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Autore: Nala_95    03/05/2012    2 recensioni
Nonostante tutto, lui sapeva dell'affetto che la sorella provava per lui e sapeva che per lei dimostrarlo non era facile, ma solo lui la poteva vedere fragile e con le lacrime agli occhi, quando per un brutto sogno o chissà cosa, gli correva in camera, nel bel mezzo della notte, in cerca di riparo o quando andava da lui per farsi fare le coccole dopo che la regina l'aveva sgridata, perché, sotto sotto, lei ci restava male.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Azula, Zuko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli voleva bene nonostante tutto, nonostante tutti i dispetti che gli aveva fatto quando erano piccoli, nonostante tutti i problemi che gli aveva causato.

Tutti la vedevano come la più crudele delle donne, capace di far soffrire le persone e insensibile al dolore, una persona senza sentimenti; come si sbagliavano...

 

Lui l'aveva vista in fasce tra le braccia di sua madre, raggomitolata mentre dormiva e sembrava un angoletto, l'aveva vista fare i primi passi verso di lui, l'aveva vista piangere a squarcia gola quando aveva fame o era il momento di cambiarle il pannolino, l'aveva vista ridere quando giocavano insieme e imbronciarsi quando perdeva a qualche gioco; vederla rattristata gli bastava per decidersi che la prossima volta avrebbe perso apposta solo per farla felice.

I dispetti tra fratelli esistono da quando esiste il mondo e Azula non faceva eccezione, Zuko però non trovava divertimento nel torturare la sorella e preferiva evitarla o non darle corda, non aveva neanche la voglia di alzare le mani su di lei perché era sicuro che poi se ne sarebbe pentito; così sotto gli occhi di Ozai, divenne il bambino privo di spina dorsale che si faceva dominare dalla sorella minore. Il signore del fuoco non aveva nemmeno preso in considerazione che il motivo della passività di Zuko fosse un effettivo attaccamento alla sorella, infondo per quell'uomo perdersi in sentimentalismi come questi era inconcepibile.

Già all'epoca, negli occhi di sua sorella si vedeva la scintilla dell'ambizione e cosa meglio della stima di suo padre glielo avrebbe fatto accrescere?

Una volta accortasi che il padre non la disprezzava più per essere nata femmina e che iniziava pian piano a preferirla al fratello, Azula si mise ancora più d'impegno nel mostrarsi superiore a Zuko sapendo che questi non avrebbe mai risposto alle sue provocazioni, ma i continui scherzi che faceva per accreditarsi le gentilezze del padre, le portavano via quelle della madre che non accettava un tale comportamento dalla figlia e soccorreva continuamente il primogenito.

Si iniziò così a delineare la famiglia del Signore del fuoco Ozai.

Le persone, vedendo e sentendo le voci pettegole dei servi a corte, iniziarono a considerare il principino come un debole, compatendolo per la sorte che lo voleva un giorno Signore del fuoco, e la principessina come una ragazzina troppo energetica, ma su cui si poteva contare, ma ben presto si iniziò a temerla, insieme col padre.

Nonostante tutto ciò, lui sapeva dell'affetto che la sorella provava per lui e sapeva che per lei dimostrarlo non era facile, ma solo lui la poteva vedere fragile e con le lacrime agli occhi, quando per un brutto sogno o chissà cosa, gli correva in camera, nel bel mezzo della notte, in cerca di riparo o quando andava da lui per farsi fare le coccole dopo che la regina l'aveva sgridata, perché, sotto sotto, lei ci restava male.

Era l'unico da cui lei andava: era troppo orgogliosa per mostrarsi debole con la servitù, non voleva incrinare la sua immagine col padre e aveva troppa paura del giudizio della madre; ma lui non avrebbe fatto niente per rattristarla, la aiutava quando poteva e faceva di tutto per tirarle su il morale, senza vendicarsi dei suoi atteggiamenti verso la sua persona.

Poi tutto tornava come prima. Un circolo vizioso.

Zuko era fatto così e lei lo sapeva.

Lei era fatta così e lui lo sapeva.

Ma nessun altro capì mai i veri sentimenti di quei due fratelli e nessuno mai aveva visto il legame che li aveva uniti da piccoli e che, nonostante tutto, li univa ancora ora,dopo la guerra che era finita con la vittoria dell'Avatar, dopo il loro scontro che era finito con la vittoria di Zuko.

Una vittoria, una realtà...era sempre stato più forte della sorella, ma a differenza del passato aveva trovato il coraggio per ostacolare i suoi piani. Questa volta non era un dispetto alla sua persona su cui poteva passare sopra, questa volta non c'era solo lui di mezzo, questa volta doveva fermarla.

 

Finita la guerra era stata rinchiusa in carcere, come l'ex Signore del fuoco, suo padre, accusata di essere nemica della pace mondiale, ma dopo due mesi era evasa: tre carcerieri storditi e le sbarre della cella sciolte.

Zuko non si dava pace.

Non era preoccupato di una sua vendetta, sapeva che ormai aveva perso tutto e non aveva ragioni per riprendersi il potere; no, lui era preoccupato per Azula, per la sua sorellina che si era fatta invadere dall'ambizione e non aveva visto che stava sbagliando tutto, convinta che la guida del padre era l'unica cosa che valesse la pena seguire; era preoccupato per la sorella, sola, impaurita e smarrita, senza più una meta, senza più suo fratello che la confortava, senza più nessuno.

Per quello, quando una notte le era capitata nella camera, nel profondo della notte, come una volta, sviando tutte le guardie, per trovarlo, lui non era riuscito a non correrle in contro e stringerla forte alle sue braccia, asciugandole le lacrime che le scendevano dagli occhi e confortandola, esattamente come faceva quando erano bambini.

Perché lui era il fratello maggiore,

Perché lei era la sua sorellina,

Perché non aveva mai sopportato le sue lacrime,

Perché, nonostante tutto, le voleva bene.

  
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