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Autore: Scillutta    18/04/2012    3 recensioni
Questa è la prima volta che pubblico qualcosa, quindi sono "leggermente" agitata, ansiosa, emozionata...
Questa storia è nata come uno sfogo in un noiosissimo pomeriggio domenicale, ma poi ci ho preso gusto e la mia mente ha partorito questa cosa. E' un omaggio al professore, diciamo. Ho scherzato e ridicolizzato un po' questa rispettabile professione. Spero di farvi ridere, come ho fatto io mentre scrivevo. Dal testo:
"I professori. [...] Sono le persone più temute e odiate dagli studenti di tutto il mondo. Vengono descritti nei libri come delle “bestie mostruose” capaci di qualsiasi cosa pur di mettere in imbarazzo un alunno davanti alla classe."
Genere: Comico, Generale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ode al professore

Vorrei precisare fin da subito che il titolo è altamente sarcastico -e penso che tutti l’abbiano intuito. Se sei fra quei pochi che hanno avuto la sfortuna di non recepire il mio sottile umorismo e che, sfioravano l’idea che ci potesse esistere veramente un omaggio ai professori, beh… fattiti internare. A vita. E dì di buttare la chiave.



***



Ora iniziamo con la parte seria. Perché questo è un discorso serio, cosa credevate?
I professori. Un nome, una garanzia.
Sono le persone più temute e odiate dagli studenti di tutto il mondo. Vengono descritti nei libri come delle “bestie mostruose” capaci di qualsiasi cosa pur di mettere in imbarazzo un alunno davanti alla classe. La leggenda afferma che si cibano del nettare vitale di ogni ragazzo quando assegnano compiti su compiti senza fottersene minimamente di noi, poveri alunni, che oltre alla scuola abbiamo anche altri impegni.  
Ci accompagnano fin dall’infanzia e siamo costretti a sorbirceli per un buon pezzo della nostra esistenza. Dopotutto, sono delle figure fondamentali nella nostra vita: ci educano, ci formano. Hanno il compito e la responsabilità di istruirci.
Ci sembra assurdo che abbiano una vita privata. Sembra che siano nati nella scuola e che debbano finire lì i loro giorni. Ci domandiamo perché abbiano scelto di insegnare, di ritornare a scuola, quando tutti non vedono l’ora di andarsene.
Li odiamo. Li disprezziamo. Li detestiamo. Li ammiriamo. Li prendiamo in giro. Li “vogliamo bene”.
Ci tengo a dire che, secondo il mio modestissimo parere, tutti i professori possono essere facilmente divisi in categorie. Il loro è un regno animale, con delle specie a parte.  Ci sono:

  • Gli Inutili: (vedesi prof di ed.fisica, di disegno tecnico o di religione) la loro funzione è ignota ai più, anche loro si domandano il motivo della loro carica;
  • Gli Incompetenti: quelli che hanno una così vasta gamma di conoscenze che un bambino di terza elementare si sente, irrimediabilmente, un genio;
  • I Sadici: quelli che traggono un incomprensibile senso di goduria, estasi oserei, nel torturare la povera psiche degli sfortunati che li hanno come insegnanti e si divertono un mondo nel rendere la loro vita un cumulo di merda. Per riconoscere questi soggetti basta prestare attenzione al loro sguardo: se, durante una seduta di “tortura”, hanno uno sguardo folle o di compatimento, beh, quelli sono loro;
  • I Bastardi: coloro che appartengono a questa specie hanno delle innate affinità con quelli di cui sopra, ma differiscono per alcune caratteristiche. Mentre i Sadici godono solo nel momento in cui ti vedono soffrire, i Bastardi non si limitano solo a questo. Il loro è un piano più complesso e architettato: il loro scopo è quello di renderti la vita un inferno, con piccoli e azzeccati mezzucci, dall’assegnarti compiti improponibili, a non darti la sufficienza per un misero punto, a interrogarti un giorno sì e uno no, a rifilarti costantemente delle note di demerito, qualsiasi sia la tua colpa o, peggio, qualsiasi sia la tua non-colpa, a trattarti alla stregua di una pezza, ad avere delle palesi “simpatie” ed “antipatie”;
