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Autore: yolima90    21/04/2012    0 recensioni
Daniel e Julia arrivano nella cittadina di Lookweed, una cittadina vicino al confine del Canada.
Ma cosa nascondono veramente Daniel e Julia? Che coppia sono veramente ?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Daniel.
Le loro facce! Le loro facce! Meravigliose, stupende, favolose!
Scoppiai a ridere quando Julia chiuse la porta fregandomene che mi potessero sentire.
Avevamo perso appena i nostri nuovi vicini o forse no, pazienza almeno avevamo guadagnato un dolce, un dolce con panna e fragole, buono!
Era sempre la solita storia quando io e lei ci dovevamo presentare: lei è mia moglie Julia.
Moglie? Lei? Ma è una ragazzina!
Che vergogna…lei ha quasi 50 ..che vergogna, che schifo…etc..e tante altre balle , però erano sempre le solite,un po’ di fantasie ,su gente!
Si vedeva che la gente leggeva sempre di meno,ormai la fantasia d’inventarsi qualcosa era sparita dai loro cervellini ignoranti..
Julia era in cucina quando entrai, stava mettendo il dolce in frigo, si voltò e mi fece l’occhiolino. Addentai una mela che era accanto ai fornelli, era succulenta,il suo succo mi scivolò lungo la bocca, non mi preoccupai di asciugarmi.
<< Carini, ci hanno fatto un dolce >> chiuse piano il frigo << Allora questo giro? >>
Il giro! Vero!
<< Certo! Andiamo a curiosare in giro! >> annuii e con la mela morsicata in mano andai in camera a prendere la mia giacca di pelle, quel giorno c’era un leggero venticello, era meglio coprirsi , vero ero un freddolone al contrario di mia moglie che se avesse potuto sarebbe andata in giro per tutto l’anno con magliette e pantaloncini corti.
Mi legai intorno al collo una leggera sciarpa regalata dalla madre di Julia un anno prima, era colorata e secondo lei mi donava, due mani mi circondarono il ventre ,sapevo di chi erano quale donna all’età di 18 anni si mangiuchiava ancora le unghie come lei?
<< Potremmo prendere un gelato >> propose sbucando da dietro
<< Non è il periodo di gelati..semmai una cioccolata calda >> azzardai io
<< Come non è periodo di gelati! Siamo a Marzo! Siamo in primavera! >>
mi sistemai con la mano i capelli castani
<< Non proprio >>
mi sistemai per l’ultima volta la sciarpa e mi voltai, due occhi color giallo grano mi fissavano insoddisfatti, mai negare un gelato a Julia , potrebbe fartela pagare cara..
<< Vediamo che troviamo >>
Fece un sorrisone a trentasei denti.
<< Andiamo bel’uomo >> mi diede una patta sulla spalla e scomparve, mi guardai per l’ultima volta allo specchio. Sarà stata una buona idea venire in questo posto? Mi domandai prima che qualcuno mi chiamasse con tono minaccioso.
 Fuori Julia mi prese per mano e si lasciò trascinare per le strade di Lookwood , voleva guardare tutte le vetrine dei negozi che vi erano, anche se contenevano cose non per donna. Entrammo dentro a un paio di negozi per pura curiosità e anche per farci un po’ conoscere e farci dare il benvenuto dalle persone di luogo. Julia iniziò a chiacchierare vivacemente con il signor Dik che teneva un negozio di frutta e verdura mentre io fissavo alcune arance troppo grosse per essere vere..
Il signor Dik era originario di Dublino, era arrivato lì con la famiglia intorno agli anni cinquanta e da lì non si era mosso più. Ora viveva con sua moglie , i suoi figli e i suoi dieci nipoti leggermente fuori da Lookwood, la frutta e la verdura erano le sue uniche passioni dopo la pesca..ovviamente.
Julia quando disse che era sposata con me ,lui mi guardò per alcuni secondi e poi sorrise
<< L’amore non ha età! >>
<< è quello che dico e ripeto sempre io alla gente che ci guarda male! >> Julia sorrise, capii che gli stava parecchio simpatico .
