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Autore: Rain79    14/11/2006    1 recensioni
D' istinto tirò fuori il paletto, era automatico, neanche aveva dovuto pensarci, la sua vita dipendeva da un paletto di legno. Spike fece un passo in dietro mentre lei si rialzava. Quel gesto lo aveva sorpreso, non se lo sarebbe aspettato, non da lei ... e perché poi?! Quello era il suo mestiere, uccidere vampiri, e lui era un vampiro, e adesso che il cip non funzionava più, aveva paura, paura che lei lo considerasse come un qualunque nemico da eliminare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Lei era a terra, per il colpo che non era riuscita ad evitare. Lui era di fronte a lei, in piedi, e la guardava confuso, mentre con una mano si toccava la fronte.
B: ...che è successo?!... perché non ha funzionato?!
S: ...non lo so ... non ne ho idea...
D' istinto tirò fuori il paletto, era automatico, neanche aveva dovuto pensarci, la sua vita dipendeva da un paletto di legno. Spike fece un passo in dietro mentre lei si rialzava. Quel gesto lo aveva sorpreso, non se lo sarebbe aspettato, non da lei ... e perché poi?! Quello era il suo mestiere, uccidere vampiri, e lui era un vampiro, e adesso che il cip non funzionava più, aveva paura, paura che lei lo considerasse come un qualunque nemico da eliminare. Rispose a quel gesto con una risata, fingeva di essere tranquillo, come se niente potesse spaventarlo, e sapeva che il suo atteggiamento irritava molto Buffy. Si stava vendicando. A modo suo.
S: Che vorresti fare?! Uccidermi?!
Buffy si accorse di aver affrettato le cose, era stata troppo impulsiva, ma quando si sentiva minacciata, la sua mano cercava quel paletto, sempre presente, ogni notte, come quella notte.
S: Forse dovresti. Adesso sono di nuovo un nemico
Le si avvicinò mentre parlava, con quel suo sguardo sicuro. Lei non fece una mossa, sempre con il paletto in mano, lo fissava 'possibile che da un giorno all' altro sia tornato quello di prima?!' Anche non volendo, a Buffy dispiaceva pensare a Spike come un nemico, non lo avrebbe mai ammesso, ma era contenta di averlo sempre tra i piedi. Spike si avvicinò ancora, poi le sussurrò qualcosa all' orecchio
S: Davvero vorresti uccidermi?!
Buffy lo allontanò, fece cadere il paletto, e lo colpì con un pugno. Spike finì a terra, rimase li a fissarla 'come puoi pensare che io sia davvero tornato quello di un tempo ... dopo tutto quello che ho passato, che abbiamo passato...'
B: E' meglio per te se non ti fai più vedere!
E se ne era andata, senza aggiungere altro. Lui, ancora a terra, confuso 'avrebbe potuto uccidermi ... e forse glie lo avrei lasciato fare...'

'Perché non l' ho ucciso, ora è un vampiro come gli altri ... ma che motivo avrei?!'

G: Allora Buffy, come andata ieri sera?!
B: Come sempre. Vampiri, li ho uccisi.
Al magic shop, c' era tutta la gang riunita, ma lei non disse niente di quello che era accaduto l' altra sera con Spike, forse l' avrebbero sgridata per non aver compiuto il suo dovere, ma lei non se l' era sentita. Passò l' intero pomeriggio ad allenarsi, pensando a cosa avrebbe fatto, se quella sera lo avesse incontrato di nuovo, come tutte le altre sere...
'Ucciderò Spike, devo farlo, lo ucciderò perché ... perché ha tentato di uccidermi ... però mi ha anche salvato la vita diverse volte ...' Colpiva quel sacco con rabbia 'perché tanti problemi per uno che ... uno che si è quasi fatto uccidere per proteggere Down ...'
Se ne andò dal negozio prima del tramonto, con una scusa, lasciò Giles e gli altri immersi nei libri.
Arrivò al cimitero. Si avvicinò alla cripta di Spike, la porta semiaperta. Spiava i suoi movimenti. Lui, seduto su una poltrona, di spalle, beveva qualcosa da un bicchiere. Poi, quando il sole era sceso, se ne andava da un' altra parte a compiere il suo dovere di cacciatrice. Da qualche giorno, non faceva altro, spiava Spike, forse un giorno lo avrebbe incontrato mentre si nutriva, e allora si che avrebbe avuto un buon motivo per farlo fuori. Poi, una sera..
S: Lo so che sei li. Vedo la tua ombra sul muro...
