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Autore: tsubychan1984    28/04/2012    5 recensioni
Si alzò di scatto, tendendogli la mano.- Allora balliamo.-
Dave lo guardò allucinato.- Che stai facendo Kurt?-
- Lo hai detto tu, mi devi ancora un ballo.- sorrise un po' nervoso.- Puoi farlo, sono qui.-
Piccola sclerata post 3X14 sul rapporto tra Kurt e Dave.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimers: Glee non è mio, sfortunatamente, e nemmeno i personaggi, cosa di cui mi rammarico ancora di più.

Note: post 3x14. Qualche piccolo spoiler del ballo di quest'anno. E come canzone “My Immortal” degli Evanescense. Ci si sente alla fine!





- Finn.- Kurt accompagnò al tono ammonitore un'occhiataccia fulminante. Sam preferì scansarsi per precauzione.

- Oh dai, ti prego.- fece Hudson, gli occhioni da cucciolo bastonato.- Solo un pochina ancora?-

Hummel lo minacciò con una scatola di cereali.- Finn Hudson, ti avviso. Se ti ripesco a mangiare quella dannata salsa chili sul divano ci saranno serie conseguenze!-

I ragazzi stavano sistemando la spesa e come al solito era Kurt a dare le direttive. Dovendo sfamare quelle due locuste per cena, suo padre e Carole erano usciti per una meritata serata romantica, Hummel aveva optato per le maniere forti. Per fortuna poi li avrebbe raggiunti anche Blaine, e probabilmente Puck sarebbe passato per qualche super sfida ai videogiochi per cui lui e il suo ragazzo avrebbero potuto mollarli per un po' di coccole in camera sua.

- Ti preparo la tavola.- disse Sam.

Kurt annuì, lanciando uno sguardo eloquente a Finn, ancora fermo con la salsa in mano. Il ragazzone sbuffò.- Ok, ok, la metto via. Possiamo ordinare pizza però?-

- Pizza sarebbe carino.- puntualizzò Evans.

Hummel aprì bocca per ribattere qualcosa su grassi e alimentazione sana, ma la suoneria del suo cellulare stroncò la frase sul nascere.

Guardò perplesso il display su cui lampeggiava un numero sconosciuto. Per un secondo valutò se rispondere o meno, poteva semplicemente ascoltarsi la suoneria di Lady Gaga e lasciar correre, poi la curiosità ebbe la meglio.

- Pronto?-

- Kurt? Sei tu vero?-

Aggrottò la fronte perplesso. La voce sembrava familiare ma non riusciva ad abbinarci un volto.

- Chi parla?-

- Sebastian.-

Quasi mollò il cellulare per la sorpresa.- Sebastian? Sebastian Smythe?!-

- Si, si, sconvolgiti pure dopo, ora...-

- Chi ti ha dato il mio numero?-

- Lascia perdere i dettagli inutili, devi venire allo Scandal di corsa.-

- No.- fece Hummel, trovando quella conversazione sempre più surreale.

Lo sentì fare un verso frustrato al telefono.- Senti, non ci tengo mica così tanto a vederti, solo mi servi qui.- si fermò un attimo, sospirando.- Si tratta di Dave. Per favore.-

Bastò quel nome a bloccarlo. Senza contare il “per favore” finale.

- Non muoverti, arrivo.-






Una ventina di minuti dopo parcheggiò davanti allo Scandal. Aveva mollato facilmente Finn e Sam, pizza libera e accesso illimitato alla salsa chili avevano spento sul nascere ogni domanda, ed era partito praticamente a razzo. Il cellulare gli vibrò in tasca. Era un messaggio di Blaine.



Spero che non sia niente di grave. Se hai bisogno di me chiamami, per qualsiasi cosa. ILY



Digitò una veloce risposta a base di faccine felici, ma già sapeva che non lo avrebbe chiamato, in nessun caso. Kurt aveva telefonato per aggiornarlo mentre cercava le chiavi della macchina, spiegandogli la situazione. Blaine gli aveva detto di andare, sapeva che l'avrebbe fatto. Ma il suo aiuto non gli serviva. David era affare suo. In un certo senso, era sempre stato affare suo.

Sebastian lo stava aspettando all'entrata, la divisa della Dalton ancora addosso e sembrava tremendamente sulle spine.

