QUESTA FIC MI E' VENUTA IN MENTE UN PO' DI TEMPO FA E ORA HO
VOLUTO PROVARE A SCRIVERLA PER SAPERE CHE VE NE PARE!
NON CREDO CHE SARA' UNA FIC LUNGA, AL MASSINO QUATTRO O CINQUE CAPITOLI!!!
LEGGETE E POI FATEMI SAPERE!!!
Il paesaggio appariva tranquillo. Una lieve brezza percorreva la vallata. Due
ragazzi erano posti uno di fronte all’altro. Erano giovani, uno aveva capelli
biondi come il grano, mentre l’altro, li aveva rossi come il fuoco ardente che
brucia tutto quello che ha attorno, non risparmiando nulla e nessuno,
infliggendo dolore e terrore a qualsiasi cosa gli si potesse parare davanti.
Era una bella giornata, ma in quella giornata, non turbata da nulla
apparentemente, si sarebbe conclusa una guerra terribile tra i più importanti
villeggi ninja del paese. Una guerra che aveva devastato villaggi interi
sterminando centinaia di persone innocenti alla volta.
Ma ora, l’ultimo scontro stava per iniziare e tutto si sarebbe risolto.
I due erano i migliori ninja del villaggio della foglia e della sabbia, chi
avrebbe vinto? Era una scommessa aperta. Erano due ninja formidabili, con
capacità fuori dal comune, dovute dal fatto che tutti e due avevano dentro di
loro due esseri superiori, due demoni.
Demoni che non avevano permesso ai ragazzi di avere un’infanzia felice.
E a questo pensavano prima dell’inizio dello scontro…
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- Vattene via… -
- Mostro, allontanati da noi! –
- Finitela ragazzi… scappiamo fin che siamo in tempo o quel mostro ci
ucciderà…-
- Ha ragione scappiamo……-
Alcuni bambini stavano correndo fuori da un parchetto urlando e correndo
velocemente come se stessero scappando da qualcosa. Una ragazza, che passava di
li per caso notò la scena e si fermò a controllare che non ci fossero nemici.
Si stava per avvicinare al parchetto, quando sentì due ragazzi che le dicevano
di non andare.
- Vuoi farti ammazzare?! Non avvicinarti a lui! – le disse uno dei ragazzi.
- Lasciala perdere quella, se muore non perdiamo nulla, è solo una traditrice!
– continuò la ragazza.
- Grazie del consiglio, ma io non credo che sia pericoloso! E poi, lo avete
detto anche voi, se morirò non sarà di certo una tragedia! – disse con un
sorriso per poi voltarsi e avviarsi verso il parchetto.
Non sembrava ci fossero stati scontri e non c’erano nemmeno nemici. Vi era solo
un bambino con i capelli rossi accucciato a piangere. La ragazza conosceva bene
queste cose e capiva perfettamente come si sentiva quel bambino scansato per i
pregiudizi altrui. Decise di avvicinarsi al bambino e lo fece senza timore, lei
non credeva che un bambino come quello, che rimaneva a piangere triste quando
tutti erano scappati, potesse essere pericoloso.
Quando gli fu davanti si accucciò anche lei per essere un po’ di più alla sua
altezza.
- Cao! Come ti chiami? – chiese dolcemente, ma vedendo che non rispondeva e
continuava a piangere cercò di sembrare più disinvolta.
- E va bene, lo so come ti chiami! Tu sei Gaara vero?! Piacere, io sono Akuro
Shigaki! Piacere! – disse con un sorriso allegro. A quel punto il bambino tirò
su la testa e la guardò. La ragazza non aveva nulla di speciale, i suoi capelli
erano lunghi e scuri e i suoi occhi erano chiari. Mentre quelli di Gaara, di
quel celeste bellissimo, erano spenti dalle lacrime.
- …tu, non hai paura di me?! – chiese asciugandosi le lacrime con la manica,
Akuro gli fermò il braccio e gli diede un fazzoletto e con fare gentile gli
asciugò le lacrime.
- Dipende, mi vuoi fare del male? – rispose continuando a asciugare le lacrime.
- …io …… no…… -
- Allora No. Non ho paura di te! Cosa hai fatto a quei bambini prima? - chiese
e rimise il fazzoletto in tasca.
- Nulla… mi sono solo avvicinato… tu sai perché sono andati via? – rispose
Gaara con la faccia triste. Akuro lo guardò triste, poi cambiò espressione e
fece un sorriso gentile.
- Forse era tardi e dovevano tornare a casa! Senti, ti va di andare
sull’altalena? –
- … non so andare sull’altalena… - rispose triste
- … ma, almeno, qualcuno dei tuoi parenti ti ha mai spinto? – continuò Akuro.
- …… no…… - disse abbassando lo sguardo.
- mmm… allora rimediamo! Ti spingerò io e ti insegnerò ad andarci da solo!
Ormai sei grande! – disse alzandosi e rimettendosi all’ordine i pantaloni.
- Dici davvero?! – chiese Gaara alzandosi.
- Certo! Solo per curiosità, quanti anni hai Gaara? –
- Sei! E tu? –
- Io ne ho un po’ di più, ne ho diciotto. Li porto bene vero?! –
- ……si…-
- ma ora basta parlare di questo, vieni! - disse porgendo la mano a Gaara che
le prese un po’ titubante. Akuro lo potrò ad un’altalena e stette tutto il
pomeriggio con lui su quell’altalena. Akuro era felice, finalmente riusciva a
vedere il sorriso sul volto di quel bambino sempre stato solo.
- Senti, che ne dici se ci troviamo anche domani? Ti porto un po’ in giro! –
disse con un sorriso Akuro. Il volto di Gaara si illuminò, era felice. Akuro
era la prima persona che lo trattava con gentilezza, nemmeno i suoi fratelli lo
trattavano così.
- si… grazie Akuro! –
- E di che! Allora ci vediamo domani qui, avverti che non torni per pranzo,
voglio cucinarti qualcosa! –
- Davvero?! Va bene! – disse correndo verso a casa.
- Allora a domani Gaara! – Akuro si voltò e tornò a casa felice di aver reso
almeno un po’ più sereno quel bambino che di colpe non ne aveva nessuna.
ASPETTO TAAAAAAAAAAANTI COMMENTI, MI PIACE SAPERE COSA NE PENSATE DELLE FIC CHE
SCRIVO!!!!