Buffy rimase immobile, la sua voce era tranquilla, non capiva se era contento o irritato che lei lo stesse spiando. Si decise ad entrare, lui non si era neanche voltato, era rimasto seduto sulla sua poltrona mentre si accendeva una sigaretta. Buffy non sapeva che dire, non sapeva come lui avrebbe reagito, poi si decise a rompere il silenzio.
B: allora ... come ti va?!
Spike si voltò a guardarla, non disse una parola, che diavolo di domanda era?! E che era venuta a fare?! Buffy rimase dov' era, non aveva neanche il coraggio di muoversi, qualche sera prima, gli aveva puntato il paletto contro, e ora, era a casa sua.
B: Ok, mi dispiace, io...
S: Se sei qui per uccidermi, fallo, e alla svelta.
Adesso si era alzato, di fronte a lei, che capiva di aver sbagliato, ma che poteva fare?! Lo guardò e gli sorrise, stranamente, non si sentiva in pericolo, era tranquilla. Andò verso il centro della stanza, poi si voltò verso di lui, che era rimasto vicino alla porta.
B: Non sono qui per ucciderti ... mi dispiace per quella sera ...
Spike rimase in silenzio ad ascoltarla, la rabbia era diminuita mentre osservava il suo viso dolce e innocente. Poi il silenzio, negli occhi di Buffy, leggeva quella domanda 'tornerai a vivere da vampiro?', non avrebbe saputo rispondere, anche se la risposta era semplice, non adesso, non ora.
Tutto il tempo che aveva passato ad aiutare la cacciatrice, lo aveva in qualche modo cambiato, sentiva di non essere più malvagio, non avrebbe più potuto fare del male a nessuno, e questo era un controsenso, un vampiro che diventa buono ... lui, Spike, William il sanguinario ...
Rimasero in silenzio, lei avrebbe voluto sapere, ma non aprì bocca, lui riprese il suo posto su quella poltrona, guardava la sigaretta bruciare. Buffy si guardò in torno, forse era il momento di andarsene, ma non voleva. Poi, guardando il vuoto, riuscì a dire.
B: Mi manca mia madre
E gli occhi gli si riempirono di lacrime, non voleva piangere, non davanti a lui, che si voltò a guardarla un pò sorpreso, capiva il suo dolore, la sua solitudine. Sorpreso che lei gli raccontasse le sue paure, le sue emozioni. Non poté fare a meno di stringerla tra le sue braccia, e consolarla. Era felice di averla così vicino, ma si sentiva fuori posto, non era compito suo consolarla, lui, un vampiro. Ma non avrebbe rinunciato a quell' attimo per niente al mondo.

Quando Buffy aprì gli occhi, non era a casa sua, era ancora nella cripta di Spike. Si era addormentata tra le sue braccia, mentre piangeva e gli raccontava la sua paura di morire, di non riuscire a proteggere chi amava. Non era ancora l' alba, tra poco lui sarebbe tornato, e lei non avrebbe saputo che dire, perché si era confidata con lui, perché era rimasta li, così se ne andò di fretta. Quando Spike rientrò, non fu sorpreso di non trovarla, si distese sul letto, le lenzuola avevano ancora il suo odore.
W: Hai dormito nella cripta di Spike??!!
B: Non' è che ci ho dormito, mi ci sono addormentata...
W: E qual' è la differenza?!
Willow era rimasta scioccata da quello che gli aveva raccontato Buffy. Una cacciatrice che si addormenta nella tana di un vampiro, tornato vampiro a tutti gli effetti, era davvero assurdo, ma era successo.
W: E sta notte?! Hai intenzione di dormire ancora da Spike?!
B: Assolutamente no, è stato ... è stato un incidente...
Il buio tornò presto ad avvolgere Sunnydale, senza far rumore, come ogni notte, e come ogni notte, vampiri da uccidere. Ce ne' era uno che si aggirava davanti al Bronze, con la sua brutta faccia raggrinzita. Buffy lo aveva seguito, ma non era il posto adatto per polverizzare un vampiro.
B: Hei, ti va di andare a divertirci da un' altra parte?!
Il vampiro la seguì fino al parco, dove lei si era fermata. Buffy estrasse il paletto, e lo gettò a terra. L' essere non capiva, voleva solo il suo sangue. Lei lo attaccò con calci e pugni, il poveretto non capiva cosa gli stesse capitando. 'Non ti stanchi mai di battaglie che sai di vincere... ' Continuava a picchiarlo, il vampiro non aveva neanche più le forze di rialzarsi, lei invece, non era affatto stanca, sorrideva 'troviamo i lati positivi dell' essere cacciatrice ... loro muoiono, e io no' Non' era molto, una magra consolazione, chi l' avrebbe mai ringraziata per aver salvato il mondo...
