Salve!! Scusate il ritardo ma la scuola è una tortura!! Non
riesco a trovare un momento per correggere e mettere dentro.. -_-’’’ stendiamo
un velo e credo che voi ne sappiate qualche cosa!!
Comunque, ringrazio tutte le persone che hanno avuto il
“coraggio” di recensire ^^! Lo scorso capitolo vi ha lasciato di stucco a
quanto vedo! BWAHAHAHAHAHAH!!! Comunque… ora vedremo cosa combinerà Don e…
SOPRATTUTTO… l’ultima, ultimissima esibizione!! (ringrazio la mia amica Meky
che ha steso lei la canzone! THANKS GEME!! ^.^)
Ma siamo alla fine di questa emozionante “prima parte” (c’è
la seconda… la terza… spariamoci in massa…)?????
Ora vi lascio a questo bellissimo capitolo e… alla prossima
^_- (forse! ^___________^)
Capitolo 20
…Tu…
Giovedì. Ore 17.50
Mancava poco più di un’ora
alle 19.00 e Kagome era troppo agitata. Finite le prove la ragazza aveva
insistito per andare a fare un giro da sola per la città e controvoglia Inuyasha
l’aveva lasciata andare e Paolo le aveva raccomandato di essere puntuale.
Kagome ora, camminava per le strade della città e i lampioni si stavano
lentamente accendendo per l’arrivo della sera.
Guardò l’orologio da polso e
decise che era meglio andare all’hotel a cambiarsi ma una voce la fermò
-Virginia!-
Lei si voltò sentendo quel
nome poco noto in una regione così a nord. Si vide arrivare vicino a tutta
velocità un ragazzo moro con due bellissimi occhi azzurri. Sembrava avesse
corso a perdifiato e anche sollevato di averla vista! Quando lo vide Kagome
spalancò gli occhi dallo stupore
-Don!?-
-Sono io!-
-Ciao! Come stai?- chiese
lei felice
-Non c’è male… non c’è male.
Che ci fai qua a quest’ora?-
-Io? Beh, ero venuta a fare
un giro e ora sto tornando in hotel- disse lei –Tu?-
-Lavoro in un bar qua vicino
chiamato Jars Stab e ho appena finito. Tu stai bene vero?- chiese un po’
preoccupato –Si insomma… quel ragazzo di quella sera…-
-Oh, Inuyasha… devi
scusarlo, è così manesco… ma lo fa perché mi vuole bene- disse sorridendo. Lui
alzò il sopracciglio
-Lui ti vorrebbe bene
Virginia?- domandò –Ti stava quasi per menare o era una mia impressione?-
-Beh… che parola grossa… non
voleva proprio picchiarmi- disse
-Io non mi fiderei troppo di
lui se fossi in te- annuì
-Senti Don, non impicciarti
ok? Fidati: me la so cavare con lui- disse sicura. Lui alzò le spalle poi
sorrise
-Vuoi che ti accompagni?-
Lei sollevata annuì
-Va bene!-
-Ascolta… posso chiamarti
Kagome? È il tuo nome no?- chiese lui. Lei annuì
-Si! Dove lavori Don?-
-In un bar… faccio il
barman- disse
-Si, me lo avevi detto alla
festa. Il labbro tutto bene vero?-
-Si, mi era diventato il
doppio… era proprio incazzato- Lei annuì sospirando e ricordandosi delle sue
parole: era proprio arrabbiato! Certo che anche lei non era stata molto
gentile… -Stasera che fai?- Lei lo guardò con gli occhi sbarrati
-Cosa?-
-Cosa fai stasera?-
-Ehm… beh, io devo andare a
suonare con gli altri… stasera c’è il pezzo finale-
Questo inizio di discorso
