Anime & Manga > Bleach
Ricorda la storia  |      
Autore: Yoru Sougiya    17/04/2012    3 recensioni
Sono passati diversi mesi dalla battaglia con Aizen. Ichigo è senza poteri e Grimmjow è rimasto senza la sua preda.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Claim
Fandom: Bleach
Personaggi: Grimmjow Jaegerjaques, Ichigo Kurosaki
Pairing(s): GrimmIchi
Parte: 1/1
Rating: PG/PG-13 (per il linguaggio)
Genere: Angst, Sentimentale, Drammatico
Avvertimenti:  Nessuno in particolare, se non per il linguaggio.
Riassunto: Sono passati diversi mesi dalla battaglia con Aizen. Ichigo è senza poteri e Grimmjow è rimasto senza la sua preda.
Note: Prima GrimmIchi, anzi in realtà è proprio la prima fan fiction che scrivo su Bleach, nonostante sia uno dei miei manga preferiti. È che trovo che Kubo abbia caratterizzato i suoi personaggi talmente bene che me ne sento intimorita e ho il terrore di non essere all’altezza. Quindi, sostanzialmente spero che questa oneshot non faccia troppo schifo. Probabilmente poteva venire meglio, ma anche peggio.
 


Era una calda serata estiva e, nonostante il sole fosse tramontato, l’afa non accennava a diminuire.  Il canto delle cicale risuonava lievemente in lontananza.

Karin Kurosaki era seduta sui gradini fuori la porta di casa, cercando di godersi la brezza della sera, per alleviare quelle giornate decisamente troppo calde. Inoltre dentro casa suo padre e suo fratello avevano cominciato una delle loro litigate assurde, fatta di calci, pugni e scambio di battute idiote. Era troppo da sopportare.

Si mise a guardare il cielo e le striature rosse di cui era si era tinto dopo il tramonto. Intanto dentro casa finalmente ritornò il silenzio. A quanto era riuscita a sentire, alla fine anche Ichigo si era stancato degli ennesimi comportamenti infantili del padre ed era tornato in camera sua.

Stranamente quella sera non sentiva nessun Hollow girare nei dintorni, ormai era diventata piuttosto abile a percepirne il reiatsu e riusciva a sentirlo anche se erano a qualche chilometro di distanza, ma quella sera era tutto troppo tranquillo. Come la calma prima della tempesta. Non appena formulò quel pensiero un brivido le percorse la schiena, un reiatsu potentissimo apparve all’improvviso. Si voltò a guardare il cielo, dove prima non c’era niente era comparso un buco nero deformato, dal quale uscì colui che evidentemente possedeva così tanto potere. Karin fissò l’uomo, incapace di muoversi, come congelata da quel reiatsu assurdo.

 
Non ci credo… Allora è veramente come quegli Shinigami della Quarta Divisione che ci hanno guarito stavano dicendo? Il bastardo ha davvero perso i suoi poteri?

Grimmjow si guardò intorno, era sicuro che quella fosse la casa di Ichigo Kurosaki, ma non sentiva affatto il suo reiatsu, o meglio, concentrandosi molto poteva sentire che in quella casa c’era niente più di un ragazzo normale. Di certo quella non era la sua preda, non poteva essere colui che gli aveva promesso che avrebbe ancora combattuto contro di lui.

I suoi pensieri vennero interrotti dalla chiara sensazione di avere degli occhi puntati addosso. Incuriosito, visto che in realtà nessuno avrebbe potuto vederlo, si voltò di scatto verso il basso. Con grande stupore notò una ragazzina dai capelli neri che lo fissava, incapace di muoversi, puro terrore impresso negli occhi.

«Tch, che palle».

In un attimo si spostò e si trovò a fronteggiare la ragazzina.