<< Avete incontrato già qualcuno ? >> domandò mentre metteva dentro a un sacco delle mele per me
<< Si >> disse Julia tirando fuori dalla tasca dei pantaloni delle banconote << La signora Elisabetta e suo marito Harry >> mise i soldi sul banco
<< Ah i Leedwids! Gente antipatica, scusatemi se sono così chiaro. Ma quella donna ..>> alzò gli occhi al cielo
<< Ci hanno portato un dolce >> dissi io
<< Non lo mangi,mi creda, non lo faccia. Elisabetta è una pessima cuoca. Tempo fa aveva una domestica ma la trattava così male che la povera donna si è dovuta licenziare. >> scosse la testa mentre aggiungeva altre mele dentro al sacchetto <<  cattiva gente, statene lontana. Gente di chiesa. >> ci guardò << Credetemi non nulla contro Dio, ma il suo fan-club non mi piace sempre, loro e altri è meglio starci molto lontani. >> pose il pacchetto a Julia che lo ringraziò << Immagino la faccia che hanno fatto quando gli avete detto che siete sposati >> si portò una mano sui fianchi << Ora lo saprà mezza città >> il suo tono era stanco e serio,ma poi i suoi occhi si posero su Julia e sorrise
<<  Mia moglie ha dieci anni meno di me. L’amo ancora come se fosse stato solamente ieri che l’ho vista . >>
Julia s’illuminò tutta, sapevo quanto fosse importante per lei che la gente ci accettasse come coppia. Come marito e moglie. Ecco perché lo andava  a dire in giro a tutti, voleva che qualcuno la guardasse e le dicesse “ Eh allora?”
<< Se siete liberi stasera, vorrei invitarvi a casa mia. >>
Julia mi guardò
<< Siamo liberi, non abbiamo nulla da fare >>
<< Allora siete miei ospiti. >>
prese un foglio bianco e scrisse alcune parole poi gentilmente me lo diede << indicazioni per arrivare a casa mia. Non è difficile arrivarci, qua le strade sono tutte uguali. Benvenuti ancora a Lookwood >> sorrise e io ricambiai.
Quando uscimmo con le mele in braccio, il vento aveva smesso di soffiare e il cielo ora brontolava,Julia mi camminava davanti tutta sorridente, non avevamo finito ancora il nostro giro , ci mancava il negozio di caccia che avevo intravisto prima passandoci con la  macchina, questa volta lei aspettò fuori ,non amava la caccia.
Chissà perché i negozi di caccia avessero sempre quel’odore di animale morto misto all’odore di mela caramellata.
<< Buongiorno ,posso esserle d’aiuto? >>
una donna dai capelli raccolti color giallo grano mi stava fissando, che Elisabetta Leedwids le avesse già telefonato e raccontato tutto?Un brivido lungo la schiena mi passò ma poi mi ritornò in mente perché ero lì,così avanzai verso di lei con un mezzo sorriso e gli occhi ben aperti sui fucili dietro di lei che erano stati messi in fila e lucidati.
 << Avrei bisogno di un fucile >>
<< Certo, che tipo? >>
Ecco..che tipo? Bho. Di solito era mio fratello a pensare a quelle cose. Imbarazzato misi le mani in tasca e iniziai a guardarmi intorno, c’erano fucili per la caccia ma anche fucili finti per bambini per giocare ai soldati..che orrenda cosa, pensai. Anche vero che i bambini avevano più rispetto per la vita, loro sparavano per finta, i loro avversari a fine gioco si rialzavano sempre..
Una testa di un cervo mi stava fissando dall’alto,provai tristezza per lui, era un cervo bellissimo, aveva quell’aria pieno di orgoglio ,lo leggevo nei suoi occhi, quanto aveva lottato prima di cadere , di inchinarsi sotto la forza dell’uomo?
<< Signore? >>
la voce mi riportò alla realtà e la donna dovette leggere qualcosa nei miei occhi a costringerla a fare un passo indietro
<< Ripasso semmai,mi scusi, arrivederci >>
disgustato me ne andai.
Julia era seduta su una panchina, mi vide arrivare  si alzò, si stava per mettersi a piovere e noi eravamo senza ombrelli. Saremmo tornati a casa come due pulcini bagnati.
<< Non ho trovato nulla >>
lei annuii e mi riprese per mano.
 
Julia.
