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Autore: Mirella__    03/05/2012    10 recensioni
Piccolo scorcio sulla famiglia Son, ambientato dopo il CellGame.
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I singhiozzi si fecero, col passare del tempo, sempre più flebili e lenti, mentre le lacrime non accennavano a diminuire.
Chichi, la donna più forte dell’universo, stava chiusa in quelle quattro mura che, una volta, aveva condiviso con quell’uomo tanto amato ma che, per una decisione di quest’ultimo, era vuota.
Si avvicinò al letto, e con tocco gentile fece scorrere le dita nella parte del letto di suo marito.
Le sembrava di poter sentire ancora il suo odore, il suo contatto, la sua presenza.
Strinse i pugni e scosse la testa.
No, quelle erano tutte menzogne dettate dal suo stesso inconscio.
Il suo Goku non sarebbe mai più tornato, era inutile cercare di ingannarsi.
Tante volte se ne era andato, ma poi era sempre, in un modo o nell’altro, ricomparso nella sua vita con quel suo sorriso magnifico e il suo fare innocente.
I raggi della luna e delle stelle illuminavano lievemente la camera permettendo allo sguardo di Chichi di percepire qualcosa in tutta quella oscurità, una foto, sul comodino accanto al letto.
La prese tra le mani e la strinse a se.
Una folata di vento entrò dalla finestra.
Lei non si voltò, sapeva che era lui.
Rise amaramente, possibile che non riuscisse mai ad indovinarne una?
“Perché sei qui?” Chiese con voce aspra, minimamente intaccata dalla tonalità della speranza.
“Perché sei triste.” Rispose lui.
Quella risposta la spiazzò.
Era uno dei motivi per cui l’amava così tanto, non vi era una persona al mondo simile a lui, innocente come lui, puro come lui.
“Non puoi fare niente per cambiare le cose.” Disse in modo schietto e sincero.
“Io credo che qualcosa la posso fare…”
A quel punto la donna si voltò, ma Goku era già seduto sul letto, accanto a lei.
Le cinse le spalle con un braccio e le fece posare la testa sull’incavo della gola.
Lei sussultò a quel contatto.
Era ancora caldo, come lo era stato in vita.
Lui posò le sue labbra sulla fronte della moglie e la mano libera scese sul suo ventre.
Lei sbarrò gli occhi. “Come fai a saperlo?”
Il dolce suono delle risa di Goku le giunse come una lenta e sinuosa melodia.
“La tua aura è cambiata, proprio come è cambiata quando aspettavi Gohan. All’epoca non avevo capito il perché, ma adesso è tutta un’altra storia.” Disse arrossendo.
La donna strinse a se la fotografia che ancora non aveva lasciato.
“Cos’è?” Chiese l’amato facendosi porgere il piccolo oggetto. “Oh!” Fu tutto quello che riuscì a dire.
In quell’attimo di tempo rubato da un semplice scatto, vide il bambino abbracciato alla madre e il padre stringere a se le sue due più grandi gioie.
Anche la tranquillità della loro casa sembrava essere imprigionata in quella foto, come se fosse quello il motivo per cui così tanto tempo li aveva abbandonati.
“Faremo un’altra foto come questa, saremo in quattro quel giorno.” Disse calmo, cercando di mantenere il controllo della voce.
La donna lesse in quel suono la nota del pentimento e della tristezza.
“Non ti devi giustificare con me per la tua scelta, ma sono sicura che il motivo per cui l’hai fatta è più che valido.”
Anche se non sembrava, aveva detto quelle parole con grande sforzo, non avrebbe mai accettato un nuovo abbandono da parte di suo marito, questo lo sapeva, ma non voleva rincarare la dose di sensi di colpa del Saiyan, ma poi si rese conto del significato delle parole di Goku.
“Cosa vorresti dire?”
“Potrebbe darsi che un giorno lontano, forse, e, se me ne concedessero l’onore, potrei tornare sulla terra per ventiquattro ore!” Esclamò con un sorriso per poi tornare ad essere serio.
“Mi aspetterai?”
Chichi non aveva dubbi. “Sempre”
Presto la figura di suo marito si fece sempre più vacua, fino a scomparire del tutto.
Possibile che si fosse immaginata l’intero accaduto?
Ma poi vide la foto posata nuovamente sul comodino e sentì sussurrare nella notte un ”Sarò per sempre con te, solo che tu non mi vedrai, ma mi potrai sempre parlare.”
La donna sorrise posandosi la mano sul ventre e si rivolse al piccolino che aveva appena scalciato. “Saremo in quattro.”

 

Angolo dell’autrice
Ecco una mia nuova one-shot su questa splendida coppia.
Mi scuso in anticipo se sono sprofondata nell’OOC (cosa che odio profondamente, spero proprio di no) ma a mia difesa dico che questa relazione non è mai stata approfondita, se non superficialmente, nell’anime.
Se avete consigli da darmi e critiche sono ben accetti, l’importante è che siano costruttive, come ho detto nelle mie altre storie, mi voglio sempre migliorare.
Vi ringrazio per aver letto e ringrazio chi recensirà.
A presto!

  
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