°°°MI RICORDERAI?°°°
28 Marzo 2004
Caro
diario,
sono
le tre del pomeriggio, anche se in realtà qua nel monastero non c'è ora...
tutti i giorni sono uguali, tutte le ore sono uguali.. Ore di depressione,
devastamento.. tortura.. Mi sembre di vivere in un mondo grigio, un mondo che
una volta era bianco.. bianco come la neve che ora sta cadendo a terra
dolcemente, candida.. menefreghista di quello che sta per succedermi.. che sta
per succedere a me, un ragazzo che non ha una vita, che non ha una dignità..
che non ha più lei..
E'
vero, qua non c'è un'ora.. ma oggi ci sarà un'ora ben precisa, un'ora in cui ho
un terribile appuntamento, un'ora in cui i miei più bei ricordi verranno
cancellati per sempre.. bellissimi e irreali ricordi, ma solo per me.. non per
loro, non per quel bastardo di Borkov.. Lei se ne andrà dalla mia mente tra
pochissimi minuti, e mai ci tornerà.. perchè lei è stata un danno secondo
l'Organizzazione, un danno alla mia reputazione, al mio animo freddo e
glaciale.. La causa della mia sconfitta nell'ultima mia sfida al torneo
mondiale contro quel bambinetto, Takao.. Ma lei non è mai stata niente di tutto
questo.. o forse, una cosa lo è stata.. si, è stata un danno per il mio
ghiaccio interiore, è stata il sole che lo ha fatto sciogliere.. lentamente..
senza sosta! Ma ora, lei non c'è più, quel sole se ne è andato, e il
freddo è tornato a impossessarsi di me, della mia persona, della mia anima..!
ma non è un freddo bastardo... un freddo possessivo e malvagio.. è un freddo
vuoto, incolmabile di un qualcosa che mai più potrò riavere: lei, la sua pelle,
le sue labbra.. il suo ricordo..
Sono
già passati cinque minuti.. perchè passa così velocemente il tempo?? Perchè non
potrò mai esaudire il suo ultimo desiderio..?
"Mi
ricorderai...?"
Aveva
gli occhi pieni di lacrime, ma non voleva piangere.. Mentre io ormai ero come
un ramo senza le sue foglie, un mare senza onde.. Perchè lei se ne stava
andando, la persona che era stata capace di amarmi nonostante quello che ero se
ne stava andando.. e non sarebbe mai più ritornata.. e tutto per causa loro!
Maledetti, vi odio!! Me l'avete tolta, mi avete ucciso nel peggiore dei modi:
mai ricordo di aver subito una tortura tale, MAI! E ora, non mi permettete
nemmeno di esaudire il suo desiderio.. un desiderio innocente.. quello di un
ricordo..
Tra
poco meno di due ore tornerò a leggere questo diario, e forse mi ritroverò a
pensare: "ma chi è la persona di cui sto parlando?".. è terribile..
ma voglio scriverlo, voglio imprimerlo su carta: almeno da qualche parte un suo
ricordo rimarrà per sempre..
Lei
è stata la mia salvezza, la mia luce nella penombra, il mio sole ardente.. la
persona che mi ha ridonato magicamente quei sentimenti che mi avevano
cancellato a forza.. cosa impossibile a farsi più che a dirsi.. mai nessuno
c'era riuscito, nemmeno i miei compagni di squadra, nemmeno quelle mezze oche
che mi hanno sempre girato intorno.. Ma in quell'anima c'era una salvezza.. Lei
mi ha ridonato quello che pensavo di aver perso per sempre.. la capacità di
amare..! Ancora mi chiedo come abbia fatto! Mi chiedo cosa sia stata quella
forza maggiore, quella catena che mi legava e mi trascinava a lei, sempre con
più forza, vincendo con infinita facilità il mio ghiaccio..
Mi
aveva amato, mi aveva donato il suo cuore.. e in cambio mi aveva chiesto
solamente un ricordo.. No, non amore eterno.. solo un ricordo, un semplicissimo
ricordo.. che io non sarei mai stato in grado di darle.. Per loro.. tutto per
causa loro.. dei loro piani, del loro volermi spietato e gelido nei confronti
di tutti!!
Ancora
ricordo le loro parole..
"Lei
è un danno.. lei deve sparire dalla tua vita.. o ti puniremo in una maniera che
non scorderai tanto facilmente.. decidi tu.."
