non come quella depravata della Esmeralda. Vedi, vivremo una magnifica storia noi- e intanto la capretta lo guardava incantata dalla voce del suo Gringoire.

In lontananza lo stravagante poeta si accorse di tre figure, due esili e una massiccia, che si dirigevano proprio verso la sua rocca. -Oh, ma guarda caso, due figure che si dirigono verso la nostra futura dimora, Djali. Chi mai saranno? Oibò, non accelereremo di una virgola il nostro passo, quando arriveremo se ci sarà da combattere lo faremo, ma solo platonicamente. Noi facciamo l'amore, non la guerra.-

La capretta persa nel cercare di capire i ragionamenti del suo poeta lo lasciava fare senza emettere belato. Con il suo incedere lento e sempre fantasticando Gringoire condusse la sua piccola amica e moglie verso la rocca, dove non arrivò prima di mezz'ora e soprattutto senza badare alle altre figure precendentemente notate. La rocca, muta, sembrava li osservasse in silenzo, con le finestre come occhi e la facciata gotica come un viso corroso da troppi eventi mal superati. Quelle figure, come il nostro lettore avrà già intuito, eran Quasimodo, Esmeralda e la madre di Esmeralda che seppur con qualche fatica procedeva da sola sostenuta solo un poco dagli altri due. Quando finalmente Gringoire e Djali giunsero fino alla dimora, qualcosa si agitava all'interno.

-Chi è mai là?-Chiamò Gringoire, già tremando al pensiero di dover affrontare qualcuno. Non ricevette risposta, allora si addentrò in stanze cadute in penombra, senza candele. Solo le pareti si notavano, erano ornate da quadri, ritratti per maggior parte ma soprattutto eran annerite. Questo catturò Gringoire che si immerse nelle sue meditazioni.

-Ma chi mai potrebbe essere questo viso così conosciuto alla mia mente? Come mai non mi sovvien il nome di questo figuro? Chi sarà? E che sguardo ha poi...- Rabbrividiva sotto l'intensità di uno sguardo penetrante. Djali era in disparte, seduta ai piedi del padrone. Quelle creature chiamate capre conoscono assai meglio delle donne i loro doveri di mogli. Così facendo ella si sottoponeva obbediente al suo degno padrone. Ad un tratto Djali si alzò colta da una forte rabbia e questo riscosse in tempo il poeta dalle sue meditazioni, giusto in tempo per vedere un orribile uomo deforme che si avventava su di lui. La capra però saltò su quell'uomo, il nostro Quasimodo, in tempo per salvare valorosamente suo marito. Ecco quindi un uomo di enorme forza ed agilità crollare sotto il peso di un evento inaspettato. Gringoire si fece riconoscere e comunicò a gesti con Quasimodo fino a raggiungere un accordo. Anche i novelli sposi sarebbero rimasti nella dimora-rifugio indicata da Frollo a Quasimodo. Si scoprì quanto enorme fosse quella dimora e quante stanze offrisse. Fortunatamente lo spazio era più che sufficiente e tutti si accomiatarono dopo le dovute presentazione. Proprio qui, in una di quelle stanze in penombra si compì una strana unione, la prima dell'uno e dell'altra, ad opera di quel poeta che tanto era stato rifiutato dalla padrona di quella che ora sarebbe diventata la madre della sua prole. Proprio così, Gringoire e Djali coronarono il loro sogno d'amore. 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Notre Dame de Paris / Vai alla pagina dell'autore: Gringoire97