- Grazie al cielo.- sbuffò, vedendolo arrivare.- Stavo impazzendo.-

- Cos'è successo?-

- Beh, non lo so di preciso. Eravamo venuti a farci un paio di birre e ad un certo punto ha iniziato a singhiozzare. Ho provato a parlargli ma continua a cacciarmi via. Non sapevo dove sbattere la testa, poi ho pensato di fregargli il cellulare e chiamarti.-

Kurt lo guardò un po' male.- Senti, lo so che non è malato o roba simile, ma non ti pare un tantinello prematuro portarlo a sbronzarsi in un gay bar?-

- Gliel'ho detto e ripetuto!- ribatté piccato Smythe.- Ha insistito lui per venire qui e ora non capisco perché si è messo a fare queste dannate scenate!- sbottò alla fine.

Kurt lo guardò preoccupato. Se iniziava a dare i numeri pure Sebastian era a posto.- E poi sono io la checca isterica, eh?-

Lo sentì sbuffare una risatina. Sebastian si voltò verso di lui, sospirando.- Senti, posso anche aver dimostrato di avere un cuore in fondo. Molto, molto, molto in fondo. Questo non vuol dire che sappia cosa fare quando un mio....amico si mette a piangere.-

Sembrava veramente a disagio e per la prima volta sin da quando aveva visto il suo muso da scoiattolo criminale al Lima Bean, Kurt sentì una certa empatia. Magari giusto un filo.

- Ok, portami da lui.-

Smythe annuì, chiaramente a disagio dopo lo sfogo. Non era certo il tipo da perdere le staffe così. Kurt lo seguì attraverso il locale, dove l'altro si muoveva con la naturalezza del cliente abituale. Dave era seduto al bancone, la faccia nascosta tra le braccia e le spalle che si alzavano ogni tanto, scosse dai singhiozzi.

Kurt sentì una stretta al cuore. Era da un po' che non lo vedeva, ultimamente si erano sentiti più che altro per messaggio, soprattutto perché il cambio di scuola aveva un po' scombussolato i ritmi abituali di Karofsky. E a quel proposito, vederlo con addosso quella giacca blu bordata di rosso gli fece uno strano effetto. Era un tantinello surreale, a dirla tutta.

Si avvicinò con cautela, posandogli una mano sulla spalla. L'altro lo scacciò con un gesto brusco.- Ti ho detto di lasciarmi stare Sebastian!-

- David, sono Kurt.-

Alzò di scatto la testa, fissandolo con gli occhi spalancati e increduli, rossi di pianto.

- Cos...Che ci fai qui?-

- L'ho chiamato io.- intervenne Sebastian.- Visto che stavi dando di matto.-

- Io non stavo...Dio!- serrò gli occhi, scuotendo la testa.- Non dovevi chiamarlo.-

- Salvati il numero Smythe.- ribatté Kurt.- Perché voglio essere avvisato ogni volta che ce ne sarà bisogno.- il Warble sbuffò, ma Hummel lo ignorò beatamente.- E tu non provare nemmeno a dire una cosa del genere, capito? Si suppone che siamo amici, perciò non credere di liquidarmi così facilmente.-

- E' ok.- borbottò David, abbassando gli occhi.- Non c'è bisogno di agitarsi tanto.-

Sebastian alzò gli occhi al cielo.- Ma guarda che mi tocca sentire, e nemmeno sei ubriaco! Fidati signorina, io l'ho visto dopo 5 birre reggere ancora bene, perciò...-

Kurt gli mollò un pizzicotto per farlo star zitto, per poi rivolgere di nuovo la sua attenzione a Dave.- Ok, usciamo di qui, forza. Sei in macchina?-

- E' con la mia.- mugugnò Smythe, ancora dolorante.

Karofsky si mosse a disagio sullo sgabello.- Senti Kurt, non...Starò bene, non sei costretto a farlo. E' venerdì, non voglio rovinarti la serata...-

- David, sul serio, chiudi il becco.- ribatté, prendendolo dolcemente per un braccio e spingendolo ad alzarsi. L'altro sospirò, ricacciando un singhiozzo, e si rassegnò a seguirlo. Sebastian lo affiancò dall'altro lato e tutti e tre uscirono dal locale.

- Lo riporto a casa io, ok?- disse Kurt.

