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Autore: IosonoOmbra    08/05/2012    5 recensioni
Un Loki bambino tanto tanto tenero.. che vorresti prendere e abbracciare! Uno sguardo in più sul passato dei due fratelli e sul loro legame...! :)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Loki
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei prendermi il merito di questa breve funfiction.. ma non posso.. :) l'ho trovata sul web e mi è piaciuta così tanto che ho pensato dovessi tradurla e metterla qui...! Ripeto e ribadisco quindi che non è una mia opera originale! Il vero mestro di questo piccolo capolavoro lo trovate qui---> http://archiveofourown.org/works/347617
Spero solo che vi piaccia quanto è piaciuta a me!



Il mio tesoro

E' piuttosto comune che i bambini abbiano paura dei temporali, forze della natura che sono troppo grandi per loro. E anche gli dei alcune volte devono sottostare agli elementi, ma Loki non aveva paura della pioggia, non quando era la mano di Thor a comandare il fulmine, il lampo. Thor, suo fratello, era colui che lo aveva riportato indietro dal nulla, colui che gli aveva dato la seconda possibilità che non meritava, e colui che non lascerebbe mai che gli accada nulla di male.
 
Comunque la tempesta che infuriava fuori non portava pioggia o fulmini, ma una sottile e dolce neve dal cielo. L'aria fredda era aspra e tagliente, come le zanne di una serpe. L'ululato del vento era come il lamento di dolore di lontani e spaventosi giganti. Loki sapeva che non era così - la sua paura era davvero sciocca - ma lui era così piccolo, e le creature piccole si spaventano facilmente.
 
Fortunatamente la salvezza non era lontana.
 
Calciando le coperte, il ragazzo uscì dal letto. I suo piedi scalzi attraversarono il corridoio camminando sulle fredde pietre del pavimento fino a quando arrivarono alle enormi porte in fondo. Lentamente Loki spinse e le aprì.
 
"Thor?"
 
Thor era steso a pancia in giù su un enorme letto in fondo alla stanza. Un braccio era sepolto sotto il guanciale mentre pellicce e coperte erano sparpagliate a casaccio sulla sua grande corporatura. Loki si avvicinò.
 
"Thor? Fratello?"
 
In un istante e con un improvviso respiro le pallide e bionde ciglia si sollevarono e un paio di luminosi occhi blu si aprirono sull'oscurità. Thor era un guerriero, e i guerrieri sono abituati ad avere un sonno leggero. Loki quasi riusciva a vedere i suoi pensieri mettersi al lavoro come al solito per analizzare i dintorni, tutti i sensi erano all'erta alla ricerca di pericoli. Alla fine, non avendone trovato nessuno, Thor si rilassò e si alzò appoggiandosi ai gomiti. L'adrenalina si stava dissolvendo, e il sonno stava tornando. Il suo sguardo si focalizzò su Loki.
 
"Cosa stai facendo qui, fratellino? Va tutto bene?"
 
"Io... si..." improvvisamente il ragazzo era diventato timido e vergognoso. Quale dio si potrebbe spaventare di un po’ di vento e neve? Deglutì. "La tempesta... la mia camera si affaccia a nord. E' terribilmente fredda."
 
Era soltanto mezza bugia, e talmente piccola da far si che lui si sentisse colpevole solo in parte. Thor sembrò capire; lui capiva sempre. Sorrise e fece segno a suo fratello di avvicinarsi. Loki percorse il letto e poggiò la testa sul guanciale.
 
"Humm." Thor prese nella sua grande mano entrambe quelle del bambino, strinse gentilmente le sue dita, e quindi con l'altra andò a premere col palmo della mano la punta del suo naso. "Per gli dei, Loki, sei freddo come il ghiaccio! Vieni ora. Altrimenti non servirà a niente."
 
La sua voce rivelava un accenno di esagerato shock, ma prima che il bambino potesse dire qualcosa il dio più vecchio gli aveva già gettato sopra una coperta calda, lo aveva già raccolto tra le sue braccia, e lo aveva appoggiato sul letto più vicino a lui, tra il resto delle coperte e del guanciale. Loki cercava disperatamente un po' più di spazio, ma nonostante questo, non si sentiva a disagio.
 
"Non voglio disturbare."
 
"Sciocchezze." Thor lo portò un altro po' vicino a lui, il braccio destro messo con fare protettivo attorno al piccolo fagotto che era Loki. "Non ho intenzione di far morire congelato il mio fratellino. E cosa dire dei giganti là fuori? Io non posso proteggerti se mi stai lontano."
 
Loki deglutì e lo fissò, i suoi occhi verdi laceravano l’oscurità. "Giganti?"
 
"Sicuramente li hai sentiti anche tu, là fuori."
 
Lui li aveva sentiti! Quindi non era solo il vento... aspetta... "Stai scherzando." Il bambino arricciò il naso e gli regalò uno dei suoi migliori sguardi truci. Probabilmente senza sembrare molto convincente.
 
"Ti ho preso in giro." Il petto di Thor risuonò di risate, poi si appoggiò più vicino e premette le sue labbra contro la fronte del ragazzo. La sua barba pungeva. "Dormi, Loki. Non hai nulla di cui temere, né di giganti, né di tempeste o mostri. Nessuno oserà mettersi tra me e il mio più importante tesoro."
 
Il bambino non riuscì a trattenere un singulto e si accoccolò contro il fratello. I suoi piccoli pugni si intrecciarono in quella chioma bionda e afferrarono le sue ciocche dorate. Giusto per sicurezza. Non che Thor avesse mai potuto lasciarlo. Thor era grande, forte e... buono! Trasmetteva calore e amore come nessun altro. I mostri avrebbero dovuto spaventarsi, pensò assonnato. Non c'è alcun male, o freddo, che non si possa sciogliere al semplice tocco di una tale luce.
   
 
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