  • I Facilmente-vittime-di-prese-per-il-culo: quelli che sono costantemente soggetti a qualche scherzo da parte degli alunni, che godono un mondo ad assistere al patetico spettacolo di questi personaggi che cercano con tutte le loro forze di avere l’attenzione -non pretendono il rispetto, non mirano a tanto- dei propri allievi. Quelli che, in definitiva, puoi prendere per i fondelli davanti e di dietro e sai che non riusciranno mai a comprendere il tuo sottile, ma mai velato, sarcasmo;
  • I Bravi: coloro che sono indubbiamente i preferiti dagli studenti, e anche dal corpo insegnanti. Sono coloro che scherzano con gli alunni, non assegnano mai troppi compiti a casa, ti vengono sempre incontro, che hanno sempre un sorriso per te, povero ragazzo, che non sai mai niente, che instaurano un pacifico e sano rapporto con l’alunno, il quale considera il professore sullo stesso livello di un dio sceso in terra;                                                                                                                                    
  • Gli Urlatori: quelli che, come unico strumento di dialogo, hanno solo le loro potentissime e instancabili corde vocali, che usano in ogni occasione, anche per sapere il tuo nome;
  • I Ritardati: coloro che non ci azzeccano nulla con “l’arte” dell’insegnamento, che sono ancora più negati degli Incompetenti e ancora più coglioni dei Facilmente-vittime-di-prese-per-il-culo. Che anche il corpo insegnanti e il preside stesso si chiedono chi gliel’abbia fatta fare ad accettarli. Nonostante sappia quello che molti di voi stanno pensando in questo momento, al contrario degli Inutili, i Ritardati hanno una loro funzione: danno la prova a tutti gli studenti della grandezza della stupidità umana e li incitano a non ridursi mai nel loro stato;
  • I Pezzi di merda: quelli che provocano un insopprimibile moto di odio negli alunni, i quali solo così, danno modo alla loro fantasia di svilupparsi, grazie alla serie interminabile di bestemmie mentali che affibbiano loro;
  • I Patetici: quelli che tentano, invano, di arrivare al livello dei Bravi, ma falliscono miseramente, grazie al loro insulso spirito di patata -per chi non lo sapesse è un tipo di umorismo alquanto patetico, da qui il nome “i Patetici”- alle loro battute di poco gusto e al loro aspetto ridicolo;
  • I Noiosi: coloro che, come dice il nome stesso, fanno annoiare anche la Noia. Sono i professori che proprio non riesci a reggere per più di quindici minuti, nonostante tutti i tuoi ammirevoli sforzi, perché sono in grado di farti scalare le palle fino a terra e di flagellartele ripetutamente. Ti mandano alle ortiche tutta la tua voglia di vivere, ma soprattutto, la già scarsa voglia di andare a scuola;
  • I Serpenti: quelli che hanno una lingua biforcuta e tagliente e un velenoso sarcasmo che rigettano tutto su te, sventurato studente. Sono subdoli e calcolatori e nessun alunno è mai riuscito a intuire i loro perfidi piani. Hanno la capacità di smontarti in un battito di ciglia, senza che tu te ne renda conto;
  • I Tradizionalisti: coloro che vengono comunemente definiti “vecchio stampo” con una mentalità che risale alla Seconda Guerra Mondiale. Sono così “vecchi” che anche Matusalemme si considera un giovincello al confronto. Ma la cosa più assurda è che questi personaggi vanno fieri della propria “arretratezza mentale”: la sbandierano ai quattro venti come se fosse qualcosa di assai positivo e istruttivo per le menti dei giovani;
  • I Terrificanti: quelli che appena li vedi ti fanno salire una fifarella del diavolo. I sintomi consistono in: sudorazione improvvisa ed eccessiva, sbiancamento, tic nervosi alla gamba o all’occhio, tremore convulso in tutto il corpo, concentrato in particolare alle mani e alle ginocchia. I ragazzi provano una paura viscerale e folle che li spinge anche a fare i compiti e a studiare. Le origini di un simile terrore risalgono alle notte dei tempi e hanno radici profonde. È un naturale istinto di autoconservazione;
  • I Professionali: quelli che sono sempre seri e composti. Non accennano mai a un sorriso, a qualsiasi tipo di scherzo o possibile dialogo con lo studente al di fuori dell’ambito scolastico. Non fanno altro che parlare della propria materia e della sua importanza, che supera di gran lunga quella delle altre. Sono eccessivamente diligenti nel loro lavoro, il quale è la loro unica ragione di vita.