non le piaceva per niente. Allungò il passo sperando di riuscire ad arrivare il
prima possibile in hotel
-Capisco… domani?- chiese
fermandosi. Lei lo imitò e si guardarono
-Domani me ne torno a casa-
disse velocemente –Il nostro soggiorno qua è finito e domani me ne torno in
Giappone-
-Allora mi dai il tuo numero
di cellulare? Così ci sentiamo qualche volta- insistette lui
-Senti Don… io non… davvero…
sei molto gentile e carino ma…- Lui fece una smorfia
-Che c’è?- chiese lui gelido
–Quell’Inuyasha… è migliore di me?-
-Non è questo è che io… è
diverso…- balbettò guardando a terra. Lui le prese il braccio e Kagome iniziò
ad avere paura
-Non devi fidarti di quel
tipo manesco!- le esclamò
-Lasciami… Don… mi fai
male…-
-Tu non ragioni! Ma hai
visto come ti ha trattato alla festa?- urlò quasi
-Per favore… lasciami…-
supplicò chiudendo gli occhi e tirandosi indietro
-E poi chissà quanto durerà
con quel tipo! Ma lo hai visto come si baciava con quella della festa!? E dice
di essere il tuo ragazzo?- Lei lo guardò e lui strinse le labbra
-Ehi… aspetta un po’… e tu
come sai che lui… che Inuyasha è il mio ragazzo?-
-Kagome, soffrirai. Lo so-
La lasciò –Perdonami non volevo spaventarti- disse sospirando e calmandosi
–Perdonami- Lei si massaggiò il braccio
-Come puoi dire così? Sei
geloso? È per questo che lo dici?- Lui scosse il capo
-Non ti merita-
-Come sai che è… il mio
ragazzo?- domandò Kagome allontanandosi un po’ da lui
-Sono venuti nel bar dove
lavoro prima… Inuyasha e un tipo di nome Miroku… ecco… hanno parlato di te e…
di altre cose- disse vago
-Cosa hanno detto?- domandò
corrugando le sopracciglia. Lui sospirò
-Niente. Fatto sta che lui
non è adatto a te e ti farà soffrire, lo so- Si guardarono -Ora vado… addio
Kagome- Lui si voltò e si allontanò sparendo.
Kagome si voltò e si
allontanò velocemente con un peso nel cuore. Entrò nell’hotel velocemente e
salì le scale in fretta
-Kagome?- Lei si voltò di
scatto –Ma non sei ancora pronta?- domandò Kikyo
-Tra poco partiamo!- esclamò
Paolo. Lei annuì guardando Miroku negli occhi intensamente. Lui li abbassò
velocemente imbarazzato
“Cosa succede? Che sta
accadendo qua?” pensò Kagome bloccata
-KAGOME TI MUOVI!?- urlò
Naraku
-Si si… vado- disse vaga e
si allontanò. Aprì la porta della camera.
Inuyasha era alla finestra,
tra le dita aveva una sigaretta e i capelli gli ricadevano sulla giacca dello
smoking
-Ti ho vista arrivare- disse
lui girandosi verso di lei mentre la ragazza chiudeva la porta
-Già- disse lei aprendo
l’anta dell’armadio e tirando fuori l’abito bianco. Lui alzò il sopracciglio
-Kagome?-
-Dimmi-
-Cos’hai?- La ragazza non
rispose subito guardando interessata i ricami dell’armadio. Richiuse l’anta con
un tonfo
-Nulla- rispose secca. Prese
il vestito e gli passò di fianco senza neppure guardarlo e sbatté dietro di se
la porta del bagno.
Lui incrociò le braccia al
petto e a grandi passi si mise davanti alla porta. Poco dopo lei aprì la porta
e lo guardò negli occhi
-Cosa c’è?- chiese lei
-Lo chiedo io a te- disse.