Spike la osservava da lontano, sta notte, il suo modo di combattere era diverso, cattivo, crudele. Quel vampiro non' era affatto un novellino, ma lei lo aveva ridotto allo stremo delle forze, prima di conficcare il paletto.
S: Ciao cacciatrice!
B: Spike! ...
Si fermò a fissarlo per un istante ... era Spike, non c' erano dubbi, ma i suoi vestiti?! Dov' era finita la sua giacca di pelle nera?! E gli anfibi?! Così come era vestito adesso, non sembrava affatto un vampiro, se non lo avesse conosciuto, non avrebbe mai pensato che fosse un non-morto.
B: Hai messo il vestito della festa?!
S: Sto andando a un concerto ...
B: Non posso crederci!! Anche tu vai al concerto!! Tutti ci vanno, persino i vampiri ... e io devo fare la ronda ...
Buffy continuava a guardarlo, quella maglietta metteva in risalto i suoi occhi azzurri, non era niente male 'niente male' si sorprese a pensare ...
S: Ti inviterei a venire con me, ma vedo che hai di meglio da fare
Cos' era quello?! Un invito?! O solo un' altra provocazione?! Il loro rapporto era una provocazione continua. Buffy c' era un pò rimasta male, anche Spike andava al concerto, e lei sarebbe rimasta da sola con i suoi doveri 'e i piaceri dove sono ...'
B: Sai che ti dico Spike! Anche io verrò a quel concerto, sono stanca di passare le notti a compiere il mio dovere, per questa sera, ho deciso che mi voglio divertire!!
S: Bene, brava, ce l' hai il biglietto?!
B: Il biglietto?! Mi serve un biglietto?! Le cacciatrici non hanno l' ingresso gratis??!!
Lei tornò ad avere quella sua espressione sconsolata, Spike gli sorrise, e tirò fuori qualcosa dalla tasca dei pantaloni.
S: O guarda!! Ho un biglietto in più ...
Lo sguardo di Buffy si illuminò, avrebbe potuto passare una serata diversa, magari si sarebbe divertita davvero.
S: So quello che stai pensando ... e non lo avrai mai...
Spike si stava prendendo gioco di lei, la tirava per le lunghe. Non aveva due biglietti a caso, quello in più era per lei, la sua cacciatrice, la sua 'ragazza dello shampoo', la sua Buffy.
B: A meno che cosa?!
S: A meno che tu non ci venga con me..
Buffy rimase sorpresa, si aspettava qualcosa di più difficile, invece Spike si sarebbe accontentato della sua compagnia. Gli bastava guardarla, sapere che le era vicina, per sentirsi meglio, quasi felice di essere 'vivo'. E si stupiva di questo, un tempo, il suo unico desiderio, era ucciderla, ora il suo unico pensiero, era di vederla, toccarla, baciarla...

Quando il concerto iniziò, loro erano già arrivati, i posti di fronte al palco, la musica non era male, anche se non suonava il suo gruppo preferito, Buffy era contenta di essere li, con tutta quella gente, si sentiva una ragazza normale. Non si preoccupava neanche della possibilità di incontrare i suoi amici, il suo osservatore, lei non doveva essere li, ma al cimitero a polverizzare vampiri, a impedire la fine del mondo. Le due ore passarono in fretta, la musica, le luci, era tutto fantastico, perfetto. Anche Spike era perfetto quella sera, nessun insulto, nessuna battuta sui vampiri, sembrava un momento irreale. Quando il concerto finì, tutti andavano verso l' uscita, loro erano rimasti vicini, come per tutto il tempo. Tra la confusione del momento, Buffy venne spinta, e si ritrovò tra le braccia di Spike. C' era una gran chiasso, le luci si erano spente, e loro erano vicini. Lei non si era allontanata, lui la stringeva a se.
B: Spike ...
Poi, quel bacio tanto atteso. Rimasero in un angolo del locale, mentre tutti uscivano, rimasero li, abbracciati. Lui la stringeva forte, aveva paura che si fosse allontanata da lui, come sempre, lei, con le mani tra i suoi capelli, non capiva quello che stava facendo, ma non poteva farne a meno. Cera una porta dietro di loro, senza smettere di baciarla, Spike riuscì ad aprirla. Si nascosero in quella stanza, nessuno doveva disturbarli, forse, quando l' avrebbe guardata di nuovo, nei suoi occhi avrebbe visto disgusto, e non voleva, non adesso. Avevano inciampato su qualcosa, ed erano finiti a terra, ancora abbracciati, uno sopra l' altro. Continuava a baciarla, fino a quasi farsi mancare il respiro. Era come una droga, peggio, non aveva più il desiderio del sangue, di uccidere, voleva solo restare così in eterno.