Smythe annuì.- Dimmi se da di nuovo di matto.- Dave alzò gli occhi al cielo.- O se gli serve un po' d'alcol. Ho sempre la scorta pronta in macchina.-

- Non mi serve alcol. Idiota.-

Sebastian ghignò, chiaramente deliziato dalla risposta di David. Hummel scosse la testa rassegnato.- Tranquillo, ho il tuo numero salvato sotto Craiglist.-

- Bene, io ho il tuo sotto Shirley Temple. Dovrebbe funzionare.-

Kurt resistette alla tentazione di prenderlo a calci, aveva cose più importanti da fare al momento.

- Amico, se hai bisogno dì alla principessa di farmi un fischio.-

- Sei il più grande cretino dell'universo Smythe.- sbuffò Dave.

- Tu si che sai come toccare il cuore di un uomo! Ora, se volete scusarmi, dovrei andare a cambiarmi, questa divisa è decisamente sexy ma vorrei evitare di macchiarla, non so se mi spiego....-

- Ciao Sebastian.- tagliò corto Kurt, montando in macchina, mentre l'altro se ne andava ridendo.

Karofsky era affondato nel sedile del passeggero, chiaramente a disagio.- Non portarmi a casa.- soffiò fuori.

- Cosa?-

- Non voglio andare a casa.- ripeté l'altro.- Solo...devo stare un po' fuori di lì.-

Kurt lo fissò serio, poi annuì.- D'accordo. Ci inventeremo qualcosa.-






- Questa è la cosa più strana che abbia mai fatto. E sono stato il finto ragazzo di Santana Lopez, perciò so quel che dico.-

- Tutti capaci a criticare le idee geniali.-

Dave lo guardò con le sopracciglia inarcate al massimo.- Kurt, le persone normali che vogliono mangiare qualcosa all'aperto la sera vanno al McDrive. O comprano pizza e patatine. Non carote e fragole!- concluse indicando le vaschette di frutta e verdura posate sul cofano della macchina.

Kurt aveva subito scartato l'idea di casa sua. Dave sembrava già abbastanza giù di morale, fargli affrontare quel trio di fanatici di Super Mario non gli sembrava una grande idea. Perciò aveva risolto con un giro al parco, visto che era una bella sera stellata. Aveva parcheggiato la macchina in uno spiazzo tranquillo tra gli alberi e poi aveva tirato fuori le scorte di cibo, si era fermato al market apposta. David nell'occasione lo aveva aspettato in macchina e ora sembrava decisamente pentirsene.

- Non ho nessuna intenzione di avvelenarmi il fegato solo perché le persone sono prive di fantasia nei pic-nic. E non ti ho costretto a mangiare carote e fragole insieme, hai fatto tutto da solo.-

- Potevi almeno prendere la coca da bere.-

- Ricordami di farti un corso accelerato di cucina.-

A Dave sfuggì un verso frustrato, ma poi iniziarono a ridacchiare insieme, appoggiati al cofano della macchina. Per un po' restarono entrambi in silenzio, ascoltando la musica dell'ipod di Kurt collegato alla radio.

- Vuoi parlarne?- fece dopo un po' Hummel.

- Non è niente, davvero.- sospirò David.- Avevo bisogno di...non lo so, uscire credo.-

- E avere una crisi isterica allo Scandal era parte del piano?-

Il ragazzo abbassò gli occhi e non rispose subito.- Dovrò scusarmi con Sebastian. L'ho praticamente trascinato io fuori.-

- Non che sia proprio il tipo da tirarsi indietro.-

- Decisamente no. Non è così male in fondo, sai? Quando fai l'abitudine al suo carattere da stronzo è passabile.-

Dave ridacchiò nel vedere Kurt alzare gli occhi al cielo, ma tornò subito serio, sgranocchiando del sedano con lo sguardo perso nel vuoto. Kurt decise di non forzarlo a parlare e se ne restò semplicemente ad ascoltare il sottofondo musicale e mangiare frutta.

- Mia madre pensa che non abbia amici.-

Hummel si voltò, cercando di guardare negli occhi David, ma il suo sguardo era abbassato, fisso sulle scarpe.