Ebbene eccole qui le “razze” dei professori. Io ne ho trovate ben quindici, grazie alla mia esperienza personale.
Sono del parere che, un po’ tutti si siano trovati ad affrontare simili esemplari. Magari non tutte le specie, ma la maggior parte sicuramente.
Dopo aver analizzato per bene le varie “classi”, passerei a parlare di ogni singolo professore -almeno di quelli che conosco. Pertanto vi aspetta un altro elenco.

  • Prof di Italiano: di solito il prof di Italiano è una donna, ma si calcolano anche un buon numero di uomini. Bisogna sapere che ogni prof di Italiano ama incondizionatamente il latino e la letteratura, soprattutto italiana (Manzoni, Calvino, Verga…) e le opere classiche di autori come Virgilio, Ovidio, Cicerone… Vive per assegnare tracce stupide, noiose e poco stimolanti nei temi, i quali consegnerà, come minimo, dopo due mesi e mezzo -se tutto va bene. Preferisce un linguaggio caratterizzato da “paroloni” e piuttosto complesso, il quale lo manda in estasi, soprattutto quando ti consegna una traccia e tu citi qualche autore. Amerà le frasi poetiche e cercherà con ogni mezzo di inculcarvi la sua passione per il latino, fallendo miseramente. Non smetterà mai di parlare. Mai, mai, mai. Non si stancherà neanche dopo cinque ore filate di interminabile spiegazione filosofica su argomenti che interessano solo a lui. Non ha bisogno di respirare, né di deglutire, né tantomeno di bere. Normalmente appartiene alla categoria dei “Noiosi”, “Tradizionalisti” e “Urlatori”. Ve ne sono anche di “Pezzi di merda”, “Patetici” e “Ritardati”.
  • Prof di Matematica: fondamentalmente è il professore più odiato e temuto, non fosse altro che per la materia stessa. Non prendiamoci in giro: la matematica è una vera puttana. Anzi, una puttana infame. Solo in pochi possono ambire a un misero 6 e quelli che hanno più della sufficienza si contano sulle dita di una mano, per non parlare di quei casi isolati che raggiungono il 9. Lo studente medio si aggira intorno al 5 o giù di lì, e festeggia il carnevale di Rio se riceve un 6. La cosa più incredibile è che il prof di Matematica -solitamente uomo, donne se ne vedono una su un milione- crede che tutti siano in grado di svolgere la sua materia. Bastano solo esercizio, applicazione e studio. Giààà, magari fosse così… Ma lasciamolo crogiolare in questa mera utopia. Per lui, le verifiche sono sempre facili -logicamente «Se abbiamo studiato»- e si possono “tranquillamente” fare in un’ora, quando tu, studente medio, durante la seconda ora stai ancora cercando di capire cosa vuole il comando del primo esercizio. Solitamente rientra nella categoria “Bastardi”, “Pezzi di Merda” o “Terrificanti”. Rare volte nella categoria “Professionali”. È consuetudine avere una faccia da allocco durante le sue spiegazioni e annuire come una scimmia alla domanda: «E’ tutto chiaro?».
