(Untitled)
Allora Arthur non avrebbe potuto dormire con un'espressione così rilassata sul volto. Non avrebbe potuto dormire fino a tardi in una domenica di sole. Non avrebbe potuto stringerlo così nell’intimità della loro stanza.
Allora a lui sarebbe stato negato di poter dire che Arthur era suo, suo e di nessun altro. Di potergli sfiorare le labbra coi polpastrelli, sentire quell’accenno di barba pungergli le dita. Vedere Arthur per prima cosa quando si svegliava al mattino, essere la prima cosa che gli occhi blu di Arthur vedevano al mattino.
- Buongiorno.
Ricevere il suo sorriso assonnato, solo per sé. Poter avere Arthur per tanti e tanti anni, l’Arthur che un tempo gli era stato strappato via violentemente; un’immagine che ancora lo divora nelle notti sole e fa vibrare di terrore ogni sua cellula.
Si solleva, gli affonda il viso sulla spalla, chiude gli occhi e gli si stringe addosso, aggrappandosi a lui come se potesse andarsene da un momento all’altro. La sua pelle calda, le sue mani grandi e forti e sicure che gli accarezzano la schiena. Arthur non dice nulla, non dice mai nulla quando lui è disperato così. Non dice mai nulla e lo ama respirando vivo contro di lui.
fin.
Tutto ciò non soddisfa per niente il mio bisogno di scrivere una reincarnation!fic, ma magari ci saranno altre occasioni.