- E io cosa sarei scusa?-

Questo strappò appena un sorrisino al ragazzo, che si rabbuiò di nuovo.- Non riesco a stare in casa. Mio padre, sai, non è così male con lui. Mi guarda sempre come se fossi sul punto di andare in pezzi, ma non posso certo dargli torto no?- incrociò lo sguardo di Kurt, come a sfidarlo a replicare, ma tutto quello che trovò in quegli occhi resi più scuri dalla notte era appoggio. Sentì un po' della tensione andarsene via.- Mamma continua a piangere. E' convinta che mi sono condannato a una vita da emarginato.-

Sentì una mano posarsi sulla sua spalla, la presa salda e forte.

- Non ci crederai sul serio, vero?-

- No. Cioè, no, non lo so, certi giorni quasi lo penso anch'io. Dio, non ne ho idea Kurt!-

- Lo so.- sospirò Hummel.- E fa dannatamente schifo. Perfino con tutta la mia sicurezza certi giorni tornavo a casa e tutta la mia vita sembrava precipitare in un buco nero.-

Dave fece una smorfia.- E molte volte per colpa mia.-

Kurt gli mollò un pugnetto sul braccio.- Finiscila. E' successo e ormai non lo possiamo più cambiare. Però guarda dove siamo adesso.-

- In un parco a congelarci e a mangiare assurdità.-

- Sei tu che fai abbinamenti strani.- rispose Hummel con una linguaccia. Questo strappò un sorriso al più grande, che chiuse gli occhi, il viso rivolto verso l'alto, i respiri profondi come a bloccare lacrime in arrivo.- Prima, sai, quando ero al McKinley ero sempre con Azimio e i ragazzi. E anche dopo, spesso il venerdì uscivo con gli altri della squadra, a farmi una birra o quattro chiacchiere. Oppure raccontavo qualche balla ai miei e me la filavo allo Scandal, sempre meglio di niente. Volevo solo...sentire che tutto può essere ancora normale, anche se non è vero, anche se lei non lo penserà mai.-

- Perciò hai pensato a Sebastian.-

- Qualche birra, un paio di balli e pochi pensieri. Dimostrare a me e ai miei genitori che non sono un emarginato.- ridacchiò amaro.- Ero seduto al bancone a cercare di godermi l'uscita e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che quella era esattamente la storia della mia vita. Restarmene in disparte a guardare gli altri vivere e lasciarmi indietro, nascosto in uno squallido gay bar di provincia. Per un attimo mi sono sentito...-

- Sbagliato.-

Dave riaprì gli occhi e annuì fissandolo.

- Forse lo siamo davvero.- sussurrò Kurt.- C'è sempre chi ci considererà sbagliati David. Ma se questo vuol dire essere semplicemente me stesso, allora sono felice di esserlo.-

- Fanculo al mondo?-

- Fanculo. Ce la caveremo benissimo anche senza.-

Le spalle di Dave si rilassarono visibilmente, come se si fosse tolto un peso. Kurt lo guardò con un sorriso, passandogli un po' di té freddo.

Dopo un po' lo sentì sbuffare.- Oddio, ancora?-

- Cosa?-

- Non hai altro in quel dannato ipod oltre alla dannata Gaga? E' già la terza canzone che mi sorbisco, alla faccia della riproduzione casuale, e tutto il resto era roba sconosciuta da fanatici di musical.-

- Oh, sta zitto.-

- Scommetto che non c'è niente di decente lì dentro. Che so, AC/DC, Pink Floyd, Deep Purple...-

Kurt ghignò.- Allarga i tuoi orizzonti musicali, Karofsky, non esistono solo gli anni 70 sai.-

- Quantomeno ironico, detto da te.-

Hummel provò a spintonarlo per ripicca, col solo risultato di non spostarlo di un millimetro e guadagnarsi una risatina di scherno. Prese il cellulare con uno sbuffo.

