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Autore: EvePotter    01/05/2012    0 recensioni
Scritta sentendo la malinconica canzone dei Gemelli Diversi: Mary...questa storia parla di una ragazza costretta a subire le violenze di una bestia.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rinascita

Rinascita

Sola…da tanto tempo ormai…isolata da tutto, per il mondo non esisto, ho paura,tanta…paura? Un’ emozione a me molto, troppo famigliare, l’ unica che provo da giorni, anni…ma è inutile torturarsi, ciò non cambierà la mia situazione…non cambierà mai niente…sono passati i giorni, i mesi, solo la morte potrebbe aiutarmi, porre fine alle mie sofferenze, ma IO NON VOGLIO MORIRE, non prima che il MIO SOGNO SI REALIZZI…

Ricordo che a scuola le mie amiche si vantavano dei propri padri con frasi tipo “Hey Clarissa sai che mio padre mi ha regalato un I-ipod?! Adoro il mio papà mi compra sempre tutto quello che voglio!!” oppure “Hey Clary, sai che mio padre ieri sera ha portato a casa due mazzi di rose rosse per me e la mamma?! Il mio papà è cosi gentile,se non fosse mio padre me ne innamorerei!!” e io? Io che potevo dire “Hey ragazze, sapete che ieri sera mio padre è tornato a casa che era ubriaco, ha menato me e la mamma ricoprendoci di lividi, bello vero?” NO, NON POTEVO DIRLO. Non potevo condividere con nessuno le mie sofferenze, era da sconsiderati, ogni giorno celavo i miei dolori in un foglio di diario che porto sempre con me, quasi fosse la mia unica salvezza, la mia ancora, per non cedere al suicidio, perché IO SONO FORTE, E VOGLIO REALIZZARE IL MIO SOGNO…

Ore 19:25, tra poco tornerà, quest’ anno sono io la sua “preda”. Mia madre pur sapendo tutto tace e ora, sul suo volto, giacciono i segni di una nuova sconfitta, si è SOTTOMESSA a mio padre, NON mi aiuta, NON  chiede aiuto, TACE. Mi sento TRADITA da chi mi ha messo al mondo al mondo, mi sento chiusa in una galera,GRIDO, PIANGO al cielo ma nulla…questa vita non riesco a cambiarla ma ci sto provando, sto pregando, ma sembra inutile.

Eccolo è tornato.

<>. URLA, SBRAITA con la sua voce dura, fredda.

L’eco di un sonoro schiaffo si sete fin quassù, in camera.

<>Traditrice, vigliacca.

I passi si avvicinano, l’ ansia cresce, la paura aumenta.

La porta si apre, SBATTE, e Lui entra con un sorriso maligno, da mostro. Si avvicina, io mi faccio sempre più piccola su quel lurido materasso, mi PICCHIA, mi SVESTE.

DOLORE. DOLORE. PAURA. REPULSIONE. DISGUSTO. PAURA. DOLORE. URLA DI DOLORE. URLA DI PAURA. URLA DI DISGUSTO. Ed è già mattina.

Ho deciso, me ne vado, non posso più continuare a stare in questa casa, dentro queste mura che hanno assistito a solo 8 anni di felicità e d’ amore e 10 di violenza continua.

Scappo e tra le mani ho solo vecchie foto che probabilmente butterò per cancellare definitivamente la mia vecchia vita e rinascere…

Sono passati 12 anni ormai. Sono una DONNA che AMA, sono una donna AMATA. Sono una MADRE, sono la mamma di due bellissime gemelline, Sara e Agnese, che insieme al loro padre, Matteo, mi hanno ridato la vita, mi hanno fatto crescere, mi hanno fatto ridere per la prima volta dopo tanti anni, infine, sono una LAVORATRICE, insegno in una scuola elementare, per scelta, per ricordare attraverso gli occhi innocenti dei bambini i miei otto anni di felicità.

Oggi è l’ 8 marzo, la famosa festa della Donna, che dovrebbe ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne che le discriminazioni e le violenze cui tuttora essa è soggetta in molte parti del mondo.

Ho scelto questo giorno per andare al cimitero, per ricordare le violenze di quell’ uomo, ormai morto, quale era mio padre.

Ho scelto questo giorno per mostrargli che sono felice senza di lui, che la felicità esiste, basta solo cercarla.

Passano i minuti, siamo arrivati.

<>

Annuisco, loro non sanno della mia non-vita, lui si. Mi bacia, mi accarezza, mi rassicura e io mi sento più forte.

Fisso la sua lapide, versare lacrime è impossibile. I ricordi cominciano a farsi vivi, potenti, tutte le botte, gli insulti, le violenze…provo pietà per quell’ uomo, per quella bestia che da tempo non è più il mio papà.

Fisso la lapide di quell’ uomo che mi ha fatto scoprire un mondo sporco troppo presto, che ha rubato la mia innocenza, che mi ha fatto soffrire.

Mi giro e torno alla mia vita, dalle tre persone che sono e saranno il MIO SOGNO e che mi aspettano felici in macchina per percorrere, insieme, la via verso un futuro senza violenza. Il mio futuro.

VEDETE, HO CREDUTO IN ME STESSA , SONO STATA FORTE E HO REALIZZATO IL MIO SOGNO.

NdA: non credo di aver espresso bene tutto quel che si prova in una situazione del genere perchè fortunatamente a me non succede,ma ci ho provato comunque. Spero che vi piaccia questa mia piccola Oneshot, scritta seguendo le malinconiche note di: Mary dei Gemelli Diversi (troverete delle frasi uguali al testo).
Ditemi cosa ne pensate.
Fede(:
  
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