La ragazza sbuffò seccata
-Siamo in ritardo,
muoviamoci- Lo scostò poco delicatamente e si diresse alla porta ma lui le
afferrò il braccio girandola
-Adesso dimmi cos’hai o
giuro che…-
-Cosa? Mi riempi di sberle?-
sibilò lei. Non sapeva perché era tanto arrabbiata. Forse perché lui non le
diceva la verità. Che le stesse mentendo? I dubbi passati riaffiorarono in lei
violentemente facendole ancora più male. Un estraneo aveva sentito qualche cosa
che lei non sapeva, che nessuno voleva dirle
-No, non lo farei mai- disse
lui turbato da tanta freddezza
-Possiamo andare?- chiese.
Lui la lasciò e lei se ne andò.
L’andata in macchina fu
molto silenziosa. Kagome non degnò nessuno di uno sguardo mentre Miroku e
Inuyasha si lanciavano strani sguardi. Sango guardava l’amica preoccupata e
anche Paolo aveva notato l’irritazione della giovane
-Ehm… Kagome?- Lei fissò Naraku
-Che c’è?-
-Sei ancora nervosa?-
intervenne Kikyo. La ragazza alzò il sopracciglio
-No, ti sembra che sia anche
solo lontanamente preoccupata?- chiese secca
“Ho l’impressione di essere
stata fulminata” pensò Kikyo. Guardò Inuyasha negli occhi e lui alzò le spalle
scuotendo il capo.
La macchina si fermò davanti
ad una villa enorme in stile vittoriano. Tutte le finestre erano illuminate e
un lungo tappeto rosso con i bordi dorati portavano all’entrata dall’edificio.
Kagome spalancò la bocca e guardò ammirata tutto il giardino e la casa con
tutti i suoi particolari. Prese la manica di Naraku strattonandola
-Si?- chiese lui
-Di chi è questa
meraviglia?- domandò sconvolta da tanta bellezza
-Ehm… è… mia…- rispose lui
preoccupato. Lei lo guardò congiungendo le mani
-Oh Naraku… sei… sei… va
bene se mi trasferisco qua a vivere?- domandò
-Oh, sei vuoi te la regalo-
disse lui. Lei si mise le mani sulla fronte
-Non me lo dire o giuro che
non ti mollo più- Inuyasha seccato le prese il braccio
-Ok. Fine. Naraku cammina-
disse lui stringendo gli occhi. Lei sbuffò
-Ma la pianti di essere
geloso!?- domandò
-Ma vuoi smetterla di
contraddire sempre ciò che dico? Chiudi la bocca una volta ogni tanto!- Lei
strinse gli occhi
-No! Non la chiudo! No no
no!! Chiudila tu!!- esclamò. Sango si mise una mano sugli occhi scuotendo il
capo
-Basta vi prego…- supplicò.
Il gruppo entrò.
Appoggiarono i soprabiti e Miroku ridacchiò
-Abito bianco- disse lui
-Sta zitto- sibilò Kagome
sbuffando. Inuyasha sorrise –Inuyasha… non allargare troppo- disse lei –L’ho
fatto solo perché altrimenti avresti rotto perennemente!- Lui fece una smorfia
-Non è vero-
-Ma se oggi ti ho detto di
no e tu hai fatto una scenata pazzesca!-
-Possibile, che ogni volta
che ci vediamo voi due litigate?- Tutti si girarono
-TOM!!!!!- esclamò lei
mollando Inuyasha e andando ad abbracciarlo. Il giovane digrignò i denti
-Kagome stiamo
scandalizzando la gente presente e il tuo ragazzo mi sta lessando con gli
occhi- Lei sogghignò e mosse i capelli con una mano
-Eh, se sono bella che ci
posso fare?- Scosse il capo con forza –Ok no, lascia perdere quest’ultima
battuta… Eve?- chiese
-Non è venuta ma ha detto di
salutarti. Sa che domani parti quindi…- Alzò le spalle mentre a lei diventavano
gli occhi lucidi
-Tom…- disse lei
stringendogli il braccio
-Che c’è principessa?-
-EHI!- urlò Inuyasha facendo
minaccioso un passo avanti
-Non ci vedremo mai più?-
chiese lei con le lacrime agli occhi
-Era ora- sbottò Inuyasha. I
due lo ignorarono
-Ma che dici? Ti verrò a
trovare!- promise lui
-COSA?- gridò il ragazzo
-Mi scriverai? Mi
telefonerai?- chiese lei. Lui annuì
-Promesso-
-Non ti azzardare- ringhiò
Inuyasha
-Se mi fai l’addebito di
nuovo ti uccido- disse lei guardandolo male. Lui scoppiò a ridere
-Si… come vuole lei- disse
Tom facendo un lieve inchino. Lei sorrise felice –Ora ti prego, torna dal tuo
scalpitante ragazzo… mi sta abbagliando con il suo fuoco della gelosia- disse
lui teatrale portandosi le mani sugli occhi. Inuyasha lo fulminò e Kagome si
avvicinò al ragazzo cingendogli il collo con le braccia
-Oh, mio immenso…- cominciò
lei –Non sarai per caso geloso, vero?-
-Non sono geloso- Lei alzò
il sopracciglio e lo mollò
-Ho incontrato Don oggi.