  • Prof di Scienze: possono variare dall’uomo alla donna, non c’è alcuna differenza perché non cambia il fulcro della loro esistenza. Il prof di Scienze sarà tra quegli più odiati fra tutti perché, di base, è uno stronzo. Non è colpa sua, è fatto così. Non si è mai sentito nessuno dire: «Nooo, il nostro professore di scienze è così bravo e paziente… ci viene sempre incontro». Ha un istinto primordiale dentro di sè che gli urla di torturare i propri studenti. Non ne può fare a meno. Si sentirà bene e in pace solo quando scorgerà il terrore negli occhi dei ragazzi. Non per niente fa parte della categoria “Sadici”, “Pezzi di Merda” e “Serpenti”. Di solito il suo compito consiste nell’insegnare biologia e chimica. Rettifico: il suo compito consiste nel cercare di insegnare biologia e chimica. Dico ‘cercare’ per due motivi: la biologia ha l’insidioso difetto di avere troppi nomi, per di più assurdi e impronunciabili, che ti fanno venire il dubbio che la lingua scritta sia italiano o se sei tu ad essere troppo deficiente, e troppi concetti arzigogolati e tutti collegati tra loro -quindi se non capisci qualcosa sei fottuto; la chimica è una bastarda perché tutte quelle formule, quei numeri, quei simboli e quelle definizioni -che tu irrimediabilmente non capisci- ti fanno sentire un ciuccio troglodita. Difficilmente riuscirà a catturare la tua attenzione -eccetto se non sei un appassionato di questa materia- visto che le sue spiegazioni consistono nel leggere quello che c’è scritto sul libro e ripeterlo a un pubblico che preferisce passare il tempo a contare le mosche. L’ansia ti corroderà le viscere ogni volta che ci sarà un compito o un’interrogazione. Non prenderai mai il massimo perché ci sarà sempre qualche dettaglio, qualche insicurezza o dubbio che lui noterà e che non lascerà sorvolare, perché sa essere parecchio infame.
  • Prof di Inglese: molto spesso è una donna, difficilmente si vedono prof di Inglese uomini. Chi appartiene a questa categoria ha un fervore interno indomabile perché loda l’inglese -in fin dei conti una persona che passa la propria vita a studiare un’altra lingua e poi, provare ad insegnarla ai ragazzi italiani, deve possedere qualcosa di “inusuale”-. In questo caso la percentuale di “vuoto totale”, “buco nero” e «Ma che cazzo sta dicendo?», nella testa di uno studente, aumenta in maniera esponenziale. L’inglese non è per tutti, e questo il prof di Inglese non lo capirà mai. Cercherà in tutti i modi, con ogni mezzo lecito ed illecito a far imparare la propria materia -non pretende a farla piacere. Nella maggior parte dei casi ci sono due tipi di atteggiamenti che assume il prof di Inglese: o se ne frega se qualcuno non lo comprende oppure tenta di “insegnare” l’inglese anche ai più ritardati, scandendo bene le parole e assegnando dei compiti «Alla portata di tutti». Il prof di Inglese è difficile da inquadrare perché ne esistono di tutte le specie. Comunque, la sua caratteristica fondamentale è proprio la sua insana passione per l’English. Per questo motivo l’English teacher lo si può trovare in svariate categorie, eccetto in “Inutili”, “Incompetenti”, “Facilmente-vittime-di-prese-per-il-culo”, e “Tradizionalisti”.