Quando Buffy riaprì gli occhi, dopo quel bacio così appassionato, nel suo sguardo non c' era disgusto, ne disprezzo, solo confusione. Lo fissò per un istante, poi si alzò di scatto, e se ne andò correndo. Il locale era vuoto, chiuso, sfondò una porta con un calcio, e corse via. Spike rimase immobile, sul suo viso, un' espressione triste e scura, si malediva per essersi illuso, ancora una volta. Chi era lei per ridurlo in quello stato?! Era quasi arrivato alle lacrime, alla disperazione. L' aveva avuta tra le sue braccia per un' attimo, e in un attimo l' aveva persa. Non reggeva più quella situazione, era stanco di illudersi, di vederla, di ascoltarla, e non poter stringerla tra le sue braccia, come poco fa.
Arrivò correndo verso casa, si chiuse la porta alle spalle, sentì arrivare le lacrime, andò in camera sua, e si buttò sul letto. Nella sua mente c' era una tale confusione... Non capiva perché piangeva, perché fosse così sconvolta, perché desiderasse ancora le sue labbra 'Spike...' perché desiderasse di non essersene andata. Era come se all' improvviso avesse scoperto di amare Spike 'amare Spike...' e quando era successo?! perché?! com' era possibile?! Domande, sempre, troppe domande, tipico di lei, e anche sta volta, non trovava le risposte che cercava, sentiva solo il desiderio di averlo ancora tra le sue braccia, baciare le sue labbra, accarezzare i suoi capelli. Non era più il momento delle domande, doveva accettare una volta tanto, che le cose accadono, anche senza un perché, senza una spiegazione.
La notte sembrava non finire, ancora quei pensieri in testa. Quando riuscì a chiudere gli occhi, era già sorto il sole, e Down era venuta a svegliarla.
D: Hai un aspetto orribile sta mattina...
Proprio non ne voleva saperne di alzarsi e affrontare la giornata in quello stato, ma Down insisteva.
D: Dai Buffy alzati!! Xander ti sta aspettando disotto, Giles ha scoperto qualche altra catastrofe Controvoglia, si alzò dal letto, aveva ancora i vestiti di quella sera, scese così com' era davanti a Xander che la guardava stralunato.
X: Buongiorno Buffy! Che è successo?! Un materazzo vampiro?!
Lei non rispose, lo seguì al Magic Shop, erano tutti riuniti, e tutti sorpresi dall' aspetto poco decente di Buffy
A: Sembri appena uscita da una lavatrice...
W: Tutto bene Buffy?!
B: Tutto bene, o solo dormito poco
G: Qualche sogno profetico ti ha tenuta sveglia?!
B: ...
G: Buffy! Sei sicura di stare bene?!
B: Si! Certo. Nessun sogno, ho solo dormito poco.
Rimase al negozio sfogliando vecchi libri, non aveva idea di quello che stesse cercando, lo sguardo perso nel vuoto, ripensava all' altra sera, a quello che era successo, a come aveva reagito. Poi, per un attimo tornò con i piedi per terra
A: Il concerto è stato favoloso
X: Si, mi sono divertito moltissimo
T: La musica non era niente male, un concerto favoloso
B: Un concerto orribile...
Tutti si voltarono a guardarla. In teoria, lei doveva essere di pattuglia la sera del concerto, non poteva sapere com' era la musica o il resto.
B: ...be... me lo ha raccontato Spike!! L' ho incontrato mentre facevo la ronda..
G: A proposito, è da un pezzo che non si fa più vedere
B: Perché guarda dalla mia parte?!
Buffy si alzò, andò a sedersi in un' altro angolo del negozio con il suo vecchio libro. Era un pò strana, ma forse era solo perché non era riuscita a dormire, pensavano gli altri. Arrivò l' orario di chiusura, tutti se ne tornavano a casa, lei andò al Bronze.

