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Autore: euryale_    17/04/2012    2 recensioni
Si siede alla sua postazione, intingendo la penna nell’inchiostro. Chiude gli occhi per un istante, lasciando che tutto ciò che avrebbe sempre voluto ingabbiare dentro a sé stesso, si liberi ed esca fuori. Tutto ciò che era stato appare davanti ai suoi occhi mentre trascrive la melodia del suo amore.
Dell’amore che non muore mai.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Til I hear you sing.


The day starts, the day ends
Time crawls by
Night steals in, pacing the floor
The moments creep,
Yet I can’t bear to sleep
Till I hear you sing.


Lungo il pavimento, riesce a scorgere il colore acceso del sole che cala sulle spiagge di Coney Island. I raggi si proiettano un’ultima volta sulla superficie piatta dell’acqua, che sotto ad essi brilla come se fosse ricoperta da diamanti.
C’era stato un diamante, nella sua vita. Perfetto in ogni sua angolazione e anche nei suoi errori, ma erano passati dieci lunghi anni dall’ultima volta in cui aveva potuto godere di tale visione. Aveva un nome? Certo, il più soave dei nomi: Christine Daaè.
Chiude gli occhi, col capo basso, sforzandosi di trattenere le lacrime che tenta di nascondere al mondo da troppo tempo. Ed in fondo chi mai lo avrebbe visto piangere? Era solo, solo al mondo, ormai.
Ed ora, era rimasta solo la musica, sua fedele compagna, a tenergli compagnia in quelle notti nere. Aveva vissuto nel buio per così tanti anni, ma dopo aver visto la luce, la sua Musa, esso lo spaventava. Ogni singolo momento della sua giornata viveva in ciò che lo intimoriva.
La notte scivola rapida lungo l’orizzonte e lungo quella che ora è la sua nuova casa. Deve davvero chiamarla così? Quel luogo in cui è stato costretto a fuggire può essere davvero degno di quel nome? No.
Vi erano solo due luoghi che ne erano degni, l’Opèra di Parigi e il luogo più importante: ovunque fosse Christine Daaè, con la sua voce cristallina.
 
And weeks pass, and months pass
Seasons fly
Still you don’t walk through the door
And in a haze
I count the silent days
Till I hear you sing once more.

 
Dieci anni erano passati. Dieci. Eppure per lui valgono come cento. Perso nei suoi ricordi, nei suoi pensieri, come avvolto dalla nebbia, era riuscito solo a tormentarsi ed illudersi. Continuava a ripetersi che Christine sarebbe tornata, che l’avrebbe rivista attraversare la stanza davanti a lui col suo passo leggero.
Ed invece ogni giorno ed ogni notte passavano nella più completa solitudine e nel silenzio, uno dopo l’altro come una lunga catena che lo opprimeva sempre di più.
Quell’attesa così deludente era capace di impedirgli di respirare o addirittura di vivere. Pregava che la morte giungesse presto a coglierlo tra le sue braccia, per far così terminare quella lunga sofferenza che era stata la sua vita e che ora lo tormentava ancora di più, lontano da Christine.
Le settimane, i mesi, si erano susseguiti con una lentezza estenuante, mettendo alla prova la sua pazienza. Non vi erano più speranze, nulla lo avrebbe mai più reso felice…
L’unico suo desiderio è quello di sentirla cantare…un’ultima volta.
 
And sometimes at night time
I dream that you are there
But wake holding nothing but the empty air.