Quello a cui hai rifatto il labbro in discoteca-
-COSA!? Quando, dove, chi
c’era, dov’eri, cosa ti ha detto e cosa avete fatto…-
Lei incrociò le braccia al
petto alzando il sopracciglio e lui si bloccò guardandola. Distolse lo sguardo
e borbottò qualche cosa
-Non dovevi non essere
geloso?- chiese Miroku sorridendo
-Abbiamo avuto una piacevole
conversazione…- disse sorridendo maliziosa. Tom ghignò seguito dal gruppo.
Inuyasha stava diventando di un bel colore rosso molto tendente al viola –Ho
scoperto che lavora in un bar chiamato… ehm… ah si… Jars Stab…- Inuyasha e Miroku
diventarono di un bel verde e quest’ultimo smise subito di sorridere
-COSA?- urlarono
-Ha detto che siete entrati
nel pub e avete parlato di me da quello che ha sentito…- disse
-E… che ti ha detto?- chiese
Miroku preoccupato
-Mh…- disse lei vaga
-C’è una spiegazione- disse
Inuyasha subito con il fiatone come se avesse corso mille miglia
-Ah si? Ti sembra normale
parlare di me in un pub?? Ma sei completamente fuori di testa!?!?- urlò lei
–Chissà cosa hai detto e visto che Don ti ha sentito chissà quanta altra gente
ha sentito!! Semmai hai detto cose inopportune e ora io non potrò più mettere
piede ad Amsterdam!! Ti ucciderei solo per questo fatto!!- esclamò irritata
-Uh… quindi lui… Don… non ti
ha detto… niente?- chiese Inuyasha. Lei lo squadrò da capo a piedi
-Che cosa avrebbe dovuto
dirmi? Essendo poi che non lo ha fatto mi induce a pensare che si vergognava
del fatto che avrà sentito cose inopportune su di me! Ed essendo che lui è
molto popolare da queste parti lo starà dicendo a mezzo mondo! Inuyasha ti
ammazzo se in giro scopro che qualcuno sa qualche cosa su di me!!- esclamò
minacciosa. Lui sollevato iniziò a respirare meglio
-No Kagome… tranquilla…-
disse –Non ho detto nulla di che-
-Sarà meglio per te- sibilò
lei –Ma conoscendo il tatto di voi maschi non voglio neppure immaginare cosa
hai detto- Si prese il viso tra le mani appoggiandosi a lui –Non ci voglio
neppure pensare-
-Ecco, non pensare e
concentrati- disse Naraku consultando il rolex che portava al polso –Tra poco
tocca a voi-
-Già?- domandarono
irrigidendosi. Tom ridacchiò
-Sembrate dei bambini… non
avrete mica paura del palcoscenico vero? Dopotutto lo avete già affrontato nei
giorni scorsi no?-
-È un tantino diverso-
sbottò Sango
-Essere da soli è un conto
ma insieme è decisamente diverso!- esclamò Miroku
-Se lo dite voi- Paolo alzò
le spalle –Io mi sono sempre trovato meglio in gruppo- Loro lo guardarono
scettico
-Soprattutto se ci sono
delle ragazze, vero?- chiese Inuyasha
-Beh? E allora?- chiese
