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Autore: anonima K Fowl    17/04/2012    1 recensioni
Cosa succederebbe se, in una mattina cominciata come le altre, Artemis scoprisse della scomparsa di Beckett e Myles?
Aiutato da Spinella Tappo, Artemis dovrà scoprire dove si trovano i fratelli e riportarli a casa sani e salvi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico il capitolo a Holly97 -di nuovo!- nella speranza che non mi uccida se ci metterò altri cent'anni a finire la fanfiction.


Capitolo 12 - Ecco il messaggio...


I tre fissavano quello che avevano scritto su un foglietto, pensando a ciò che avrebbe potuto significare.
“Nel parco vicino a casa Fowl troverete ciò che cercate e che volete salvo. Avete tempo fino a stanotte, fino alle 12.00.”.
La frase era stata costruita leggendo le parole sulle case in ordine dalla casa numero 1 a quella numero 15.
Leale citò:
 - “Ciò che cercate”… Di certo intende Beckett e Myles.
Artemis annuì. Non rispose a voce temendo di avere un esitazione o un tremito che lo avrebbero smascherato.
Quella era la parte del messaggio che più lo turbava.
Poteva anche non riferirsi solo a lui, Artemis, ma anche a Spinella e a Leale: “ciò che cercate e che volete salvo”… Poteva trattarsi non solo di Beckett e Myles ma anche di altro. La sua era solo un’ipotesi, ma poteva essere vera.
Si accorse che la sua fidata guardia del corpo lo stava osservando.
Di certo doveva aver intuito che Artemis gli stava tenendo nascosto qualcosa. Lo intuiva sempre.
Il ragazzo sorrise amaro. Almeno Spinella non sospettava niente e di certo lui non aveva in mente di preoccuparla con le sue teorie.
 - Chiama un taxi, Leale, andiamo al vecchio parco abbandonato a qualche isolato di distanza da casa Fowl.
Rassegnato, Leale fece ciò che gli era stato detto.
Se Artemis non si intende confidare con me nè con Spinella avrà le sue ragioni.
Quando decide di parlarmi delle sue idee è sempre il momento più adatto.
Si ripeté queste due frasi come una specie di mantra ma non poté non chiedersi se questa volta non stesse sbagliando a non dire loro tutto ciò che sapeva, in particolare ora che le sue intuizioni avrebbero potuto essere d’aiuto per vederci più chiaro nella faccenda e salvare i gemelli Fowl.
 
Arrivati a destinazione, i tre amici rimasero a bocca aperta.
 - Ma cosa…?
Anche il taxista, spaventato, osservava il parco.
Spinella capì che doveva intervenire.
Tolse la schermatura e fissò il fangoso negli occhi.
 - Non preoccuparti. Hai appena visto un vecchio parco con qualche panchina e molti alberi, nient’altro.
L’uomo annuì, visibilmente sollevato. Ora aveva molto più senso!
 - Certo. Un parco. Tutto normale.
 - E tu non mi hai mai visto. Nell’auto ci sono solo il ragazzo e suo padre.
Leale si chiese come fosse possibile –con o senza fascino- scambiarlo per il padre di Artemis.
Il taxista, allegro, li salutò:
 - Bene, siamo arrivati. Passate un bel pomeriggio al parco.
Leale lo pagò e uscì dall’auto, seguito da Artemis e Spinella.
Il taxi ripartì verso il centro della città con un rombo leggero.
Rimasero in silenzio a fissare le altissime siepi nel parco (Artemis stimò che fossero alte almeno 6 metri e 23 centimetri).
Un labirinto.
  
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