Il signor Dik ci presentò sua moglie Jennifer , e i tre nipoti che non erano partiti in vacanza con il resto della famiglia : Liam di sette anni, Paul di otto anni e la piccola Giusy di quattro anni, la quale andava pazza per mio marito Daniel. Quando era arrivato le era andata immediatamente in braccio..ah le donne! Pensai tra di me ridendo, mentre Jennifer mi passava i piatti da portare in tavola, mi ero offerta a darle una mano nell’apparecchiare la lunga tavola.
<< Ami i lupi? Anch’io!!!! Io e il nonno a volte li andiamo a vedere! >> esclamava nell’altra stanza  Liam mentre Paul annuiva e guardava con occhi pieni di curiosità Daniel che teneva sulle gambe Giusy che anche lei era un’amante dei lupi e degli animali e che da grande voleva diventare un lupo così poteva correre insieme a loro.
<< Ci sono lupi qui intorno? >> domandai a Dik che era entrato in cucina
<< Non molti ,i cacciatori li hanno spinti verso nord dove fa più freddo..povere bestie. Il cambiamente globale è un grosso problema per loro.Fino a tre anni fa scendevano a “valle” , ti svegliavi alla mattina e ti trovavi l’immondizia sparsa per tutto il giardino >> rise come se fosse la cosa più bella vedersi l’immondizia sparsa intorno a casa.
<<  Ma i cacciatori hanno deciso di cacciarli tutti un bel giorno,dicendo che davano fastidio e ed erano pericolosi per i bambini,cazzate >> continuò ,si sedette e mi guardò ,per un’attimo mi appare di vedere lo scrittore Ernest Hemingway seduto davanti a me che mi parlava << i bambini amano gli animali e li rispettano. Sanno benissimo quanto avvicinarsi a uno di loro. >> scosse la testa << Mai un lupo ha dato noia ai nostri figli, neanche uno! >> alzò un dito come segno di protesta << Ma gli umani sono troppo egoisti per condividere il territorio con gli altri esseri viventi,così uccidiamoli! >> sospirò
<< E ora? Non c’è neanche un lupo? >>
<< Pochi. Quelli troppo deboli, quelli che non sono riusciti a emigrare come i loro fratelli. >> il suo sguardo era altrove.
<< Dik e Liam li danno da mangiare qualche volta >> disse Jennifer mettendo delle bistecche sotto il mio naso,lo stomaco saltellò felice
<< Abbiamo insegnato ai nostri figli e ai nostri nipoti il rispetto per la natura, dovresti vedere i loro occhi quando si riesce a vederne uno. Anche se la piccola Teresa che ora non è qui, ama di più i cavalli. >> rise divertito Dik prima che con un urlo chiamasse gli altri, la cena era servita. Si mangia!
Passammo tutta la serata a parlare di natura e di umani,  di come Dik avesse trovato il tempo di studiare e laurearsi in veterinaria, e come Jennifer che era del sud della california aveva scelto di seguire suo marito sacrificando il sole. L’amore era così potente pensai e guardai in fondo alla tavola Daniel che era circondato dai bambini, Giusy aveva detto che lo voleva accanto a lei chiedendomi con occhioni dolci se poteva, come potevi dire di no davanti a qui occhi dolcissimi che ti fissavano?Stava raccontando ai bambini di come una volta era fuggito via da un orso che voleva assolutamente assaggiare il suo panino al formaggio provocando molte risate anche perché mentre lo raccontava gesticolava come un matto. Ci sapeva fare con i bambini.
Abbracciai Jennifer e Dick , li ringraziammo per la bellissima serata e feci ciao ai bambini che ci guardavano da una finestra , Daniel promise a Giusy che sarebbe tornato molto presto a farle visita e a Liam e Paul di portarli nei boschi a caccia di funghi e scovare qualche lupo intento a curiosare in giro.
Le nostre giornate passarono tranquillamente, Daniel lasciò per alcuni giorni l’azienda in mano a suo fratello Francis dicendo che se la sarebbe cavata e poi era tempo che crescesse.
Passava molto tempo fuori, intorno alla casa, aveva iniziato anche lui a mettere su un orticello ..pian piano si stava mescolando con la gente del luogo,lui che la sera prima aveva detto che eravamo ben diversi da loro. Infatti.