  • Prof di Fisica: in questo caso non si hanno delle stime precise sulla percentuale di uomini e donne. Si equilibrano. Non tutti hanno la “fortuna” di avere l’insegnante di fisica a parte, ma quei pochi baciati in fronte dalla fortuna, ne farebbero anche a meno. Insomma, la fisica è una materia che tende concorrenza alla matematica e alle scienze. Non riuscirai mai a capirla davvero, ci sarà sempre qualcosa che non riuscirai a fare. Il professore di Fisica venera la sua materia, è come l’aria per lui. Lui vive per calcolare delta, accelerazioni, forze, disegnare vettori e studiare leggi. Gli viene naturale, come respirare, risolvere problemi irrisolvibili. È in grado di capire tutti i fenomeni fisici esistenti e non che sussistono in natura. E di conseguenza pretenderà che anche tu lo faccia. E qui arrivano i cazzi amari… perché tu non comprenderai neanche il 20% di quello che ti dirà, ti domanderai in continuazione perché a te non vengono simili intuizioni e perché sei destinato all’ignoranza totale. Di solito ha gli occhiali e porta sempre camicie. Appartiene al gruppo dei “Professionali” e dei “Sadici”.
  • Prof di Latino: spesso il prof di Latino è lo stesso che fa italiano. Difficilmente si ha un insegnante di Latino a parte, ma ho voluto classificarlo lo stesso. Anche in questo caso la percentuale di uomini e donne è uguale. Il prof di Latino ha un’anima antica. Legge solo classici -anche se non lo ammette- e opere di autori vecchi come il cucco. Reputa la sua materia fondamentale per capire meglio l’italiano, non accorgendosi del fatto che non fa che complicare le idee. Per lui il latino è facile, una cosetta da niente, basta «Studiare bene la grammatica e il resto viene da sé». Non si accorge che i latini hanno fatto di tutto per complicarsi l’esistenza, come mettere il verbo in un punto imprecisato della frase -non si trova sempre alla fine come vi fanno credere tutti-, gli aggettivi inseriti due parole prima del nome a cui si riferiscono, le ben cinque declinazioni con le rispettive eccezioni che non mancano mai all’appello, paradigmi impossibili che il prof si aspetta che tu impari, regole che tu all’inizio consideravi irrilevanti ma che in realtà ti possono giocare la sufficienza o meno. Il prof di Latino fa finta di ignorare il fatto che il latino non serve a nulla poiché è una lingua morta e decomposta che non parla anima viva, eccetto qualche folle che non ha nulla da fare. Ha una scintilla di pura gioia quando bisogna tradurre versioni di Cicerone e quando alcune parole italiane hanno delle profonde affinità con la sua amata materia. Rientra nella categoria “Noiosi”, “Tradizionalisti” e “Professionali”.
  • Prof di Storia: è molto frequente che il prof di Storia sia lo stesso che fa latino o italiano. Comunque, anche qui si riscontrano un buon numero sia di donne che di uomini. Il prof di Storia vive ancora nell’età dei Romani. La sua mentalità è rimasta quella classica degli antichi Greci e ne è consapevole e, per di più, se ne compiace. Sa tutte le date di tutte le epoche, e non è da sorprendersi se sappia anche qualcuna in più o che sia lui stesso l’artefice di alcune scoperte. Quando spiega, la sua passione, anzi rettifico, il suo ardore ossessivo compulsivo dilaga e travolge qualsiasi essere umano che si trovi nelle vicinanze. Questo effetto, però, lo avvertono tutti eccetto gli studenti che se ne fregano bellamente di quello che ha fatto Tizio in una certa epoca. Non è un caso che le ore di storia siano anche quelle più soporifere, in particolare se l’insegnante è un vecchio decrepito che quando spiega è in grado di addormentarsi solo. D’altro canto non è colpa del prof se la storia non è una materia alquanto avvincente. Non piace a tutti, si sa. Perciò il prof di Storia non dovrebbe aspettarsi chissà quale entusiasmo dalle sue «Giovani menti che sono il futuro della nostra società». Purtroppo ciò non si verifica poiché il prof di Storia cerca di suscitare un minimo di interesse citando brani tratti dalla Costituzione -che secondo la sua intelligenza dovrebbero appassionare- o opere latine e greche che traggono solo l’effetto contrario. Inoltre, quando spiega è vittima di un banale errore: il presupposto che dall’altra parte della cattedra ci sia qualcuno di attento, ma soprattutto qualcuno che “sa”, o quantomeno qualcuno che si ricordi qualcosa. Rientra nella categoria di “Noiosi”, “Professionali” e con qualche sporadico “Bravi” e “Bastardi”.
