Prologo 

Sono in macchina con i miei genitori. Stiamo andando a mangiare fuori, quando una macchina invade la nostra carreggiata e… Boom.
La mia vita da quel giorno cambiò. Diventai sempre più triste, chiusa e nessuno tra i miei parenti, tanto meno la mia migliore amica, è riuscito a farmi sorridere.
Sono passati tre mesi e io, Eleonora Carboni, sto aspettando, insieme a mia nonna, l’arrivo degli assistenti sociali che devono decidere se affidarmi a lei oppure a mia sorella Patrizia e questo vorrebbe a dire andar a vivere a Torino, dove abita lei. Arrivano i due signori e nonna li fa accomodare in soggiorno.
A.S1:Abbiamo esaminato la situazione e siamo arrivati a una conclusione: Eleonora non verrà affidata a nessun parente, tanto meno alla sorella. Tuttavia, starà da una famiglia veronese, i Fainello.
A.S2:Sono stati scelti loro perché sappiamo che sei fan dei loro figli e speriamo che la loro vicinanza ti aiuti.
Non è possibile! No, ditemi che non è vero.
Presa da una crisi, corro in camera a piangere. Alessia capisce che voglio solo stare sola e dice agli altri di non cercarmi.

Da quella sera, è passata una settimana.
Sto aspettando all’aereoporto per partire quando una voce comunica: ”Ultima chiamata per i passeggeri diretti a Verona”. Salgo, insieme agli assistenti, che praticamente odio, e mi siedo guardo per l’ultima volta la mia terra e dico a voce bassa: Mamma , Papà vi voglio bene non vi dimenticherò mai.
Dopo un’ora, arriviamo a Verona, per poi arrivare, con un taxi, di fronte a una casa. Quella dove abiterò da oggi in poi.
Ci fanno entrare nel salotto e subito gli assistenti mi presentano.
A.S1:Lei è la ragazza di cui vi abbiamo parlato. Qui – gli fa vedere dei fogli- ci sono i numeri dei parenti, per qualunque problema. Noi ora dobbiamo andare. Ciao Eleonora.
Io:Arrivederci.
Mi sorrisero e andarono via. Si avvicina Sign. Elisa.
E:Se ti vuoi riposare, ti faccio vedere la camera. Diego, prendile la valigia.
Così, accompagnata da loro, entro nella nuova stanza. Se ne vanno e io mi corico sul letto, mettendo le cuffie per ascoltare la musica. Parte Salvami e anche le mie lacrime iniziano a scendere. Forse non so dopo quanto, ma mi sento coprire con la coperta e delle voci, quelle di Luca e Diego.
L:Si è addormentata piangendo e ascoltando la musica.
D:Quando sono entrato, l’ho vista così senza coperta e sentivo le nostre voci. Mi sono avvicinato e ho visto che ascoltava Salvami, dobbiamo aiutarla!
L:Si hai ragione e inizieremo da domani ora andiamo fuori ha bisogno di riposo.
Non mi farò aiutare da nessuno. Sto benissimo. O forse no.