Serie TV > Doctor Who
Ricorda la storia  |      
Autore: Fede_Wanderer    03/05/2012    5 recensioni
Ma la quotidianità, quand'era ricca di abbracci scambiati di fronte ad una porta in legno dipinta di blu splendente, sapeva anche essere straordinariamente bella.
[Ten II/Rose; spoilers fino a Journey's End]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - Altro, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Blu Splendente

L'idea era stata di Rose.
Era seduta accanto al tavolo, intenta a sgranocchiare distrattamente delle patatine, ascoltando l'ennesimo monologo di sua madre riguardo all'imminente ed urgentissimo rinnovamento della casa.
"E per la porta d'ingresso, cosa ne dici, tesoro? Rossa, blu, verde, o ci scriviamo 'Tyler'?" le aveva chiesto Jackie, mentre preparava una fetta di carne in padella per il piccolo, instancabile Tony.
Rose s'era appoggiata col volto ad una mano ed aveva alzato gli occhi al cielo in segno di riflessione. Poi aveva sorriso. "Potremmo dipingerci su la facciata della TARDIS" aveva affermato, con tono casuale.
Immediatamente, dall'altro lato della casa era giunto - esattamente come lei s'aspettava, nel preciso secondo in cui se l'aspettava - lo sconvolto "COSA?" del Dottore.
Lo diceva spesso e lo diceva ancora con lo stesso tono di prima: piombava di fronte a lei, si toglieva i soliti occhiali neri squadrati, alzava un sopracciglio, spalancava la mascella ed esprimeva tutto il suo sconcerto con una sola parola - "COSA?".
Col tempo, Rose aveva imparato che, quando si comportava così, il suo unico cuore batteva un po' più forte - era una novità, ma non credeva le dispiacesse affatto. E talvolta assumeva un'aria imbronciata e le diceva: "Oi! Avresti dovuto chiedere il mio parere, prima di decidere!"
Era un tratto del suo carattere palesemente ereditato da Donna, e fin troppo spesso le provocava un brivido e la disgustosa sensazione che qualcosa non andasse. Ma la scacciava in fretta; ed infine, lui abbandonava il broncio, le sorrideva e l'abbracciava, ogni volta.
In quell'occasione, era stata lei a sorridergli e fare spallucce; così, lui l'aveva presa per mano - ed era così assurdo ed irreale ed al contempo piacevole avvertire il dondolio delle loro mani unite come qualcosa di straordinariamente quotidiano - ed aveva acconsentito, per una volta in silenzio, alla sua stramba, adorabile proposta.
Alle loro spalle, Jackie, con una padella sollevata a mezz'aria e gli occhi spalancati, aveva commentato che no, non potevano essere seri.
Ma nessuno l'aveva realmente ascoltata.

E così si trovavano lì, ad osservare la loro nuova porta d'ingresso: era in legno, dipinta d'un blu splendente e sormontata da due finestre; la superficie del legno, invece che essere uniforme, era composta da sei tasselli quadratici rientranti, su uno dei quali vi era incisa, in bianco, la scritta 'police box'.
Ai piedi della porta, avevano posizionato un tappetino di benvenuto, blu splendente anch'esso, su cui era disegnato un ghirigoro apparentemente privo di significato, ma abbastanza inusuale da piacere tantissimo a Pete. 
"E' Gallifreyano", le rivelò il Dottore "e vuol dire 'benvenuti', ma non dirlo a tuo padre. Pensa che abbia un significato antico e misterioso."
Rose rise, ma fu certa di cogliere una scintilla familiare nei suoi occhi - nonostante fossero passati mesi, talvolta, quando nominava Gallifrey o i Dalek o Davros il suo sguardo si riempiva d'odio e di dolore.
E lei, per qualche istante, rivedeva l'altro Dottore - il Dottore spezzato dalla guerra che le aveva detto di correr via dai manichini di un negozio di Londra, in un'altra epoca, in un altro universo.
Lo rivedeva impugnare un'arma contro un nemico che credeva dimenticato, lo rivedeva accennare ad uno sterminio che gli aveva lasciato troppe ferite.
Come al solito, durò solo qualche secondo: il Dottore rise con lei e l'altro Dottore svanì.
Ma Rose non lo dimenticò; non lo dimenticava mai; continuando a scherzare ("E tu non dirlo a mia madre, pensa che sia arte aliena!" - "Il Gallifreyano E' arte!"), lo prese per mano e lo condusse con sè verso la porta della loro TARDIS personale.
Per guarirlo di nuovo.

La quotidianità era strana per tutti e due.
Anni dopo, il Dottore, ormai cinquantenne, ancora si stupiva dell'unico battito del proprio cuore - o forse, della sottile nostalgia di quel secondo organo che non aveva mai posseduto.
Anni dopo, Rose Tyler, ormai quarantenne, ancora parlava distrattamente di quel giorno in cui Londra cadde in mano ai viscidi Slitheen.
Ma la quotidianità, quand'era ricca di abbracci scambiati di fronte ad una porta in legno dipinta di blu splendente, sapeva anche essere straordinariamente bella.

Liberamente ispirata a questa meraviglia qui, altresì detta la mia futura casa. Clic.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Fede_Wanderer