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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    30/04/2012    1 recensioni
E chiare sere d'estate, il mare, I giochi, le fate […]
Un fuoco, quattro risate […]
e lunghe corse affannate incontro a stelle cadute, […]
le canzoni stonate urlate al cielo lassù […]
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTTE, NOTTE, NOTTE

§§§

E chiare sere d'estate, il mare, I giochi, le fate […]

Un fuoco, quattro risate […]

e lunghe corse affannate incontro a stelle cadute, […]

le canzoni stonate urlate al cielo lassù […]


§§§

Una notte così non l'avevano mai vissuta, così piena e luminosa, cullata dal riverbero dell'acqua del lago e abbracciata dal calderone ribollente di stelle che dal cielo cadevano, come se volessero esaudire in quella notte tutti i più grandi e intensi desideri di chi le osservava.

Ma gli unici che potevano, in quel momento, non avevano nulla da desiderare, in realtà.

Un'estate calda, lunga, che accompagnava nel loro peregrinare i quattro viaggiatori, le cui risate e voci salivano in alto, in alto, che volevano andare oltre le nuvole e raggiungere il Mondo Celeste, quasi a volerlo sfidare, nella sua noiosa immutabilità, e sottolineare il fatto che la loro era una vera libertà, e inconsciamente volevano ricordare a chi ancora abitava lassù, e che secoli prima li aveva perseguitati, che erano riusciti a ottenere ciò che volevano.

C'era il fuoco, circondato dai resti di quella che sembrava essere stata una luculliana cena a base di pesce, c'erano le coperte ammassate un po' dovunque, che teoricamente dovevano far loro da letti, e c'erano le loro ombre stagliate contro la luce intensa che il focolare spandeva tutto attorno, agili e piene di vita.

Una notte così non l'avevano mai vissuta, così tranquilla e spensierata, così distesa e intima, tale che perfino Sanzo aveva smesso di brontolare per ogni cosa e Gojyo aveva coinvolto Goku in una corsa lungo la riva per seguire la corsa infuocata delle stelle, una notte in cui Hakkai aveva deciso che si sarebbe messo a cantare qualcosa, a cui i due demoni si unirono una volta ritornati dalla loro corsa.

Se solitamente odiavano fermarsi in mezzo al nulla, quella notte era in realtà magica, e segretamente speravano che non finisse mai, o che almeno, prima o poi, si ripetesse.

Lo sperava Goku, il cui cuore sembrava scoppiare di gioia e un pizzico di malinconia mentre saltava in spalla a Gojyo per accelelare la loro corsa verso le stelle, lo sperava Hakkai, che aveva passato il tempo ad appuntare cose sull'inseparabile agenda che teneva in tasca, lo sperava appunto Gojyo, che nonostante tutti i litigi quotidiani con Goku e Sanzo, si era reso conto fin dall'inizio che stare con loro era una cosa del tutto naturale, predestinata, avrebbe detto, se avesse creduto al destino.

E Sanzo...

Non diceva nulla ma i suoi occhi lucenti saettavano ovunque, abbracciando idealmente tutto quello che lo circondava mentre nel suo cuore si apriva uno spiraglietto, lo stesso, seppur raro, cui permetteva di far capolino ogni volta che capitava di ritrovarsi a giocare a Mah-Jong tutti assieme.

Poi, tutto d'un tratto, anche le chiacchiere avevano smesso di risuonare sonore nell'aria, venendo sostituite da uno stanco e soddisfatto silenzio quando Goku, crollato addormentato dritto sulle ginocchia di Sanzo, lì era rimasto, senza che né Hakkai né tantomento Gojyo tentassero di sollevarlo per metterlo più comodo su uno dei giacigli improvvisati mentre il bonzo, per nulla infastidito dal russare del più giovane, semplicemente aspirava il fumo dalla sigaretta.

Nessuno venne a disturbarli fino all'alba, e anche oltre, quando già il Sole era sorto e il grido acuto di Hakuryu andò a rompere la loro tranquillità.

Nessuno disse nulla riguardo alla notte trascorsa, e fu un riprendere dei dispetti, dei colpi di pistola sparati contro due malcapitati a caso e delle risatine sommesse, accompagnate dall'ormai immancabile grido: “Ho fame!” prima che la jeep riprendesse la sua marcia verso Ovest, incontro a pericoli forse sconosciuti, ma con un passato e un destino, alle spalle, che necessitava di luce, certo, ma inciso a fuoco nel loro inconscio.

   
 
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