Dave lo sbirciò mentre scriveva un messaggio.- E' Blaine?-

Kurt annuì.- Gli ho detto che ti stai lamentando del cibo. Leggendo tra le righe, direi che ti esprime solidarietà, cosa per cui odio entrambi.-

- Ti ho rovinato la serata.- disse contrito.- Puoi riportarmi a casa se vuoi, sei ancora in tempo ad uscire con il tuo ragazzo, invece di stare qui a congelarti.-

- Nah, quando Puck ha saputo che non sono in circolazione l'ha coinvolto nella serata videogiochi. E io sono bandito almeno per le prime due ore da quando ho fatto il culo a tutti in tre partite di seguito a Super Mario Kart.-

Dave lo guardò allucinato e Kurt fece spallucce.- Non è così difficile.-

- Non è arrabbiato perché sei con me?-

- Sei un mio amico.- rispose Hummel, deciso.- Avevi bisogno di aiuto. E Blaine ha fiducia in me.-

Kurt sapeva che quello era un terreno pericoloso. La loro amicizia era relativamente nuova e il ricordo del giorno di San Valentino aleggiava ancora tra di loro, quel “Io sto con Blaine” che aveva cambiato molte cose. Risentì sulle dita la mano di Dave, calda ed esitante, così speranzoso in una risposta positiva. Lo guardò incerto, ma l'altro si limitò ad annuire seccamente, con espressione neutra.

- Raccontami qualcosa.-

- Eh?-

- Si, insomma, qualsiasi cosa. Dimmi qualche cavolata del vostro Glee Club, mi va bene. Solo...raccontami qualcosa, Kurt.-

Non lasciarmi solo con i miei pensieri, Kurt.

Quella frase sottintesa fece sorridere dolcemente Hummel.- Ci vorrebbe un mese intero allora, hai presente quante regine del melodramma sono coinvolte?-

David scoppiò a ridere forte.

- Piuttosto, dimmi qualcosa tu. Come va alla Dalton? Cavolo, ancora non riesco a crederci quando ti vedo con la divisa!-

- Non dirlo a me.- brontolò.- Non la sopporto.-

- Ma dai, ti sta bene invece!-

- Mi fa sentire un damerino.-

- Ti sei fatto qualche amico?-

Dave alzò gli occhi al cielo.- Sono più che convinto che quel dannato ficcanaso di Smythe abbia deciso che io sono il caso umano che i suoi Warbles devono prendersi a cuore, visto che non è riuscito a convincermi ad entrare nel coro.-

- Sarebbe stato divertente.- ghignò Kurt.

- No grazie, già mi stressa a sufficienza perché mi unisca alla sua squadra di Lacrosse, quando entra in modalità Capitano diventa ancora più invasato e rompipalle del solito. Comunque lui e Thad mi danno una mano con i compiti. E David, Trent e Cameron sono tipi simpatici con cui fare quattro chiacchiere. Per non parlare di Nick e Jeff.-

- Sono forti, vero?-

- Scherzi Hummel? Sono inquietanti. Troppa follia in due sole persone.-

Kurt scoppiò a ridere.- Oddio, mi sa che hai ragione!-

- Credo sia il suo modo per dimostrare amicizia, comunque. Intendo Sebastian.-

Kurt roteò gli occhi, cosa che fece sghignazzare di gusto Dave.- Avanti, come va al McKinley?-

- Oh, il solito. Rachel e Finn che limonano ad ogni angolo, guerre fratricide per un assolo, Sue Sylvester in preda ai suoi istinti omicidi...-

Dave era sul punto di replicare qualcosa, quando partì una canzone di Britney Spears e Kurt lo guardò alzare gli occhi al cielo come un condannato a morte.- Seriamente Hummel? Stiamo davvero raschiando il fondo.- disse, prendendo in mano l'ipod.- Vediamo di trovare qualcosa di decente.- annunciò, iniziando a mandare avanti le canzoni.

- Qualcuno ti ha dato il permesso?-

- Oh, silenzio. Cavolo, Coldplay, questo non è male! Forse ti stai salvando in corner.-

- Grazie eh.-

David ignorò il tono irritato e ghignò, cambiando canzoni non appena riconosceva qualcosa di troppo pop o troppo musical.

Si fermò stupefatto sentendo i LMFAO.- “Sexy and I know it?”? Davvero?-

Kurt arrossì un po'.- Lunga storia. Che coinvolge il Glee, il nuovo prof di spagnolo e il sorriso più smagliante di sempre.-

- Nuovo prof di spagnolo?-

- Ti dico solo che potrebbe convincere Sebastian a frequentare una scuola pubblica. E Santana stava per tornare etero.-

David rise.- Ok, sei giustificato per aver sbavato.-

- Qualsiasi persona dotata di ormoni e buon senso ha sbavato.- borbottò ancora rosso Hummel.