-Ma per chiedere... tu non
avevi la ragazza?- chiese Kikyo –In Italia se non sbaglio- Paolo alzò le spalle
-Se devo aspettare lei…-
-Ecco… la fedeltà di voi
uomini è pari a… zero!- esclamò Kagome seccata scoccando uno sguardo a Inuyasha
–Ne sai qualche cosa tu?- chiese sorridendo rigida. Lui corrispose il sorriso
-Ma daaai-
Dei passi li fecero girare e
Marlov li raggiunse con passo elegante. Li salutò cordialmente e si mise a
parlare con Naraku. Inuyasha li guardò ascoltando ciò che dicevano
-Come mai li fissi in quella
maniera?- domandò Kagome. Lui la guardò
-Niente, ascoltavo ciò che
dicevano- rispose
-Perché, li capisci?- chiese
Sango. Inuyasha e Miroku annuirono –Anche tu Miroku?-
-Certo. Le lingue sono la
prima cosa che ci fanno imparare- affermò Kikyo annuendo. Sango e Kagome si
guardarono
-Ma… non eri tu quello che
mi faceva tradurre quello che dicevano i bambini!?- chiese quest’ultima
-E non eravate voi quelli
che facevano tradurre a me in discoteca?- domandò stizzita Sango. Inuyasha
sorrise e si abbassò all’orecchio di Kagome
-Eri troppo carina così
impacciata per capire cosa dicevano- bisbigliò. Lei arrossì
-Smettila di dirmi queste
cose- borbottò. Lui sorrise e si allontanò leggermente –Comunque che dicono?-
Lui scosse il capo
-Nulla di che… problemi con
le luci-
Lei annuì guardando la sala
intorno a lei. Aveva dei rilievi in ogni angolo e ogni finestra era aperta per
fare entrare la brezza della sera. Ai piedi si estendeva un enorme tappeto
rosso con rifiniture dorate. Poco più in là un tavolo conteneva bevande e
aperitivi di tutti i generi. Kagome guardò le donne in quella sala con vestiti
sfarzosi e gioielli ovunque. Gli uomini poi avevano gemelli d’oro e d’argento,
anelli e pure la giacca sembrava ricamata d’oro. Guardò il suo Inuyasha e
sospirò di sollievo: almeno lui aveva solo i gemelli in oro… Guardò Miroku e
Sango che ridevano insieme, lui le cingeva le spalle e lei era appoggiata a
lui. Erano proprio una bella coppia… se non fosse il fatto che erano fratelli…
Kagome scosse il capo e
guardò Naraku e Kikyo. Quei due invece erano sempre di più insieme… mah!
Poi si soffermò su Tom che
stava parlando con il padre. Era proprio bello, gentile, attraente… tutto
quello che una donna poteva desiderare. Le veniva da ridere però ora, se
pensava che si era presa una cotta per lui… Scosse il capo divertita poi lo
tornò a guardare. Certo che Eve era proprio fortunata… avrebbero avuto dei
problemi in futuro, sicuramente: con il padre, il fatto che lui fosse l’erede
di un impero, ecc… ma era certa che insieme ce l’avrebbero fatta.