Spike, dopo che era uscito dal locale del concerto, se ne era tornato nella sua cripta, sconsolato, triste, depresso. Voleva solo un pò d' amore 'amore ... ' un vampiro che parla d' amore, era a pezzi, non sapeva che fare. Dal frigo prese una birra, si accese una sigaretta, e si accomodò sulla solita poltrona rossa. Provava pena per se stesso, l' amava disperatamente, aveva ancora il sapore delle sue labbra in bocca. Passò la notte tra fumo e birra, e si risvegliò sul pavimento, la testa che gli scoppiava. Guardò fuori, era di nuovo notte, era libero, poteva uscire, si sentiva soffocare li dentro, gli mancava l' aria. Curioso, i vampiri non respirano, non hanno bisogno d' aria... Si rialzò da terra, non era al meglio, non era solo il dolore fisico a farlo star male, il suo cuore sanguinava. Cercava la sua giacca di pelle, forse lo avrebbe fatto sentire un pò meno peggio ... non' era quello che voleva, quello che voleva non lo avrebbe trovato. Si preparava per uscire, non sapeva dove andare di preciso, ma doveva uscire.
Con un calcio, Buffy sfondò la porta della cripta, andò dritta verso di lui, lo afferrò per la maglietta, l' aveva sbattuto contro il muro.
B: Come ti è saltato in mente di baciarmi?! Che credevi di fare?!
S: Buffy ... hai bevuto??!!
La sua risposta fu un pugno, e si, aveva bevuto, al Bronze, voleva smettere per un attimo di pensare a lui. Era furiosa, non capiva quello che provava, non capiva perché lo aveva scoperto così, all' improvviso. Spike si lasciò colpire, il suo sguardo pieno di rabbia, forse aveva sbagliato, quella sera, quel bacio ... non aveva pensato alle conseguenze, non lo faceva mai, e poi ormai era tardi. Buffy continuava a picchiarlo, l' aveva fatto volare per tutta la stanza, e lui non aveva neanche provato a reagire. Lo tirò su da terra, stava per colpirlo di nuovo S: Buffy io ti amo ... se non posso stare con te, allora preferisco morire ...
'Preferisco morire' era davvero arrivato a questo punto?! Forse. Tanto che aveva da perdere?! Un vampiro innamorato della cacciatrice che non ha più il desiderio di nutrirsi, del sangue, di uccidere, voleva solo un pò d' amore.
Gli occhi lucidi, le mani che tremavano. Lasciò la presa, e si allontanò da lui. Avrebbe voluto continuare a prenderlo a pugni, ma non l' avrebbe fatta sentire meglio, neanche un pò. Gli si avvicinò di nuovo, cercava le sue labbra, ma Spike la fermò.
S: No Buffy. Sei ubriaca...
Non poteva sopportare di averla ancora, e perderla di nuovo. Non sapeva neanche come avesse fatto a respingerla. Guardava i suoi occhi verdi, limpidi, luminosi, la sua espressione da bambina, triste per quel bacio negato. Buffy abbassò gli occhi, si allontanò ancora, sembrava decisa ad andarsene, poi rialzò lo sguardo, colpì di nuovo Spike, che finì a terra, e lei sopra di lui. Basta con le domande, i perché, le cose accadono, spesso senza motivo, senza spiegazioni, l' unica cosa da fare è accettarle. Lo baciò disperatamente, con passione, con amore... Lui non aveva neanche le forze di reagire, non avrebbe potuto fermarla, non voleva, era quello che aveva sempre sognato, sperato, e ora stava accadendo. La stringeva tra le sue braccia, sta volta, non l' avrebbe lasciata andar via per niente al mondo. Buffy gli accarezzava i capelli, si sentiva felice, da tanto non lo era. Era felice di essere li, abbracciata a Spike. Il vampiro, il nemico ... l' uomo. Da tutto l' odio che avevano provato, era nato qualcosa che ora li teneva uniti. Spike era sopra di lei, le baciava il collo, le accarezzava i capelli, l' amava disperatamente, più di ogni altra cosa al mondo, più della sua stessa esistenza. Lei, che lo aveva sempre disprezzato, trattato come se valesse meno di zero, insultato ... poi d' improvviso aveva scoperto di amarlo, non poteva smettere di pensare a lui, il desiderio continuo delle sue labbra, delle sue mani... Se qualcuno gli avesse detto come finiva, non ci avrebbe mai creduto.

I primi raggi del sole, illuminavano quella stanza senza entrare. Era tutto in disordine, ogni cosa distrutta, sembrava fosse passato un terremoto. Spike aprì gli occhi, era sul suo letto, abbracciato a lei. Restò a guardarla mentre respirava, osservava il suo viso, era così bella. Aveva un' espressione felice, serena. Era così contento di averla trovata accanto a lui, tutto gli sembrava irreale, una favola. Quando Buffy riaprì gli occhi, sorrise dolcemente al suo amante, aveva smesso con le domande, i perché, era felice di essere in quella cripta, con Spike.

  
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