«E tu perché puoi vedermi? Chi diavolo sei?» chiese immediatamente. Non voleva spaventare la ragazzina, né tanto meno suonare minaccioso, quindi soppresse drasticamente il suo reiatsu. Perché una ragazzina che viveva nella stessa casa di Kurosaki aveva la capacità di vederlo? Che fosse una sua parente? In effetti il suo reiatsu, per quanto debole, e il suo odore gli ricordavano chiaramente quelli dello Shinigami.

«Il mio nome è Karin Kurosaki. T-tu stai cercando Ichi-nii, vero?» la ragazzina mentre parlava lo fissava negli occhi. Doveva concederglielo, aveva del fegato visto che persino tra gli Arrancar erano pochi quelli che osavano farlo.

«Sei la sorella dello Shinigami? Dov’è?»

«Sei venuto qui per attaccarlo?»

«Attaccarlo?» Grimmjow scoppiò a ridere «Non gli è rimasto neanche un briciolo di reiatsu, non mi abbasserei mai ad attaccare qualcuno che è poco più di un verme!»

«Allora puoi andartene. Ichi-nii ha perso tutti i suoi poteri, non è nemmeno in grado di vederti».

L’Espada sgranò gli occhi. Quello era un qualcosa a cui non aveva minimamente pensato e solo allora si accorse che invece era una cosa ovvia. Aveva dato per scontato che, anche senza i suoi poteri, Ichigo potesse comunque vederlo. Non sapeva perché la cosa lo sconvolgeva tanto, ma l’idea che una persona così potente, in grado di sconfiggere Aizen, fosse ridotta ad essere un semplice essere umano… beh, faceva veramente schifo.

«Dì a tuo fratello che è uno stronzo. Mi aveva promesso un combattimento ed ora guarda come è ridotto… Tch, che merda.» Non appena finì di parlare voltò le spalle alla ragazzina che subito corse dentro casa.

Fece qualche passo, le mani nelle tasche, mentre prendeva a calci un sasso assorto nei suoi pensieri.

«GRIMMJOW!» Una voce fin troppo familiare lo chiamò, proprio mentre stava per aprire il Garganta.

Si voltò di scatto e vide Kurosaki affacciato alla finestra della sua camera, ovviamente non stava guardando verso di lui, dato che non poteva vederlo.

Grazie al suo Sonido in un istante si trovò di fronte la finestra di Ichigo, guardando dentro, alle spalle del ragazzo vide la sorella del ragazzo. In qualche modo era compiaciuto del fatto che avesse portato veramente il suo messaggio.

«Ragazzina, puoi dirgli di smettere di guardare in strada e che sono qui…»

«Emh… Ichi-nii» disse Karin esitante «Ora il tizio con gli assurdi capelli azzurri sta a mezz’aria fuori dalla finestra, proprio davanti al tuo naso»

Grimmjow storse il naso a sentirsi chiamare così, ma non poté fare a meno di notare nuovamente che quella ragazzina aveva abbastanza sangue freddo e il fatto che, nonostante il suo reiatsu, non si sentisse intimorita, o per lo meno non lo desse a vedere, era un qualcosa che lo colpiva positivamente.

Ichigo intanto alzò la testa di scatto, ora per lo meno guardava nella direzione giusta anche se un po’ troppo a sinistra rispetto alla sua reale posizione.

«Sei patetico Kurosaki» non riuscì a non dire Grimmjow, mentre un sorriso chiaramente amaro gli si formò sulle labbra.

«Ora dice che sei patetico» disse Karin che iniziava visibilmente ad annoiarsi «Insomma devo fare da intermediario per tutto il tempo?»

«Se non ti dispiace Karin lo apprezzerei…» disse Ichigo sorridendo appena, voltandosi un attimo verso la sorella. Poi si girò nuovamente verso l’Espada, o dove almeno secondo lui doveva essere

«Che diavolo sei venuto a fare qui, Grimmjow?»

«La Quarta Compagnia ci ha curato nell’Hueco Mundo, parlavano della battaglia contro Aizen e che l’hai vinta. Sapere che eri diventato così forte mi ha fatto decisamente venire voglia di combattere ancora contro di te. E poi continuo ad ascoltarli e che dicono? Che hai perso tutti i tuoi poteri. Mi prendi per il culo Kurosaki?»

