I
singhiozzi si fecero, col passare del tempo, sempre più
flebili e lenti, mentre
le lacrime non accennavano a diminuire.
Chichi,
la donna più forte dell’universo, stava chiusa in
quelle quattro mura che, una
volta, aveva condiviso con quell’uomo tanto amato ma che, per
una decisione di
quest’ultimo, era vuota.
Si
avvicinò al letto, e con tocco gentile fece scorrere le dita
nella parte del
letto di suo marito.
Le
sembrava di poter sentire ancora il suo odore, il suo contatto, la sua
presenza.
Strinse
i pugni e scosse la testa.
No,
quelle erano tutte menzogne dettate dal suo stesso inconscio.
Il suo
Goku non sarebbe mai più tornato, era inutile cercare di
ingannarsi.
Tante
volte se ne era andato, ma poi era sempre, in un modo o
nell’altro, ricomparso
nella sua vita con quel suo sorriso magnifico e il suo fare innocente.
I raggi
della luna e delle stelle illuminavano lievemente la camera permettendo
allo
sguardo di Chichi di percepire qualcosa in tutta quella
oscurità, una foto, sul
comodino accanto al letto.
La prese
tra le mani e la strinse a se.
Una
folata di vento entrò dalla finestra.
Lei non
si voltò, sapeva che era lui.
Rise
amaramente, possibile che non riuscisse mai ad indovinarne una?
“Perché
sei qui?” Chiese con voce aspra, minimamente intaccata dalla
tonalità della
speranza.
“Perché
sei triste.” Rispose lui.
Quella
risposta la spiazzò.
Era uno
dei motivi per cui l’amava così tanto, non vi era
una persona al mondo simile a
lui, innocente come lui, puro come lui.
“Non
puoi fare niente per cambiare le cose.” Disse in modo
schietto e sincero.
“Io
credo che qualcosa la posso fare…”
A quel
punto la donna si voltò, ma Goku era già seduto
sul letto, accanto a lei.
Le cinse
le spalle con un braccio e le fece posare la testa
sull’incavo della gola.
Lei
sussultò a quel contatto.
Era
ancora caldo, come lo era stato in vita.
Lui posò
le sue labbra sulla fronte della moglie e la mano libera scese sul suo
ventre.
Lei
sbarrò gli occhi. “Come fai a saperlo?”
Il dolce
suono delle risa di Goku le giunse come una lenta e sinuosa melodia.
“La tua
aura è cambiata, proprio come è cambiata quando
aspettavi Gohan. All’epoca non
avevo capito il perché, ma adesso è tutta
un’altra storia.” Disse arrossendo.
La donna
strinse a se la fotografia che ancora non aveva lasciato.
“Cos’è?”
Chiese l’amato facendosi porgere il piccolo oggetto.
“Oh!” Fu tutto quello che
riuscì a dire.
In
quell’attimo di tempo rubato da un semplice scatto, vide il
bambino abbracciato
alla madre e il padre stringere a se le sue due più grandi
gioie.
Anche la
tranquillità della loro casa sembrava essere imprigionata in
quella foto, come
se fosse quello il motivo per cui così tanto tempo li aveva
abbandonati.
“Faremo
un’altra foto come questa, saremo in quattro quel
giorno.” Disse calmo,
cercando di mantenere il controllo della voce.
La donna
lesse in quel suono la nota del pentimento e della tristezza.
“Non ti
devi giustificare con me per la tua scelta, ma sono sicura che il
motivo per
cui l’hai fatta è più che
valido.”
Anche se
non sembrava, aveva detto quelle parole con grande sforzo, non avrebbe
mai
accettato un nuovo abbandono da parte di suo marito, questo lo sapeva,
ma non
voleva rincarare la dose di sensi di colpa del Saiyan, ma poi si rese
conto del
significato delle parole di Goku.
“Cosa
vorresti dire?”
“Potrebbe
darsi che un giorno lontano, forse, e, se me ne concedessero
l’onore, potrei
tornare sulla terra per ventiquattro ore!” Esclamò
con un sorriso per poi
tornare ad essere serio.
“Mi
aspetterai?”
Chichi
non aveva dubbi. “Sempre”
Presto
la figura di suo marito si fece sempre più vacua, fino a
scomparire del tutto.
Possibile
che si fosse immaginata l’intero accaduto?
Ma poi
vide la foto posata nuovamente sul comodino e sentì
sussurrare nella notte un
”Sarò per sempre con te, solo che tu non mi
vedrai, ma mi potrai sempre
parlare.”
La donna
sorrise posandosi la mano sul ventre e si rivolse al piccolino che
aveva appena
scalciato. “Saremo in quattro.”
Ecco una
mia nuova one-shot su questa splendida coppia.
Mi scuso
in anticipo se sono sprofondata nell’OOC (cosa che odio
profondamente, spero
proprio di no) ma a mia difesa dico che questa relazione non
è mai stata
approfondita, se non superficialmente, nell’anime.
Se avete
consigli da darmi e critiche sono ben accetti, l’importante
è che siano
costruttive, come ho detto nelle mie altre storie, mi voglio sempre
migliorare.
Vi
ringrazio per aver letto e ringrazio chi recensirà.
A
presto!