  • Prof di Arte: il prof di Arte può essere sia donna che uomo, anche se la percentuale di donne è molto maggiore. Comunque non cambia la sostanza del suo essere e del suo “incarico”. Convenzionalmente il prof di Arte è uno tra quelli più inutili, soprattutto nel liceo, dal momento che se un ragazzo avesse voluto fare l’architetto o l’ingegnere sarebbe andato all’istituto artistico -o come meglio è conosciuto ora “Liceo artistico”. La sua funzione non è ancora ben chiara. In teoria, dovrebbe insegnare storia dell’arte, ma normalmente nessun alunno si degna di studiarla. Troppi nomi senza senso, troppe definizioni, troppi concetti complessi… in poche parole: troppa fatica. Inoltre, dovrebbe insegnare disegno tecnico. Ecco, non so voi ma reputo questa materia assai insignificante e inutile. A cosa serve sapere come si costruisce un esagono, o saper fare la prospettiva o la proiezione?! La risposta è semplice: a niente. Questo professore è oggetto di compatimento da parte del corpo insegnanti perché anche loro sono consapevoli del fatto che gli alunni non lo degneranno mai di un minimo di attenzione. Il prof di Arte si sforza, ma è condannato al fallimento su tutta la linea. Aggiungo che è normale amministrazione scorgere qualcuno di questi esemplari particolarmente stressato visto che, oltre al compatimento generale, devono sopportare anche gli infantili scherzi degli studenti che si cimentano in nuove scoperte ed esperimenti. Non per niente, fa parte della categoria degli “Inutili”, “Facilmente-vittime-di-prese-per-il-culo”, “Ritardati” e “Patetici”.
  • Prof di Francese: non tutti hanno il “grande onore” di studiare francese, tranne per chi va alle scuole medie. Quindi a chi non piace questa lingua, alle scuole superiori ne può fare a meno. (Io ho agito così perché detesto il francese, perciò vi racconterò la mia esperienza delle scuole medie). Al contrario del prof di Inglese, il prof di Francese è quasi sempre una donna -gli uomini sono rari quanto trovare i capelli biondi in Africa. Questa donna è destinata a comportarsi come una francese perché adora così tanto il francese, che ne ha fatto la sua vita, in tutti i sensi. Il prof di Francese avrà sempre quella fastidiosa “r” moscia che farà sentire in ogni occasione, anche quando non serve, perché ne va fiero e gli piace vantarsene. Può assumere due atteggiamenti contrastanti: essere buono, paziente e gentile con tutti visto che ama incondizionatamente i giovani, soprattutto quando insegna loro una lingua così meravigliosa come il francese; oppure può essere acido, bastardo e antipatico e tenderà a selezionare la classe in due gruppi: “prediletti” -coloro che amano e riescono bene nella sua materia, i suoi simili- e “sfigati” -coloro che non hanno la “r” moscia e non venerano il francese. Vi farà imparare dialoghi in lingua madre perché «Bisogna esercitarsi» e non recepirà mai il messaggio che la sua materia non è migliore delle altre. Fanno parte delle categorie: “Bastardi”, “Serpenti” e “Pezzi di merda”.
