"Potrai riavere la tua donna, se ne sarai capace.
Ma ricorda che ogni volta che fai uno scambio da una parte vinci e dall'altra perdi."


Le parole della donna nel sogno ritornavano in mente a Berti mentre guidava, in macchina con la Valli, verso il commissariato.
- Ale che c'hai? È da quando ti sei svegliato che sei nervoso.- Chiese Irene dopo la sua seconda, fortunatamente, mancata bestemmia
- Ma niente. Ho fatto un sogno che mi ha turbato, tutto qui.-
- E che hai sognato di tanto tremendo, se si può sapere?-
- Ho sognato che tu morivi, e che mentre piangevo sulla tua tomba una donna vestita di nero mi diceva “potrai riavere la tua donna, se ne sarai capace. Ma ricorda che ogni volta che fai uno scambio da una parte vinci e dall'altra ci perdi” insomma, una cosa angosciante.- Irene rise.
- Ma Ale, mi puoi rimanere così per un sogno? Tu che sei sempre pragmatico da morire, poi! E in più conta che mi hai allungato la vita sognando che morivo.- Questa volta rise anche Berti. Ma sì, era solo un sogno.
Arrivarono al commissariato che Luca e gli altri stavano prendendo un caffè.
Da quando lui era commissario le cose andavano bene, vai a capire se per una qualche magia.
La loro squadra era unita, adesso che anche il capo era giovane.
Antonio stava per andare in pensione, e tutti sapevano che questo avrebbe lasciato un grande vuoto all'interno del commissariato.
Ugo si dava da fare per imparare al meglio il mestiere del collega, per prendere il suo posto nel momento in cui Parmesan avrebbe lasciato.
Era una giornata tranquilla, o almeno lo sembrava.
Nessun pazzo, assassino o criminale di qualunque genere sembrava, quel giorno, voler rompere le scatole agli agenti del X Tuscolano.
Una giornata così tranquilla che alle cinque Luca diede a tutti l'ordine di smontare. Non capitava mai, così decisero di approfittarne un po' tutti. Specialmente Alessandro e Irene, che la sera prima non erano stati insieme e volevano recuperare.
- Torniamo a casa insieme o hai da fare? - Chiese Ale alla fidanzata.
- Dovrei andare dalla Orlandi a consegnare i documenti sul caso, magri ci vediamo a casa e passo a comprare il vino, ti va?-
- Facciamo che il vino lo prendo io, conosco la migliore enoteca di Roma. Tu vai dalla Orlandi e basta. L'enoteca lì vicino è difronte una banca, con quella banda di rapinatori che gira adesso non mi va di mandarti sola. - Rispose Alessandro.
Non lo aveva detto a Irene, ma lo spaventava ancora di più il fatto che quella fosse una delle poche banche della zona ancora non prese di mira.
Così la donna decise di ascoltare il consiglio, si sarebbero rivisti a casa.


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A casa Alessandro non ci arrivò mai. Un'auto gli tagliò la strada mandandolo fuori dalla carreggiata, con un impatto tanto forte da ucciderlo sul colpo.
Nello stesso momento la banda delle rapine fece il suo colpo nella banca vicino allo studio della Orlandi.
Se Irene fosse andata a comprare il vino lì difronte non si sapeva come sarebbe potuta finire.
Ma invece Alessandro aveva, forse inconsciamente, ascoltato il consiglio della donna del sogno.
E non aveva perso nulla, perché infondo la vita salva della sua donna era la più grande vittoria.