Dopo che Karin ripeté tutto ciò che Grimmjow aveva detto, Ichigo non poté fare a meno di storcere le labbra in quello che forse doveva essere un sorriso, ma sembrava più una smorfia di dolore, un dolore, ovviamente, non di tipo fisico.

«No, Grimmjow, non ti sto prendendo per il culo. Questa è la situazione e credimi…» inspirò profondamente prima di finire la frase, come se l’ammissione che stava per fare gli causasse un dolore ancora maggiore «Nessuno e meno contento di me per questo».

Dall’espressione di stupore che comparve sulla faccia della sorella di Ichigo, l’Espada capì che probabilmente quella era un’ammissione che non aveva mai fatto in quel lasso di tempo.

«Ad ogni modo…» Gimmjow esitò un attimo, preferiva decisamente le azioni alle parole, ma cosa poteva fare in una situazione del genere? Con quel maledetto Shinigami che si era permesso di perdere i poteri così?

«Non mi sono dimenticato che mi hai salvato la vita quella volta con Nnoitra. E se c’è una cosa che non voglio che mi si dica è che sono un ingrato?» si fermò aspettando che Karin finisse di ripetere le sue parole.

«Quindi sei qui per ringraziarmi?» chiese Ichigo, chiaramente perplesso.

«Puoi credermi, oppure no, non che mi importi molto»

Mentre la sorella gli ripeteva quelle parole Grimmjow si avvicinò a Ichigo. Lo guardava dritto in quegli occhi che non potevano nemmeno vederlo.

Ichigo rimase in silenzio, probabilmente chiedendosi se sotto la comparsa improvvisa dell’Espada ci fosse altro. E c’era molto altro. Si era avvicinato ancora di più al ragazzo, poteva sentirne chiaramente il respiro e l’odore. Quel maledetto odore era sempre lo stesso e lo faceva impazzire, così come aveva fatto anche mesi addietro, sin dal loro primo scontro.

«Sei uno stronzo, Kurosaki» disse l’Arrancar in quello che era poco più di un sussurro.

Karin questa volta non parlò, piuttosto confusa dalla piega che stava prendendo la situazione.

Grimmjow si allontanò da Ichigo.

«Riprenditi i tuoi poteri di Shinigami!» urlò, liberando tutto il suo reiatsu, non sapeva se Ichigo poteva sentirlo oppure no, forse in cuor suo lo sperava.

Una quantità enorme di potere entrò nella stanza dell’ex Shinigami, colpendo in pieno lui e la sorella. Karin si dovette aggrappare al bordo del letto del fratello per non cadere a terra, mentre Ichigo, nel momento esatto in cui quel reiatsu così familiare l’aveva colpito, aveva sgranato gli occhi.

Forse era l’istinto, o semplicemente qualche residuo dei suoi poteri, che gli fece alzare lo sguardo, esattamente verso Grimmjow. Nonostante non potesse vederlo sapeva che l’Espada proprio lì.

Grimmjow sogghignò.

«Quando sarai di nuovo uno Shinigami puoi star sicuro che la prima faccia che vedrai sarà la mia, Kurosaki!»

Non appena Karin, che si stava pian piano riprendendo, finì di ripetere Ichigo sorrise «Non vedo l’ora, Grimmjow».

Un’espressione soddisfatta comparve sul volto della Sesta Espada. Dopo pochi istanti era sparito, attraverso il Garganta, così all’improvviso come era arrivato.

«Se ne è andato, Ichi-nii»

Ichigo non parlò, gli occhi ancora rivolti verso il punto dove era sparito Grimmjow.

«Vuoi veramente recuperare i tuoi poteri?» chiese Karin.

«Dopo una richiesta del genere, chi non vorrebbe?»
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: Yoru Sougiya