 
Si alzò dalla sua postazione davanti all’organo, portando le mani dietro alla schiena. L’ultimo raggio di quella giornata, anche questa volta si spegne dietro all’infinito dell’oceano.
Coricarsi e non svegliarsi mai più.
Terminare la sua enorme sofferenza.
Non desidera altro.
Fuori, le prime stelle della sera si fanno più brillanti e nitide nella notte. Ed il tormento inizia. Durante la sua giornata, riesce ad occupare i propri pensieri almeno in parte…ma durante la notte, nulla lo disturba. Ed i ricordi ritornano.
Dieci anni, e soffre ancora. Non vi era nessuna creatura al mondo che amasse quanto Christine. E nulla avrebbe potuto sostituirla.
La sogna ancora.
E’ lì, accanto a lui. Viva, felice. Può vedere i suoi boccoli sparsi sul cuscino, il suo corpo nascosto appena da una camicia da notte leggera. Riesce a sentire il suo respiro tranquillo, notare il suo petto che si solleva e si abbassa. E riesce ad immaginare il suo profumo, ogni minimo particolare che la caratterizza è vivo, vicino a lui, quasi potrebbe toccarlo! Ma quando il suo cuore batte di nuovo, sperando che lei sia accanto a lui, sa che si sta illudendo. Riapre gli occhi e solo solitudine e gelo lo accolgono.
E torna a soffrire.
 
And years come, and years go
Time runs dry
Still I ache down to the core
My broken soul
Can’t be alive and whole
Till I hear you sing once more.

 
Ah, ma vi erano delle volte in cui tutto ciò era un dolce tormento! Un modo per sentirla vicina, per abbandonare quella tristezza…per sapere che egli l’aveva conosciuta davvero, che un tempo gli era stata accanto, che lo aveva sfiorato che aveva cantato per lui.
E lentamente la sua anima si infrangeva in mille pezzi.
Il suo volto era orribile, deforme…vi era solo la sua anima a contrastare ciò. E stava perdendo anche quella…per sempre.
Poteva mai esistere una sofferenza così duratura? Il tempo non è il balsamo delle ferite e delle delusioni? Sciocche frasi dei poeti.
Con un amore come il suo, non sarebbe mai riuscito a dimenticare la sua Musa. In fondo, al mondo vi era solo lei.
 
And music, your music
It teases at my ear
I turn and it fades away and you’re not here.

 
Lei, l’unica capace di far vivere la sua musica, quella musica che continuamente premeva nella sua testa, non lo lasciava dormire. Uno spartito non sarebbe bastato per trascrivere quella melodia pura, angelica quasi. Aveva composto grandi cose, aveva lasciato che le note fluissero in lui potenti come non mai.
Ma quella musica, non si poteva scrivere in alcun modo. Era la musica di Christine.
Porta le mani al viso, come a volerla soffocare, spegnere quel fuoco che si faceva spazio nella sua mente ardendo con tale potenza da rendere lui, l’Angelo della Musica, spaventato.
 
Let hopes pass, let dreams pass
Let them die
Without you, what are they for?
I’ll always feel
No more than halfway real
Till I hear you sing once more.

 
Deve continuare a credere? A vivere con un’anima a metà?
E’ inutile il suo crogiolarsi in tutto ciò. I ricordi, i pensieri, i sogni e le speranze muoiono lentamente nel suo cuore, quel cuore che lentamente appassisce, oppresso dalla tristezza e dalla mancanza della sua luce, del suo nutrimento, del suo sangue.
E tutto ciò era solo Christine.
L’ultimo desiderio prima di abbandonarsi ed arrendersi alla solitudine al silenzio: sentirla cantare un’ultima volta. Udire di nuovo quella voce celestiale che intona una melodia, la sua melodia, quella che egli non è mai stato capace di scrivere, fino ad ora.
Abbassa le mani, mentre alle spalle si lascia la notte.
Il suo organo è lì, gli spartiti bianchi sparsi ovunque.
Si siede alla sua postazione, intingendo la penna nell’inchiostro. Chiude gli occhi per un istante, lasciando che tutto ciò che avrebbe sempre voluto ingabbiare dentro a sé stesso, si liberi ed esca fuori. Tutto ciò che era stato appare davanti ai suoi occhi mentre trascrive la melodia del suo amore.
Dell’amore che non muore mai.

   
 
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