Guardò Inuyasha che era
vicino a lei. Aveva avuto dei dubbi su di lui così tante volte… e invece ora si
sentiva felice, rassicurata al suo fianco. Lo amava ed era felice. Lui la
guardò e lei gli sorrise, lui corrispose e la strinse per la vita. Lei gli si
appoggiò contro. Guardò Miroku e le sue parole e quelle di Don gli rimbombarono
in testa
“No! Non voglio avere più
nessun dubbio, voglio fidarmi di Inuyasha, voglio credere solo a lui!” pensò
sicura
-Signori, il momento è
giunto. Prego da questa parte- disse Marlov indicando una porta chiusa
-Andiamo- disse Naraku. Il
gruppo si guardò
-È giunto il momento della
verità- mormorò Kagome stringendo i pugni lungo i fianchi. Il respiro di Kikyo
accelerò improvvisamente
-Dobbiamo dare il massimo-
disse risoluta Sango. Paolo, Naraku e Tom sorrisero
-Ce la farete- disse Naraku
–Ne sono certo-
Incoraggiati il gruppo entrò
per ultimo nella sala e venne accolto da una applauso mentre la folla si apriva
in due ale.
La sala era rettangolare con
il pavimento in granito bordò, in fondo alla sala gli strumenti erano
appoggiati su di un piano rialzato. Il pianoforte era nero, lucido, il
coperchio era abbassato e la coda era lunga e sottile, poco più lontano la
chitarra appoggiata nel piedistallo era anch’essa nera, la batteria era la più
spostata e il basso era anch’esso appoggiato al piedistallo, un microfono poi
era il più avanti di tutti. Di fronte al piano rialzato, tre file di
poltroncine in stile Luigi XIV erano allineate con grande cura. Gli occhi dei
ragazzi brillarono di una luce nuova.
Naraku lasciò il braccio di
Kikyo e fece al gruppo cenno di seguirli mentre Tom e Paolo sedevano in prima
fila. Prese il microfono in mano mentre i ragazzi si mettevano di fianco a lui
giù dal piano rialzato
-Buona sera miei ospiti-
disse Naraku cordialmente sorridendo –Sono lieto di avervi qua questa sera per
festeggiare la fine di questo viaggio per i nostri stranieri- Un applauso si
levò dalla piccola folla che sorrideva –Questa sera, finiranno una lunga
avventura qua ad Amsterdam, e chissà se mai torneranno un giorno a trovarci-
Fece una pausa calcolata –In queste due settimane, hanno dimostrato quanto
valgono e voi avete visto il loro talento, sono certo che siate orgogliosi di
averli sentiti e felici per avere avuto questa possibilità- disse –Oggi, li
vediamo nel loro ultimo atto, insieme. Hanno composto la canzone e la
musica, solo loro sanno quanto avranno
litigato per mettersi d’accordo- Li guardò e loro sorrisero imbarazzati –Ma
ora, miei ospiti, vorrei tanto sentire il commento di colei che ha ideato la
canzone e vorrei che facesse un discorso per spiegarci come ha avuto questa
grande illuminazione- La sala rise divertita e Naraku guardò Kagome –Vieni pure
Kagome- disse
-Chi io?- chiese sconcertata
lei. Lui annuì e la ragazza guardò gli amici che la incitarono. Titubante
Kagome salì e Naraku le diede in mano il microfono facendole l’occhiolino –Che
dovrei dire?- sussurrò
-Mh, fai un bel discorso-
disse annuendo
-Grazie mille dell’aiuto-
sibilò. Guardò la sala, tutti gli sguardi erano puntati su di lei –Ehm… buona
sera- disse –Allora… questa canzone l’ho ideata con Kikyo ma a dire la verità
le parole sono nate da me…- Si fece pensierosa -È successo quasi una settimana
fa… io ero in un bivio atroce, dovevo decidere che fare nella mia vita e… questa
canzone sono un po’ i miei sentimenti di quello che provavo ma, forse devo
ringraziarla oggi perché mi ha dato una spinta abbastanza forte per decidere
finalmente… beh, godetevela perché per me è molto importante- Sorrise e dalla
folla si levarono degli applausi. Si allontanò veloce –Ecco perché non farò MAI
la cantante- mormorò.
