Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Aniel_    17/04/2012    5 recensioni
Due bambini preparano le loro cose la mattina del 26 dicembre 1988: sono allegri perché hanno scartato un regalo e si sentono meno soli.
Sono allegri perché hanno scoperto che, veri o meno, gli angeli esistono e vegliano su di loro.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Angels are watching over you
Autore: LunaStortaBlack
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean/Castiel, Sam
Rating: PG
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono. L'autrice scrive senza alcuno scopo di lucro.
Note: è Natale e Dean insiste nel volerlo festeggiare considerando che, in clima apocalittico, potrebbe essere l'ultimo. Castiel farebbe di tutto pur di regalare un ricordo migliore al suo cacciatore...


Angels are watching over you



Sei tornato indietro anche se non ami farlo.
E' natale, o almeno, quello che i mortali definiscono tale. Ti avvicini al motel e lanci un'occhiata oltre la finestra: ecco che li vedi, due bambini, intenti a consumare la cena presa al fast food in fondo a quella squallida strada.
Il più grande sta tirando fuori i panini e prende qualche bibita dal frigo mentre il più piccolo aspetta, composto, e affascinato dai cartoni animati trasmessi da una televisione sgangherata.
Li osservi con minuzia, trovando riscontri e dettagli in quei visi così piccoli e pallidi: il minore ha un piccolo neo sul viso e dei capelli leggermente lunghi e spettinati, così familiari. Il più grande invece ha un viso rotondo un po' buffo, una spruzzata di lentiggini proprio sul naso e quegli occhi verdi che ti ricordano i prati del tuo Paradiso.
Sembrano così indifesi anche se sai che in realtà non sono altri che piccoli guerrieri, perlomeno Dean lo è. Il maggiore è attento, volta lo sguardo ad ogni minimo rumore, scatta in piedi quando avverte qualcosa che non va e guarda il fratellino come se si trattasse della cosa più preziosa del mondo.
Non ti stupisci quando ti vede, oltre la finestra, e dice al piccolo Sam di correre in bagno e chiudere a chiave. Il minore annuisce e scappa mentre Dean si avvicina alla porta, e tu riesci a vedere il rigonfiamento della pistola troppo grande sotto il suo piccolo maglione.
Ti dirigi dinnanzi la porta e aspetti che il bambino faccia scattare la serratura: non sai cosa dire, non sai nemmeno se Dean sarebbe d'accordo sapendo che sei tornato indietro per loro.
«Sei un cantante di strada?» chiede Dean, con una voce cristallina tipica dei bambini, eppure così determinata.
«No. Sono un amico di...Bobby» inventi sul momento, «mi ha mandato lui qui.»
«Lo zio Bobby me l'avrebbe detto. Chi sei?» chiede nuovamente il bambino attraverso il sottile legno della porta che vi divide.
«Te l'ho detto» insisti «mi chiamo Castiel e sono un amico di Bobby. Mi ha chiesto di venire qui per portare una cosa a te e a Samuel.»
Per un momento tutto tace finché Dean non fa scattare la serratura, timidamente, e sporge il faccino quel poco che basta per scrutarti meglio: ha il viso corrucciato e gli occhi ridotti a fessure nella tipica espressione alla Dean, ma non riesci a leggervi la stessa minaccia e pericolosità di quella che conosci.
«Castiel?» domanda, scettico e ancora sospettoso.
«Castiel.» confermi e lui ti lascia passare.
Qualche secondo dopo ti lancia addosso dell'acqua e tu supponi che sia benedetta. Solo quando ti volti e lo guardi sorridendo il suo viso si rilassa.
«Scusami. Papà mi dice sempre di essere prudente...» si scusa con te e poi si dirige verso il bagno, «Sammy? Puoi uscire...è un amico di Bobby.»
Il minore esce dal bagno titubante: ha gli occhi arrossati e sei abbastanza sicuro che abbia sonno anche se non è poi così tardi. Sam ha cinque anni appena e sai che non dovrebbe essere lì: persino tu, che di umani non hai mai capito un accidenti, sai che quel bambino si trova nel posto sbagliato.
Dean invece ti da' un'altra impressione, quella di qualcuno costretto a crescere troppo in fretta e a farsi carico di responsabilità schiaccianti.
Non provi pena per lui, quasi una sorta di ammirazione.
«Ho sonno Dean, posso andare a dormire?» chiede Sam, interrompendo i tuoi pensieri.
Il maggiore si volta e gli sorride. «Si vai, qui metto a posto io.»
Il piccolino annuisce, stropicciandosi gli occhi e dirigendosi verso il letto malconcio e squallido. Ti avvicini a lui senza neanche pensarci e gli rimbocchi le coperte, come aveva fatto Sam una volta con te, dopo una caccia estenuante e un risultato alquanto pessimo.
«Posso chiederti una cosa?» ti domanda Sam, guardandoti con quegli occhioni sereni.
«Si» rispondi.
«Tu sei un angelo?» chiede in un sussurro appena udibile e tu sgrani gli occhi, stupito.
Ti chiedi come faccia a saperlo, come abbia fatto a capirlo, ma il bimbo sembra leggere i tuoi dubbi attraverso le tue iridi blu.
«Hai delle ali grandissime...» mormora, chiudendo gli occhi e affondando la testa sul cuscino, «Dean può vederle?»
«Credo di no.»
«Perché?»
Perché Dean è cresciuto troppo in fretta, perché ha già perso quell'innocenza necessaria per vederle...
«Non lo so» rispondi.
Senti il respiro di Sam regolarizzarsi e farsi pian piano sempre più pesante: tra poco si addormenterà.
«La mamma diceva a Dean che gli angeli vegliano su di lui. Tu sei l'angelo di mio fratello?» chiede, confondendo qualche parola ma tu riesci comunque a capirlo.
«Si.»
Il bambino annuisce in tutta risposta e si addormenta, con il viso rilassato.