Avrei
preferito essere punito, ora che mi rendo conto che la punizone più grande è
non averla più al mio fianco... ma lei non ha voluto..
"Non
voglio che ti puniscano per me.. non voglio vederti soffrire"
Mi
amava.. io l'amavo.. Non si era resa conto che avrei sofferto comunque?? Una
cinquantina di frustate non sarebbero state niente in confronto al suo
"addio", pronunciato poco dopo.. Da quel giorno, ho cominciato ad
odiare questo monastero con tutte le mie forze, con tutta la mia mente e
anima!! Chi sono loro?? E soprattutto, chi sono io per loro?? Un cyborg, da
comandare a loro piacimento.. un cyborg a quanto pare perduto.. perchè ora al
suo posto c'è un ragazzo, con un cuore, con sentimenti veri.. Ma poco importa:
tra poco tornerò ad essere quello di una volta..
Voglio
andarmene, voglio scappare!! Ma non posso.. mi ucciderebbero.. beh, tanto
meglio.. forse starei meglio in una bara, senza pensieri..
La porta
della stanza si aprì, e ne entrò un ragazzino basso, con uno sguardo serio.. ma
anche stranamente piuttosto triste..
-Yuriy.. è
quasi ora..-IVAN
-Lo
so..-YURIY
Il ragazzo
alla scrivania si girò verso il compagno, smettendo di scrivere, mentre una
lacrima gelida scendeva dai suoi bellissimi occhi azzurri.. lacrima che lasciò
senza parole il compagno di squadra..
Yuriy se
l'asciugò, lentamente, senza poi alzare nuovamente lo sguardo..
-Mi
dispiace..-IVAN
-Non fa
niente Ivan.. questa è una vita di merda.. ma alla fine.. ad ognuno la
sua..-YURIY
Ivan
sospirò: come era cambiato... era irriconoscibile.. Eppure, dovette ammettere
che quel ragazzo di fronte a lui non poteva che essere un ragazzo migliore..
Lei lo aveva aiutato.. era stato come un raggio di sole, un arcobaleno in
quella zona buia.. E non solo per lui..
-------------------------------------------------------------------------------------
"-Ivan!!
Ivan, dove sei??-KIM
La
ragazza entrò nella stanza del piccolo balder come un fulmine, con il naso
completamente rosso e le mani bagnate di acqua di neve sciolta..
-Hey,
che succede?-IVAN
Uscì
dalla porta del bagno, col suo solito sguardo serio..
-Vieni,
devo farti vedere una cosa, patata!-KIM
-Patata??
O.o"-IVAN
-Si
dai, vieni fuori!-KIM
Lei si
mise a correre, inseguita da Ivan, sempre più sospettoso.. Uscirono nel cortile
del monastero, dove lei era riuscita ad entrare per grazia del suo ragazzo, e
subito si fermò nel bel mezzo di esso con un grande sorriso stampato sulle
labbra..
-Mbeh?-IVAN
-Guarda!!
Ta dan!!-KIM
Si
scostò, lasciando così intravedere al ragazzino un pupazzo di neve alto quanto
lui, rotondo quanto e lui e.. con un naso.. fatto da una patata!!
-hey!!-IVAN
-Bello
vero, patata? Il naso è identico!! ^__^-KIM
->.<
Ti faccio vedere io a cosa è identico al mio naso!!-IVAN
la
rincorse per tutto io cortile, senza però riuscire mai a prenderla: sembrava
essere più veloce della luce quella piccola pestifera! Ad un tratto, lei si
fermò, bloccandolo nella sua corsa per le spalle: in fondo, non le ci volle
molto a fermarlo..!
-Dai,
te la sei presa?-KIM
-Grr!!
Non riesco proprio a capire come abbia fatto Yuriy ad innamorarsi di te!!
>.<-IVAN
-^__^-YURIY
-Sei
una cosa oscena!!-IVAN
-^__^-KIM
-E non
ridere!!-IVAN
-Patata...
PA-TA-TA!-KIM
-Grrrr!!!
>.<%%%%% Ringrazia Dio che sei la ragazza del mio capitano o ti avrei
picchiato a sangue!-IVAN
-Oohhh
O_O-KIM
-Peste!
>.<-IVAN"
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Ivan
sorrise.. forse aveva esagerato quella volta! In fondo lei era fatta così.. era
solare, amava scherzare.. e forse era stato proprio quello a far innamorare
Yuriy.. gli aveva fatto scoprire cosa a lui forse sconosciute!