Inuyasha le sorrise e le
sfiorò i capelli capendo finalmente perché quelle parole gli suonavano tanto
famigliari
-Dai, sei stata bravissima-
disse Kikyo sorridendole
-Grazie per il conforto-
Kagome guardò Inuyasha che era concentrato su se stesso –Bene, immagino
dobbiamo andare-
-Già- Sango respirò a fondo
e Paolo le mise una mano sulla spalla
-Testa alta Sango, testa
alta- Lei annuì e i ragazzi salirono sulla pedana accolti dagli applausi, si
misero in postazione e Kagome guardò il pubblico.
C’era il signor Holsen,
Marlov, Paolo che si era appena seduto e Tom accanto a lui. Si guardarono e Tom
le alzò i pollici, lei gli sorrise felice e annuì convinta mentre tutta la
paura scivolava via mentre metteva le mani sulla tastiera. Si guardarono tutti,
un ultimo sguardo mentre calava il più profondo dei silenzi. Kagome e Sango
attaccarono all’unisono, lentamente poi Kagome sentì la chitarra di Inuyasha e
la voce di Kikyo espandersi nell’aria
È mattina o sera?
Non lo capisco
Vedo solo te
fra la gente, fra le
strade
È una persecuzione, un
miraggio
Non so… non lo
capisco…
Confusione
Sento il rombo dei
tuoni dentro la mia mente
Sento le onde
infrangersi sulle mie membra
Il mio cuore esplode
e…
Miroku attaccò nel preciso
istante in cui Kikyo si fermò. Per un momento gli strumenti sovrapposero l’eco
di Kikyo che riprese in perfetta sintonia con la musica
Chiudo gli occhi, li
stringo forte
Voglio dimenticare
questo dolore
Questo dolore che mi
attanaglia il petto
Voglio capire davvero,
a fondo
Ciò che il mio cuore vuole sussurrarmi…
Kikyo chiuse gli occhi e la
musica si fece più veloce. Kagome sentì Miroku toccare i piatti che
tintinnarono, Inuyasha velocizzare i movimenti e Sango, sempre più sicura
accompagnarli tutti pronti per il ritornello…
Perché ti amo, ma ho
paura
Tu mi spaventi, troppo
grande e lontano per me
Sembri intrappolato
fra le stelle, lassù
Lontano da me
Così dannatamente
distante…
Il mio principe
malvagio
Il mio inferno, il mio
peccato
Kikyo si fermò e gli
strumenti tornarono al ritmo calmo di prima. La ragazza prese il microfono in
mano riprendendo
È caldo o freddo? Non
lo capisco
i brividi mi assalgono
ad ogni occhiata che ti rivolgo
fa male vederti così,
dannatamente male
con la tua schiena
verso di me
Ma non lo capisci
Perché? Perché fai
finta di nulla?
Ti fai odiare da me,
che t’amo così tanto
Ti fai odiare e piango
per la disperazione!