Dean sta ancora sistemando e pulendo il tavolo in cui hanno mangiato e ti osserva ogni tanto, pensando che tu non te ne accorga.
«Castiel...è un nome strano» dice all'improvviso e a te viene voglia di ridere anche se non capisci il motivo.
«Non è poi così strano come pensi» gli rispondi e all'improvviso ti ricordi il motivo che ti ha portato a tornare indietro: esci due fagottini della grandezza di un pungo e li depositi sul tavolo; hanno due fiocchi fatti di fretta e leggermente storti ma è il meglio che hai potuto trovare...

«Non sono un fan del Natale, ok? Non mi vedrai con un maglione con le renne o...» aveva iniziato a lamentarsi Sam, apparecchiando la tavola e tirando fuori il pollo del fast food.
«...o con il cappello da Babbo Natale, si si, lo so. Ma, non per essere ripetitivo, dato che c'eravamo già passati prima che facessi il mio tour infernale di quarant'anni, questo potrebbe essere l'ultimo natale dell'umanità, sul serio stavolta. Non possiamo fare i bravi bambini per una sera, scartare i regali e bere finché il nostro corpo non invocherà pietà?» chiese tutto d'un fiato Dean mentre cercava di sintonizzare i canali della tv del motel di turno.
«Io ti ho preso il cofanetto della prima stagione del Dr. Sexy» rivelò Sam.
«Si, ma non devi dirlo...» si lamentò il maggiore, poi dopo una lieve pausa sul suo viso apparve un sorriso sornione «davvero?» domandò.
Sam afferrò un pacchetto e glielo porse gentilmente. «Avanti, aprilo!» lo incitò.
«Perché vi scambiate dei regali?» chiedesti, assistendo alla scena in silenzio.
«Perché è la tradizione e perché da ragazzini non ci capitava spesso, quindi adesso ne approfittiamo» rispose velocemente Dean, scartando con aria incantata il suo regalo.
«Sai Cas, ci sarà un motivo se non siamo dei veri amanti del natale...non credi?»


«Che cos'hai lì?» ti chiede sospettoso il piccolo Dean, sporgendosi appena sulle punte.
«Sono regali. Si fanno per natale» rispondi, agganciando i tuoi occhi con i suoi.
Il bambino prende il sacchetto e lo slaccia con cura, tirando fuori un bracciale nero di cuoio. Non ha nulla di particolare, eppure vedi i suoi occhi brillare. «Grazie, è bellissimo» risponde, indossandolo subito.
«Ora devo andare» dici, dirigendoti verso la porta, «sai Dean...è vero che gli angeli vegliano su di te. Non devi aver paura».

*°*°*°*°*°*°*°*°*


Sei nel parcheggio, accanto all'Impala. Ti sei allontanato dai ragazzi con una scusa qualsiasi, sicuramente non avresti potuto dirgli che avevi intenzione di tornare indietro nel tempo solo per regalargli un ricordo migliore.
«Dove sei stato?» domanda una voce familiare alle tue spalle e tu ti volti lentamente, scorgendo la figura di Dean.
«Da nessuna parte» rispondi in fretta, ma lui assume un'espressione strana.
«E questo allora da dove salta fuori?» chiede, alzandosi la manica del cappotto e mostrando il bracciale di cuoio che avvolge delicatamente il suo polso.
«Non so a cosa ti riferisci» cerchi di fare il vago, ma appena vedi il volto del cacciatore rilassarsi in un sorriso senti il respiro mancarti.
«Mia madre aveva ragione» riprende, avvicinandosi a te, «un angelo veglia su di me.»
Non sai esattamente come sia successo ma le labbra del cacciatore hanno sfiorato le tue, in una muta richiesta, una carezza leggera e senza pretese.
«Ora sono grande per i bracciali di cuoio» mormora malizioso sulle tue labbra mentre con la mano che non ti trattiene per la nuca apre lo sportello dell'auto, «mi aspetto un regalo migliore per questo natale» conclude, trascinandoti con lui sui sedili posteriori.

Due bambini preparano le loro cose la mattina del 26 dicembre 1988: sono allegri perché hanno scartato un regalo e si sentono meno soli.
Sono allegri perché hanno scoperto che, veri o meno, gli angeli esistono e vegliano su di loro.






Spazio dell'autrice: non so se è venuto fuori qualcosa di accettabile, ma mi andava di mettere per iscritto questa scena che mi era balenata davanti agli occhi ieri pomeriggio. So che non è molto, ma ehi, scrivo quello che mi capita a tiro, che posso farci!
Grazie a tutti per aver letto!
Baci,
E.
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Aniel_