Improvvisamente
tornò triste.. la realtà era che mancava a tutti, quella peste.. gli mancava quando
lo chiamava "patata" e lui la chiamava "Dumbo" per le sue
orecchiette un po' a sventola, anche se non troppo..! mancava a Serjey, mancava
molto stranamente anche a Boris.. Lei e lui litigavano sempre, per ogni minima
cosa.. e forse era un po' per quello che il suo compagno dai capelli viola ne
sentiva la mancanza.. Lui non lo ammetteva, ma si vedeva.. Probabilmente gli
mancavano le loro litigate stratosferiche, roba da cinema!
Era inutile
dirlo: quella ragazza aveva stravolto la loro vita, e non solo quella di
Yuriy.. ma soprattutto la sua..
Alzò lo
sguardo: non parlava più, era tornato a scrivere su quel suo diario segreto,
segreto a tutti, come se non notasse più la sua presenza.. Lo lasciò fare,
tristemente.. Sapeva che stava scrivendo di lei, forse nel vano tentativo di
ricordare ancora qualcosa di quella ragazza dopo quello che gli avrebbero
fatto..
..perdonami
piccola.. perdonami, per favore.. anche se mi meriterei solo il tuo disprezzo..
ti ho fatta soffrire.. forse non avremmo mai dovuto incontrarci.. ma sappi che
ti amo, che mi hai trasformato in un qualcosa di migliore e speciale! Il tuo
ricordo fa male, ma è la cosa più bella che io abbia mai potuto avere! Sei
stata un qualcosa di magico nella mia vita.. sei unica piccolina.. TI AMO.. Spero
che almeno tu ti ricorderai di me, ti ricorderai di quel ragazzo che ti ha
amato con tutto quel cuore che tu hai ripulito dolcemente dal ghiaccio.. di
quel ragazzo.. che tra poco non sarà più un ragazzo.. sarà la rovina in
persona..
Mi
hai detto "addio" per evitarmi una terribile punizione, ma io non ti
dirò mai addio..
Scusami
ancora, luce.. TI AMO..
Chiuse il
diario e guardò la foto di loro due per qualche istante, sulla sua scrivania..
l'avevano scattata in mezzo alla neve, l'uno abbracciata all'altra.. l'uno
scaldato dal calore dell'altra.. non esisteva il freddo.. esisteva solo il suo
caldo e innocente sorriso a scaldargli l'anima.. a dargli un cuore e dei
sentimenti..
Sentì
un'altra lacrima cadere dai suoi occhi, ma non l'asciugò.. la lasciò cadere, le
lasciò rigare il suo volto per tutto il lungo, come se quel sale depositato
fosse rimasto per sempre come una briciola del ragazzo che era, e che tra
poco non sarebbe più stato..
Ivan era
ancora lì, alla porta, che lo guardava piangere lentamente.. Yuriy che
piangeva.. non era mai successo.. ma ora stava succedendo..
Guardò
l'ora: le 3.30..
-Yuriy..-IVAN
Yuriy si
girò con gli occhi semichiusi: non voleva sentire nessun'altra parola.. ma Ivan
andò avanti a parlare..
-E' ora
di..-IVAN
-No, non
dirlo.. lo so..-YURIY
Si alzò
dalla sua sedia e andò verso il compagno, per poi uscire con lui dalla stanza
di quel maledetto monastero, ora odiato.. odiato fino alla morte! Perchè lo
stava facendo, perchè stava obbidendo ai loro ordini?? Sorrise in un ghigno.. per
la vita.. lo stava fecendo per salvarsi la pelle.. Condizione peggiore non
poteva esistere! Una vita buttata via, gettata al vento.. senza un briciolo di
dignità.. Si fece schifo da solo per quello che stava succedendo.. Avrebbe
forse preferito morire, tanto, che cambiava? Meglio non averla la vita, che
averne una orrenda e piena di dolore e sottomissione.. ma vuota di
sentimenti e.. umanità.. una cosa che non avrebbe più avuto..
Nonostante
quei pensieri, le sue gambe avanzavano con passo moderato per quei corridoi,
insieme a quelle di Ivan..
Era uno
schifo, un maledetto schifo! Tradire quel suo ultimo desiderio per una vita di
merda!!
Strinse i
denti...cercando di cacciare via quei pensieri..
"Sono
uno schifo, piccola.. non ti meriti uno come me.. scusami.. ma io ti
amo.."YURIY