Inuyasha si fermò con Miroku
e Kagome iniziò un assolo con Sango per la battuta successiva, tutto calcolato,
tutto programmato…
Chiudo gli occhi
Cerco di dimenticare
disperatamente
Ma è troppo difficile
togliere dal mio cuore
Tutto l’amore, tutto
questo… enorme pieno
che in fondo ci unisce
o almeno io spero…
I ragazzi ripresero velocizzando
il tempo seguiti da Kagome e Sango pronti per il ritornello
Perché ti amo, ma ho
paura
Tu mi spaventi, troppo
grande e lontano per me
Sembri intrappolato
fra le stelle, lassù
Lontano da me
Così dannatamente
distante…
Il mio principe
malvagio
Il mio inferno, il mio
peccato
Il ritmo tornò calmo e
Kagome aprì gli occhi pronta per le sue lunghe note che diedero il via a Kikyo
Sento le onde
dividerci
La terra, il mondo,
l’universo
Quando poi tu ti
volti, mi sorridi e mi allunghi la mano
Scompari nel fumo
Portandomi via l’unica
speranza, l’unica salvezza
Ti amo e ti odio, non
capisco più nulla
Il mio cuore muore ad
ogni alba e rinasce ad ogni crepuscolo
Ti amo e ti odio,
piango e rido, fingo e urlo
Perché tu mi dai solo
questo, solo lontananza…
Miroku toccò i piatti
facendoli vibrare tra di loro e la musica esplose in un nuovo ritornello e
Kagome riprese la musica sentendo le parole della sua anima fluire in lei
Ma io ti amo,
nonostante abbia paura
Tu mi spaventi, troppo
grande e lontano per me
Sembri intrappolato
fra le stelle, lassù
Lontano da me
Così dannatamente
distante…
Il mio principe
malvagio
Il mio inferno, il mio
peccato
Kikyo, Miroku e Sango
smisero e piano e chitarra fecero un assolo sempre più veloce poi
improvvisamente Miroku riprese più forte accompagnato da Sango e Kikyo cantò
più forte
Perché ti amo, ma ho
paura
Tu mi spaventi, troppo
grande e lontano per me
Sembri intrappolato
fra le stelle, lassù
Lontano da me
Così dannatamente
distante…
Il mio principe
malvagio
Il mio inferno, il mio peccato
La musica tornò ferma e
immobile per l’ultimo atto che si fece attendere quando la musica finì di
ripetere il ritornello
Tu
Inuyasha finì il pezzo con
una lunga pennata a vuoto.
I ragazzi sospirarono di
sollievo e guardarono il pubblico. Tom scattò in piedi e iniziò a battere le
mani seguito da Paolo, Naraku e tutta la sala, compreso (Non spaventatevi…) il
signor Holsen piacevolmente sorpreso. Kagome si alzò e il gruppo si avvicinò al
bordo della pedana. Kagome strinse la mano di Inuyasha forte e lui la guardò
-Kagome?- Lei lo guardò con
le lacrime agli occhi –Oddio, cosa succede ora?-
-Sono tanto contenta… che
sia piaciuto il pezzo- disse mentre le lacrime scendevano. Lui sorrise e la
strinse. Lei lo abbracciò ridendo e piangendo insieme.
Naraku prese il microfono
-Complimenti ragazzi,
bravissimi. Davvero, bravissimi. Signori, un ultimo applauso per questi giovani
promettenti e un applauso anche alla nostra emozionata Kagome che non sa
trattenere le lacrime-
-Sciocco- singhiozzò lei
sorridendo. Sango si avvicinò a Kagome prendendola per le spalle e le asciugò
gli occhi
-Bravissima- mormorò
-Siete stati voi quelli
bravissimi… Kikyo sei stata fantastica- singhiozzò Kagome scuotendo il capo.
L’amica l’abbracciò. Kikyo e Naraku si guardarono e lui le sorrise e lei
corrispose felice. Paolo si avvicinò al gruppo
-Fenomenali, davvero.
Bravissimi- disse allegro –Kagome dov’è che le hai tirate fuori le parole?-
chiese sghignazzando
-Chiudi il forno- sbottò
lei. Tom le sorrise avvicinandosi
-Dai Kagome, basta piangere…
sembrerai una fontana se continui così- Kagome si asciugò gli occhi
-Si… ma sono tanto contenta-
disse annuendo.
Lui la abbracciò e lei
corrispose e per una volta Inuyasha non disse nulla.
ANTICIPAZIONI!!
(vi ho fregato? ^^)
Alloooooooooooooooooooooora,
il tempo degli addii è arrivato, i voli stanno partire e ci sarà un piccolo
colpo di scena! ^^
Ma come
faranno i nostri eroi a continuare la loro relazione nel “mondo reale di Tokyo”?
Sango e Miroku? Kagome e Inuyasha? Kikyo e Naraku?
La
paura è grande ma l’amore è profondo! Al prossimo, ultimissimo capitolo! ^^