- Continua a ripetertelo.- fece Dave con un sorriso, continuando a scorrere le canzoni. Dopo un paio di hit di Katy Perry però, si fermò, congelato dalle prime note di un brano che non sentiva da quasi un anno. Kurt al suo fianco si irrigidì nel sentire l'attacco di “Dancing Queen”. L'aveva messa nella sua playlist dopo quella sera, perché nonostante tutto era la canzone del suo primo ballo con Blaine. Certo non poteva ignorare che quella canzone non avrebbe dovuto ballarla con il suo ragazzo.

- Scusa.- bofonchiò, riprendendosi l'ipod e mandando avanti la traccia.

- Di che ti scusi?- sussurrò Dave, il volto teso, per poi mormorare.- Avrei voluto ballare con te.-

Kurt si voltò ad occhi sgranati.- Cosa?-

- Quella sera. Avrei...avrei davvero voluto ballare con te. Ma sono sempre lo stesso codardo che ero allora.-

Hummel scosse la testa. No, non poteva permettergli di vedersi ancora in quel modo, non dopo tutto quello che era successo. Si alzò di scatto, tendendogli la mano.- Allora balliamo.-

Dave lo guardò allucinato.- Che stai facendo Kurt?-

- Lo hai detto tu, mi devi ancora un ballo.- sorrise un po' nervoso.- Puoi farlo, sono qui.-

Restò per un po' immobile, in attesa, poi abbassò la mano, rimettendosi al suo fianco.- Non ti preoccupare, non devi se non ne hai voglia.-

David restò zitto, ma con un gesto si fece ripassare l'ipod e ricominciò a scorrere le canzoni, senza commentare.

Kurt aveva paura di aver esagerato. Stava pur sempre parlato con un ragazzo che aveva passato l'inferno e stava cercando di uscirne. Lo stesso ragazzo che aveva respinto dopo una settimana di corteggiamenti anonimi. Lo stesso che quella sera dell'anno prima era stato umiliato insieme a lui. Non c'era da stupirsi che non avesse così voglia di ballarci su.

- Comunque stanno facendo i preparativi per il ballo di fine anno.- disse per spezzare il silenzio.

Dave per un po' non rispose, poi fece un sorriso mentre continuava ad esplorare le canzoni.- Tutte le ragazze saranno eccitate immagino.-

- Lasciamo perdere, è il delirio. E non aiuta che la responsabile dell'organizzazione sia la nostra rappresentante degli studenti, ovvero Brittany.-

- Brittany Pierce organizza il ballo?-

- Pare che sarà a tema preistorico.-

- In questo momento sono molto felice di frequentare una scuola maschile.-

Kurt ridacchiò, ma smise subito quando David si mise di fronte a lui, tendendogli la mano, il viso completamente rosso.

- Balliamo?- chiese, facendo partire la canzone.

Kurt lo fissò per un attimo, riconoscendo il brano che aveva scelto con una stretta al cuore, poi mise la mano nella sua, avvicinandosi. Dave non lo stava guardando, mentre gli passava un braccio attorno alla vita con fare impacciato e iniziava a muoversi.




I'm so tired of being here
Suppressed by all my childish fears




- Non preoccuparti, ti lascio condurre per stavolta. So che sei un bravo ballerino.-

- Troppo onore Hummel.-




And if you have to leave
I wish that you would just leave
'Cause your presence still lingers here
And it won't leave me alone




- E come fai a sapere che sono un bravo ballerino?-

- Ho visto l'esibizione di “Thriller” sai?-




These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that
time cannot erase



Dave chiuse gli occhi, accentuando appena la stretta attorno a Kurt. Ancora non riusciva a credere che stesse davvero succedendo, di avere sul serio tra le braccia il ragazzo che ancora occupava tutti i suoi pensieri. Erano amici ora e le cose andavano bene, ma non poteva negare di provare ancora quei sentimenti. Non poteva smettere di provarli. E andava benissimo così.




When you cried I'd wipe away
all of your tears
When you'd scream I'd fight away
all of your fears
I held your hand through
all of these years
But you still have
All of me




- Volevo solo cambiare canzone. Non è che non volevo ballare.-

- Ok.- disse Kurt in tono dolce.