  • Prof di Ed.fisica: è il professore più invidiato dal corpo docenti perché è destinato a non fare una beata minchia per tutto il giorno. Siamo realisti: cosa fa il prof di ed.fisica normalmente? Niente. Lui si limita a guardare gli alunni cazzeggiare con un pallone e ripetere per le altre materie, oppure se ne va beatamente in giro a chiacchierare con i colleghi. Tenta di far imparare qualcosa di nuovo e stimolante ai ragazzi, come la pallacanestro, il salto in alto, la pallavolo, le capriole, i percorsi, ma non otterrà mai niente visto che è la materia più inutile che esista. Quasi sempre è un uomo e le poche donne che si scorgono, sono di due tipi: o un “uomo” o donne che si vestono per andare a prendere un aperitivo. Avrà sempre un rapporto amichevole con gli studenti dal momento che questi ultimi lo considerano un proprio pari. Le “verifiche scritte” di ed.fisica saranno una copia degli esercizi riepilogativi a fine libro. Le “interrogazioni” una chiacchierata su come si è passati il weekend. Fanno parte della categoria degli “Inutili”, “Facilmente-vittime-di-prese-per-il-culo” e “Bravi”.
  • Prof di Religione: questo esemplare non sa perché lavora a scuola. Il suo intento è quello di spiegare la storia della Religione e di non fare catechismo, ma di far conoscere ai ragazzi la parte più culturale della storia del Cristianesimo. Non c’è bisogno di aggiungere che nessuno presta la benchè minima attenzione a questa cosiddetta storia, che nessuno si impegna per prendere un buon voto, dal momento che Religione non fa media, e che nessuno si preoccupa minimamente di comprare il libro, figurarsi di fare i compiti. Le stime ci dicono che principalmente sono uomini a svolgere questa professione, ma non mancano le donne -di solito zitelle-. La sua è una carica puramente formale e rappresentativa dal momento che gli alunni lo considerano un “amico”: ci giocano a carte, ci intrattengono discorsi alquanto “profondi” e ci scherzano. È da ammirare la sua buona volontà e il suo impegno nel voler insegnare qualcosa. Spiegherà in continuazione il significato della parola “Vecchio Testamento e Nuovo Testamento”, sapendo già in partenza che nessuno se lo ricorderà. Cercherà di coinvolgervi nelle opere di beneficenza e carità per i bambini dell’Africa. Di solito appartiene alla categoria di “Bravi”, “Inutili”, “Facilmente-vittime-di-prese-per-il-culo” e “Serpenti”.
Si sarà sicuramente notato che ci sono solo due caratteristiche che accumunano tutti i professori, ossia: il fatto che non riusciranno mai ad interessare lo studente, o perlomeno a fargli piacere la scuola; ma soprattutto, il fatto che lo studente è destinato a non capire qualcosa, che va da tutte le materie a qualcuna. Non conta il numero, la sostanza non cambia.
Ci compatisco, sul serio.
Gli adulti, a volte, si dimenticano quanto fosse difficile e stressante andare a scuola, fare i compiti, essere interrogati, fare le verifiche, sopportare i professori… Capita che non veniamo apprezzati abbastanza.
Morale della favola?
Non ci resta che tenere duro, andare avanti a testa alta e cercare di sopravvivere in quell’inferno che siamo obbligati a frequentare.
Per quanto riguarda i professori il mio consiglio è quello di prenderli alla leggera, di non lasciarsi condizionare perché è solo un inutile spreco di energie che si ritorce contro di noi e quando esagerano basta schermare la mente e volare in qualche posto più piacevole.                                                                                                              
Non tutti, comunque, sono delle “belve”. Alcuni hanno un cuore e una coscienza, si ricordano ancora di come era essere giovani ed amano stare tra i ragazzi.  All fine bisogna ricordarsi che anche loro hanno una vita e dei problemi, e forse, ma proprio in fondo, non vogliono il nostro male.
  





Sproloqui Scilluttosi:
Tutto quello che è stato scritto non intende offendere nessuno, è solo una storia per farsi quattro risate -almeno ci spero. Inoltre, tutto questo “saggio” sul professore è basato sull’esperienza personale, quindi si potrebbero riscontrare delle differenze.                                                                                          
Detto questa, Scillutta vi saluta in tutte le lingue che conosce.
Ciao. Bye bye. Hasta luego. Au revoir.

 



 
   
 
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