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Autore: misslittlesun95    20/04/2012    2 recensioni
Breve Flash di una ipotetica discussione tra Elena e il fratello (se lui fosse sopravvissuto xD)
E' anche un piccolo sfogo, nella presentazione spiego :)
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hola :)
Questa Flash è stata scritta di getto dopo che ho avuto un brutto pomeriggio a casa.

Tecnicamente avrei potuto fare un'originale, ma sapevo che avrei parlato di quello che è realmente successo.
Così ho trattato l'argomento in modo differente xD (che poi Elena e Marco mi sono stati spesso e volentieri utili ahahahahah magari funziona pure 'sta volta xD)
Vabbhè, lascio perdere i miei pensieri e vi lascio alla storia.
Bacio!
;Sunny.


Mio fratello o il criminale?
Chi ho davanti? Ho davanti Marco, ma Marco chi? Mio fratello o il criminale?
Il processo inizia tra una settimana, per ora è ai domiciliari, ufficialmente per motivi di salute.
Nella sparatoria è rimasto gravemente ferito, se è vivo è solo un Miracolo, con la M maiuscola.
- Perché?- Mio fratello, si è scoperto, non ha ucciso Irene. È stata la stessa persona che stava per portarmelo via ad uccidere la mia amica.
Ma ha fatto comunque cose che, di certo, non mi sarei mai aspettata. Non da lui.
Forse lo credevo al riparo da tutto solo perché mio fratello, forse non ho mai conosciuto la persona che ho ora davanti. Ma, continuo a chiedermi, chi ho realmente davanti?
- Perché? Sei un bel ragazzo, intelligente, che ti è successo?- Ripeto la domanda aggiungendo particolari al suo significato.
- Non lo so... io... mi sentivo vuoto, un vuoto che solo l'idea di infrangere le regole poteva colmare. Come un ragazzino.- Mentre parla, Marco, ha la voce roca. Credo stia per piangere, so di poter fare davvero poco per evitarlo.
- Come facevi a sentirti vuoto? Avevi tutto ciò che volevi, eri libero, come facevi a sentirti vuoto?-
Forse è colpa mia, forse l'ho lasciato solo quando ancora non era pronto stare da solo.
- La libertà non è sempre una fortuna, Elena.- Mi dice. - La libertà è una responsabilità, evidentemente troppo grande per il ragazzo che ero e che sono.- Ha ragione. Ma come potevamo saperlo, noi? Non c'è un test che ti dica quando una persona è pronta per prendersi una responsabilità così grande. L'esame di fine di liceo si chiama “maturità” a sproposito, non sono certo un tema, tre prove scritte e un colloquio orale a determinare quanto realmente un persona sia matura, quanto possa essere in grado di badare a se stessa senza danneggiare niente e nessuno.
- E ora? Anche ora sei immaturo?- Ho trasportato un pensiero mio dal cervello alla bocca senza neanche pensarci. Lui non ha mai detto di essere immaturo.
- Credo di sì, penso sarà il carcere a farmi maturare. Dovrebbe essere questo il suo scopo, no? Un luogo di detenzione, certo, ma anche di “fisioterapia” per le coscienze, o no?- Annuisco. Mio fratello ha capito quello che tanta gente “importante” nel nostro paese deve ancora comprendere.

- Se tornassi indietro... lo rifaresti?- Gli chiedo, per ultimo dato che lo vedo stanco.
- Ho paura a chiedermi che persona potrei esserlo senza rifarlo, se tornassi indietro lo rifarei solo perché so come è andata a finire. Ora scusami, vorrei andare a riposare, sono stanco.-
- Sì, certo...- Ho commentato solo la sua ultima frase, le altre non so commentarle.
Lo accompagno in camera e lo aiuto a mettersi a letto, non sta ancora benissimo dopo tutto.
Mentre esco e spengo la luce della sua camera sento ancora la sua voce che mi chiama. - Elena.- Quasi sussurra. - Ti voglio bene.-
Ora lo so, avevo davanti mio fratello.

   
 
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