- Però se non...-

- Dave, sta zitto.-




You used to captivate me
By your resonating light
Now I'm bound by the life
you left behind
Your face it haunts
My once pleasant dreams
Your voice it chased away
All the sanity in me




Kurt appoggiò appena la fronte alla spalla di Dave. Era strano per una volta ballare con qualcuno più alto di lui. Sentiva le sue mani stringerlo, ancora titubanti ma forti e calde. Gli aveva detto che potevano essere amici, e lo erano, era felice di questo. Gli aveva anche detto che credeva solamente di essere innamorato di lui. E in quel caso si era sbagliato, doveva ammetterlo. Quel tocco non mentiva. Dave era innamorato di lui, era innamorato sul serio. E quella canzone...era così che si sentiva? Era così che lo faceva sentire?




These wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that
time cannot erase

When you cried I'd wipe away
all of your tears
When you'd scream I'd fight away
all of your fears
I held your hand through
all of these years

But you still have
All of me





Kurt si lasciò cullare dal ritmo dettato da David. Era davvero bravo, molto più aggraziato di quanto sembrava a vederlo. E forse non era giusto, forse gli stava semplicemente spezzando il cuore di nuovo, ma sentiva che non era così. Stavano chiudendo un'altra delle loro ferite, stavano facendo un altro passo avanti. Ed era una cosa eccezionale.



I've tried so hard to tell myself
that you're gone
But though you're still with me
I've been alone all along




Dave era semplicemente felice. Sapeva di non poterlo avere, sapeva che era solo per il tempo di una canzone. Ma i capelli morbidi di Kurt gli solleticavano la faccia e il suo odore lo stava stordendo ed era perfetto. Poteva essere suo amico, poteva continuare ad amarlo in silenzio. Tutto il resto non importava, non esisteva. Quella canzone era solo per loro.




When you cried I'd wipe away
all of your tears
When you'd scream I'd fight away
all of your fears
I held your hand through
all of these years
But you still have
All of me





Si staccarono sulle ultime note. David era più che certo di essere arrossito, ma non riusciva a non fissare gli occhi azzurri di fronte a lui, le braccia che ancora indugiavano attorno a quella vita sottile. Kurt sorrise appena e si alzò sulle punte così velocemente che Dave restò semplicemente troppo sorpreso quando gli schioccò un bacio sulla guancia, lento e dolce. La pelle di Dave pizzicava leggermente per un accenno di barba, cosa che fece sorridere Kurt contro il suo viso, poi si staccò, restando ancora fermo in quel mezzo abbraccio.

- Questo...questo cosa...-

- Questo era un grazie per l'invito. E per ricordarti che, qualsiasi cosa succeda, in fondo tu sarai sempre il mio Re del ballo.-

Dave sbatté le palpebre, poi alla fine gli scappò un sorrisino.- Per la cronaca, sono felice di avere te come Regina.-

Si guardarono sorridendo, staccandosi.

- Credo che ora tornerò a casa.-

Kurt annuì.- Ti accompagno.-

- Inoltre così dovresti essere ancora in tempo per spaccare qualche culo a Super Mario.-

- Sai cosa? Hai ragione. E dal tuo tono scettico deduco che ancora non ci credi, perciò dovresti venire anche tu e farti sconfiggere.-

Dave scoppiò a ridere.- Sfida accettata Hummel!-

- Preparati a prenderle Karofsky.- ghignò in risposta.

- Kurt?-

- Mh?-

- Grazie.-

Kurt semplicemente gli sorrise, senza aggiungere altro. E il cuore di Dave fece un'altra capriola.

Forse era un illuso, ma non avrebbe aspettato altro che poter ballare con lui di nuovo. Voleva essere l'unico a poterlo fare. E probabilmente era solo un illuso, probabilmente non sarebbe servito a niente, ma non voleva arrendersi. Voleva continuare a sperare.

In fondo era vero, era lui il suo Re del ballo.





Ola!

Ok, lasciamo perdere, nella mia testa funzionava assai meglio, comunque....Gli spoiler sul ballo mi hanno ispirato questa scena, che vi devo dire. :P


Un grazie ai coraggiosi che sono arrivati in fondo!



See you soon!

Ciriciaux!

Tsubychan1984

   
 
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