Mentre tagliavo con cura una mela, lo sentivo fischiettare allegramente mentre piantava le cipolle e le fragole dietro casa , sfogliai una rivista di moto e mi soffermai su una moto rossa come il fuoco , mi ricordava la moto che aveva venduto alcuni anni prima Daniel, davvero un peccato..mi piaceva andare in moto e sentire l’aria tra i miei capelli . Sospirai, la porta si aprii e il mio uomo di casa entrò portando dentro una piantina colorata, era una rosa .
<< Piantiamo rose! >> disse tutto felice,aveva gli occhi che risplendevano come il sole dietro alle sue spalle.
<< Okay  >> dissi voltandomi ,sembrava un bambino che aveva appena ricevuto il regalo tanto atteso,portò dentro della terra ma lo lasciai fare, corse di nuovo fuori saltellando per tutta casa , lo seguii incuriosita prima di vedere uscire da casa Elisabetta Leedwids , quel giorno aveva deciso d’indossare un orrendo vestito rosa che la fasciava tutta mettendo in mostra la sua ciccia. Ma perché? Gridai dentro me. Mi accorsi che stava venendo da questa parte, sculettando come una ballerina brasiliana attraverò la strada e mi sorrise. Almeno avesse avuto un sorriso smagliante…
Fatica ricambiai
<< Buongiorno Julia! Daniel è in casa? >>
Cosa cazzo vuoi da Daniel?
<< Si è di là che sta’ piantando i pomodori >>
<< Ah anche lui è stato preso dall’amore per l’orto? >>
mi strinsi nelle spalle,lei si tolse i suoi occhiali da sole firmati e mi studiò, indossavo una felpa di Daniel e dei pantaloni vecchi macchiati dietro di vernice rossa. Una cosa vergognosa per la signora Elisabetta..
<< Posso parlarci? Me lo potresti chiamare ? >>
si rivolgeva a me con una finta gentilezza da darmi terribilmente fastidio, annuii e corsi da Daniel. Lo trovai impegnato a sistemare della terra intorno alle piante di pomodoro fischiettando l’inno nazionale francese  << Daniel Elisabetta la tettona ti vorrebbe parlare >>
si voltò, aveva  il viso sporco di terra come il resto del corpo
<< Le tett..elisabetta? >>
soffocai una risatina , lo presi per mano e lo trascinai dalla tettona che ci aspettava con le mani sui fianchi, Danielo sorrise nel vederla mentre io gli lanciavo un occhiata da “ sorridi di nuovo e ti incenerisco”
<< Daniel carissimo! >> corse da lui e lo baciò sulle due guance fregandosene dello sporco, gli strinsi più forte la mano << Sono venuta qui per invitarti ad entrare nel consiglio . >>
Silenzio.
Consiglio de che?
Lookwood aveva un consiglio? Wow..
<< Io e Harry abbiamo parlato con il sindaco Jefferson e si è trovato d’accordo con noi, stasera ci sarà la prima riunione,non vediamo l’ora di conoscerti >>
Puttana..
<< Grazie Elisabetta, ma penso di non  essere l’uomo giusto . >>
disse con tono deciso soffocando un sbadiglio << Non ho mai fatto parte di un consiglio, ma forse Julia sarebbe perfetta! >> mi guardò orgoglioso mentre i miei occhi incenerivano Elisabbeta che sbavava dietro al mio uomo
<< Julia? >> domandò ,poi mi guardò << Mi dispiace dirlo..ma ..vedi..Julia è troppo giovane per entrarci >>
<< Capisco >> Daniel annuii
<< Pensaci Daniel, sarebbe bello averti nel consiglio >>
Si così poi guardarlo quanto ti pare e provarci con lui,vero zoccola tettona?
Elisabetta salutò mio marito e si allontanò
<< Ha dimenticato di salutarti >> commentò Daniel mentre lei aveva già attraversato la strada e rientrava sconfitta in casa 
<< Vado a buttare nel cestino il dolce >> dissi e lo lasciai andare , corsi in casa, spalancai il frigo e gettai il suo schifoso dolce nel cestino, dopo aver fatto ciò mi sentii molto meglio .
   
 
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